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giovedì 18 aprile 2024

domenica 26 novembre 2023

Zodiac e il mostro di Firenze: la teoria dell'acqua

Autori: Matteo Billi, Giovanni Boscolo ed Emanuele Cava

Raccontato da: Luca Ward 

Edizioni: Lucky Red

Sono trascorsi più di vent'anni dalla sentenza che ha condannato "i compagni di merende" per i delitti del Mostro di Firenze, eppure sono tanti a credere che si tratti di un clamoroso errore. Tra loro c'è il giornalista Francesco Amicone. Lui la verità è convinto di averla trovata: dietro il “maniaco delle coppiette” si nasconderebbe uno degli assassini più ricercati degli Stati Uniti: il killer dello Zodiaco.

Disponibile su Spotify, Spreaker e le principali piattaforme di streaming.

 

 


giovedì 29 settembre 2022

Nessuno, il Mostro di Firenze - Il Podcast

Autori: Eugenio Nocciolini e Edoardo Orlandi

Sound designer: Andrea Casagni 

Edizioni: Casozero media

Dal 1968 al 1985 sulle colline intorno alla città di Firenze otto coppie di fidanzati appartati in auto in cerca di un po' di intimità vengono brutalmente uccisi da un omicida seriale che diventerà tristemente noto alla cronache come il Mostro di Firenze.
Questa è la storia di quelle giovani vite spezzate troppo presto e di chi, al loro grido d'amore, ha risposto di no.

Disponibile su Spotify, Spreaker e le principali piattaforme di streaming.

 

 


mercoledì 15 dicembre 2021

Mostro di Firenze. Quel silenzio che non tace: bugie e verità

Prima messa in onda: Rai2, Crime DOC, 06 dicembre 2021

Produzione: Rai documentari, Verve Media Company,

Soggetto e sceneggiatura: Luciano Palmerino e Pino Rinaldi

Fotografia: Alessandro Galluzzi 

Fonico di presa diretta: Daniele Ingrati

Montaggio: Leonardo Cariati, Massimiliano Onorati

Presentazione: "I delitti del mostro di Firenze, una serie di sette duplici omicidi avvenuti fra il 1974 e il 1985 nella provincia toscana, hanno terrorizzato il Paese e ridisegnato una pagina della storia contemporanea italiana."

Interventi: Amadore Agostini, Alfredo Brizioli, Stefano Brogioni, Davide Cannella, Francesco Cappelletti, Daniele D'Ercole, Alessandro Falciani, Francesco Falcinelli, Nino Filastò, Natale Fusaro, Marco Gregoretti, Francesco Introna, Adolfo Izzo, Enrico Manieri, Nino Marazzita, Giovanni Marello, Graziano Marini, Jacopo Pepi, Neri Pinucci, Antonio Taddei, Pino Rinaldi, Antonio Segnini, Luca Santucci, Franca Selvatici, Piero Tony, Nunziato Torrisi, Alessandro Traversi.

giovedì 25 febbraio 2021

Massimo Picozzi racconta Il mostro

"La sanguinosa epopea del Mostro di Firenze accompagna l'Italia dal 1968 per quasi vent'anni. È una storia dai tratti misteriosi e raccapriccianti, che mette a nudo le contraddizioni e gli orrori di un Paese che cambia volto. Nelle campagne toscane un serial killer assale e distrugge la vita di diverse coppiette, scatenando interrogativi e terrore.
Si tratta di un mostro in solitaria? O dietro si nasconde una regia precisa, che schiera in campo diverse pedine? Tra compagni di merende, esoterismi e crudeltà si snoda una vicenda complessa. Il criminologo Massimo Picozzi traccia una profilazione criminale del maniaco; l'attore Massimo Alì, adolescente negli anni dei crimini, viaggia sulle tracce dei delitti, alla riscoperta dei fatti, delle realtà processuali e dei protagonisti della storia..."

1.L'ultimo delitto,
 2.Il delitto del 1974,
 3.Il primo delitto del 1981,
 4.Il secondo delitto del 1981,
 5.Il delitto del 1982,
 6.Il delitto del 1968,
 7.Il delitto del 1983,
 8.Il delitto del 1984,
 9.Caccia ai compagni di merende,
 10.Una storia di tutti.

La serie è disponibile clickando qui

martedì 24 marzo 2020

I processi

Processo al dr Giuliano Mignini per indagini "ritorsive"
-20 marzo 2017 - Seconda parte
-09 marzo 2017 - Prima parte

Processo a Francesco Calamandrei
-21 maggio 2008 - L'assoluzione
-07 maggio 2008 - Avv.Zanobini sulle perizie psichiatriche alla moglie dell'imputato
-07 maggio 2008 - Avv.Zanobini: dei mandanti si parla fin dal 1998
-06 maggio 2008 - Avv.ti Colao e Saldarelli: gli elementi contro l'imputato
-06 maggio 2008 - Il PM dr Canessa sull'attendibilità dei testimoni
-28 marzo 2008 - L'avv. Zanobini su chi non ha riconosciuto Narducci
-28 marzo 2008 - Avv. Zanobini su chi ha visto Narducci a San Casciano
-26 marzo 2008 - Avv. Zanobini: Vanni non ha riconosciuto Narducci
-26 marzo 2008 - Avv. Zanobini sulle prostitute frequentate da Vanni 
-26 marzo 2008 - L'avv. Zanobini sulle dichiarazioni di Mario Vanni
-25 marzo 2008 - Avv. Zanobini sulle dichiarazioni di G. Lotti
-25 marzo 2008 - Avv Zanobini sulle donne dei festini
-25 marzo 2008 - Avv. Zanobini sui ritrovi in via di Faltignano
-25 marzo 2008 - Avv. Zanobini sulle dichiarazioni di G.Ghiribelli
-04 marzo 2008 - Avv. Zanobini sulle accuse della moglie dell'imputato
-04 marzo 2008 - Avv. Zanobini sui feticci, i festini, i mandanti
-06 febbraio 2008 - Avv. Saldarelli: 'Fatti attribuibili a dei farabutti'
-06 febbraio 2008 - Il PM, Dr Crini, sul coinvolgimento di Francesco Narducci
-06 febbraio 2008 - Il PM, sulle dichiarazioni della moglie dell'imputato
-05 febbraio 2008 - L'avvocato Corbi sui mandanti, Narducci ed altri indizi
-22 gennaio 2008 - Il PM sul dermatologo amico dell'imputato
-22 gennaio 2008 - Il PM sulle dichiarazioni della moglie dell'imputato
-21 gennaio 2008 - Il PM sul ruolo di Francesco Narducci
-21 gennaio 2008 - Il PM sull'implicazione di Francesco Narducci
-21 ennaio 2008 - Il PM sulle dichiarazioni di Gabriella Ghiribelli
-29 novembre 2007 - Il PM su Ulisse e le riunioni a La Sfacciata
-29 novembre 2007 - Il PM sui festini a Faltignano
-29 novembre 2007 - Il PM racconta la terza indagine

Processo di Appello a Mario Vanni, Giancarlo Lotti
-31 maggio 1999 - La lettura della sentenza contro Mario Vanni e Giancarlo Lotti
-31 maggio 1999 - L'avvocato Bertini sui testimoni che videro l'auto di Lotti
-31 maggio 1999 - L'avvocato Filastò sulle percosse di Vanni alla moglie e alla Sperduto
-31 maggio 1999 - L'avvocato Curandai commenta la sentenza di Appello ai compagni di merende 
-27 maggio 1999 - Le parti civili: condannate Mario Vanni e Giancarlo Lotti
-27 maggio 1999 - L'avvocato Mazzeo: 'Lotti non aveva niente da perdere!'
-27 maggio 1999 - Replica del Procuratore Generale sul ruolo di Giancarlo Lotti
-26 maggio 1999 - L'avvocato Bertini sulle responsabilità di Giancarlo Lotti - Quarta parte
-26 maggio 1999 - L'avvocato Bertini sulle responsabilità di Giancarlo Lotti - Seconda parte
-26 maggio 1999 - L'avvocato Bertini sulle responsabilità di Giancarlo Lotti - Prima parte
-26 maggio 1999 - L'avvocato Filastò sulle indagini, i feticci, i testimoni - Quinta parte
-26 maggio 1999 - L'avvocato Filastò sulle indagini, i feticci, i testimoni - Quarta parte
-25 maggio 1999 - L'avvocato Filastò sulle indagini, i feticci, i testimoni - Terza parte
-25 maggio 1999 - L'avvocato Filastò sulle indagini, i feticci, i testimoni - Seconda parte
-25 maggio 1999 -  L'avvocato Filastò sulle indagini, i feticci, i testimoni - Prima parte
-22 maggio 1999 - L'avvocato Mazzeo sulle incongruenze di Giancarlo Lotti - Quarta parte
-21 maggio 1999 - L'avvocato Mazzeo sulle incongruenze di Giancarlo Lotti - Terza parte
-21 maggio 1999 -  L'avvocato Mazzeo sulle incongruenze di Giancarlo Lotti - Seconda parte
-21 maggio 1999 - L'avvocato Mazzeo sulle incongruenze di Giancarlo Lotti - Prima parte
-20 maggio 1999 - Conclusioni Avvocati di parte civile - Prima parte
-20 maggio 1999 - Requisitoria del Procuratore Generale - Quarta parte
-19 maggio 1999 - Requisitoria del Procuratore Generale - Terza parte
-19 maggio 1999 - Requisitoria del Procuratore Generale - Seconda parte
-19 maggio 1999 - Requisitoria del Procuratore Generale - Prima parte
-19 maggio 1999 - Roberto Longo e l'assicurazione sull'auto di Giancarlo Lotti
-18 maggio 1999 - F. Tartagli e l'incidente d'auto con Lotti di cui non ricorda NIENTE
-18 maggio 1999 - Alberto Bartoli sull'assicurazione dell'auto di Giancarlo Lotti
-18 maggio 1999 - Giancarlo Lotti sull'uso della Fiat 124 e 128
-18 maggio 1999 - L'avv. Filastò e l'intervista al Maresciallo Minoliti sulle prove artefatte
-17 maggio 1999 - Il Consigliere relatore sugli omicidi, le indagini, i compagni di merende

Processo a Mario Vanni, Giancarlo Lotti, Giovanni Faggi, Alberto Corsi
-27 maggio 1998 - Paolo Vanni, nipote di Mario
-17 marzo 1998 - Luigi Scherma e le auto possedute da Giancarlo Lotti
-17 marzo 1998 - Giancarlo Lotti sul possesso della Fiat 124 e 128
-17 marzo 1998 - Karl Schwarzenberg, proprietario dell'auto acquistata da Giancarlo Lotti
-17 marzo 1998 - Franco Bellini e le auto vendute a Giancarlo Lotti
-17 marzo 1998 - Roberto Scherma e l'auto che acquistò a Giancarlo Lotti
-24 febbraio 1998 - Requisitoria avvocati parte civile Capanni, Colao, Pellegrini, Rosso
-23 febbraio 1998 - 23/02 Requisitoria del Pubblico Ministero
-20 febbraio 1998 - 20/02 Requisitoria del Pubblico Ministero
-19 febbraio 1998 - 19/02 Requisitoria del Pubblico Ministero
-27 gennaio 1998 - Dr Giuttari sul fornitore delle Winchester H calibro 22
-27 gennaio 1998 - Renzo Rontini sugli orari di lavoro della figlia Pia
-27 gennaio 1998 - Paolo Bonciani, gestore della Locanda Ponte degli Scopeti
-27 gennaio 1998 - Igino Borsi, titolare della Locanda Ponte degli Scopeti
-27 gennaio 1998 - Maria Antonietta Sperduto sulle violenze subite
-16 gennaio 1998 - Dr Giuseppe Forti sull'illuminazione lunare a Scopeti l'8 settembre 1985
-16 gennaio 1998 - Ruggero Perugini, condusse le indagini dal 1985 al 1992
-13 gennaio 1998 - Ennio Pisi, vicino di casa di Giovanni Faggi
-13 gennaio 1998 - Antonio Felli e la sua conoscenza di Giovanni Faggi
-12 gennaio 1998 - Francesco Bruno, criminologo, sull'identità dell'assassino
-12 gennaio 1998 - L'equipe De Fazio sull'indagine peritale criminalistica e criminologica 
-23 dicembre 1997 - Giorgio Torricelli e la conoscenza di Mario Vanni
-23 dicembre 1997 - Maresciallo Pietro Frillici sulla busta al magistrato
-23 dicembre 1997 - Il dr Michele Giuttari in merito alle indagini sui complici di Pacciani
-23 dicembre 1997 - Marini Umberto, amico di Mario Vanni 
-22 dicembre 1997 - Il detenuto Ricci sulla corrispondenza epistolare tra Pacciani e Vanni
-19 dicembre 1997 - Stefano Calamandrei sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Concetta Bartalesi sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Massimiliano Malanchi, barista alla Festa de l'Unità di Cerbaia
-19 dicembre 1997 - Angelo Cantini e la Festa de l'Unita di Cerbaia con i ragazzi francesi
-19 dicembre 1997 - Marco Martini sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Mario Di Lorenzo sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Graziano Marini sul delitto di Baccaiano 
-19 dicembre 1997 - Giuliano Del Mastio, amico di Mario Vanni
-19 dicembre 1997 - Alessandra Bartalesi, nipote di Mario Vanni
-19 dicembre 1997 - Silvano Gargalini sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Francesca Bartalesi, nipote di Mario Vanni 
-19 dicembre 1997 - Don Polidori al processo contro Mario Vanni+3
-19 dicembre 1997 - Giuliano Ulivelli sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Paolo Ciampi sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Adriano Poggiarelli sul delitto di Baccaiano
-19 dicembre 1997 - Guido Ciappi, medico di famiglia di Mario Vanni
-17 dicembre 1997 - Giovacchino Leoncini sulla conoscenza dell'avvocato Corsi
-17 dicembre 1997 - Dante Fusi sulle cene goliardiche con Mario Vanni
-17 dicembre 1997 - Gino Cirri e la conoscenza dell'avvocato Corsi
-16/17 dicembre 1997 - Avvocato Zanetti, vide un'auto bianca a Scopeti
-16 dicembre 1997 - Lorenzo Allegranti, autista dell'ambulanza a Baccaiano
-12 dicembre 1997 - Luciano Calonaci e l'insolita auto della Polizia con un solo agente
-11 dicembre 1997 - Giancarlo Lotti risponde alle domande dell'avvocato Mazzeo
-11 dicembre 1997 - Alberto Corsi sulla lettera di Pacciani per Mario Vanni
-11 dicembre 1997 - Mostro di Firenze - Dr Carlo Nocentini, psicologo e psicoterapeuta
-05 dicembre 1997 - Giancarlo Lotti sull'omicidio di Scopeti
-03 dicembre 1997 - Giancarlo Lotti risponde all'avvocato Filastò 
-27 novembre 1997 - Giancarlo Lotti risponde alle domande del Pubblico Ministero
-28 novembre 1997 - Giancarlo Lotti e gli avvocati di parte civile
-13 novembre 1997 - Dr Mauro Maurri, medico legale, sul coltello sequestrato a Mario Vanni
-13 novembre 1997 - Giovanni Simpatia, autore dell'identikit
-11 novembre 1997 - Giuseppe Fazzina, vicino di cella di Pietro Pacciani
-10 novembre 1997 - Isp. Fanni sulla situazione patrimoniale di Mario Vanni
-06 novembre 1997 - Mauro Maurri e Maria Grazia Cucurnia, medici legali, sul delitto di Giogoli 
-06 novembre 1997 - Mauro Maurri e Giovanni Marello, medici legali, sul delitto di Calenzano
-06 novembre 1997 - Mauro Maurri e Antonio Cafaro, medici legali, sul delitto di Scopeti
-06 novembre 1997 - Mauro Maurri e Giovanni Marello, medici legali, sul delitto di Vicchio
-06 novembre 1997 - Mauro Maurri e Cagliesi Cingolani, medici legali, sul delitto di Baccaiano
-31 ottobre 1997 - Piero Becherini, rinvenne l'auto di Claudio Stefanacci
-31 ottobre 1997 - Valerio Cxxxxxx, nipote di Pietro Pacciani
-30 ottobre 1997 - Angelo Diotaiuti e l'identikit dopo il delitto di Calenzano
-28 ottobre 1997 - Maresciallo Giuseppe Storchi sul delitto di Giogoli
-28 ottobre 1997 - Claudio Valente, svolse i rilievi tecnici a Calenzano 
-28 ottobre 1997 - Ispettore Giovanni Autorino sul delitto di Giogoli
-28 ottobre 1997 - Maresciallo Sticchi sul delitto di Vicchio
-28 ottobre 1997 - Maresciallo Michele Polito sul delitto di Vicchio 
-27 ottobre 1997 - Capitano Silvio Ghiselli sul delitto di Baccaiano
-24 ottobre 1997 - Baldo Bardazzi, vide l'assassino osservare le vittime del 1984? 
-24 ottobre 1997 - Francesco Messina e la telefonata anonima dopo il delitto di Vicchio
-24 ottobre 1997 - Ing. Angelo Randellini sul passaggio a livello alla Boschetta nel 1984
-24 ottobre 1997 - Dino Salvini, Maresciallo dei Carabinieri di Calenzano
-20 ottobre 1997 - Don Cuba, in carcere conobbe Pacciani e Francesco Vinci
-20 ottobre 1997 - Giuseppe Sgangarella, conobbe Pacciani e Francesco Vinci in carcere 
-10 ottobre 1997 - Mario Betti, assunse Giancarlo Lotti nella sua impresa edile
-10 ottobre 1997 - Giovanni Calamosca, amico di Francesco Vinci
-08 ottobre 1997 - S.Faggi sulle abitudini del padre Giovanni
-06 ottobre 1997 - Fernando Pucci, amico di Giancarlo Lotti e testimone oculare
-06 ottobre 1997 - Valdemaro Pucci, fratello di Fernando, il teste Alfa 
-30 settembre 1997 - Ispettore Ugo Nativi sui buoni postali di Pietro Pacciani
-30 settembre 1997 - Dr Ugo Fornari e dr Marco Lagazzi, sull'indagine psichiatrica su Lotti
-30 settembre 1997 - Dr Fausto Vinci e gli accertamenti bancari su Mario Vanni
-18 luglio 1997 - Ingrid Pflugk Von Harttung, amica di Pia Rontini
-18 luglio 1997 - Salvatore Risi, vide una pietra macchiata di sangue a Vicchio 
-14 luglio 1997 - Maresciallo Vincenzo Siracusa e le macchie di sangue a Vicchio
-14 luglio 1997 - Alessandra Bartalesi, sulla frequentazione di Giancarlo Lotti
-14 luglio 1997 - Francesca Bartalesi, nipote di Mario Vanni
-14 luglio 1997 - Giovanni Bonechi sulla personalità di Giancarlo Lotti
-14 luglio 1997 - Fabrizio Butini, amico di Giancarlo Lotti
-14 luglio 1997 - Paolo Vanni, nipote di Mario Vanni
-10 luglio 1997 - Tiziano G sull'amicizia del padre con Giovanni Faggi
-10 luglio 1997 - Luciano Malatesta sulla conoscenza di Mario Vanni e Pietro Pacciani
-10 luglio 1997 - Stefano G., il padre era amico di Giovanni Faggi
-10 luglio 1997 - MG Patierno, frequentava la casa di Salvatore Indovino
-10 luglio 1997 - Don Fabrizio Poli su Giancarlo Lotti
-10 luglio 1997 - Rossella Parisi, vide l'assassino a Travalle?
-10 luglio 1997 - Gianpaolo Tozzini, vide l'assassino a Calenzano?
-08 luglio 1997 - Dario Pampaloni, vide una Panda celeste a Vicchio
-08 luglio 1997 - Laura Mazzei sulla frequentazione di Mario Vanni
-08 luglio 1997 - Manuela Bazzi, collega di Pia Rontini al bar La Spiaggia
-08 luglio 1997 - Edmondo Bianchi sul delitto di Vicchio
-08 luglio 1997 - Teresa Buzzichini ed il furgone a Giogoli
-08 luglio 1997 - Paolo Santoni, vide Mario Vanni a Vicchio negli anni '90
-08 luglio 1997 - Roberto Bini, titolare del bar dove lavorava Pia Rontini
-08 luglio 1997 - Walter Ricci, sulla conoscenza di Mario Vanni
-07 luglio 1997 - Maria Grazia Frigo, vide auto procedere a forte velocità a Vicchio 
-07 luglio 1997 - Mauro Poggiali, accompagnò Pia a casa e notò che erano seguiti
-07 luglio 1997 - Sharon Stepman, passò da Scopeti e vide un'auto
-07 luglio 1997 - Giampaolo Bertaccini e l'auto a fari spenti dopo l'omicidio di Vicchio
-04 luglio 1997 - Lorenzo Nesi, amico di Mario Vanni
-04 luglio 1997 - Tiziana Martelli, notò due auto a forte velocità a Vicchio 
-04 luglio 1997 - Luciano Bartolini, vide tracce di sangue a Vicchio dopo l'omicidio
-04 luglio 1997 - Pietro Pasquini, vide tracce di sangue alla Boschetta di Vicchio
-04 luglio 1997 - Renzo Rontini sulle tracce di sangue rinvenute a la Boschetta
-04 luglio 1997 - Andrea Caini, notò due auto a forte velocità a Vicchio 
-03 luglio 1997 - Filippa Nicoletti, frequentò Giancarlo Lotti e Salvatore Indovino
-03 luglio 1997 - Gabriella Ghiribelli, notò un'auto di colore rosso a Scopeti
-03 luglio 1997 - Norberto Galli, passò da Scopeti con Ghiribelli e Indovino
-03 luglio 1997 - Dr Fausto Vinci, fece accertamenti sulla 128 di Lotti
-01 luglio 1997 - Giovanni Zanieri, frequentava il Bar centrale di San Casciano
-01 luglio 1997 - Maria Antonietta Sperduto sulla frequentazione di Vanni e Pacciani
-01 luglio 1997 - Ado Nesi. Una pistola per Mario Vanni
-01 luglio 1997 - James Taylor, vide a Scopeti una Fiat 131 di colore argento
-01 luglio 1997 - Luisa Gracili, vide a Scopeti una Fiat bianca
-30 giugno 1997 - Valeriano Raspollini, amico di Sharon Stepman
-30 giugno 1997 - Ennio De Pace, vide Pacciani nel bosco degli Scopeti
-30 giugno 1997 - Vittorio Chiarappa, vide un'auto rossa a Scopeti
-30 giugno 1997 - Sabrina Carmignani, notò un cattivo odore a Scopeti
-30 giugno 1997 - Marcella De Faveri, vide un'auto rossa a Scopeti
-27 giugno 1997 - Winnie Kristensen Rontini, madre di Pia
-27 giugno 1997 - Renzo Rontini, padre di Pia
-27 giugno 1997 - 27/06 Dr Michele Giuttari riferisce sulle indagini
-26 giugno 1997 - 26/06 dr Michele Giuttari sulle frequentazioni Vanni, Lotti, Pacciani
-25 giugno 1997 - 25/06 - Michele Giuttari sui riscontri alle dichiarazioni di Lotti
-23 giugno 1997 - 23/06 - Il dr Michele Giuttari sui testi Alfa, Beta, Gamma, Delta
-03 giugno 1997 - L'avvocato di Giancarlo Lotti sulla posizione del suo assistito
-03 giugno 1997 - L'avvocato Filastò replica alle accuse contro Mario Vanni
-23 maggio 1997 - Relazione del PM: Gli elementi di prova contro Vanni, Lotti e Faggi
-21 maggio 1997 - Il Pubblico Ministero replica alle richieste dell'avv. Zanobini
-21 maggio 1997 - L'avvocato Zanobini per l'avv. Corsi sulla lettera minatoria ricevuta da Vanni 
-21 maggio 1997 - L'avvocato Pepi chiede la scarcerazione per Mario Vanni
-20 maggio 1997 - La replica del PM alle richieste preliminari della difesa di Vanni
-20 maggio 1997 - L'avvocato Nino Filastò sulla condizione fisica di Giancarlo Lotti
-17 febbraio 1997 - Lorenzo Mocarelli, la pistola e le munizioni Winchester calibro 22
-23 gennaio 1997 - Dott.ri Niccheri Sottini Barontini sull'efficienza intellettuale di Vanni

Processo a Pietro Pacciani
-29 ottobre 1994 - Le ultime dichiarazioni di Pacciani prima del verdetto
-29 ottobre 1994 - Avvocato Bevacqua e le accuse su Pacciani del PM
-29 ottobre 1994 - Avvocato Fioravanti e le accuse del PM contro Pacciani
-28 ottobre 1994 - Replica del PM sulla data del delitto degli Scopeti, sull'alibi fallito..
-28 ottobre 1994 - Repliche alla difesa di Pietro Pacciani degli avvocati di parte civile
-28 ottobre 1994 - Romeo Valanzano, dirigente del Commissariato di Prato nell'ottobre 1981
-27 ottobre 1994 - L'arringa di Rosario Bevacqua, avvocato di Pietro Pacciani
-26 ottobre 1994 - 26/10 Arringa dell'avvocato di Pietro Pacciani: Rosario Bevacqua
-25 ottobre 1994 - 25/10 Arringa dell'avvocato di Pietro Pacciani: Rosario Bevacqua
-20 ottobre 1994 - Requisitoria degli Avvocati di parte civile Ciappi e Capanni 
-20 ottobre 1994 - Avvocato Saldarelli, sulla personalità di Pietro Pacciani 
-20 ottobre 1994 - Avvocato Santoni Franchetti: i sardi, il proiettile, i soldi 
-20 ottobre 1994 - L'avvocato Patrizio Pellegrini sulla colpevolezza di Pacciani 
-20 ottobre 1994 - L'avvocato Aldo Colao sul tagliente usato dall'assassino
-19 ottobre 1994 - 19/10 Requisitoria del Pubblico Ministero
-18 ottobre 1994 - Pietro Pacciani. Dichiarazioni spontanee
-18 ottobre 1994 - 18/10 Requisitoria del Pubblico Ministero
-15 luglio 1994 - Maresciallo Arturo Minoliti sulle indagini su Pietro Pacciani
-15 luglio 1994 - De Fazio, Beduschi, Luberto, Galliani, Pierini, sul profilo criminologico
-15 luglio 1994 - Ispettore Riccardo Lamperi e replica di Pietro Pacciani
-14 luglio 1994 - Ispettore Riccardo Lamperi e le indagini su Pietro Pacciani
-14 luglio 1994 - Giuseppe Zanetti vide una Ford Fiesta a Scopeti
-14 luglio 1994 - Rosina Massa, moglie di Salvatore Vinci
-14 luglio 1994 - Piero Mucciarini, cognato di Stefano Mele
-14 luglio 1994 - Marco Morin, consulente balistico della difesa di Pietro Pacciani
-13 luglio 1994 - Franco Corti ed il campeggiatore agli Scopeti
-13 luglio 1994 - Pancrazio Matteuzzi, lavorava assieme a Paolo Mainardi
-13 luglio 1994 - Guido Iandelli, sull'aggressione subita dal nipote
-13 luglio 1994 - Pietro Frillici sul portasapone sequestrato a Pietro Pacciani
-13 luglio 1994 - Pietro Pacciani chiede l'acquisizione di un memoriale
-13 luglio 1994 - Baldo Bardazzi, vide Pia Rontini e Claudio Stefanacci?
-13 luglio 1994 - Ivo Longo, vide un uomo sospetto vicino a Scopeti
-12 luglio 1994 - Angiolina Manni, moglie di Pietro Pacciani
-12 luglio 1994 - Maresciallo Antonio Amore sugli accertamenti su Giampiero Vigilanti
-12 luglio 1994 - Roberto Papi sul porto d'armi di Pietro Pacciani
-12 luglio 1994 - Angiolina Manni, moglie di Pietro Pacciani
-08 luglio 1994 - Agente Paola Baghino su attività di pedinamento e intercettazione
-08 luglio 1994 - Giorgio Trinca e l'esame merceologico sulla busta al magistrato
-08 luglio 1994 - Agente Callisto Di Genova, sulle indagini svolte su Pietro Pacciani 
-08 luglio 1984 - L'agente Paolo De Simone sul portasapone di Pietro Pacciani
-08 luglio 1994 - Pietro Locci, fratello di Barbara, uccisa nell'agosto 1968
-08 luglio 1994 - Maresciallo Pietro Frillici sulle indagini su Pietro Pacciani
-08 luglio 1994 - Giancarlo Mei, e gli esami sulla cartuccia trovata nell'orto di Pacciani
-08 luglio 1994 - Natale Mele sull'omicidio della madre Barbara Locci
-05 luglio 1994 - Vinicio Caselli, ex medico curante di Pietro Pacciani 
-05 luglio 1994 - Dr Donato e dr Proietti sulle tracce del bocco trovato a Pacciani
-05 luglio 1994 - Francesco Donato sul proiettile nell'orto di Pietro Pacciani
-05 luglio 1994 - Heidemarie Meyer, sorella di Horst, ucciso a Giogoli nel 1983
-05 luglio 1994 - Francesco Bruno, consulente della difesa di Pietro Pacciani
-04 luglio 1994 - Pietro Benedetti, perito balistico, sui bossoli ed i proiettili 
-04 luglio 1994 - I periti balistici Spampinato e Benedetti sul proiettile nell'orto Pacciani
-04 luglio 1994 - Cingolani, Saint Omer e Marini sulla busta con il lembo di seno
-04 luglio 1994 -  Il maresciallo Pietro Frillici sulla lettera al magistrato
-31 maggio 1994 - Lucia Mecacci, vide Pacciani gettare un involto nella spazzatura
-29 giugno 1994 - De Marco, Lotti, Contessini, periti per il blocco skizzen brunnen
-29 giugno 1994 - Pietro Pacciani e l'angina pertores - Dichiarazioni spontanee
-29 giugno 1994 - Mauro Buonaguidi e la Golf bianca con targa francese
-29 giugno 1994 - Italo Buiani e l'auto che sbucò dal bosco degli Scopeti
-29 giugno 1994 - Giuliano Pucci e la frequentazione di Pietro Pacciani
-29 giugno 1994 - L'agente Mario Spina sulle intercettazioni a casa Pacciani
-22 giugno 1994 - Capitano Paolo Scriccia sulla perquisizione a casa Pacciani
-16 giugno 1994 - Nesi Rolando e la gita dell'8 settembre 1985
-16 giugno 1994 - Nesi Rolando ed il ritorno dalla gita dell'8 settembre 1985
-15 giugno 1994 - Carla Marretti e la gita dell'8 settembre 1985 con Nesi
-15 giugno 1994 - Pietro Pacciani e la pianta di acacia nell'orto
-15 giugno 1994 - Pasquale Massoli sulla gita di Lorenzo Nesi
-15 giugno 1994 - Dr Ruggero Perugini sulla perquisizione a casa di Pacciani 2
-15 giugno 1994 - Dr Ruggero Perugini sulla perquisizione a casa di Pacciani 1
-15 giugno 1994 - Agente Enrico Colagiacomo sulle indagini su Pacciani
-15 giugno 1994 - Giuseppe Daidone sulla perquisizione in carcere di Pacciani
-15 giugno 1994 - Carla Rossi e la gita dell'8 settembre 1985 con Nesi
-15 giugno 1994 - Giuseppe Pizzo, si occupò delle intercettazioni a casa Pacciani
-15 giugno 1994 - Pasquale Massoli sulla gita di Lorenzo Nesi
-15 giugno 1994 - Carla Marretti sulla gita dell'8 settembre 1985
-15 giugno 1994 - Agente Enrico Colagiacomo sull'attività di Pacciani nell'orto 
-15 giugno 1994 - Pietro Pacciani sull'acacia e la sua attività nell'orto
-15 giugno 1994 - Ruggero Perugini ed il proiettile a casa Pacciani
-13 giugno 1994 - Dr Ruggero Perugini e le indagini su Pietro Pacciani 3
-13 giugno 1994 - Dr Ruggero Perugini e le indagini su Pietro Pacciani 2
-13 giugno 1994 - Dr Ruggero Perugini e le indagini su Pietro Pacciani 1
-13 giugno 1994 - Maria Mugnaini, cognata di Maria Sperduto Malatesta
-13 giugno 1994 - Antonio Andriaccio, cognato di Maria Sperduto Malatesta
-13 giugno 1994 - Antonio Andriaccio, cognato di Maria Antonietta Sperduto
-13 giugno 1994 - Maria Mugnaini, cognata di Maria Antonietta Sperduto
-13 giugno 1994 - Il maresciallo Frillici sul rinvenimento del proiettile nell'orto di Pacciani
-13 giugno 1994 - Pietro Pacciani e le riviste pornografiche rinvenute in cella
-08 giugno 1994 - Gino Bruni, la calibro 22, la lite e la rissa con Pietro Pacciani
-08 giugno 1994 - Confronto Gino Bruni e Giampaolo Cairoli sulla pistola di Pacciani
-08 giugno 1994 - Confronto Gino Bruni e Giampaolo Cairoli sulla Beretta di Pacciani
-08 giugno 1994 - Lorenzo Nesi e l'auto vista a Scopeti
-08 giugno 1994 - Gino Bruni, la calibro 22, la lite e la rissa con Pietro Pacciani
-07 giugno 1994 - Gianfranco Bruci e l'appunto sullo Skizzen Brunnen di Pacciani
-07 giugno 1994 - Gianfranco Bruci e le note di Pacciani sul blocco Skizzen Brunnen
-07 giugno 1994 - Brigadiere Giuseppe Di Bella e le indagini su Pietro Pacciani
-07 giugno 1994 - Miranda Bugli, ex fidanzata di Pietro Pacciani
-07 giugno 1994 - Adriana Sbraci ed il motorino a Villa La Sfacciata a Giogoli
-07 giugno 1994 - Antonello Frongia, eseguì perimetria a Giogoli
-07 giugno 1994 - Dott.ri Fazzari, Chiarelli, Cianciulli sull'altezza di Pacciani
-07 giugno 1994 - Margherita Borri ed il porto d'armi di Pietro Pacciani
-07 giugno 1994 - Miranda Bugli, ex fidanzata di Pietro Pacciani
-07 giugno 1994 - Brigadiere Giuseppe Di Bella, sulle indagini su Pacciani
-06 giugno 1994 - Iris Martelli su Miranda Bugli e Pietro Pacciani
-06 giugno 1994 - Palmerio Metaponti e la conoscenza di Pietro Pacciani
-06 giugno 1994 - Edoardo Iacovacci, vide un uomo in motorino a Scopeti
-06 giugno 1994 - Vieri Bruna, amica di Graziella Pacciani
-06 giugno 1994 - Agente Edoardo Iacovacci, a Scopeti vide un motorino
-06 giugno 1994 - Igino Borsi, servì la colazione alla vittima femminile del 1985?
-06 giugno 1994 - Paolo Bonciani, titolare de La locanda degli Scopeti
-06 giugno 1994 - Giuseppe Bevilacqua, teste al processo a Pietro Pacciani
-01 giugno 1994 - Emanuela Consigli ed il guardiacaccia che parlava della pistola del Pacciani 
-01 giugno 1994 - Laura Materassi majorette con Pia Ronini nella Vicchio Folk band
-01 giugno 1994 - Renato Giovannetti, presidente della Vicchio Folk band
-01 giugno 1994 - Amelia De Giorgio sul motorino al cancello della villa La Sfacciata
-01 giugno 1994 -  Rosa Fontani ed il delitto commesso da Pacciani nel 1951
-01 giugno 1994 - Gianpaolo Cairoli e la pistola del Pacciani di cui parlava un guardiacaccia
-01 giugno 1994 - Emanuela Consigli e la pistola di Pietro Pacciani
-01 giugno 1994 - Enzo Materassi e la Vicchio Folk band con Pia Rontini
-01 giugno 1994 - Gianpaolo Cairoli e la pistola detenuta da Pacciani
-01 giugno 1994 - Monica Giovanetti, majorette nella banda con Pia Rontini
-01 giugno 1994 - Vincenzo Trancucci, qualcuno diceva che Pacciani era un guardone
-01 giugno 1994 - Orlando Celli e l'anziano davanti al furgone a Giogoli
-01 giugno 1994 - Liliana Benvenuti ed il vino offerto da Pacciani alla banda musicale
-31 maggio 1994 - Tiziano Pieraccini e le foto di nudo a casa di Pietro Pacciani
-31 maggio 1994 - Santina Lalletti, vide Pacciani gettare un involto
-31 maggio 1994 - Francesco Lotti e la fuga dopo aver notato un guardone
-31 maggio 1994 - Alessandro Gaziero e la pistola di Pietro Pacciani
-31 maggio 1994 - Tiziano Pieraccini e le immagini pornografiche a casa di Pacciani 
-31 maggio 1994 - Angelica Scardigli e i disegni di Pietro Pacciani
-31 maggio 1994 - Angelica Scardigli e il Generale della morte disegnato da Pacciani
-31 maggio 1994 - Elena Betti e la sua conoscenza di Pietro Pacciani
-31 maggio 1994 - Luigi Caioli e la storia di Pacciani che faceva il guardone
-31 maggio 1994 - Marco Paolini su le percosse alle figlie di Pacciani
-31 maggio 1994 - Antonella Salvadori con il fidanzato notò un guardone
-31 maggio 1994 - Luca Iandelli, vide un guardone con la pistola
-31 maggio 1994 - Franco Lotti, medico curante di Pietro Pacciani
-30 maggio 1994 - Benito Acomanni che vide Pacciani nel bosco e lo prese a sassate
-26 maggio 1994 - Gina Cencin, notò l'auto di Pacciani vicino casa 
-26 maggio 1994 - Rolando Castrucci sui quadri e la pistola vista a Pacciani
-29 aprile 1994 - Riccardo Cagliesi Cingolani, medico legale, sul delitto del 19 giugno 1982
-29 aprile 1994 - Maresciallo Giuseppe Storchi sul duplice omicidio di Giogoli
-29 aprile 1994 - Giovanni Autorino, della Polizia scientifica, sull'omicidio del 1983
-28 aprile 1994 - Comandante Vittorio Trapani sul sopralluogo a Calenzano
-28 aprile 1994 - Maresciallo Dino Salvini, intervenne a Calenzano dopo l'omicidio del 1981
-28 aprile 1994 - Silvio Ghiselli, comandante dei Carabinieri, sul delitto di Baccaiano
-26 maggio 1994 - Giovanni Faggi e la frequentazione di Pietro Pacciani
-26 maggio 1994 - Mario Vanni e le merende con Pacciani
-25 maggio 1994 - Daniela Bandinelli ed il guardone a Scopeti
-25 maggio 1994 - Romano Pierini, riconobbe un guardone che lo spiava
-25 maggio 1994 - Graziella, figlia minore di Pietro Pacciani
-25 maggio 1994 - Rosanna, figlia maggiore di Pietro Pacciani
-24 maggio 1994 - Walter Ricci sulla conoscenza di Pietro Pacciani
-24 maggio 1994 - Laura Mazzei e la pistola di Pietro Pacciani
-24 maggio 1994 - Emilio Calosi, aveva abitato vicino a Pietro Pacciani 
-24 maggio 1994 - Laura Malatesta figlia di Maria Antonietta Sperduto
-24 maggio 1994 - Maria Antonia Sperduto sulla frequentazione di Pacciani
-23 maggio 1994 - Lorenzo Nesi, Pietro Pacciani e la pistola per i fagiani
-23 maggio 1994 - Ruggero Perugini e le indagini volte alla cattura del mostro di Firenze 
-03 maggio 1994 - Maresciallo Vincenzo Lodato sugli omicidi di Scopeti
-03 maggio 1994 - Mauro Maurri, medico legale, sugli omicidi di Scopeti
-26 maggio 1994 - Mario Lasagni e le figlie di Pietro Pacciani
-24 maggio 1994 - Luciano Malatesta, figlio di Maria Antonia Sperduto
-03 maggio 1994 - Mauro Maurri, medico legale, sugli omicidi di Vicchio
-03 maggio 1994 - Giovanni Autorino, polizia scientifica, sull'omicidio di Scopeti
-02 maggio 1994 - Giovanni Autorino, polizia scientifica, sull'omicidio del 29 luglio 1984
-02 maggio 1994 - Giovanni Libertino della Polizia scientifica per l'omicidio del 1984
-02 maggio 1994 - Michele Polito, comandante stazione carabinieri Vicchio
-02 maggio 1994 - Colonnello Emanuele Sticchi sull'omicidio di Vicchio del 1984
-02 maggio 1994 - Franco Marini, medico legale, sui reperti di Vicchio
-29 aprile 1994 - Maresciallo Giovanni Leonardi sugli omicidi di Giogoli
-29 aprile 1994 - Sergio Spinelli, Polizia scientifica, sui rilievi a Baccaiano
-29 aprile 1994 - Dr Mauro Maurri, medico legale, sulle vittime degli omicidi di Giogoli
-29 aprile 1994 - Laura Parrini, medico legale, sulle vittime del 19 giugno 1982
-29 aprile 1994 - Giovanni Iadevito, perito balistico, sui bossoli repertati a Giogoli
-28 aprile 1994 - Maria Grazia Cucurnia, medico legale, sugli omicidi del 22 ottobre 1981
-28 aprile 1994 - Claudio Valente, polizia scientifica, sui rilievi svolti a Calenzano
-28 aprile 1994 - Nunzio Castiglione, polizia scientifica, sui bossoli rinvenuti
-28 aprile 1994 - Ignazio Spampinato, perito balistico, sull'omicidio del 22 ottobre 1981
-28 aprile 1994 - Il Colonnello Dell'Amico sull'omicidio di Baccaiano
-27 aprile 1994 - Vittorio Sifone, rinvenne le vittime dell'omicidio del 1981
-27 aprile 1994 - Aurelio Bonelli, medico legale, sull'omicidio di Scandicci
-27 aprile 1994 - Ignazio Spampinato, perito balistico per l'omicidio del 1981
-27 aprile 1994 - Maresciallo Michele Falcone, si occupò dell'omicidio di Borgo San Lorenzo 
-27 aprile 1994 - Maresciallo Pietro Frillici, sui luoghi in cui ha abitato Pacciani 
-27 aprile 1994 - Mauro Maurri, medico legale, sul duplice omicidio del 1981 
-27 aprile 1994 - Maresciallo Mario Sciarra sul ritrovamento della borsa di Stefania Pettini
-27 aprile 1994 - Giovanni Autorino, della Polizia scientifica, sull'omicidio del 1981 
-27 aprile 1994 - Giovanni Libertino della Polizia scientifica per l'omicidio del 1981
-27 aprile 1994 - Nunzio Castiglione, Polizia scientifica, sugli omicidi di Scandicci
-26 aprile 1994 - Dr Mauro Maurri, medico legale, sul duplice omicidio del 1974
-26 aprile 1994 - Maresciallo Michele Falcone, sull'omicidio di Borgo San Lorenzo
-26 aprile 1994 - Dr Massimo Graziuso, gli accertamenti medico-legali su Antonio Lo Bianco
-26 aprile 1994 - Domenico Trigliozzi del nucleo investigativo per l'omicidio del 1974
-24 aprile 1994 - Arringa dell'avvocato, di Pietro Pacciani, Pietro Fioravanti
-22 aprile 1994 - Colonnello Olinto Dell'Amico, si occupò del duplice omicidio del 1968
-22 aprile 1994 - Avvocato di parte civile Luca Saldarelli per i parenti di Susanna Cambi
-22 aprile 1994 - Biagio Montalto, medico legale, per il duplice omicidio del '68
-21 aprile 1994 - Richieste preliminari degli avvocati di parte civile
-21 aprile 1994 - Richieste preliminari degli avvocati di Pietro Pacciani
-21 aprile 1994 - Processo a Pietro Pacciani: relazione del Pubblico Ministero

giovedì 13 settembre 2018

Il mostro ed il cinema. Quattro chiacchiere con Francesco Crispino di Giuseppe Di Bernardo

Spesso, tra appassionati della vicenda del mostro di Firenze, si è discusso sulla possibilità che alcune pellicole thriller/horror degli anni '70 e '80 avessero potuto influenzare la fantasia del maniaco delle coppiette. L'aggressione ai danni di una coppia appartata è un classico del genere. Sembra quasi poter leggere tra le righe che l'assassino punisce chi vive una vita sessuale libera, caratteristica del cambiamento di quegli anni.
Tra i film dell'epoca in cui troviamo questa situazione, c'è certamente "Torso", "Venerdì 13", "Reazione a catena", "La città che aveva paura", e naturalmente "Maniac", che per alcuni avrebbe addirittura innescato l'idea delle escissioni al Mostro di Firenze.
A questi film di culto, dobbiamo assolutamente aggiungere "L'etrusco uccide ancora" del 1972, regia di Armando Crispino, che presenta questa situazione in una delle scene iniziali. Recentemente ho avuto la fortuna di poter scambiare qualche parola con Francesco Crispino, figlio del regista, che mi ha confidato come il padre e lo sceneggiatore, Lucio Battistrada, avessero notato strane connessioni tra il film e i delitti del Mostro.

Vorrei chiedere al gentilissimo Francesco, che ringrazio, di renderci partecipi di quei preziosi ricordi familiari. Francesco, ti va di parlarne?
"L’etrusco uccide ancora" esce nelle sale nel 1972, ma la sua realizzazione è dell’anno precedente. La data della prima versione della sceneggiatura (che aveva il titolo Raptus) è infatti del marzo 1971, mentre le riprese sono state effettuate nell’estate dello stesso anno. Il secondo elemento che mi preme ricordare è che l’ambientazione del film si svolge in quella che è la ragione etrusca meridionale, tra Spoleto, Cerveteri e Tarquinia. Sono entrambi aspetti importanti in riferimento alla vicenda del Mostro di Firenze, perché se l’etrusco è tra i primi film del periodo (che, grazie al successo della “trilogia degli animali” di Dario Argento, apre il successo mondiale del giallo italiano) a rappresentare una serie di delitti compiuti ai danni di giovani coppie appartate in luoghi nascosti, è quasi sicuramente il primo titolo a inserire una chiave horror nella narrazione gialla e ad ammantare l’artefice dei delitti di un’aurea mostruosa. Tanto che, proprio quando inizia a farsi strada l’ipotesi di una serialità dei delitti compiuti nella provincia fiorentina, sono in molti a compiere il collegamento tra il film e la cronaca. Molti quotidiani e riviste dell’epoca, nell’occuparsi della vicenda, non esitarono a utilizzare termini presi dal film e a collegarne l’ambientazione con lo sfondo in cui vengono compiuti i delitti reali. Fino al punto da ventilare l’ipotesi che il Mostro di Firenze avesse addirittura preso spunto dal film. Come se insomma la visione avesse “scoperchiato” qualcosa dell’inconscio del Mostro, lo abbia portato alla luce, esattamente come succede nell’opera firmata da mio padre.
Mi ricordo infatti che mio padre e il suo sceneggiatore Lucio Battistrada erano sconvolti da queste molteplici connessioni che emergevano via via e come abbiano seguito la vicenda del Mostro di Firenze con particolare coinvolgimento, a volte sentendosi quasi in colpa di ciò che stava succedendo. Lasciandosi andare alle suggestioni, iniziarono addirittura a chiamare il Mostro di Firenze con il nome del mostro del film, Tuchulcha, che poi è il nome del dio etrusco della Morte.
Quando, in seguito alla morte di mio padre, decisi di intervistare Lucio Battistrada per un documentario che poi realizzai, lo sceneggiatore mi fornì ulteriori dettagli sul vivace dibattito che tali connessioni tra il film e la cronaca avevano generato. A cominciare dai dettagli sulle messinscene operate dagli assassini (sia quello del film che quello/i reale/i), e sulla macabra ritualità che ne collegava le azioni. Molto più che “semplici” coincidenze.
Oggi, a distanza di anni, penso non sia corretto utilizzare la formula, un po’ semplicistica, che assegna al film un valore profetico, “l’ennesimo film che anticipa la realtà”, ma sia più giusto riflettere come il film e la vicenda del Mostro in fondo partecipino del medesimo immaginario. 

L'etrusco uccide ancora, un film di Armando Crispino. Con John Marley, Enzo Cerusico, Alex Cord, Samantha Eggar, Enzo Tarascio, durata 105min. - Italia 1972 

-Giuseppe Di Bernardo scrive e disegna fumetti dal 1994. Con Carlo Lucarelli e Mauro Smocovich, ha creato il personaggio a fumetti "Cornelio - Delitti d'autore", insegna a The Sign - comics & arts Academy di Firenze e dal 2002 disegna le avventure di Diabolik. A Marzo 2019 uscirà per Edizioni Inkiostro la sua graphic novel ispirata ai delitti del mostro di Firenze. 
Il suo blog: Narrare è resistere

venerdì 15 giugno 2018

Chi l'ha visto - 13 giugno 2018

Nella puntata trasmessa il 13 giugno 2018, la trasmissione "Chi l'ha visto" ha dedicato un servizio alla vicenda del "Mostro di Firenze/Zodiac". Interviste a Francesco Bevacqua e Paolo Cochi.

La puntata è visibile clickando qui.


Paolo Cochi ci ha inoltrato il messaggio che segue che volentieri pubblichiamo: 

"A seguito  della trasmissione di ieri sera su 'Chi l'ha visto', preciso quanto segue:

1. Ritengo che "Zodiac" ed "Il mostro" siano due persone diverse;

2. Nel mio intervento alla trasmissione  parlavo quasi esclusivamente del giorno della morte dei francesi riferendomi alla mia ricerca scientifica.  Ed alcuni accenni sulle dichiarazioni di Joe Bevilacqua al pubblico processo a Pacciani. Mie dichiarazioni son state "tagliate" nella loro totalità.

3. La lettera la trovai molto tempo fa nei faldoni del processo dell' avvocato Bevacqua e non mi colpì particolarmente.  Non trovo particolari analogie con quella del mostro. Verificai il destinatario che era il giornalista Paolo Vagheggi e che arrivò alla vecchia redazione di Repubblica di via maggio 35. Non ci vedo particolari elementi di interesse investigativo. Al limite si può pensare che il mostro si ispirasse a zodiac.

Ad ogni buon fine allego la lettera anonima , tratta da me dal fascicolo del difensore di Pacciani  e relativa perizia effettuata nel 1989 da parte della polizia scientifica."

giovedì 7 giugno 2018

mercoledì 6 giugno 2018

La vita in diretta - 05 giugno 2018



Nella puntata del 5 giugno 2018, 'La vita in diretta' dedica un lungo approfondimento alla vicenda del "mostro di Firenze" ed alla recente inchiesta di un giornalista che legherebbe il serial killer americano Zodiac al maniaco delle coppiette.
Marco Liorni ne parla con l'avvocato Chiara Penna ed il criminologo Ruben De Luca. 
Servizi di Elena Biggioggero.

mercoledì 30 maggio 2018

Il mostro di Firenze - Una stagione all'inferno

Autore: Una stagione all'inferno
Prima edizione: 2018, CD musicale, Black Widow records

Presentazione: "Una Stagione all'Inferno” è un gruppo rock italiano che nasce nel 1997, dalla collaborazione tra Fabio Nicolazzo (proveniente dalla scena Gothic Rock genovese) e Laura Menighetti (di estrazione classica). Alla band si uniscono Diego Banchero (Il Segno del Comando), Carlo Opisso e Francesco Scariti. La band fa uscire un brano dal titolo “La ballata di Carini”, che verrà inserito nella compilation “E tu vivrai nel terrore...”, nel 1998, edita dall'Etichetta genovese Black Widow Records. Il brano è una cover della sigla del famoso sceneggiato degli anni '70 “L'amaro caso della Baronessa di Carini” interpretata dalla band in una versione dark progressive. Successivamente la band si prepara a realizzare un concept album proprio riguardante lo sceneggiato, ma poi, a causa di diverbi all'interno della band, ciò non avviene. Nel 2011 Fabio Nicolazzo e Laura Menighetti decidono di riprendere in mano il progetto, e nasce così l'ambiziosa idea di realizzare un concept sul “Mostro di Firenze” che vedrà la luce molto in là, vista la complessità dell'argomento. Negli anni seguenti viene a crearsi un sodalizio con il batterista e fonico Marco Biggi (ex Rondò Veneziano, ex Radio Gaga), Roberto Tiranti (Labyrinth, Wonderworld, ecc.) Pier Gonella (Ex Labyrinth, Mastercastle, Necrodeath) e Paolo Firpo (sassofonista classico, attivo in alcune ensembles genovesi come l'Extemporaneo Trio). Con la collaborazione di un trio d'archi composto da Kim Schiffo (violoncello), Laura Sillitti (violino) e Daniele Guerci (viola) prende vita un disco dalle tinte fosche e nebbiose, un viaggio attraverso le desolate terre della follia e dell'occulto."

“'Il mostro di Firenze' è un'esperienza sonora oscura, un tetro viaggio tridimensionale che vi porterà dentro al delirante mondo di uno dei più efferati delitti della cronaca italiana. Un'opera tenebrosa e sinfonica.Un dialogo con le parti più occulte e segrete della nostra anima. Un mistero ancora irrisolto... 

Track List:
1. NOVILUNIO
2. LA BALLATA DI FIRENZE
3. NELLA NOTTE
4. LETTERA ANONIMA
5. INTERLUDIO MACABRO
6. L'ENIGMA DEI DANNATI
7. SERIAL KILLER ROCK
8. IL DOTTORE
9. PLENILUNIO

UNA STAGIONE ALL'INFERNO are:
Fabio Nicolazzo: lead vocals, backing vocals, elecric and acoustic guitars;
Laura Menighetti: lead vocals, backing vocals, piano, synth, hammond organ;
Roberto Tiranti: backing vocals, bass;
Pier Gonella :electric guitars;
Marco Biggi: drums;
Paolo Firpo: soprano sax, Akai Ewi 4000S;
Kim Schiffo: cello;
Laura Sillitti: violin;
Daniele Guerci: viola;

martedì 29 dicembre 2015

Il mostro di Firenze su TV Prato

"La vicenda del maniaco di Firenze ha insanguinato per 17 anni la campagna fiorentina: dal 1968 al 1985 una beretta calibro 22, sempre la stessa, uccise sette donne e nove uomini. Per quattro di quegli otto duplici delitti sono stati condannati in via definitiva Mario Vanni e Giancarlo Lotti, i «compagni di merende» di Pietro Pacciani morto da innocente prima che si potesse celebrare un nuovo processo d’appello dopo l’annullamento da parte della Corte di Cassazione. Tv Prato torna a parlare della vicenda, complessa e ancora aperta nonostante le «verità processuali», con una trasmissione speciale che andrà in onda martedì 29 dicembre alle 21,20. In studio con il giornalista Giacomo Cocchi 
ci sarà Paolo Cochi, regista romano autore del documentario 
«Scopeti, l’ultimo delitto del Mostro». Nella sua video inchiesta Cochi mette in dubbio la ricostruzione ufficiale dell’ultimo delitto avvenuto a Scopeti nel Comune di San Casciano Val di Pesa nel 1985. I due turisti francesi, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, sorpresi in tenda dal mostro e freddati a colpi di pistola, sarebbero stati uccisi la notte fra sabato 7 e domenica 8 settembre, se non addirittura venerdì 6."
Fonte: Comunicato stampa -

venerdì 23 ottobre 2015

lunedì 29 giugno 2015

GR del mattino - Mostro, la data è giusta

Il 16 giugno 2015 a Lady Radio, al GR del mattino, le interviste raccolte dal documentarista Paolo Cochi, tra entomologi e medici-legali, escludono che il duplice omicidio di Scopeti possa essere avvenuto nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 settembre 1985. Intervengono i giornalisti Stefano Cecchi e Antonio Taddei, gli avvocati Stefano Bertini e Rosario Bevacqua ed il dr Michele Giuttari (La foto è tratta da qui.)


mercoledì 17 giugno 2015

L'apriscatole - Incubo mostro


Martedì 19 maggio 2015, il programma L'apriscatole, condotto da Gabriele Canè si è occupato del "mostro di Firenze". Ospiti in studio: il documentarista Paolo Cochi, il responsabile di allora della SAM Sandro Federico, e il giornalista de La Nazione Stefano Cecchi. In collegamento dalla piazzola degli Scopeti, dove il 7 settembre 1985 avvenne il duplice omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, il conduttore Vittorio Betti aveva come ospiti: il giornalista/scrittore Giuseppe Alessandri (La legenda del Vampa), l’avvocato Aldo Colao (legale di parte civile dei familiari delle vittime uccise a Baccaiano), il penalista Giangualberto Pepi (primo difensore di Mario Vanni) con il figlio Iacopo (anch'egli avvocato), l’avvocato Stefano Bertini (legale di Giancarlo Lotti). Durante la trasmissione sono stati trasmessi alcuni RVM, parte di un più ampio reportage realizzato da Paolo Cochi, con le interviste alla dottoressa Simonetta Lambiase dell’Università di Pavia al dottor Stefano Vanin dell’Università di Huddersflield nel Regno Unito e i medici legali Giovanni Marello di Firenze, Carlo Pietro Campobasso del Molise e Giuseppe Osculati di Varese. Il 21 maggio i carabinieri del Ros hanno acquisito una copia della registrazione della trasmissione tv.

lunedì 10 settembre 2012

Sogno di fantascienza

Un film di: Giacomo Bronzi e Nanni Montomoli
Soggetto e sceneggiatura: Giacomo Bronzi e Nanni Montomoli
Cast (come da credits): Giulia Gianni, Francesca Totti, Laura Colotto, Viola Baldeschi, Irene Del Fante, Marco Morandini, David Sani, Silvana Valloriani
"Il film, un thriller basato su di una storia di pura fantasia, si fonde nel finale con fatti di reale cronaca nera, incrociando le vicende delle protagoniste con i delitti del “Mostro di Firenze”. L’ambientazione (geografica e non temporale) è quella delle campagne di San Casciano V. di Pesa, luoghi assai familiari ai cosiddetti “compagni di merende”. Il film è stato selezionato in concorso al festiva horror “Interiora” (Roma) nel 2011." 

Nota dei registi su "Sogno di fantascienza"
“L’idea di un film legato alla vicenda del “Mostro di Firenze” nasce da molto lontano… forse proprio dall’epoca dei delitti. Non è mai facile capire dove finisca l’interesse oggettivo e dove invece inizi la curiosità morbosa in storie di questo tipo, ma è certo che gli omicidi dei “compagni di merende” sono un fatto unico (per tempi, modalità e complicità) nel panorama della cronaca nera italiana. Il processo a Pietro Pacciani poi, divenne all’epoca un evento mediatico seguitissimo: personaggi variegati caratterizzati da un’inquietante spontaneità si alternavano in testimonianze a volte drammatiche, a volte torbide e molto più spesso grottesche. Il processo spalancò le porte su di un mondo (quello dei paesi di provincia) ricco di aneddoti atroci e surreali, non come eccezione ma come realtà consolidata del periodo (omicidi a parte, ovviamente). Ed è proprio la “questione morale” l’aspetto meno approfondito e forse più complesso della vicenda del “Mostro di Firenze”: molti sospettavano, molti sapevano e qualcuno aveva addirittura “visto” ciò che accadeva in quel periodo nelle campagne toscane… ma inspiegabilmente nessuno riuscì (o volle) dare all’epoca un contributo determinante alle indagini. Sembrava quasi che la coscienza deviata degli autori dei delitti fosse specchio, anche se fortemente estremizzato e degenerato nel crimine, delle pulsioni più nascoste della società del tempo. Il nostro film si incentra dunque sul rapporto di amicizia di un gruppo di ragazze, messo alla prova dall’efferato omicidio di una di loro. I responsabili verranno individuati nei componenti più “sinistri” del gruppo, provocando la terribile vendetta delle altre ragazze (smorzata in drammaticità nei toni pulp tarantiniani della sequenza finale). Ma la verità più sconvolgente, come rivela l’epilogo, si nasconde sempre nell’apparente normalità delle cose…

lunedì 18 luglio 2011

I delitti del mostro di Firenze

Produzione: Imaging anno 2010
Durata: 1,37
Regia: Paolo Cochi
Distribuzione: Sky italia 7
Locations: Bagno a Ripoli, Calenzano, Velletri (Roma)
Intervistati: Pier Luigi Vigna, Silvia Della Monica, Olinto Dell'Amico, Mario Spezi, Nino Filasto', Riccardo Catola, Gianluca Monastra, Alessandro Cecioni, Francesco Bruno,  Avv. Patrizio Pellegrini, Avv. Gabriele Zanobini, Massimo Canino, Giuseppe Rinaldi.

La presentazione del documentario sul sito ufficiale:
"Un documentario di un ora proiettato in anteprima al Cinema Aurora di Scandicci, ripercorre la triste vicenda di cronaca che per tanti anni ha sconvolto Firenze e dintorni. Uno dei misteri piu’ intricati della recente storia della cronaca del nostro paese. Un caso unico al mondo durato oltre trent’anni. “I delitti del mostro di Firenze” è il titolo del documentario con la regia di Paolo Cochi, realizzato per la televisione, con ricostruzioni cinematografiche ed immagini di archivio ed interviste ad autorevoli giornalisti , avvocati , scrittori e criminologi che hanno vissuto direttamente la vicenda. Un documentario , per non dimenticare una storia terribile ponendone in evidenza i tanti lati oscuri e sottolineando che non vi è stato alcun risarcimento, ne morale ne economico, a favore dei parenti delle vittime.Il docu-film ha visto la partecipazione di numerosi professionisti, come il giornalista Mario Spezi, l’avvocato Nino Filasto’, Pier Luigi Vigna, Gianluca Monastra ed Alessandro Cecioni, Silvia Della Monica, il colonnello Olinto Dell'Amico, Luca Cardinalini, l’avvocato Patrizio Pellegrini , il giornalista- scrittore Riccardo Catola . Il contributo da parte di tutte le persone che hanno lavorato al documentario è stato totalmente a titolo gratuito ed il prodotto non avra’ scopi commerciali ma come sottolinea il regista , esclusivo scopo di documentazione cinematografica per non dimenticare una storia tristemente famosa nel mondo . Il prodotto è trasmesso su ITALIA 7 SKY ch.597 nazionale in uno Speciale televisivo “I delitti del Mostro di Firenze”.

Il prossimo 1 ottobre verra' presentata la versione "FULL" con altre immagini ed interviste ed avra' la durata di 1 ora e 35 minuti."

lunedì 11 luglio 2011

Chi l'ha visto - 2011

Il 6 luglio 2011 la trasmissione Chi l'ha visto, su Raitre, si occupò del "Mostro di Firenze". Quella che segue la presentazione della puntata sul sito della RAI.
"La pista sarda ritorna nelle ipotesi di una ricercatrice su una lettera spedita dal Mostro di Firenze, affrancata con un particolare francobollo. Ripercorrono le indagini la dr.ssa Silvia Della Monica, il magistrato al quale la lettera era indirizzata e il giornalista e scrittore Mario Spezi."

Segue la trascrizione dell'ipotesi formulata durante la puntata.
Servizio.
"Subito dopo il delitto di Nadine e Jean Michel il serial killer sale in macchina, si lascia alle spalle la piazzola degli Scopeti dove ha appena finito di uccidere i due francesi e in piena notte percorre più di 60 chilometri. Arriva a San Piero a Sieve, scende dalla macchina, in mano ha una lettera che imbuca in una cassetta della posta."
In studio.
"E la lettera, quella con un lembo di pelle della vittima viene spedita alla dottoressa Silvia Della Monica, ora che cosa è successo? Una ricercatrice universitaria, Rosa Chiara Scaglione, ha trovato un particolare di questa lettera particolarmente interessante: il francobollo;
Rosa Chiara Scaglione: Un giorno navigando su internet mi sono imbattuta nel caso del mostro di Firenze sul quale c’è tantissima letteratura sia on-line che off-line, in particolar modo mi ha colpito molto tutta la parte che riguarda il messaggio, una lettera, che il mostro inviò nell’85 alla Procura della Repubblica di Firenze, al magistrato Silvia Della Monica. Ovviamente sono state fatte tantissime ipotesi sul perché di questo invio, sembrava che il mostro volesse sfidare gli inquirenti, un po’ come succede spesso, diciamo, in altri casi seriali, ovviamente all’interno era chiaro cosa ci fosse, un lembo di carne della vittima femminile ma ci sono state tantissime ipotesi invece formulate sul messaggio, magari nascosto, che il mostro stava cercando di inviare nella scrittura dell’indirizzo. In questo indirizzo, in particolar modo, mancava una “B” alla lettera Repubblica e ovviamente sono state fatte tantissime ipotesi sul perché mancasse questa “B”, tante, veramente tante ma i due filoni principali riguardavano o il fatto che il mostro fosse ignorante, non sapesse come scrivere Repubblica oppure l’avesse omessa apposta perché quella “B” potesse, magari, indicare una località. Allora mi sono incuriosita ancora di più e guardando attentamente ho notato questo francobollo, io poi sono una scrittrice, una storica e quindi mi sono accorta che il francobollo raffigurava il Castello di Bosa, Bosa è una cittadina in Sardegna e appunto il cui nome inizia con la “B”. A quel punto mi sono un po’ meravigliato perché mancavano delle ipotesi, invece formulate, sul francobollo e sono andata a fare tutta una ricerca che riguardava proprio la località e mi sono accorta che ci sono delle analogie veramente molto, molto intriganti e significative tra il luogo, la sua storia, la storia dei suoi… della sua iconografia all’interno di questa chiesa, all’interno del castello e la storia del mostro di Firenze."
In studio.  
"Considerate che la pista sarda è completamente tramontata perché i delitti sono stati fatti ancora nuovi delitti, c’erano dei sardi in galera che naturalmente poi verranno fatti uscire se non ci sono rimasti per altri delitti, allora ci dice la ricercatrice Rosa Chiara Scaglione che il francobollo ci porta in Sardegna a Bosa e naturalmente, incuriositi, noi a Bosa con Claudio Fattori e Bruno Andreozzi ci siamo voluti andare. Vediamo che cosa abbiamo trovato."
Servizio.
"In questa antica incisione delle lettere indicano dei luoghi, il castello di Bosa, quello raffigurato sul francobollo, è contrassegnato proprio dalla lettera B, come potete vedere. Il castello eretto dai Malaspina, un’antica famiglia di origine toscana da sempre evoca le sue leggende. Una di queste, forse la più famosa, racconta di un marito esasperato dal tarlo della gelosia che destina la sua compagna ad una fine orribile, le amputa le dita delle mani e poi la uccide. L’uomo si infila in tasca le dita tagliate alla moglie e con questo macabro feticcio vaga per la città. In un’altra storia si racconta di una giovane marchesa che avrebbe tradito il marito con il cognato e per questo sarebbe stata terribilmente punita. Queste sono le leggende nere che in paese tutti conoscono, in tutte una donna infedele che fa un’orribile fine ma questi racconti che nesso hanno con i delitti del mostro di Firenze? Forse nessuno ma nel primo delitto quello del 1968 il movente è passionale, il delitto è dettato dalla gelosia, barbara ha tradito il marito ma anche i suoi amanti e tra questi anche il cognato. Le relazioni però non finiscono qui, la cittadina di Bosa è famosa anche per i suoi ricami. Una signora ci racconta che in alcuni periodi dell’anno di usava ricamare dei tralci di vite soprattutto in concomitanza di alcune feste religiose. E un tralcio di vite lo troviamo anche nella terribile storia del mostro di Firenze quando il 15 settembre del 1974 uccide Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore. Alla povera ragazza il mostro infila un tralcio di vite tra le gambe. Ma torniamo a Bosa, all’interno della chiesa della Madonna si possono ammirare alcuni affreschi di un anonimo fiorentino risalenti al 1300. La morte la fa da padrone in queste raffigurazioni, un particolare inquietante: negli affreschi della cappella ci sono Sant’Agata e Santa Reparata. Santa Reparata, patrona di Firenze, subì nel suo martirio orribili torture prima di morire. Sant’Agata ebbe come martirio l’amputazione dei seni. Ma le coincidenze non finiscono qui. A Bosa si festeggia Nostras Signoras di Regnos Altos, ebbene tre dei duplici omicidi del Mostro di Firenze avvengono quando nel castello di Bosa si preparano i festeggiamenti."

mercoledì 1 settembre 2010

La verità non è un mostro di Douglas Preston

Nell'aprile del 2006, il settimanale Left/Avvenimenti pubblicò il testo che segue di Douglas Preston.
"Ho incontrato per la prima volta Mario Spezi nel 2000, poco dopo il mio arrivo a Firenze dove stavo facendo ricerche per un romanzo ambientato proprio in quella zona. Un amico mi aveva consigliato di consultarlo come esperto che conosceva a fondo le inchieste e il modo di lavorare della polizia e dei carabinieri.
Non dimenticherò mai il nostro primo incontro al Caffè Ricchi in piazza Santo Spirito. Spezi mi raccontò la storia del mostro di Firenze e, come scrittore, ci ho visto subito una storia valida per un romanzo, una delle più straordinarie negli annali del crimine. Così Mario Spezi e io decidemmo di scriverla. Il libro, Dolci colline di sangue, edito da Sonzogno, (la casa editrice che pubblica i miei romanzi in Italia), è uscito lo scorso 19 aprile.
È un’indagine sul caso del mostro di Firenze condotta in modo diverso, per certi versi opposto, da quella dei Gides e del pubblico ministero di Perugia. Nel testo riportiamo moltissime prove specifiche sulla cosiddetta “pista sarda”, chiusa quindici anni fa dal giudice Mario Rotella assai prematuramente. Nel libro dimostriamo che la famigerata Beretta calibro 22 rimase all’interno dello stretto gruppo di sospettati per l’omicidio del clan del 1968: il duplice omicidio per il quale Stefano Mele fu dichiarato colpevole. Noi crediamo che il mostro di Firenze debba essere scovato in questo gruppo. Ma quando l’inchiesta sulla pista sarda fu chiusa, l’ordine sbarrò la strada a ogni altra indagine su quel gruppo di sospettati.
Così l’indagine sul mostro andò in tutte le direzioni eccetto che in quella corretta. Dolci colline di sangue presenta gli avvenimenti, i fatti verificati, con relazioni di esperti, dettagli precisi sui processi, le indagini e le prove. I fatti sono stati ricontrollati più di una volta con la massima attenzione e il manoscritto è passato sotto le fitte maglie degli avvocati della Rcs libri. Non abbiamo tirato conclusioni come il sergente Friday nel serial televisivo Dragnet in cui si annunciava: «Solo i fatti, signori».
La nostra controindagine non segue quella condotta dal pm Giuliano Mignini e dal superpoliziotto Michele Giuttari, che cerca di trovare colpevoli nelle sette sataniche e mandanti nascosti. L’inchiesta condotta dal personale del Gides è basata sulla colpevolezza di Pacciani e dei compagni di merende. Nel libro noi mostriamo, con prove inconfutabili e testimonianze, che Pacciani era innocente e che gli altri due compagni, entrambi giudicati oligofrenici, sono stati condannati ingiustamente (la vicenda delle false confessioni è ben nota). Ma la nostra controindagine sembra abbia dato fastidio a certe persone di potere. Lo scorso 14 febbraio sono venuto in Italia, in vacanza, con mia moglie e i miei figli.
Ho incontrato Spezi il giorno dopo, il 15 febbraio, e mi ha dato una notizia interessante: durante il periodo degli omicidi del mostro di Firenze, e anche in seguito, alcuni componenti della pista sarda s’incontravano nei terreni intorno a una grande villa vicino Firenze. Alcuni mesi fa un informatore disse a Spezi che aveva visto sei scatole di metallo chiuse a lucchetto, due fucili, una mitraglietta e una Beretta calibro 22.
Sei scatole di ferro. Sei donne vittime. Una Beretta calibro 22. Era perfino troppo lineare per essere vero. Allora ho chiesto a Spezi che intendeva fare. Mi disse che non era pazzo e che avrebbe riferito la notizia alla polizia. Volli vedere la villa che era aperta al pubblico per la vendita di vino e olio. Andammo là con un amico di Spezi, un ex poliziotto che era titolare di una ditta di vigilanza privata e che è il terzo testimone di ciò che accadde alla villa.
Pioveva quando arrivammo là. Una donna si affacciò alla finestra e ci disse che la vendita era chiusa durante l’orario di pranzo. Facemmo una piccola passeggiata lungo il viale che porta alla villa e poi ritornammo alla macchina. Restammo non più di dieci minuti. Un giorno o due dopo Spezi riferì l’informazione alla polizia. La mattina del 22 febbraio, mentre stavo per uscire per prendere un caffè, il mio telefono cellulare squillò. Un uomo, in italiano, mi disse che era un poliziotto e che aveva bisogno di vedermi immediatamente. No, non era uno scherzo e non poteva dirmi la ragione dell’incontro, ma era «obbligatorio» che io lo raggiungessi. Scelsi il posto più affollato possibile: piazza della Signoria, la grande piazza di Firenze, dominata da Palazzo Vecchio. Là, a poche centinaia di metri da dove fu bruciato Savonarola, incontrai due poliziotti del Gides in borghese, l’ispettore Castelli e l’assistente Arena. Mi portarono in Palazzo Vecchio e, nel magnifico cortile rinascimentale, circondato dagli affreschi del Vasari, mi comunicarono un mandato di comparizione: dovevo presentarmi al giudice Mignini per essere interrogato.
Andai dal giudice il giorno dopo, con noi c’erano due poliziotti. Mignini mi spiegò che avevo diritto a un interprete ma che per trovarne uno ci sarebbero volute ore durante le quali io sarei stato trattenuto, mentre riteneva ottima la mia conoscenza della lingua italiana. Chiesi se avevo bisogno di un avvocato e Mignini rispose che, nonostante fosse un mio diritto, non era necessario poiché si trattava solo di poche domande di routine. Ma le domande, poi, non furono di routine. L’interrogatorio andò avanti senza soste per due ore e alla fine il giudice Mignini mi accusò di falsa testimonianza e di false dichiarazioni. Durante l’interrogatorio Mignini accusò Spezi e me di seminare o tentare di seminare prove false alla villa nel tentativo di incastrare un innocente accusandolo di essere il mostro di Firenze e di depistare le indagini indirizzandole alla pista sarda. Il tutto per deviare i sospetti da Spezi. Mignini annunciò che le indagini sarebbero state sospese per permettermi di lasciare l’Italia, ma che sarebbero state riaperte quando l’indagine di Spezi si fosse conclusa.
La segretaria stampò la trascrizione dell’interrogatorio. Le due ore e mezzo erano state redatte in due pagine di domande e risposte che io corressi e firmai. E alla richiesta di averne una copia mi fu risposto che erano «secretate».
Mentre me ne andavo, Mignini disse: «Se decide di parlare, dottor Preston, noi siamo qui».
Tornato in America, quando ho raccontato questa storia, si sono scatenate furiose polemiche. Il Boston Globe, uno dei quotidiani più stimati nel paese, ha pubblicato un articolo in prima pagina, lo stesso ha fatto il Washington post e sono comparsi articoli in decine di altri giornali. La rete televisiva Abc e l’Associated press hanno dato ampio spazio alla notizia, con riprese da tantissimi altri giornali, grandi e piccoli.
Susan Collins, la senatrice del Maine, lo Stato dove vivo, ha contattato il dipartimento di Stato per aprire un’inchiesta sulle ragioni dell’ingiustificato comportamento da parte delle autorità nei miei confronti. Ho ricevuto una chiamata dal dipartimento di Stato che mi ha consigliato amichevolmente di non tornare in Italia: «Quanto è successo è molto strano, non possiamo prevedere ciò che potrebbero farle». È stato informato anche l’ufficio del senatore del Massachusetts, Edward Kennedy. Ma ciò che è accaduto a me non è stato niente. Spezi stava per subire la più sorprendente prova di abuso di potere giudiziario.
Venerdì 7 aprile Spezi è stato arrestato. Attirato fuori dal suo appartamento con falsi pretesti, è stato poi messo in custodia cautelare dalla polizia per ordine del Gides. Testimoni dicono che la polizia ha rifiutato di mostrargli il mandato di arresto. È stato portato via in fretta, e a spintoni, fino alla sede centrale del Gides e poi trasferito nel carcere di Perugia . Ho letto sui quotidiani italiani le accuse contro di lui: «calunnia», «turbativa di un servizio pubblico» e «tentativo di depistare le indagini sul caso del mostro di Firenze». In altre parole, Spezi è stato accusato del reato di essere un giornalista.
Ma l’accusa conclusiva è ben più grave: complicità in un omicidio avvenuto ventuno anni fa. Spezi è stato essenzialmente accusato di essere un componente della setta satanica, uno dei mandanti degli omicidi del mostro. Chiunque conosca il giornalista sa che questa è una storia completamente infondata e assurda. Per quanto riguarda l’accusa di seminare false prove, qualche cinico potrebbe dire: «Tutti i giornalisti fanno questo tipo di azioni». Scusatemi, non tutti i giornalisti, anzi pochi e non certo Spezi che è uno dei più grandi giornalisti italiani e un uomo di alti principi morali e etici. Lo so perché sono suo amico e inoltre io ero con lui alla villa e sono certo che Spezi non falsificò le prove.
Ma il più scioccante abuso contro di lui è avvenuto il giorno dell’arresto. Il giudice Giuliano Mignini ha ottenuto una speciale dispensa per un provvedimento che di solito si applica contro i mafiosi o i peggiori terroristi: agli avvocati di Spezi è stato negato il diritto di accesso. Anche in questo caso la risposta in America, Inghilterra e Francia è stata molto forte. Pen international a Londra, il comitato di tutela dei giornalisti a New York e Giornalisti senza frontiere in Francia si sono tutti interessati al caso di Spezi e hanno aperto un’indagine internazionale riguardo al trattamento che ha subìto sia dal Gides, sia dal pubblico ministero di Perugia, sia dal Gip Marina De Robertis.
Molte persone mi hanno fatto la stessa domanda: come è potuto accadere in un paese civile come l’Italia? Come può accadere un fatto del genere nella terra che ha dato i natali a Dante, al Rinascimento, a Galileo e a Giuseppe Verdi? Come può accadere che un giornalista venga trattato come un terrorista e gli venga negato il diritto di parlare con i suoi avvocati? Da parte mia ho risposto: «Perché siete così meravigliati? Il nostro paese, l’America, sta facendo la stessa cosa nella prigione di Guantanamo. Non è una prerogativa tutta italiana».
La verità e la trasparenza sono i più efficaci antidoti contro gli abusi di potere. Il nostro libro, Dolci colline di sangue, racconta la verità sul caso del mostro di Firenze, quella che abbiamo potuto accertare. Spero che gli italiani lo leggano, li prego di farlo, di considerare i fatti e di giudicarlo per i suoi reali meriti. Questo è tutto ciò che chiediamo. Mario e io non abbiamo alcun potere; noi non abbiamo nessun superpoliziotto che diriga una squadra di detective, non abbiamo nessun giudice, magistrato e pubblico ministero a nostra completa disposizione. Noi siamo solo due giornalisti. Ma abbiamo una cosa in più degli altri: si chiama verità."
Rif.1 - Left/Avvenimenti - Aprile 2006