venerdì 21 settembre 2012

Angiolina Manni - Deposizione del 12 luglio 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte. 

A.B.: Oh. Senta, signora, l'altro giorno, quando noi siamo venuti, quando tutta la Corte di Assise, con i giornalisti.... anzi, i giornalisti non c'erano, con il Pubblico Ministero, con me, siamo venuti là, sul posto, dove fu indicato dal dottor Perugini, lo conosce il dottor Perugini, lei?  
A.M.: Mi pare... Lo conosco così...  
A.B.: Il capo della Polizia, quello che veniva spesso. Lo conosce? Se lo ricorda?  
A.M.: Mah, io non me lo ricordo.  
A.B.: Quando il dottor Perugini indicò il luogo, il punto esatto dove sarebbe stato rinvenuto, dove fu rinvenuto il proiettile... Signora, se lo ricorda? Io le domandai se suo marito, se c'era una acacia. L'acacia. Sa cos'è l'acacia?  
A.M.: Sì, la c'era, ma l'aveva tagliata perché dava noia, allora l'ha tagliata.  
A.B.: Chi l'ha tagliata?  
A.M.: Il mi' marito, eh.  
A.B.: Oh. E quando l'ha tagliata, questa acacia?  
A.M.: Quando era lì a quella casa dove sto io.  
A.B.: Cioè, dopo che è uscito dal carcere?  
A.M.: Sì, dopo che è uscito in carcere.  
A.B.: Ecco. E l'acacia dove stava, esattamente?  
A.M.: L'ha tagliata e dopo si è bruciata...  
A.B.: No. Dove era sorta, dove... dove stava lì, l'acacia?  
A.M.: Come, stava?  
A.B.: Dove era piantata questa acacia?  
A.M.: Lì, dove era quel pino. Non l'ha visto? Vicino al pino.  
A.B.: Ecco. Dove c'è... dove finisce, praticamente, il... o dove inizia, a seconda di dove si parte...  
A.M.: Lì, lì, ecco.  
A.B.: Eh?  
A.M.: Sì.  
A.B.: E suo marito l'ha estirpata. C'è stato parecchio a tagliarla, a pulirla...  
A.M.: Eh, c'è stato parecchio. L'ha tagliata e...  
A.B.: Perché c'è stato parecchio?  
A.M.: Poi la si è bruciata.  
A.B.: Poi si è bruciata. Senta, signora, suo marito i soldi che ha guadagnato, cosa ha fatto dei soldi?  
A.M.: Non lo so mica io. Non ci guardo mica io. Non ci guardo mica io che fa...
A.B.: No, ho capito...  
A.M.: ... coi soldi. Io guardo i mia, i sua li guarda da sé.  
A.B.: Se li spendeva, ha comprato qualcosa...
A.M.: Comprava i.. .  
A.B.: Ha comprato la casa?  
A.M.: La roba che ci voleva in casa...  
A.B.: L'ha comprata la casa alle figlie? Sì, o no?  
A.M.: Come?  
A.B.: L'ha comprata la casa alle figlie?  
A.M.: Sì, l'ha comprata, sì.  
A.B.: Ecco. Senta, le faccio un'altra domanda, se se lo ricorda. Suo marito andava a giro, a cercare, a raccattare cose nelle discariche?  
A.M.: No. No.  
A.B.: Non se lo ricorda questo?  
A.M.: No.  
A.B.: Qualcosa portava a casa?  
A.M.: Come?  
A.B.: Portava della roba a casa?  
A.M.: No, non portava nulla.  
A.B.: Non portava nulla. Bene, brava, signora.  
A.M.: Non è vero.  
A.B.: Bravissima.  
P.M.: Chi è causa del suo mal...  
A.F.: Senta, Angiolina...  
P.M.: Avrei qualche altra domanda.  
A.M.: Via, via...  
Presidente: Avvocato Fioravanti.  
A.F.: Senta, Angiolina. Semplice, semplice...  
Presidente:No, aspetti, signora, via.  
A.F.: Già ha detto tutto. Ha detto tutto?  
A.M.: Ora basta, eh.  
Presidente: Signora, aspetti, via...  
A.F.: Non deve dire più niente?  
Presidente: Venga qua, signora, via.  
A.F.: Angiolina, Angiolina, una domanda, una domanda sola, via! Si metta lì.  
Presidente: E perché vuole mortificare l'avvocato Fioravanti, eh.  
A.F.: Una sola. Angiolina... Dio bono...  
Presidente: Via, su...  
P.M.: ... anche a loro, perché a noi e basta, signora?  
A.M.: (incomprensibile)  
A.F.: Una domanda, via. Angiolina... Angiolina!  
Presidente: Via, venga  
A.M.: (incomprensibile)  
A.F.: Angiolina, Angiolina...  
A.M.: (incomprensibile)  
Presidente: Signora, per favore, via...  
A.M.: Il cervello mi fa male.  
Presidente: Guardi, le prometto che dopo queste domande dell'avvocato Fioravanti...  
P.M.: No, il P.M. deve fare delle domande, eh.  
A.M.: (incomprensibile)  
Presidente: Su, via, signora, via.. . Sia buona ancora per un pochino.  
A.M.: Io ho parlato abbastanza, eh, ho parlato... Perdio ! Ah...  
Presidente: Ancora un pochino, via. Poi stia tranquilla.  
A.F.: Presidente, posso restare qui a fare la domanda?  
Presidente: E resti qui avvocato.  
A.F.: E poi gli do il microfono.  
Presidente: Se lei ritiene che sia...  
A.F.: Senta, Angiolina, ora le do del "lei". Noi ci si da del "tu", ma io le do del "lei". Senta, Angiolina, lei si ricorda, quando fecero la perquisizione in casa, si ricorda tutta quella gente che c'era...  
A.M.: Sì.  
A.F.: C'era...  
A.M.: Buttarono all'aria...  
A.F.: Buttarono all'aria tutto...  
A.M.: Sì, sì...  
A.F.: Ecco. No, no, no. Lasci stare, lasci stare.  
A.M.: (incomprensibile)  
A.F.: No.  
Presidente: Avvocato, scusi...  
A.F.: No, le chiedevo, le chiedevo...  
A.M.: (incomprensibile)  
A.F.: Ecco, ecco, ma si ricorda quella Madonnina che c'era lì al muro?  
A.M.: Sì, sì.  
A.F.: Ecco. Che l'ha rimessa a posto Pietro...  
A.M.: L'ha rimessa a posto lui... l'avevano sciupato il muro e ogni cosa.  
A.F.: Ora... Hanno sciupato il muro, va bene. Si calmi un attimo.  
A.M.: L'hanno scalcinato la casa e l'ha accomodata lui...  
Presidente: Avvocato... però alla teste...  
A.F.: Senta una cosa...  
A.M.: (incomprensibile)  
Presidente: Il microfono, bisogna... capito? No, lo tenga pure in mano...  
A.M.: La gente ci mettono tanto sudore e tanta fatica ad accomodarla!  
A.F.: Senta una cosa, Angiolina, quando hanno fatto la perquisizione, lei si ricorda? c'era un vialetto nel giardino, e c'erano dei paletti di cemento per terra...  
A.M.: Ma io...  
A.F.: Aspetti, aspetti. Un attimo, un attimo...  
A.M.: Sì, sì...  
A.F.: Ecco, si ricorda che in questi vialetti c'erano quei paletti e trovarono qualcosa che luccicava in uno di quei paletti. Se lo ricorda?  
A.M.: Chi si ricorda? Io ho un cervello sbadato...  
A.F.: Non se lo ricorda.  
A.M.: Ho un cervello sbadato... Non mi ricordo più, non mi ricordo nulla io.  
A.F.: È svagato, è svagato. Senta una cosa, passiamo ad un altro argomento. Quando parlammo una volta con lei, è vero che lei ci disse che Pietro beveva il vino a mezzogiorno e alla sera con quel boccale che aveva? Un boccale al giorno e uno alla sera.  
Presidente: Avvocato, lei gli sta suggerendo quello che deve dire.  
A.M.: Un pochino, ma mica di molto. Un pochino... un pochino di vino ci vuole. 
P.M.: Ha detto che ci metteva l'acqua.  
A.B.: È un controesame, Presidente. Credo che si possa quasi fare.  
Presidente: Eh, ma qui, direi... Non è una domanda suggestiva, quindi...  
A.B.: Ma guardi.. .  
P.M.: Se non è un suggerimento...  
A.B.: Presidente, se fossi io che mi chiamo Bevacqua, ma è l'avvocato Fioravanti, la può fare.  
A.F.: È controesame.  
P.M.: Anche perché c'era l'acqua nel vino, ci ha detto.  
Presidente: Andiamo avanti, via.  
A.F.: Sì, ma io non ho fatto nessuna osservazione al Pubblico Ministero. Ora si è calmata... Si è calmata...
Presidente: Andiamo avanti...  
A.F.: Cerchiamo di ragionarci.  
A.M.: Non è vero? Mischiava col vino, che fa il vino?  
P.M.: Nulla, signora.  
A.M.: Ci mette un po' d'acqua...  
A.F.: E non fa male.  
A.M.: Non fa mica male.  
A.F.: Senta una cosa, Angiolina, Pietro, alla sera, quando tornava a casa dal lavoro, alle cinque e mezza, sei, che cosa si metteva a fare?  
A.M.: Stava lì a mettere a posto il giardino... i' che c'era da fare. Il giardino o... a cosar le viti, la frutta... Bah, i' che c'è da fare nel giardino.  
A.F.: E subito dopo, la cena chi la preparava?  
A.M.: Eh, io, o... mi aiutava anche lui... si... tutti e due, via.  
A.F.: Ecco. Quando vi mettevate a cena, era accesa la televisione?  
A.M.: Sì, la si accendeva, sì.  
A.F.: E dopo cena, che cosa faceva Pietro?  
A.M.: Stava lì, sulla cava, lì. Dormiva quando era stufo di guardare la televisione andava a letto.  
A.F.: Ecco. Lei si è accorta mai che Pietro si sia alzato da letto...  
A.M.: No, no, no. Io sono sempre... ho dormito sempre con lui, non si è mai alzato. Dormiva e russava, sembrava... Madonna bona! Se russava!  
A.F.: Ecco. Va bene. Senta, signora Angiolina, lei si ricorda che nell'angolo di quel giardino, o meglio, in quel... Lei ha detto nell'angolo, c'era un'altra pianta vicino all'acacia. Che pianta era?  
A.M.: C'era l'acacia solo.  
A.F.: C'è una pianta di pino, vicino all'angolo?  
A.M.: No non c'è nulla.  
A.F.: Una pianta di pino, vicino alla porta.  
A.M.: Pino?  
A.F.: Sì.  
A.M.: C'è il pino solo, ho visto io.  
A.F.: Ecco. Ora c'è il pino. Vicino...  
A.M.: All'acacia?  
A.F.: Vicino... l'acacia, la pianta di acacia.  
A.M.: Eh. L'ha tagliata perché era grande, poi gli dava noia a ogni cosa quella...  
A.F.: Ecco. Per tagliare quell'acacia, ha scavato una buca, o no?  
A.M.: Non lo so io. Avrà scavato una buca, per cavare le barbe...  
A.F.: Io non ho nessun'altra domanda.  
Presidente: Allora rimettiamo a posto il microfono. Il Pubblico Ministero voleva fare qualche altra domanda?  
A.F.: Grazie.  
P.M.: Sì, innanzi tutto...  
Presidente: Un attimo, signora, stia tranquilla.  
A.M.: Ora falla finita, eh, io bono! Questo...  
Presidente: Sì, ma ora solo un attimo...  
A.M.: Perché io sa, sono bell'e stufa.  
P.M.: Sono domande brevi. Signora, suo marito che guardava la televisione, è mai uscito dopo cena?
A.M.: No. 
P.M.: Mai, sempre...  
A.M.: No. No, sempre in casa.  
P.M.: Sempre in casa.  
A.M.: Non è mai uscito. Sempre lì a guardare la televisione e quando era... cascava dal sonno, si appoggiava lì alla tavola e dormiva.  
P.M.: Lei si ricorda da quanti anni siete sposati e da quanti anni avete la televisione?  
A.M.: No, non mi ricordo nulla io...  
P.M.: Non se lo ricorda. Però in tutti gli anni...  
A.M.: ... ho una testa... non mi ricordo quando sono nata.  
P.M.: Ecco. In tutti gli anni del matrimonio non è mai uscito dopo cena.  
A.M.: No.  
P.M.: Lo dice lui. Va be'. Senta una cosa, signora: lei invece ha una pensione. Una pensione. Quando gli nacque la prima figlia, e lei rimase invalida, gli dettero una pensione, la pensione.  
A.M.: Sì.  
P.M.: Va riscuotere alla posta. Quanto prende di pensione?  
A.M.: Uhm... poco.  
P.M.: Quanto, signora?  
A.M.: Eh, chi si ricorda? Poco mi danno. Mi danno pochino, perché...  
P.M.: Da quando...  
A.M.: ... io ora che devo pagare tutte le bollette... mi ci vogliono tutti.  
P.M.: Ora. No, no, ma io dicevo...  
A.M.: La luce, il coso... il telefono, che il telefono...  
P.M.: Signora, quando suo marito lavorava, era in casa, i soldi della pensione, li prendeva suo marito o li teneva lei?
A.M.: Li prendeva lui.  
P.M.: Li prendeva lui. E non si ricorda questa pensione quanto è?  
A.M.: No. Non mi ricordo, no.  
P.M.: Un milione, cinquecentomila lire?  
A.M.: Io... non lo so, non lo so.  
P.M.: Comunque lei la dava a suo marito.  
A.M.: Non mi ricordo io. Io sono...  
P.M.: La dava a suo marito. Un'ultima domanda, solo l'ultima: lei ricorda quando, lei ci ha detto l'acacia l'ha tagliata, ha fatto la buca, era vicina al pino - poi io ho un'istanza, preciso alla Corte, così leviamo ogni dubbio sull'acacia - lei ricorda quando l'ha tagliata? se prima...  
A.M.: Quando usci in prigione.  
P.M.: Ecco, dopo che è uscito dal carcere. Non ho altre domande, grazie.  
Presidente: Possiamo mandarla via, vero?  
P.M.: Per il P.M. senz'altro.  
Presidente: Bene. Signora, allora ora può tornare a casa, eh. Stia tranquilla. Ha visto?  
A.M.: Eh, ora basta, eh? È un po' maiala, sudicia...  
A.F.: Signor Presidente, signor Presidente...  
Presidente: Avvocato...  
A.F.: Signora, signora. . . Angiolina.  
Presidente: Non facciamogli altre domande, per cortesia.  
A.F.: No, signor Presidente, io chiedevo, se era possibile, siccome ha espresso il desiderio di poter avere un colloquio, dopo la testimonianza, col proprio marito.  
Presidente: Va bene, va bene. La possiamo tenere qui. Nell’intervallo...  
A.F.: Ecco, nell'intervallo...  
Presidente: Può tranquillamente parlare.  
A.F.: ... se non si è innervosita troppo.  
Presidente: Se non si è innervosita troppo. Voi capite che è un soggetto particolare, che fa molta pena, naturalmente.  
A.B.: Signor Presidente… La signora vorrebbe conferire…  
P.M.: L'ha già detto...  
Presidente: Sì, si, me l'ha già detto l'avvocato Fioravanti. Io ho autorizzato il colloquio, non c'è nessun problema.  
A.B.: Grazie. Gli ha portato anche due rose rosse al marito.  
P.M.: Chissà chi le ha comprate!  
Presidente: Le nostre mogli...  
A.B.: Non le ho comprate io.  
Presidente: ... ce le dovranno portare allora a noi.  
P.M.: Nemmeno io.

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