Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 20 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.
Segue dalla parte 25.
Avvocato Curandai: Nesi Lorenzo, eccolo qua, fascicolazione 17/18. Il Nesi Lorenzo a un certo momento ci dice due cose che mi hanno impressionato e di cui voglio informare la corte. Il Nesi dice "quando Vanni sbiancò pensai che anche Vanni aveva fatto quei delitti, anche perchè nei vari discorsi sul Pacciani il Vanni mi aveva detto in quella occasione che con Pacciani aveva fatto cose brutte, cose che non vanno bene". Vogliamo ignorare anche questo? Ignoriamo anche questo. E poi c'è l'episodio di quando vanno, Nesi e Vanni in Questura: "Ci fece vedere le fotografie dei due ragazzi di Scopeti, i corpi straziati, io non potevo vedere ero sconvolto, il Vanni rimase lì impeccabile e disse: - un son mica parenti miei - io come lettore di questo processo sono rimasto impressionato anche da queste testimionianze però rispetto coloro che invece riescono a superare tutto. Per quanto riguarda le testimonianze non si è parlato del dottor Perugini, che è il primo inquirente, quello della tesi del serial killer. Al dibattimento ha detto, a mio avviso, delle cose importanti, a parte lui dice che avevano tenuto sott'occhio anche il Lotti e il Vanni e di questo ho parlato all'inizio del mio intervento, dice che a un certo momento avevano scoperto una cosa molto interessante, dice - Ma come mai non c'è mai un testimone diretto o indiretto in questi numerosissimi delitti? - allora sospettarono fin da allora che vi fosse un palo, un palo che aveva evitato in ciascun delitto la presenza di un teste. Ci dirà poi fra l'altro che sicuramente il mostro potesse fare dei sopralluoghi in compagnia di una donna per non dare nell'occhio e allora mi viene in mente il Lotti con la Nicoletti a Vicchio, poi il dottor Perugini ci dice - io ho semprte usato un sistema anglosassone, io guardo la prova obbiettiva - mentre il metodo del dottor Giuttari è stato un metodo soggettivo, cioè partito dalla base, dalle testimonianze. Testimonianza trascurata finora ma io ne devo parlare di Ricci Walter, fascicolazione 20 pag 8/57. Questo sarebbe veramente da leggere ma non lo faccio. Ricci Walter disse - una volta il Vanni mi disse "Io c'ho paura del Pacciani perchè quando vado in macchina con lui c'ha quel pistolone in macchina" poi Santoni Paolo sulla presenza di Vanni a Vicchio ma non ricorda il periodo. Basta, fra i vari testimoni resta da fare qualche considerazione sul Pucci ed è una considerazione estremamente semplice che taglia la testa al toro. Pucci si contraddice sia prima del dibattimento ma soprattutto in dibattimento perchè vuole contraddirsi il Pucci, ha sempre avuto ed ha tutt'ora paura di essere coinvolto giuridicamente e processualmente in questi delitti e fa lo gnorri e fa finta di dimenticare, di non sapere e si fa leggere quello che aveva dichiarato prima ma andiamo a leggere le consulenze psichiatriche. Le consulenze psichiatriche ci dicono che il Pucci è una persona lucida, che sa quel che dice e sa quel che vuole e le consulenze psichiatriche, sempre a proposito di Lotti e Pucci, dicono che non sono due mitomani, perchè il pericolo di questi processi è la mitomania. Hanno una personalità nettamente contraria al mitomane perchè il mitomane è un logorroico, un logopatico uno che parla, parla, questi sono il contrario, per strappargli una parola ci vogliono le pinze, non sono mitomani, lo dicono due eminenti luminari della psichiatria professor Fornari e professor Lagazzi. A proposito poi degli Scopeti, qualcosa di preciso Pucci ci dice, a parte il confronto con Lotti, a parte le intercettazioni, ho visto poco, dice d'essere soprattutto teste derelato però ha visto il Vanni col coltello da cucina, ha visto il Pacciani con la pistola, ha visto il taglio dal basso verso l'alto, ha visto il motorino, quello stesso che ha visto anche la Carmignani lo stesso giorno, il giorno del delitto. La Carmignani dice d'aver visto un motorino, c'è una differenza tra la collocazione del motorino: la Carmignani lo colloca contro un muretto, non so dove, non lo ricordo, il Pucci lo colloca a ridosso di un albero, però tutti e due dicono che questo motorino c'era. Eppoi dice un'altra cosa dice il Pucci su precisa domanda, dice che lui era terrorizzato dal Pacciani tanto è vero che un suo amico gli disse - Andiamo a vedere il processo Pacciani? - quello di primo grado e lui gli disse - no, no, no, - e poi spiegherà che non ci voleva assolutamente andare, era terrorizzato, fascicolo 31 pag.21 dei verbali dibattimentali. C'è una specie di confronto tra Pucci e Vanni al dibattimento di primo grado, quando ad un certo momento, con estrema determinazione, il Pucci guardando in faccia il Vanni gli dice "...e tu c'eri e tu c'eri!". Per dare credibilità a Pucci sono sempre stati trascurati e non ne comprendo il motivo i parenti di Pucci, anche la sentenza di primo grado non ne parla, fatto gravissimo questo. Io credo che voi abbiate presenti questi testi, sono Fanfani... Valdemaro... Marisa Pucci, fra l'altro nella consulenza psichiatrica viene riportata una frase di Marisa Pucci che pesa in questo processo, che dice: - Sa, noi non volevamo fare del male a un amico di mio marito - perchè il Pacciani è un amico del marito della Marisa Pucci. Ma cosa dicono? Dicono delle cose impressionanti! Dicono che il giorno, lo dice la signora Fanfani, la cognata, il fratello e la sorella di Pucci, perchè lui viveva con la sorella e era presente quel giorno anche la cognata, - noi abbiamo acceso il televisore si vedeva la notizia dell'assoluzione di Pacciani - siamo nel febbraio del 1996, e lui che aveva paura di Pacciani, a un certo punto la sorella lo vede come sbiancare e gli dice - Esce Pacciani? Ma come esce Pacciani? Io ho visto tutto, ho visto tutto e lì io ho visto tutto , so tutto di Scopeti -. Queste cose sono state riferite da tre galantuomini sotto giuramento al dibattimento di primo grado, di questo il procuratore generale non ne ha parlato. Io attribuisco grande importanza a questi tre testi perchè sono tre testi derelato e la loro è una testimonianza dettagliata, circostanziata in cui spiegono tutto, com'è venuto fuori questo "io ho visto tutto" e da lì poi ci saranno quegli interrogatori di Pucci, eccetera, eccetera. Quindi dico se la Marisa Pucci dice di essere amica di Pacciani, perlomeno il marito di lei era amico di Paccia, se per tanti anni non hanno detto nulla se alla fine si decidono di accusare, sia pure indirettamente un amico, un amico di famiglia, allora la loro testimonianza è ancora più significativa e attendibile.
Segue...
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