Presidente: Avvocato Santoni.
A.S.: Sì.
Presidente: Mi raccomando, sempre in maniera succinta. Prego.
A.S.: Brevissime osservazioni. Sulle lettere anonime, innanzitutto, seguirò cronologicamente le contestazioni del Pubblico Ministero. Sono d'accordo che le lettere anonime non devono trovare ingresso...
Presidente: Brevemente, eh...
A.S.: Certo. Soltanto sulle osservazioni del Pubblico Ministero. Non devono trovare ingresso nel processo. Ma noi stiamo parlando di due lettere anonime soltanto. Quella che ha accompagnato l'astamolla della pistola, e quindi direi che è riduttivo chiamarla anonima, perché il contenuto si riferisce all'astamolla, e l'astamolla è stata acquisita alle carte processuali così come quella famosa lettera e periziata dal Pubblico Ministero, quella famosa lettera anonima anch'essa, ovviamente, che inviò un pezzo di seno di Mauriot Nadine, alla dottoressa Della Monica. Per altro anch'essa ultra periziata dal Pubblico
Ministero, ovviamente. Soltanto di queste due lettere noi si chiede l'acquisizione, perché queste due lettere sono fondamentali per l'economia del processo. Per quanto riguarda la perizia merceologica, io
mi riporto ai chiarimenti che sono registrati effettuati davanti al GUP dottor Valerio Lombardo. Oggi ci ha fatto vedere, il Pubblico Ministero, la prima pagina, l'ultima, e un'altra pagina dell'interno. E giustamente ha detto: se vi sono contrasti guardate quel blocco notes. E io vi invito a guardarlo. Quando aprii il blocco notes dissi, e lo ripeto, questo è deteriorato. L'ho detto ed è stato verbalizzato davanti al GUP in presenza di tutti i difensori: Bevacqua, Fioravanti, delle parti civili. Allora nessuno ebbe niente a ridire su queste osservazioni della difesa, se non il Pubblico Ministero che mi disse testualmente: Avvocati, perché non l'avete fatto prima? Risposi semplicemente, per due motivi, perché io seguo in quel periodo almeno dell'inchiesta, quello che fa il Pubblico Ministero. Quando vedo, non l’avevo mai visto il blocco notes, non potevo pensare che una cosa del genere avvenisse, ho detto facciamo un'indagine. E a dire il vero sono ritornato in seguito all'Ufficio del Pubblico Ministero, perché mi comporto lealmente, gliel'ho detto, e in quella sede il Pubblico Ministero non mi disse niente di particolare, cioè che stavo sognando. Io vi dico, guardate le pagine interne di quel blocco notes e poi giudicate voi. Siete qui apposta. Che poi questa perizia si debba far dopo non mi sembra opportuno, perché le risposte sono molto importanti. Dice il Pacciani "l'ho presa in una discarica". Io non credo che quello possa essere stato in una discarica. Le mie impressioni non hanno alcun valore, perché vi sono tanti tipi di discarica. Devono essere degli specialisti a dare delle risposte dopo aver fatto un'analisi completa di pagine che sono deteriorate. L'ho detto in sede di GUP, lo ripeto oggi. L'ho detto davanti ai periti e nessuno mi ha detto che stavo sognando. Forse accartocciato mi riferivo alle pagine interne, non certo al blocco. Nella foga del parlare, consenta il Pubblico Ministero, a volte, delle frasi più pesanti. Ma le pagine dentro, riporterò se volete domani, leggetevi quanto è stato verbalizzato e trascritto in sede di GUP. Insisto quindi sulla perizia merceologica con tutte quelle diramazioni che sono state dettagliate su quel block notes che mi sembra uno dei cardini dell'accusa, e che noi stessi riteniamo fondamentali per sapere se il Pacciani mente, o meno. Trascrizioni. Va bene, questo io credevo che non tutte, se fossero state trascritte soltanto le parti più interessanti delle intercettazioni ambientali, che una parte. Questa è una fonte mia che è sbagliata se il Pubblico Ministero dice, sono state trascritte tutte le parti, ne prendo atto, andrò alla ricerca di quelle che mi mancano e che non ho avuto nonostante le abbia richieste allora. A questo punto, quella parte che ho, è mancante. Io ho fatto una richiesta e verbalizzata. Ho le copie col timbro con la Procura della Repubblica di tutte le intercettazioni ambientali, tutte non mi sono state date. Benissimo. Domanderò come mai, questo è un fatto interno. Tante cose mancavano, lo sa anche il Pubblico Ministero, non c'è problema. Natalino Mele: io ho richiesto Natalino Mele, la testimonianza di Natalino Mele e non per fare di Natalino Mele, di tanti altri, un'indagine privata. È stato il Pubblico Ministero a chiedere successivamente all'ordine di custodia cautelare in carcere, che il Pacciani fosse incolpato anche del fatto del 1968. Fatto per cui, vi è una sentenza passata in giudicato, che ha condannato una persona più volte, che più volte ha ribadito la propria colpevolezza, più volte ha confessato: Stefano Mele. Quindi, legittimamente, a mio avviso, io dico questo: vi devono essere delle interrelazioni tra queste persone coinvolte in quei fatti, e ho depositato quella sentenza fondamentale che è la magna carta di tanti anni di indagine e Pacciani. Perché Pacciani non può essere un fantasma che ha operato in quei giorni. Perché ho detto cose - che il Pubblico Ministero non aveva detto - su Natalino Mele che viene ricondotto di notte, in una casa e doveva essere accompagnato da qualche familiare, da persone coinvolte in quell'omicidio. Noi che non abbiamo e lo ripetiamo serenamente in questa sede alcuna preclusione verso le tesi dell'accusa, ricordiamocelo bene! Se siamo qui, vuol dire che crediamo nel fondamento dell'accusa. Non crediamo altrettanto nei fondamenti dell'accusa stessa, cioè nei presupposti. A volte abbiamo forti dubbi e li vogliamo dissipare qui ma non credo che questa nostra legittima aspirazione di vedere dissipare questi dubbi debba essere per se stessa ritenuta illegittima. È un assurdo. Ci sono delle possibilità di chiarimenti? Cerchiamo di effettuarli. Pubblicamente, finalmente. Quindi non vedo assolutamente perché Natalino Mele e le altre persone indicate nella prima nostra istanza debbono essere rifiutate perché pacificamente coinvolte in quei fatti. Coinvolte non certamente come responsabili. Ricordiamoci che Natalino Mele a quei tempi era un bambino, ma che però ha sempre detto di ricordare, anche se cose diverse, negli anni successivi. Ho presentato poi un'altra istanza, forte di una sentenza della Corte Costituzionale del 20 marzo 1993, pubblicata il 31 marzo 1993 che dice: “le sezioni unite, nel comporre il contrasto, hanno sottolineato come l'esigenza e l'accertamento del fatto debba considerarsi prevalente sull'inerzia delle parti nell'esercizio del diritto alla prova, sicché il Giudice deve ritenersi titolare del potere di supplire all'inattività delle parti medesime, tanto nell'ipotesi in cui queste siano decadute dal potere di chiedere l'ammissione della prova, quanto a...”
Presidente: Avvocato, Avvocato, conosciamo questa sentenza, quindi venga al dunque.
A.S.: Benissimo. Io me ne sono fatto portavoce e ho detto - eravamo in dubbio, Presidente, di chiedere ulteriori prove - però alla fine abbiamo optato di investire direttamente la Corte di certe soluzioni.
È stata una scelta meditata. Io e i miei colleghi, colleghi non di parte civile, del mio studio, che hanno seguito la vicenda con me, investire direttamente la Corte. Per esempio, perché a volte magari non ritenevamo fondamentale, poi ripensandoci ulteriormente abbiamo cambiato idea. La faccenda degli stracci.
se è vero che la pistola era avvolta in uno straccio di casa Pacciani facciamo una perizia ulteriore, perché vogliamo dissipare qualsiasi dubbio. Io non riesco a capire questa volontà di provare cose che sono fondamentali, concrete. Facilmente, facilmente da persone serie, esperte, logicamente, facilmente ravvisabili, facilmente insomma, soluzioni che sono possibili, ecco, perché vi deve essere un atteggiamento di ostilità. Noi siamo qui con estrema serenità. Vogliamo sapere - loro magari accusa e difesa sono più portati sulle prove o controprove, gli indizi - vogliamo sapere se il Pacciani mente o non mente.
Nelle poche risposte che ha dato fino ad oggi vogliamo sapere, ma dice la verità? E gui ci sono
punti fondamentali. Io voglio essere certo, e le persone che rappresento, al di là di ogni ragionevole dubbio, se questi stracci sono parte di un unico dubbio o meno. Affidiamoli a dei professori, a degli esperti e vediamo un momentino se è vero o non è vero. Certamente il Pubblico Ministero, se lo ha detto,
ha dei fondamenti, ma noi vogliamo dei fondamenti ulteriori. Ne abbiamo facoltà di investirne la Corte, decida la Corte. E così per gli altri nomi sono importanti, ma non sono forse decisivi, perché i più importanti li avevamo indicati nella prima istanza. Però, a un certo punto, abbiamo detto sarà meglio rinforzare questa istanza. Ma la verità fa paura? No. Forse non ci diranno assolutamente niente, ma ci siamo tolti un
pensiero, che finalmente si decidano sulle tante versioni che hanno fornito fino ad oggi, a dirci la verità.
Ecco, quando si diceva che la parte civile è terza, è un certo fondamento, sì, noi vogliamo oggettivamente arrivare a queste conclusioni. E abbiamo detto coinvolgiamo la Corte. Vogliamo sapere insomma se il Pacciani la verità l'ha detta o meno. Quando ha negato sempre circostanze, o quando ha affermato circostanze singolari come il ritrovamento - attenzione! -estremamente specifico di quel blocco notes in una discarica. Ecco, quindi io penso che le nostre istanze possono essere accolte. Ci mancherebbe che noi volessimo fare indagini qui dentro!
Non le possiamo fare né da difensori, né da parti civili, ci è precluso anche col nuovo codice. Non ne abbiamo i mezzi, li ha soltanto l'accusa i mezzi. Ma non capiamo perché una lista abbondantissima quale quella del Pubblico Ministero, anche su cose a volte secondarie, possa essere comunque accettata senza, non abbiamo certamente detto niente. Ci siamo associato, al contrario, a quanto richiesto dal Pubblico Ministero. Ci mancherebbe altro! Lo seguiamo in queste cose, ma le nostre poche prove, quelle tre paginette scarse, affrontano però punti molto importanti, ma soprattutto punti solidi, punti fondamentali. Grazie.
Presidente: Avvocato Bevacqua.
A.B.: Sì, ma velocissimamente. Mi ero dimenticato di rinunziare a due testimoni:
il numero 34, Spinosa Giovanni, e il numero 37, Nechi Wanda. Rinunzio a questi due testi e chiedo, molto sommessamente, nel caso in cui la Corte dovesse ritenere non ipotizzabile sul piano strettamente formale, la sostituzione del professor Volterra, con il professor Francesco Bruno, e quindi la sostituzione del professor Montalto con il dottor Martin, di comunque sostituire il professor Montalto con l'altro medico, professor Francesco Bruno. Cioè chiedo la cortesia - mi pare che il Pubblico Ministero non abbia nulla in contrario sul punto, di poter sostituire il professor Montalto col professor Francesco Bruno. Se però la Corte mi consente la sostituzione del professor Volterra con il professor Francesco Bruno, chiedo che venga effettuata anche la sostituzione del professor Montalto con il professor Martin, come consulente tecnico balistico.
Presidente: Su queste rinunzie?
P.M.: Nessuna considerazione di opposizione.
Presidente: Anche le altre parti?
A.B.: Ecco, io produco la documentazione, Presidente.
Presidente: Vi sono... gli ulteriori difensori vogliono prendere la parola' No? Benissimo. Direi di aggiornarci, allora, se siete d'accordo, a domani mattina, data che l'ora è già abbastanza tarda, e la Corte deciderà poi su tutte queste istanze. Allora il processo è sospeso ed è rinviato a domani mattina alle ore 9, d'accordo? con ritraduzione dell'imputato.
A.S.: Mi scusi Presidente, si può sapere il programma di domani? E anche se in somme linee se incomincerà con la visione dei filmati, se saranno già sentiti i testimoni, un momento di...
Presidente: Questo non lo so. Le posso dire che la Corte scioglierà la riserva, emetterà la sua ordinanza, dopodiché il Pubblico Ministero, credo, che comincerà a sentire i propri testi.
P.M.: In ordine cronologico come ho indicato nella lista e come...
Presidente: Il resto, filmati o non filmati, chiedetelo a lui. Signori, buonasera, l'udienza è tolta.
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