martedì 13 marzo 2012

Michele Falcone - Deposizione del 26 aprile 1994 - Prima parte

 
L'ex Maresciallo dei Carabinieri Michele Falcone fu ascoltato il 26 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

P.M.: Ecco, allora passerei al teste, il Maresciallo Falcone. Se ci vuole innanzitutto… non so se deve fare le sue dichiarazioni...
Presidente: Vuole leggere quella formula Maresciallo per cortesia?
M.F.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto era mia conoscenza.
P.M.: Maresciallo, vuole spiegare alla Corte qual è la sua professione oggi e qual’era la sua professione in data 15 settembre del 1974?
M.F.: Oggi sono pensionato, all'epoca dei fatti, nel ’74, alla data del 15 settembre, comandavo la stazione dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo e interinalmente, in sede vacante, comandavo anche la compagnia di Borgo San Lorenzo.
P.M.: Maresciallo, vuole spiegare cosa avvenne quella mattina? Mi sembra di aver letto in quel verbale che ha già a disposizione la corte che lei intervenne su quel luogo perché ebbe più fonti, se non ricordo male, ciò non vuole spiegare nei dettagli?
M.F.: Sì, io solitamente, anche oggi, a quell'epoca mi alzavo ben presto al mattino, verso le sei e mezzo, le sette meno un quarto, giù di lì, giunsero in caserma parenti della Stefania Pettini e di Pasqualino Gentilcore…
P.M.: Alla caserma di Borgo San Lorenzo?
M.F.: A Borgo San Lorenzo.
P.M.: Bene, bene.
M.F.: A riferire che i due, che erano fidanzati uffical… …non ufficialmente, non erano rientrati in casa, nei rispettivi domicili e quindi temevano che fosse successo qualcosa. Mentre mi riferivano questi dati venne un altro in caserma, un contadino, mi pare che fosse un certo Fusi, al riferire che poco prima erano stati notati in località Fontanelle di Rabatta i cadaveri di due persone. Capii subito che poteva trattarsi dei due ragazzi ricercati e senza dir nulla ai familiari presi la macchina e andai sul posto.
P.M.: I familiari aspettarono in caserma.
M.F.: Si, i familiari li lascia in caserma, però dopo me li ritrovai sul posto, evidentemente la notizia...
P.M.: La notizia si era sparsa. Lei andò sul posto, vuole descrivere questo posto innanzitutto?
M.F.: Sì, sarà circa 3 km da Borgo San Lorenzo…
P.M.: In direzione, scusi? Qual è il centro andando da Borgo verso il posto?
M.F.: Si va prima verso Vicchio…
P.M.: Ecco, ecco in direzione di Vicchio.
M.F.: Si segue la statale, la SS551, c’è il bivio per Rabatta, si prende quel bivio…
P.M.: Sulla destra, andando verso Vicchio…
M.F.: A destra, si prende il bivio a destra, da Borgo San Lorenzo si prende sulla destra e si va verso Rabatta, poi c'è la prosecuzione fino al ponte sul fiume Sieve. Prima del fiume Sieve, del ponte sul fiume Sieve, sulla sinistra c'è una stradina, percorsi una ventina di metri in questa stradina sulla sinistra ancora…
P.M.: Strada che all’epoca non era asfaltata? Strada di campagna…
M.F.: No, no, no sterra… No, quella che porta a Sagginale, la strada principale, sì era asfaltata…
P.M.: Ecco, la strada sagginalese, mi scusi, quella che lei dice “Sagginale”, la sagginalese che va quantomeno da Borgo a Vicchio?
M.F.: Non ho capito.
P.M.: La strada che lei ha detto “il Sagginale” è la stra… la principale quella che va da Borgo a Vicchio?
M.F.: Si, quella è la SS61, è un’altra che è parallela alla 551.
P.M.: Benissimo. Anziché i numeri, ce li può dire con…
M.F.: Si, la strada statale e la strada provinciale.
P.M.: Bene, benissimo. Perfetto. Andiamo avanti.
M.F.: Ecco, sulla sinistra, dicevo, c'è uno spiazzo con a lato delle… c’erano delle viti allora, e una Fiat 127 con dentro il cadavere di Pasqualino Gentilcore e fuori, sul retro della macchina, il cadavere della Stefania Pettini.
P.M.: Quindi lei non ebbe dubbi che si trattava di quei ragazzi perché li conosceva o perché era il dato di fatto?
M.F.: Sì io conoscevo…
P.M.: Subito, senza bisogno di fare grossi accertamenti o di toccare i reperti.
M.F.: No, no, no capii subito che si trattava dei due ragazzi ricercati. I familiari erano già avvenuti in caserma da me a dire che proprio non erano rientrati, diversamente dal solito perché erano stati al Teen Club a Borgo San Lorenzo.
P.M.: La sera.
M.F.: La sera, sì. E solitamente rientravano ad una certa ora ai rispettivi domicili perché il Gentilcore era di Molin del Piano e la…
P.M.: Veniva da Molin del Piano.
M.F.: Veniva da Molin del Piano. E la Stefania era di Vicchio, di Pilarciano, di là, insomma..
P.M.: Quindi era un luogo abbastanza vicino. Senta una cosa Maresciallo, quando vide questa scena lei chiamò qualcuno o cominciò magari a fare gli accertamenti aprendo sportelli, toccando reperti… se lei lo ricorda...
M.F.: No, no io non toccai…
P.M.: Fu necessario ai fini di identificare i ragazzi aprire qualche sportello o lei vide…
M.F.: No, no, io non toccai nulla.
P.M.: Era solo lei?
M.F.: Ero solo come comandante, ma per radio, visto che c'erano i morti, chiamai subito i soccorsi in caserma. Avvertii la centrale perché mi mandassero altri uomini.
P.M.: Un po' di personale.
M.F.: E rimasi sul posto.
P.M.: Rimase lei e non intervennero altre persone.
M.F.: Rimasi io sul posto.
P.M.: Accertò in questo primo momento qualcosa che poi è risultato interessante ai fini della ricostruzione? Cioè se c'erano bossoli? Se c'era del materiale?
M.F.: No, c'erano… sul corpo…
P.M.: Com'era messa la macchina? Se c’era qualche sportello aperto...
M.F.: La macchina, se non vado errato…
P.M.: Poi abbiamo le foto, non si preoccupi, ora cerchiamo di vedere il suo ricordo soprattutto sul come, quando arrivò lei, al di là delle foto che sono state scattate sicuramente dopo, quali erano i dati obiettivi, cioè se c'era… il cadavere ce l'ha già detto, la donna era dietro la macchina, l'uomo dov'era?
M.F.: Era al sedile di guida.
P.M.: Era sul sedile di guida.
M.F.: Sì, sul sedile di guida, in mutandine…
P.M.: Il sedile di guida era aperto o chiuso?
M.F.: Lo sportello...
P.M.: Lo sportello, sì scusi.
M.F.: Lo sportello di sinistra era chiuso con i vetri rotti. Con il vetro rotto.
P.M.: Ecco, aveva il vetro rotto ma chiuso.
M.F.: Chiuso, si.
P.M.: Ricorda se c'era la sicura o meno?
M.F.: C'era la sicura.
P.M.: Quindi questo primo dato che lei notò e io ora evidenzio, attraverso la sua deposizione, vetro rotto, sicura chiusa, sportello chiuso.
M.F.: Sì, sì, sì sportello chiuso.
P.M.: Sicura abbassata.
M.F.: Abbassata, sì.
P.M.: Bene. Il ragazzo sul sedile di guida.
M.F.: Sì, sul sedile di guida con il capo reclinato in avanti.
P.M.: In avanti. Lo sportello di destra in che posizio…
M.F.: Lo sportello di destra era aperto.
P.M.: Completamente aperto?
M.F.: Completamente aperto.
P.M.: Completamente aperto. Lei notò se fra lo sportello… ecco, innanzitutto se su il sedile di destra c'erano delle macchie, c'era qualche… sangue... cose di questo genere, lo ricorda? O meglio, se c'erano macchie di sangue fra quel sedile…
M.F.: Non notai… mi sembra che non notassi macchie di sangue sul sedile.
P.M.: Lei non lo notò. Va be’ poi è stato notato, se necessario da altri. E se, mi riferisco sempre al momento in cui interviene lei, se vi erano segni di trascinamento… c'è da presumere, fra il sedile di guida, sportello destro, e il punto dov'era la ragazza? Se c’erano sul terreno macchie di sangue, se c'erano bossoli? Questo prima delle foto.
M.F.: No, no, al momento non…
P.M.: Lei non le vide.
M.F.: L’ipotesi di bossoli non c’era perché sembrava…
P.M.: Ecco, ecco questa era la caratteristica che volevo che lei mettesse in evidenza.
M.F.: Sembrava che fossero colpi di stiletto, di pugnale, di qualcosa di acuminato; di uno strumento acuminato, inferto sui corpi delle…
P.M.: Questo volevo che lei mettesse in evidenza. Il dato emergente, quando voi arrivate sul posto, è che pensate che i due sono morti a causa di un'arma bianca, bene?
M.F.: Da principio si.
P.M.: Non avete… da principio si, perché…
M.F.: Le ferite si erano già ristrette insomma…
P.M.: Le ferite che voi vedete…
M.F.: Non si poteva desumere che si trattasse di proiettili. Sembravano proprio colpi di pugnale, qualche altra cosa, insomma, a prima vista.
P.M.: Questi si vedevano bene sulla ragazza o su entrambi?
M.F.: Io li vidi bene sulla ragazza. Ne il pube.
P.M.: Sul ragazzo vide…
M.F.: E sul ragazzo vidi dei buchi, si sulla parte, mi sembra…
P.M.: E le sembrarono anche in quel momento…
M.F.: Pure d'arma bianca.
P.M.: D'arma bianca. Cioè non c'era contraddizione fra i due elementi. Quindi non cercaste, ne vide lei in quel momento se c'erano bossoli.
M.F.: La ragazza era con le gambe aperte e nella vulva aveva un tralcio di vite.
(…)
M.F.: Si, era nuda, poverina.
P.M.: E lei ebbe la possibilità di ricostruire da dove era stato tolto quel tralcio di vite? Cioè se c'erano delle viti intorno…
M.F.: A due/tre metri c'erano delle viti quindi…
P.M.: Vide… si, questo si capisce oggi che lavora preso di lì, è più che probabile anzi… ma lei vide, se era possibile identificare un punto della vite lì vicino da cui era stato staccato o è un accertamento che non ha fatto?
M.F.: No, no, non…
P.M.: Non era in quel momento…
M.F.: Pensai che senz'altro era stato staccato di lì…
P.M.: Non riuscì, o almeno lei non evidenziò… Ecco, intervenne qualche altro... i vostri comandanti, in quel momento?
M.F.: Dopo arrivarono, arrivò… dunque… per prima cosa chiamai… dissi alla centrale operativa di avvisare il giudice di Borgo San Lorenzo, il dottor Serrao.
P.M.: Ecco, va bene, venne…
M.F.: Poi arrivò, se non vado errato in successione, il giudice La Cava, che assunse la direzione delle indagini.
P.M.: Bene. Venne da Firenze quindi?
M.F.: Sì, venne da Firenze.
P.M.: Mentre il pretore era lì a Borgo. E il Maresciallo, se non vado errato, Trigliozzi?
M.F.: Trigliozzi era un Maresciallo del nucleo… arrivò dopo. Perché era del nucleo investigativo.
P.M.: Di Borgo.
M.F.: No, di Firenze.
P.M.: Venne da Firenze.
M.F.: La direzione delle operazioni venne assunta dal nucleo operativo che era superiore al…
P.M.: Vennero da Firenze con il giudice.
M.F.: C'era l’allora Capitano Dell’Amico, il Colonnello Vieto che comandava il gruppo.
P.M.: Vennero tutte queste persone, comunque quello che aveva visto lei e ci ha evidenziato sono le cose che c'ha detto e che ha visto prima che venissero questi altri…
M.F.: Prima che arrivasse chiunque sul posto. Dopo si fece subito una calca del… non so come avessero fatto capirlo… insomma…
P.M.: Prego, scusi? Hanno fatto?
M.F.: Subito dopo, dalla distanza di nemmeno una mezz'oretta arrivò molta gente sul posto…
P.M.: Una calca! Scusi, non avevo capito.
M.F.: Io ero solo e cominciarono a pesticciare il terreno, perché c'era dell'erba.
P.M.: Dopo questi suoi… che comunque lei aveva focalizzato i luoghi nel modo che c'ha detto. Ricorda se i fotografi che hanno fatto poi tutte le numerosissime, per fortuna, fotografie che io ora le mostrerò, vennero – per intendersi – da Firenze, quindi passò del tempo, o se le foto furono scattate da qualcuno lì di Borgo? Nel senso che le foto che abbiamo sono foto sicuramente genuine come accertamenti sul luogo, nel senso che furono fatte prima possibile, prima che intervenendo più persone ci sia oggi il dubbio, se dubbio c'è, ma non mi sembra…
M.F.: Se non vado errato venne l'appuntato, mi sembra che fosse l’appuntato Cicchetti che faceva parte della squadra di Polizia giudiziaria.
P.M.: Di Borgo?
M.F.: Di Borgo.
P.M.: Quindi le foto, ora gliele mostrerò…
M.F.: Quindi scattò le prime foto, poi arrivarono altri…
P.M.: Nel senso che lei dette disposizioni di fare foto subito?
M.F.: Sì, sì.
P.M.: Appena reperì il fotografo ovviamente.
M.F.: Appena possibile, appena giunto in loco.
P.M.: Senta è un dato importante, io non so quanto lei lo ricorda o fece lei personalmente accertamenti, direi che, lo dico subito, è il dato più interessante dal punto di vista della ricostruzione che fa il P.M. oltre a quello delle ferite, è quello relativo a oggetti che furono trovati nella macchina. Oggetti dei ragazzi, restituiti o meno, e dove e se furono trovati. Lei su questo particolare - oggetti personali intendo - su questo particolare ha qualche ricordo preciso? Nel senso se c'erano delle cose. Guardando i verbali di sequestro e di dissequestro ci sono elenchi lunghissimi di oggetti che erano in questa macchina. Lei in proposito fece qualche valutazione sul momento? Cioè vide che c'era quello che io sto dicendo o su questo particolare degli oggetti che potevano essere nella macchina lei lo trascurò perché c'erano altre cose da fare e lo ha fatto qualche d'un altro?
M.F.: No, insomma, più o meno diedi l'occhiata in macchina…
P.M.: Sì.
M.F.: E c'erano molte cose alla rinfusa, così... I vestiti dei ragazzi erano però fuori, fuori macchina e ben ordinati. Non so chi glieli avesse messi, se loro stessi o il mostro. Non lo so insomma.
P.M.: O l'autore, diciamo, eh Maresciallo?
M.F.: O l’autore de…
P.M.: Così è più corretto nei confronti... l’autore… qualcuno dice gli autori, noi siamo qua per cercare di dimostrare la verità, eh? Quindi lasciamo fare “mostro”, lasciamo…
M.F.: Poi la macchina fu portata in caserma...
P.M.: Aspetti, mi scusi eh…
M.F.: E quindi la…
P.M.: Troppo vel… Scusi, scusi Maresciallo, io volevo mettere in evidenza per la Corte questo dato: mi sembra di capire dal suo ricordo che lei sul punto non ha ricordi precisi. Lei dice: “C’erano innanzitutto parecchie cose alla rinfusa”, ricorda qualcosa innanzitutto? E poi questo concetto che lei ci dice “alla rinfusa” è un concetto che lei si fa oggi o a un motivo per pensare che sono alla rinfusa?
M.F.: Perchè ve…
P.M.: Che oggetti erano? Dove erano sistemati?
M.F.: No, che oggetti fossero non lo ricordo.
P.M.: Lei ha ricordato dei vestiti no?
M.F.: Anche perché dopo sarebbe stato fatto la ricognizione, insomma...
P.M.: E l'ha fatta qualche altro.
M.F.: E l'ha fatta si…
P.M.: Allora senta, torniamo a questi oggetti che lei ricorda alla rinfusa, cioè erano oggetti personali? Ha parlato di vestiti, questi vestiti...
M.F.: Mancava la borsetta della Stefania.
P.M.: Ohooo! Ecco, era questa la domanda.
M.F.: Non c'era borsetta e i familiari dissero che...
P.M.: Scusi, scusi, scusi un attimo Maresciallo, scusi, scusi, per cortesia!
M.F.: Prego.
P.M.: Lei dice “mancava la borsetta”, lei lo dice perché poi successe qualcosa di diverso o perché lei pensava che per forza la ragazza avesse la borsetta? Ci vuole spiegare perché lei dice mancava la borsetta?
M.F.: Perché i familiari dissero che… i familiari della Stefania dissero che la ragazza era uscita con la borsetta.
P.M.: Eccoci. Quando andate li voi questa borsetta, che state cercando fra le altre cose, non la trovate. I familiari vi dicono: “Guardate, c’è la borsetta della ragazza?” e non c’è.
M.F.: C'era la borsetta?
P.M.: Capisce che per noi oggi, per la Corte, per il P.M. ovviamente è un elemento importante. Questa borsetta… rimaniamo... scusi eh… non vada avanti…
M.F.: Sì, sì.
P.M.: Perché lei sa già altre cose, io alla Corte glielo voglio dimostrare un po' alla volta. Questa borsetta dai familiari fu descritta? Le dissero “era una borsa sportiva”? Una borsa da sera?
M.F.: Una borsetta…
P.M.: Una borsa… La ragazza, se non sbaglio, andava a ballare...
M.F.: Era una ragazzina… borsetta che portano solitamente le ragazze di 18/19 anni.
P.M.: Di vent’anni.
M.F.: Sì, ma non ricordo se la descrissero o meno. Mancava la borsetta.
P.M.: Borsette non ne furono trovate. Però lei ci ha continuato anche ora a dire che c'erano oggetti alla rinfusa, almeno lei ebbe questa impressione. Questa impressione le fu data perché ebbe la sensazione che questi ragazzi erano così, un po’… tenevano la macchina così come capitava oppure che qualcuno aveva toccato le cose?
M.F.: Oppure che qualcuno?
P.M.: Aveva toccato. L’autore aveva mosso le cose.
M.F.: Non glielo posso dire.
P.M.: Non me lo sa dire. Giustissimo, più che corretto da parte sua.

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