Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 19 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.
Segue dalla parte 6
Procuratore Generale: - Da più parti si è detto dell'importanza di questa 128, proprio perchè quando salta fuori la 128 si risale al Lotti. Lotti interrogato circa le auto che ha posseduto le elenca tutte tranne la 128 perchè non vuol legare la sua persona alla 128 che è stata vista. La 128 è stata vista dai due coniugi di cui parlavo prima dalle 15,30 alle 20,00 oppure dalle 16,00 alle 20,00. Dopo aver visto tutte le carte processuali abbiamo appreso che i certificati che doveva avere Longo, li aveva Lotti, perchè è stato il difensore di Lotti che li ha ricevuti da Lotti e li ha portati un bel dì di marzo dell'anno scorso. Se non ho visto male tra le carte manca il contrassegno che si applica al parabrezza. Le dichiarazioni del Lotti, anche dopo le nuove audizioni di questi testimoni, è rimasta allo stesso punto. Dopo la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale possiamo dire che Lotti ha detto "io usavo l'una e l'altra", ovviamente queste affermazioni le dovete valutare alla luce delle dichiarazioni rese dai testimoni di primo grado. Mi riferisco soprattutto ai vicini e a chi gli ha venduto l'automobile. Per la verità, grosse prove su quanto tempo Lotti abbia usato tutte e due le automobili non ce ne sono, casomai è lo stesso Lotti che in primo grado tende a ridurre il tempo in cui ha trattenuto anche la 128 e comunque lui dice: "io non avevo quattrini per assicurarle entrambe, quindi quando ho preso la 124, la 128 non la usavo".
Altro riscontro riguarda il taglio della tenda, che in effetti risulta dalle perizie, vanno valutate poi le dichiarazioni circa l'entrata e l'uscita di Vanni dalla tenda e circa la dinamica del duplice omicidio. Sull'ora della morte dei due turisti francesi c'è stato un gran dire, s'è parlato della mosca carnaria che depone le uova 2 o 3 ore dopo la morte; s'è parlato dei due testimoni che la domenica avrebbero visto i due ragazzi francesi, Paolo Bonciani e Borsi Gino. Paolo Bonciani è stato titolare dal gennaio '84 al dicembre '85 della Locanda degli Scopeti, sentito nel processo Pacciani, ricorda che vi erano due persone che parlavano solo ed esclusivamente francese, mettendo in difficoltà la suocera del Bonciani. Ai carabinieri, che fecero base presso il suo locale raccontò che la domenica, verso le ore 11,00 i due francesi fecero colazione presso il suo bar.
Poi c'è la presenza dell'auto Ford Fiesta del Pacciani. A detta del Lotti la Ford Fiesta si trovava nella zona di fronte alla stradina sterrata che conduce alla piazzola teatro del delitto. Tale circostanza trova riscontro nelle dichiarazioni della teste Sharon Stepman che veniva da Via degli Scopeti dopo aver lasciato un suo amico, Valeriano Raspollini, a casa sua. Andando giù verso Firenze, attorno a mezzanotte, vede una macchina che si accingeva a uscire da questa specie di strada, specie di strada che la signora ha avuto difficoltà a ritrovare perchè le hanno fatto vedere una fotografia fatta dall'alto e lei dice che non ha avuto la fortuna di vedere Firenze e dintorni dall'alto e quindi non si orienta. Nel vedere la macchina della signora, sulla strada provinciale, questa macchina ha fatto marcia indietro ed ha abbassato i fari, era proprio davanti alla piazzola dell'omicidio. L'auto era bianca di media cilindrata. Su domanda dell'avvocato Pepi che difendeva Vanni, non ha notato sul frontale nessun segno particolare, la Ford del Pacciani era bianca con due strisce longitudinali blu e rosse e aveva sotto le serrature dei catarifrangenti. Ma la signora non vede tutta la macchina ma solo metà, la parte della guida e la sentenza ne trae le conseguenze. I particolari dell'auto forniti dalla teste combaciano con quelli della Ford Fiesta del Pacciani. Raspollini, il signore accompagnato dalla Sharon Stepman dice: "quando è arrivato Lamperi (ispettore di Polizia n.d.r.) mi ha mostrato la fotografia del frontale della macchina di Pacciani e ricordo che sul quel frontale c'era un fregio rosso trasversale molto evidente, ricordava un pò le decorazioni dei diplomatici dell'America centrale. Per la conoscenza che ho della capacità percettiva di Sharon se lo avesse visto lo avrebbe probabilmente notato". E' stato richiesto alla signora ma non si ricorda dei fregi. A proposito delle persone a bordo, la signora parla di una sola persona. In sentenza si richiamano le dichiarazioni di Nesi Lorenzo, un teste che è stato interrogato due volte nel processo Pacciani. la prima volta parlò di sparatoria ai tordi da parte del Pacciani (fagiani n.d.r.) poi è ritornato perchè s'è ricordato qualcosa, cioè che la sera dell'omicidio degli Scopeti ha incrociato un'auto Ford nella quale c'erano due persone una di queste era sicuramente Pacciani. La Ford Fiesta lui l'ha vista all'incrocio tra via di Scopeti e via di Faltignano, quella dove c'era la casa del mago Indovino salvatore, dove abitava la Filippa Nicoletti, dove la Ghiribelli andava a fare le punture all'Indovino che era malato di cancro, dove girano anche altre persone. A questo incrocio, Nesi Lorenzo, ha visto un'auto Ford Fiesta di colore "rossiccio o amarantino", l'auto di Pacciani è bianca.
Un'ultimo riscontro si ha nelle dichiarazioni di Giovanbattista Zanieri, che dichiara che a San Casciano, dopo l'omicidio, si sapeva che Lotti era passato da quel posto. In dibattimento il PM gli chiede: "Lei ricorda di aver sentito nel bar a qualcuno degli avventori o da qualcuno di specifico che la sera dell'omicidio dell'85 dalla piazzola degli Scopeti il lotti era passato di lì?
Un'ultimo riscontro si ha nelle dichiarazioni di Giovanbattista Zanieri, che dichiara che a San Casciano, dopo l'omicidio, si sapeva che Lotti era passato da quel posto. In dibattimento il PM gli chiede: "Lei ricorda di aver sentito nel bar a qualcuno degli avventori o da qualcuno di specifico che la sera dell'omicidio dell'85 dalla piazzola degli Scopeti il lotti era passato di lì?
-"Si, l'ho sentito dire, qualche giorno dopo, non la sera. E' chiaro, però, io non mi ricordo bene ma qualcuno l'avrà detto, non il Lotti, l'ha detto qualcuno che era lì che il lotti si sarebbe fermato, però son voci di bar, ecco". Chiede il Pm: "Si, voci di bar, ma lei ha potuto sentire da qualcuno delle persone che abbiamo indicato fin'ora chi è che gliel'ha detto?", "No dalle persone no, da loro no...", "Ha sentito dire...", "L' ho sentito dire da qualcuno nel bar, da chi di preciso non lo so". In istruttoria lo Zanieri al PM che gli chiedeva: "Signor Zanieri la vorrei invitare a ricordare, perchè lei dice "questo discorso l'hanno fatto diverse persone ed anche il Lotti". Zanieri si riporta poi a quello che ha dichiarato in precedenza. Quando poi lo interrogano i difensori, Zanieri comincia:
-"Io non è che l'ho detto, ho detto solamente che può darsi che qualcuno al bar abbia detto che il Lotti era passato quella sera dagli Scopeti, così, per sentito dire." Questo è un altro elemento di riscontro (??? n.d.r.) che bisogna tenere presente. Il teste Zanetti ha notato nei giorni che precedono il duplice omicidio degli Scopeti una Ford Fiesta con la striscia, però Zanetti non riconosce al Processo Pacciani il Pacciani, lo richiamano al processo Vanni, continua a dire che la persona che lui ha visto per giorni ferma davanti a questa macchina non era Pacciani, gli fanno vedere il Vanni dice che non era il Vanni.
Segue...
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