giovedì 3 settembre 2009

Udienza del 19 maggio 1999 - 8

Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 19 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 7
Procuratore Generale: - Nel duplice omicidio di Vicchio, dove trovano la morte Pia Rontini e Claudio Stefanacci è da tener presente che l'auto dei due giovani era col frontale rivolto verso la provinciale sagginalese, cioè nella direzione opposta a quella da cui si arriva sul posto. L'auto si presentava con i sedili anteriori reclinati in avanti, con gli sportelli di sinistra e della parte posteriore chiusi e con le sicure inserite e con il vetro dello sportello di destra completamente frantumato. All'altezza della ruota anteriore destra della Panda vi era un bossolo calibro 22 e altri 4 dello stesso tipo all'interno dell'auto. A 6/7 metri dalla vettura, la povera Pia Rontini, squarciata, con il braccio sinistro che trattiene la blusa bianca e il reggiseno. Stefanacci Claudio è stato attinto da 3 colpi di arma da fuoco e da 10 coltellate. La Rontini da 2 colpi di arma da fuoco e due coltellate al collo. 22,30 di domenica 29 luglio la morte. Un primo cenno su questi duplici omicidi lo fa il Pucci il 9 febbraio '96. Il Pucci è al terzo esame, alla domanda se sia stato nella zona di Vicchio a vedere coppiette, risponde di si, che c'è stato perchè dopo quel duplice omicidio, Lotti gli disse che avevano ammazzato quelli che avevano visto loro e poi spiega che a Vicchio e a Scopeti, Lotti ci andava per fare l'amore con la Filippa Nicoletti. Da questo input di Pucci il 17 febbraio viene sentito Lotti, sui rapporti con la Nicoletti e questa volta dice di aver fatto, qualche volta, l'amore in macchina anche a Vicchio, dalle parti della casa del prosciutto, da quelle parti c'è stato anche con il Pucci nell'estate del 1984. Il 18 febbraio, Lotti, conduce la polizia giudiziaria a Vicchio, partono dalla casa della Nicoletti per mostrare il posto dove si era appartato con l'amica. Arrivano lì, riconosce il posto e dice di aver parlato della coppia con Vanni e cadenzando i tempi dirà che col Vanni è ritornato poi sul posto. Il 4 marzo '96, Lotti viene sentito dalla polizia giudiziaria, ripete di aver dato informazioni al Vanni sul luogo di Vicchio su richiesta del Vanni, lo ritrovò un altro giorno e ritornarono a discutere di quel posto dove Vanni voleva andare. Lotti gli chiese come avrebbe fatto ad andarci, stante la distanza e gli chiese: "Ti accompagna Pietro?" e Vanni rispose: "Tu chiacchieri troppo!". In un terzo colloquio Lotti/Vanni, Vanni gli disse di essere stato con Pacciani alla casa del prosciutto. Il 6 marzo '96 al PM, Lotti dice che Pacciani lo aveva invitato a fare delle girate in quella zona e da questo capì che Vanni sarebbe andato a Vicchio con il Pacciani. Verificatosi l'omicidio ebbe sospetti e cominciò a porre domande al Vanni. Gli viene detto che per Vicchio due testi avevano riferito che c'è gente che ha visto un auto che corrisponde a quella del Pacciani: "ora che me lo chiede e dopo che mi è stato espressamente detto che nel 1984 non solo è stata vista un'auto come quella del Pacciani, ma anche una come la mia devo dire che anche nel 1984 io ho visto il Pacciani ed il Vanni, ma senza essere visto da loro, mentre commettevano l'omicidio". Salto come racconta in questa prima versione, da testimone, l'omicidio. L'11 marzo convoca per telefono la polizia, rende dichiarazioni su Vicchio, premettendo che intende dire tutta la verità perchè "voglio collaborare con la giustizia e se non ho detto queste cose prima nella loro chiarezza è stato perchè, mi dovete capire, ho trovato grosse difficoltà". E qui comincia un cenno di ammissione di partecipazione. "La sera prima di andare alla piazzola di Vicchio, incontrai Mario nel piazzone di San Casciano, questi mi disse di tenermi disponibile", è un pò come l'avvio di Scopeti, "per la sera successiva per andare insieme a lui e a Pacciani nella piazzola di Vicchio per guardare la coppietta con la Panda celestina di cui io gli avevo parlato nei giorni precedenti". La presenza della Panda nella piazzola va messa in relazione agli orari di lavoro della Pia Rontini, che è stata a lavorare a quel bar il mese di luglio dalle 19,30 all'orario di chiusura verso le una di notte. Tant'è vero che il padre, Renzo, stava lì ad aspettare, dice lui, senza dar noia, davanti al bar per accompagnarla a casa. Così come si preoccupava il gestore del bar di accompagnarla lui ed una volta dette incarico, mi pare a Santoni Paolo, che parlerà di una sorta di pedinamento da parte di qualcuno in automobile. Ritorno a Lotti: "La sera prima di andare alla piazzola di Vicchio incontrai Mario che mi disse di tenermi disponibile per la sera successiva. Gli dissi che sarei andato, ma con la macchina mia, perchè non mi garbava di andare sulla macchina di Pacciani". Poi fa tutto il racconto, appuntamento per le ore 22,00 al piazzone di San Casciano e Mario mi disse: "prima di partire che si andava a Vicchio per un lavoro che lui e Pietro avrebbero dovuto fare nella piazzola". Che tipo di lavoro dovevano fare? E Mario mi rispose: "sappiamo noi il lavoro che dobbiamo fare, noi la strada non si sa bene, vieni anche tu". Qui l'ordine di esposizione sugli omicidi non rende conto di queste dichiarazioni perchè non ha ancora parlato dell'omicidio dei tedeschi e quindi è ancora testimone e regge questa parte di persona estranea e fa queste dichiarazioni che a mio avviso non sono influenti per la decisione della Corte. Si ricorda che si sono fermati a bere un caffè al Galluzzo, ma il caffè lo hanno bevuto solo Vanni e Pacciani. Poi racconta del tragitto che fanno e della via di fuga. Di curioso, in questo interrogatorio, c'è che si mettono d'accordo, dice Lotti d'aver sentito Vanni dire a Pacciani: "ma quell'altro che dirà adesso?" e Pacciani : "No, non dice nulla perchè ora c'è anche lui insieme a noi, sicchè non può più dire nulla sennò si ammazza anche lui." "Comunque, prima di andare via, Pacciani e Vanni mi dissero di stare zitto altrimenti mi avrebbero ucciso, io li assicurai che non avrei parlato". Tira quindi fuori la storia dello spolverino, un grembiule di colore nero, trovato in casa del Vanni, che il Lotti dice che il Vanni, prima di accingersi alle operazioni di escissione, indossava questo spolverino. Su Vicchio ho dubbi, perchè c'è stata un'altalena, l'aveva o non l'aveva? E mi pare che la conclusione finale sia stata che non l'avesse ma proprio sicuro non me la sento... ...dovrei riguardare tutto. Ricordo però che ai tedeschi ce l'aveva sotto il braccio. Partono, pigliano questa strada, mentre prima li doveva accompagnare perchè loro non sapevano la strada, ora è Pacciani, pratico di Vicchio perchè c'è stato, ci ha abitato, lavorato, a condurre la spedizione lo segue il Lotti con la sua auto. Fanno questa stradina che io ho percorso in macchina e qui queste 2 macchine vengono viste da persone diverse; Frigo Annamaria, mi pare e dalla coppia Caini/Martelli. Racconta di questo tragitto su terra battuta che sarò durato 5/10 minuti, poi hanno ripreso la strada normale, poi si sono separati. "Il giorno dopo Mario mi minacciò di non parlare dicendomi che dovevo stare zitto e che Pacciani era un violento e mi avrebbe senz'altro ucciso". Chiesi a Mario: "Che ve ne fate di queste parti delle donne?", che lui aveva visto avevano messo in una specie di sacchetto, Mario mi rispose che non me lo poteva dire però devo dire che quella notte, dopo l'uccisione dei due giovani, vidi che Pacciani e Vanni si chinarono a qualche metro di distanza dalla Panda, andando verso la macchina e vidi che nascosero qualcosa in quel posto. Ritengo che abbiano nascosto quelle parti asportate alla donna. Ricordo che vi era un fossetto.
Lotti diventa indagato ed il 23 marzo '96 dice di aver detto al Pucci, prima e dopo Scopeti dell'omicidio di Vicchio. Gli ha detto che sono andati a Vicchio con due auto diverse, alla casa mostrata durante il sopralluogo non c'era mai stato prima e per questo serviva l'auto del Pacciani, che andava forte e sollevava polvere. E perchè ci andò se i due conoscevano la strada? Venne costretto, ma non ne sa spiegare i perchè. Fa riferimento ad una lite per motivi di gioco ma poi la scarta lui stesso. Il 9 aprile, Lotti indagato, rende dichiarazioni prima alla polizia giudiziaria e quella sera stessa al PM. A Vicchio andò con Vanni, prima del delitto, quattro giorni dopo esserci stato con Pucci; arrivarono verso le 21,00 e racconta che avrebbero visto questa Panda celestina che poi s'era spostata, s'era fermata vicino al bar, il ragazzo era andato via, la ragazza era entrata nel bar e Vanni entrò dentro, ci rimase un pò di tempo per poi tornare arrabbiato. "Che t'è successo?", la ragazza non aveva accettato i tentativi di avvicinamento fatti dal Vanni. Nuovo interrogatorio il 26 aprile '96. E' andato a Vicchio da solo, qualche giorno prima dell'omicidio, poi è stato costretto ad andarci con Vanni e Pacciani la sera dell'omicidio. Ci sono contrasti con precedenti dichiarazioni a proposito dell'avvistamento della Panda quand'era con Pucci ma Lotti risolve la questione con: "oggi mi sono un pò imbrogliato nel parlare". A domanda risponde di non essere stato a vedere la piazzola di Vicchio dal di sopra in macchina a piedi, lui non conosceva la strada e per questo Pacciani andava avanti, di questa strada fa uno schizzo ma gli schizzi, per come sono generici, valgono per un sacco di strade d'Italia.
Segue...

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