mercoledì 8 aprile 2009

Maria Antonietta Sperduto Malatesta

Originaria della provincia di Potenza. Negli anni '70 si era trasferita a Sambuca, una frazione di Tavarnelle Val di Pesa, dove aveva conosciuto Renato Malatesta e con cui si era sposata ed aveva avuto i figli: Luciano, Laura e Milva. In quegli stessi anni aveva conosciuto Mario Vanni, che in quanto postino, veniva a consegnarli la corrispondenza. I due avevano iniziato a frequentarsi e ad avere rapporti sessuali. Vanni - riferì la Sperduto, il 7 marzo 1996, davanti al capo della squadra mobile di Firenze - "solitamente mi allargava le braccia e si metteva sulle mie coscie masturbandosi, senza però penetrarmi con il suo organo sessuale; egli aveva difficoltà a congiungersi con mè, in quanto non gli si raddrizzava". Intorno al 1974, incontrò Pietro Pacciani, questi veniva a caccia nella zona dove lei abitava, lungo la via Chiantigiana, e talvolta lo aveva visto col fucile a spalla. Pacciani le propose di stare con lui ma lei gli spiegò che era sposata ed aveva già una famiglia. Nel dicembre del 1980 si trasferì con la famiglia in Via di Faltignano accanto all'abitazione dove vivevano Filippa Nicoletti e Salvatore Indovino. Un giorno Vanni si presentò a casa sua con Pacciani, i due uomini la "presero con forza, raccontò la Sperduto - non ce la feci a resistere e a difendermi pur avendo preso un forcone. Mi tenevano ferma ora l'uno ora l'altro e mi usarono violenza e mi accorsi che, con la mia reazione, diventavano ancor più violenti e furiosi. Mi dicevano frasi del tipo: o stai con noi o sono guai per te e la tua famiglia (...) lo sappiamo noi che guai sono per te. Nel corso di queste sevizie mi prendevano per le gambe, me le aprivano, uno mi teneva per la testa e mi sbattevano sul letto introducendomi falli e masturbandosi. Ero sola in casa. (...)sento di dirvi con sincerità e liberandomi di un peso che mi porto da tempo, che queste due persone approfittarono di me tante volte anche umiliandomi e costringendomi con la forza a fare cose che, altrimenti, non avrei mai e poi mai fatto." Una volta era stata condotta da Vanni e Pacciani nella piazzola degli Scopeti, qui l'avevano spogliata, le avevano strappato le mutande, le avevano fatto violenza mentre si masturbavano, poi l'avevano obbligata a rimanere lì immobile mentre i due uomini erano andati a spiare alcuni giovani appartati nelle auto vicine. Nello stesso interrogatorio, davanti a Michele Giuttari, la donna riferì d'aver visto, negli anni '80, sia Vanni che Pacciani presso l'abitazione di Salvatore Indovino. Circa la morte del marito, Renato Malatesta, che fu trovato impiccato il 24 dicembre 1980 nella stalla dell'abitazione di Via di Faltignano, disse che Pietro Pacciani l'aveva minacciata dicendole: "attenta a non parlare di quello che ti abbiamo fatto, ti si fa fare la stessa fine che abbiamo fatto fare a tuo marito".
Nella foto Maria Antonietta Sperduto con la figlia Laura ai funerali di Milva Malatesta.


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3 commenti:

Pierluca ha detto...

Non è a Potenza che sarebbe stata ritrovata la pistola del Mostro? Curioso no, pur essendo una bufala...

Unknown ha detto...

Milva Malatesta , la prima figlia , nacque nel 1962, mentre Luciano , il secondogenito sempre figlio di Renato Malatesta, nacque nel 1967. Quindi Maria Antonietta Sperduto lo conobbe prima degli anni '70, suo marito.

Anonimo ha detto...

La testimonianza di Luciano Malatesta penso che sia la piu' attendibile di tutti. Nei delitti erano coinvolti Vigna, Calamandrei, Nardi ci ecc. Era una banda di criminali. Mignini e giuttari erano andati vicini alla soluzione e li hanno FERMATI. Che schifo.