Il 27 dicembre 1995, davanti al capo della squadra mobile fiorentina rilasciò le dichiarazioni che seguono. "Negli anni ottanta lavoravo presso il ristorante Mamma Gina e da Donnini come lavapiatti. Nell'82 conobbi una donna che si prostituiva, tale Ghiribelli, della quale mi innamorai e con la quale trascorsi un lungo periodo di convivenza protrattosi fino al primo di febbraio dell'88. (...) Con la Ghiribelli ho vissuto circa un anno in un appartamento a San Casciano, in Borgo Sarchiani, 80 mentre successivamente siamo venuti ad abitare a Firenze, in un appartamento in via delle Belle Donne 5. La Ghiribelli faceva la vita a Firenze, in via Fiume, ed era solita portare i clienti alla pensione "Tamerici". Ero io ad accompagnarla a Firenze e a riportarla a casa a San Casciano. (...) Frequentai Indovino negli ultimi tempi; mi fu presentato dalla Gabriella, che gli faceva le iniezioni. Mi risulta che tra gli amici di Indovino vi erano prevalentemente persone di origine meridionale, che abitavano a Prato, verso Pistoia e che lo andavano a trovare anche perchè aveva fama di essere mago. Tra le persone di San Casciano che conoscevano l'Indovino ricordo che vi era un certo Giancarlo (Lotti ndr), che abitava al Ponte Rotto e che aveva avuto degli screzi con Salvatore in quanto si era messo con la Filippa che era la donna di Indovino, quando Salvatore era in carcere. Ricordo che a casa di Indovino ebbi modo di vedere due otre volte un altro mago con il camper, di nome Manuelito." L'8 febbraio 1996 dichiarò davanti ai P.M : "So che Salvatore faceva o, almeno diceva di fare, delle pratiche di magia. Ricordo che c'era una stanzina che doveva essere il suo studio. Lì sopra un tavolo c'erano un libro e un pendolino. Non so che pratiche di magia facesse Salvatore, ricordo solo che un paio di volte era venuta da lui una bella signora di Pistoia, che il Salvatore mi disse che aveva problemi con il marito. In sostanza, capii che il Salvatore era professionalmente interessato per una storia di rappacificamento tra la donna ed il marito. (...) A casa di Salvatore mi è capitato di incrociare alcuni meridionali residenti a Prato, tale Grazia, tale Domenico e Manuelito." Il 29 febbraio 1986 davanti ai P.M. riferì: "Non ho mai visto in quella casa (di Indovino ndr) Vanni; mai ho visto Pacciani. Io di riti magici e simili non ho mai visto tracce. Posso solo dire, come ho già riferito, che nella stanza in fondo, che ho indicato nel disegno come camerina-studio, c'era un tavolo dove vidi un libro nero con accanto un pendolino. Salvatore mi disse che gli serviva a fare riavvicinare moglie e marito." Il 23 marzo 1996 dichiarò: "io Vanni lo conosco, ma non l'ho mai visto a casa di Salvatore. Escludo di aver mai visto Pacciani a casa e tanto meno a cena da Salvatore. Sono sicuro che quando iniziai a frequentare casa di Salvatore era il 1984, quando andammo a stare a San Casciano (...) mai ho partecipato a cene a casa di Salvatore con Pacciani, Vanni, Salvatore, Sebastiano e la Filippa."
Il 25 maggio 1983, era stato denunciato insieme a Gabriella Ghiribelli per ricettazione continuata, contraffazione e alterazione di titoli di credito. Il 2 febbraio 1988 era stato denunciato da Gabriella Ghiribelli per lesioni, sfruttamento della prostituzione e ricettazione. Nel 1988 si era risposato con una donna di origine filippina. E' il testimone Delta presentato dalla Procura poco prima della sentenza. Al capo della squadra mobile, Michele Giuttari, raccontò che la sera in cui persero la vita Nadine Mauriot e Jean Michel Kravechvili aveva accompagnato, assieme a Gabriella, l'amico Salvatore Indovino a fare una passeggiata ed erano passati dalla strada che costeggia la piazzola teatro del duplice omicidio. Aveva notato un'auto di media cilindrata, parcheggiata sulla strada ma non aveva avuto modo di vedere se vi fossero persone al suo interno.
Rif.1 - Compagni di sangue pag.122Il 25 maggio 1983, era stato denunciato insieme a Gabriella Ghiribelli per ricettazione continuata, contraffazione e alterazione di titoli di credito. Il 2 febbraio 1988 era stato denunciato da Gabriella Ghiribelli per lesioni, sfruttamento della prostituzione e ricettazione. Nel 1988 si era risposato con una donna di origine filippina. E' il testimone Delta presentato dalla Procura poco prima della sentenza. Al capo della squadra mobile, Michele Giuttari, raccontò che la sera in cui persero la vita Nadine Mauriot e Jean Michel Kravechvili aveva accompagnato, assieme a Gabriella, l'amico Salvatore Indovino a fare una passeggiata ed erano passati dalla strada che costeggia la piazzola teatro del duplice omicidio. Aveva notato un'auto di media cilindrata, parcheggiata sulla strada ma non aveva avuto modo di vedere se vi fossero persone al suo interno.
Rif.2 - Assolto perchè il fatto non sussiste pag.75
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