Nella notte tra il 19 ed il 20 agosto 1993 fu uccisa e bruciata con il figlio Mirko di 3 anni. Fu trovata carbonizzata, all'interno della sua Fiat Panda (FI F08335) in una scarpata a Poneta di Barberino Val D'Elsa. Nei pressi dell'auto fu trovata una tanica di plastica sporca di sangue, sul cui manico, furono rilevate delle impronte digitali. Le indagini si orientarono sul marito, Francesco Rubbino, che venne arrestato, processato e assolto nel 1995, per non aver commesso il fatto.
Dalle dichiarazioni di Gabriella Ghiribelli risultò essere stata l'amante di Salvatore Indovino.
Giuseppe Sgangarella riferì, al capo della squadra mobile, Michele Giuttari, che Francesco Vinci e Pietro Pacciani, assieme a Mario Vanni erano soliti vedersi presso una casa colonica per sedute spiritiche a cui partecipava la moglie di un certo Rubbino.
Giovanni Calamosca, sentito sempre da Giuttari, disse che alla fine degli anni '70, inizi '80, Francesco Vinci si era innamorato di una prostituta per cui avrebbe lasciato anche la famiglia. Riconobbe la prostituta in Milva Malatesta.
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