
Nacque l'8 giugno 1936 a Villasalto in provincia di Cagliari. Nel 1957 conobbe
Stefano Mele e si sposò. Il 25 dicembre 1961 nacque Natale. E' di quegli anni la frequentazione di Barbara di un bar di piazza Mercatale a Prato che tutti chiamavano il "bar dei sardi". Qui conobbe
Giovanni Vinci di cui divenne l'amante.
Palmerio Mele, padre di Stefano, si accorse della vivacità sessuale della nuora e dell'incapacità del figlio di farsi rispettare e li cacciò di casa. Questi andarono ad abitare a Lastra a Signa in via XXIV maggio, 177. Durante una fiera a Lastra a Signa, Giovanni Vinci presentò Barbara Locci ed il marito, al fratello minore
Salvatore che di lì a poco ne divenne il nuovo amante. Salvatore Vinci nel 1961 si stabilì a casa di Stefano Mele e vi rimase fino al 1967, quando entrò in scena il terzo dei fratelli Vinci,
Francesco. Anche Francesco ebbe una storia con Barbara, forse la più morbosa e passionale. Nonostante la gelosia di Francesco, Barbara ebbe comunque modo di frequentare altri uomini in quegli anni e di essere nominata "ape regina" da chi la conoscesse. Nell'estate del 1968 Barbara Locci conobbe
Antonio Lo Bianco. Il 21 agosto i due, con il piccolo Natalino Mele, si recarono al Cinema Giardino Michelacci a Lastra a Signa. Secondo "
La leggenda del vampa" quella sera veniva proiettato il film
Helga, il miracolo dell'amore, un film tedesco vietato ai minori di 14 anni. Dal testo "
Storia delle merende infami" emerge invece che il film proiettato era
Nuda per un pugno d'eroi un film giapponese di guerra. I tre entrarono al cinema per assistere al secondo spettacolo, il gestore della sala,
Elio Pugi, nei giorni successivi, li riconobbe nelle foto pubblicate sui giornali. Al termine della proiezione i tre recuperarono la Giulietta 1660 di proprietà del Lo Bianco e si appartarono poco distanti dal cinema. Natalino Mele dormiva da un pezzo, quando i due giovani, in atteggiamenti intimi, furono raggiunti da 4 colpi di pistola ciascuno, nel
primo degli otto omicidi attribuiti al "mostro di Firenze". Dell'omicidio fu inizialmente accusato Stefano Mele che processato nel marzo del 1970 fu condannato per i reati di omicidio, calunnia, detenzione e porto abusivo d'arma alla pena di sedici anni e dieci mesi di reclusione e a tre anni di ricovero in casa di cura e custodia.
2 commenti:
Vale come commento a tutto il sito: complimenti! Hai fatto (e stai facendo) davvero un gran bel lavoro!
Grazie!!
Ciao
Flanz
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