Il 14 settembre 1983, il quotidiano La Nazione, pubblicò l'intervista al Dottor Vincenzo Tricomi che segue.
Dottor Vincenzo Tricomi: Io l'avevo detto, l'avevo previsto...
Questo nuovo delitto (9 Settembre 1983 - Rusch Uwe Jens e Horst Meyer) però non chiarisce molto la situazione anche se non sono a conoscenza di tutti i particolari. E' un omicidio abbastanza strano. C'è ad esempio un errore nel sesso, ha ammazzato due ragazzi. Il mostro sembra più agitato meno attento del solito. Mi sembra tutto più difficile... purtroppo il buio mi sembra sempre più fitto.
Dottor Tricomi una delle tante ipotesi è che l'arma passi di mano, che non ci sia un solo assassino, è possibile?
Molte volte ho pensato a questa ipotesi, io ho sempre avuto l'idea che fossero entrate in azione più persone.
Per quale motivo?
E' abbastanza semplice. In occasione dei delitti avvenuti a Scandicci e Calenzano il mostro per mutilare i corpi delle povere vittime ha dovuto estrarre i cadaveri dalle auto. Nel terreno circostante però non sono state trovate tracce di trascinamento dei cadaveri. Sembra fossero stati sollevati. E' possibile che l'assassino che aveva con se la pistola, il trincetto e probabilmente una lampada, necessaria per muoversi nell'oscurità, potesse agire con tanta libertà?
Una seconda ipotesi è che questo ultimo omicidio serva come copertura, è credibile?
Siamo nel campo delle ipotesi, va tutto bene. Purtroppo siamo arrivati a dodici morti e se andiamo avanti così...
Rif.1 - La Nazione - 14 settembre 1983 pag.5
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