sabato 29 maggio 2010

Udienza del 20 maggio 1999 - 20

Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 20 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 19
Avvocato Curandai: Avvocato Curandai per Milca Malitti Rontini che è la figlia erede legittima di Laura Rontini, deceduta nel corso del processo di primo grado. Signori della corte, mi rendo perfettamente conto che la parte civile, come diceva Carnelutti, è un'escrescenza processuale, la pubblica accusa in genere, in qualsiasi procedimento penale, fa e deve fare la parte del leone, come si dice, c'è già il procuratore generale che rappresenta ovviamente lo stato, che protegge le ragioni delle parti offese, tuttavia non bisogna dimenticare che in certi processi aventi ad oggetto fatti particolarmente tragici, qualora come in questo caso il procuratore generale concluda, come ha concluso, per l'assoluzione dei principali imputati allora ecco che, a mio avviso, diventa quasi, sotto certi aspetti, necessaria non voglio dire, ma acquista un certo rilievo, la difesa di pate civile. Io non pretendo assolutamente signor presidente, signor giudice a latere, signori della corte, di apportare un contributo determinante, un contributo causale, pretendo esclusivamene di rassenerare, sotto certi aspetti, il vostro animo, cioè di contribuire in qualche modo alla ricerca della verità perchè anche una piccola goccia, in un processo come questo, può far pendere la bilancia da una parte o dall'altra, quindi nessuna pretesa di avere in mano la verità ma l'unico scopo della parte civile, in questo caso, sia proprio quello di una disanima distaccata, anche breve sotto certi aspetti, perchè qui il pericolo è quello di ripetere argomenti già trattati, informazioni già fornite alla corte, di ripetere gli argomenti del pubblico ministero in queso caso non vi è alcun pericolo perchè egli ha concluso, come ripeto, di contrarioavviso, per l'assoluzione. L'unico pericolo è quello di tediare la corte su argomenti già trattati, quindi io cercherò e non è un compito semplice di fornire nuove informazioni e di usare nuovi argomenti per quanto possibile. Brevissimamente, anzi dirò di più che noi non abbiamo depositato memorie scritte però esiste la trascrizione di quegli interventi che noi abbiamo fatto nel corso del processo di primo grado e cioè fascicolo 93 pagina 1.89 e fascicolo 110 in sede di replica pagina 62.141, quindi io fondamentalmente mi riporto a quelle argomenazioni ed invito la corte ad una attenta lettura di quelle carte. Quindi mi sento più tranquillo perchè posso fare una selezione degli argomenti. Ciò premesso, brevissimamente, innanzitutto per quanto riguarda l'argomento genesi di questo procedimento penale perchè gli argomenti fondamentalmente sono tre, un processo complesso ma non mi sembra particolarmente complicato, genesi Lotti e gli altri elementi di prova oltre a Lotti, questi sono gli argomenti fondamentali ed o li toccherò brevemente, non vi preoccupate. Genesi. Primo argomento. Ecco qui nell'immaginario collettivo ci può essere questa falsa interpretazione sull'origine di questo processo, vale a dire esiste un villaggio, Montespertoli, probabilmente cosa ha fatto la polizia? E' andata a Mercatale, Montefiridolfi, San Casciano, cosa ha fatto la polizia? E' andata in questo villaggio è ha detto - vediamo un pochino chi sono gli scemi del villaggio? Gli scemi del villaggio sono due Lotti e Pucci - E allora con promesse molto allettanti, un bicchier di vino, un bel pranzo, tante belle promesse, noi inquirenti cercheremo di strappare quella verità che a noi fa piacere, è questo che si pensa come presupposto quando si affronta questo tipo di processo. E questo perchè? perchè vi è una sentenza di primo grado la quale ha detto: signori voi dovete ricercare i correi di Pacciani e allora la polizia è andata in questo villaggio a cercare gli scemi del villaggio. Ora questa impostazione, questo sospetto è assolutamente infondato e smentito dalla genesi di questo processo perchè la polizia che cosa ha fatto? Ha inserito nell'occhio del ciclone due soggetti, di cui uno era già stato indagato, sotto certi aspetti, non formalmente, il Vanni e la Nicoletti, la Nicoletti è un personaggio nuovo, il Vanni non dico era stato indagato ma pedinato, il Lotti era già stato sentito nel 1990 per la questione della macchina che avrebbe prestato una macchina al Pacciani eccetera, eccetera. Il Vanni invece era entrato un pò nell'ambito dei sospetti della polizia, precedentemente, vedi dichiarazioni Perugini in questo processo al dibattimento. A questo punto, il Vanni, fra l'altro era stato pedinato durante la famosa maxi-perquisizione nei confronti di Pacciani, perchè, lo dice Perugini, l'ha detto qui davanti alla corte di assise di primo grado perchè durante la perquisizione all'interno dell'abitazione di Pacciani, sospettando che ci potessero essere delle microspie, costoro si incontravano nella Piazza di Mercatale, erano stati pedinati. Quindi Vanni era già noto, l'altro personaggio che entra nell'occhio del ciclone degli inquirenti dopo la sentenza di primo grado contro Pacciani, che aveva condannato Pacciani è la Nicoletti, la prostituta che aveva ricevuto delle confidenze da coloro che sarebbero poi stati i personaggi principali di questo processo e la Nicoletti viene sentita, quindi il Lotti ancora è fuori da questo procedimento. I primi due personaggi sono Vanni e la Nicoletti. La Nicoletti a un certo momento dice - ma c'è un certo Giancarlo Lotti il quale tutte le volte che vengo interrogata mi telefona e mi chiede - ma perchè t'interrogano? Ma quando t'interrogano? Che cosa ti hanno chiesto? Ma io non ne posso più. Che cosa ti hanno chiesto? - Scusate se sono un pò minuzioso ma preferisco l'analisi piuttosto che la sintesi perchè sono concetti ai quali questo difensore attribuisce particolare rilievo. A questo punto viene sentito il Lotti e ci sono tutti gli interrogatori di Lotti, interrogatori come teste e quindi egli risponde ad una primordiale esigenza difensiva dicendo tutte quelle balle che racconta all'inizio; è un teste, non vuole essere coinvolto, però fa il nome di Ghiribelli perchè dice, per tanti motivi, voi avete letto le dichiarazioni di Lotti e dice fra l'altro per quanto riguarda la Ghiribelli - Anche la Ghiribelli è stata sentita, dovrà essere sentita, anzi un giorno voleva che io l'accompagnassi in Questura ma poi c'è andata la Nicoletti - perchè le due sono amiche e s'è risolto così il problema, allora ecco che per la prima volta viene fuori un altro nome, Nicoletti il primo, Ghiribelli il secondo, la seconda novità del processo. Allora sotto controllo il telefono di Ghiribelli e di Nicoletti, ci sono le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche schiaccianti, ad un certo momento addirittura la Ghiribelli dice, mi ricordo questo, - e Ferdinando? Come mai Ferdinando non è stato tirato in ballo? - La polizia dice Ferdinando? O Carneade, chi era costui? - E vanno ad indagare e vedono che il nome Ferdinando coincide a quello di Pucci, terzo personaggio noto. Poi avremo Galli e quindi ecco che abbiamo il quadro di Alfa, Beta, Gamma e Delta di cui s'è tanto parlato. Galli è lo sfruttatore di Ghiribelli, il carcerato e condannato per sfruttamento della prostituzione, come lui stesso ha ammesso al dibattimento. Ecco quindi, dico io, è importante notare come viene fuori il nome di Lotti, non è che la polizia vada a cercare il Lotti, là dove abita, viene fuori attraverso questi passaggi, però Lotti non parla, il Lotti non dice nulla, all'inizio, il Lotti tace, chi parla è il Pucci. Ecco il primo vero testimone e sotto certi aspetti è colui che da l'input a queste indagini perchè evidentemente fino a quel momento, fino alle dichiarazioni di Lotti non si sa niente di più di ciò che dirà poi il Pucci. Si sa soltanto che c'è questo giro, si sa soltanto che ci sono delle persone sospettabilissime e invece il Pucci inizia a parlare e il Lotti invece nega, tant'è vero che a questo punto viene fuori un atto processuale di cui con nostra grande meraviglia il procuratore generale non ha mai parlato: il confronto tra Lotti e Pucci, che è stato trascritto con perizia, disposta dal tribunale di Firenze, Corte di Assise di primo grado. Andiamo a leggere, cosa dice Pucci quando si trova di fronte a Lotti - a me mi sembrava uno il Pacciani e uno come si chiama, il Vanni, a me mi sembrava Mario quello col coltello - e Lotti nega ovviamente, eccetera, eccetera poi si parla anche della 128 - e da chi sarò stato io a casa, dalla Gabriella, di domenica - il Lotti e ci aveva la 128 - ci avevo la 128? - Si tu ci avevi la 128 rossa, quella rossa, si quella rossa. -

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