venerdì 18 settembre 2009

Udienza del 19 maggio 1999 - 11

Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 19 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 10
Procuratore Generale: - "Omicidio dei due ragazzi tedeschi, anomalo, l'arma è sempre la stessa, non ci sono le escissioni i corpi vengono trovati alle 19e45 di sabato 10 settembre 1983. La morte risale alla notte tra venerdì 9 settembre e sabato 10 settembre. Ricordo 3 bossoli calibro 22 trovati sul posto, uno sul sedile anteriore destro nella cabina di guida, un altro sul pianale del furgone in prosimità dello sportello centrale laterale destro e della spalliera del sedile di destra della cabina di guida, un altro sul terreno alla distanza di metri 1,10 dalla ruota posteriore sinistra del veicolo. Lo stesso furgone presentava 5 fori da arma da fuoco, 3 sulla fiancata laterale sinistra e due sulla fiancata laterale destra qui l'altezza approssimativa da terra varia da 137 a 140 cm. I due sportelli laterali anteriori della cabina di guida erano entrambi chiusi a chiave, parzialmente aperto lo sportello della fiancata centrale destra. Elemento da tener presente i due cadaveri giacevano sul pianale posteriore del camper distesi su di un materasso a due piazze in posizione trasversale e aventi uno la testa all'angolo posteriore sinistro del furgone e gli arti inferiori poggiati alla fiancata laterale destra del veicolo. Mayer, con i capelli corti era stato attinto da tre colpi di arma da fuoco al fianco destro alla testa e al gluteo sinistro. Rush il ragazzo dai capelli lunghi era stato raggiunto da 4 colpi di arma da fuoco, uno alla mano sinistra, uno alla coscia sinistra, due al volto. Secondo i periti il giovane aveva tentato di sottrarsi a questi colpi rifugiandosi verso la parte posteriore sinistra del furgone e proprio in quest'angolo sinistro del furgone era stato poi finito con due colpi alla testa. Lotti inizia a parlare di questo duplice omicidio il 26 aprile '96 e ammette di avervi assistito. Il primo racconto, ammette di avervi assistito, era distante e non sa quanti colpi vennero sparati da Pacciani, vide che i due del furgone erano a sedere e ricorda che uno dei due aveva i capelli lunghi. "Prima del fatto Pacciani e Vanni mi dissero che dovevo andare con loro per fare un altro lavoro, ricordo che questo omicidio avvenne dopo quello di Baccaiano, non mi ricordo se nello stesso anno o l'anno dopo". Il 12 giugno '96 gli viene chiesto se abbia sentito dire che questo omicidio era stato fatto perchè qualcuno era in carcere e doveva usciree e Lotti dice: "Io di questo non ho sentito parlare"; il 15 luglio è Lotti che chiede di parlare col PM, parla di Vinci, che lo ha visto due volte, una volta da solo, con la barba, poi l'ha visto col Vanni e il Vanni gli disse quella era la persona che doveva uscire. In dibattimento Lotti conferma questa circostanza di Vinci. In un interrogatorio del 16 novembre '96 dice che fu lui a sparare ai tedeschi, fa il nome di Butini e poi "mi trovavo dalla parte destra del furgone con Pietro vicino a me e sparai verso il vetro, quello dello sportello, ricordo due o tre colpi ma ero come imbambolato, poi Pietro prese la pistola si portò dalla parte sinistra del furgone, sentii altri colpi. Poi Pietro tornò sulla parte destra del furgone aprì lo sportello, guardò dentro, girò i corpi e vide che erano due uomini." Si arriva all'incidente probatorio. La prima risposta sull'argomento è "si, ma lì ci fu una cosa di una persona. M'avevano visto così... una via... che ero andato con un uomo, non lo so..." parla di Fabrizio Butini, cioè per l'omicidio di Baccaiano Lotti comincia a dare una spiegazione col rapporto impostogli dal Pacciani, una volta è un rapporto una volta sono due rapporti, non è chiaro. Lotti ha vergogna a parlare. Per l'omicidio dei tedeschi il contatto, la presa in carico da parte di Vanni e Pacciani avviene per questa storia di Fabrizio Butini, con il quale, dice Lotti "ero in macchina c'è stato qualche avance", anche sui ruoli giocati in questa vicenda Lotti una volta dice una cosa, una volta ne dice un'altra, una volta uomo, una volta donna... ...insomma era passato Pacciani, lo aveva visto e questo argomento costituiva motivo di ricatto con il quale lo costringeva poi ad andare a Giogoli. In incidente probatorio, lui dice di non sapere da chi sia stato visto, da Vanni o da Pacciani, però fu Pacciani a minacciarlo di rivelare la cosa. Questo Butini è stato sentito e sono stati sentiti pure quelli che lo vedevano al bar, in conclusione si può dire che uno, venire in udienza di fronte a una Corte, e parlare delle proprie preferenze sessuali effettivamente è un argomento un pò delicato, per cui su questo versante non si può dire nulla di certo.
Nell'incidente probatorio dice i due,Vanni e Pacciani, si presentarono a casa sua all'improvviso, era la prima volta che andavano a casa sua e dissero che si doveva andare a fare un lavoretto, lui aveva capito cosa volesse significare però aveva paura che svelassero quella storia del Butini. Poi racconta del viaggio e si arriva al punto dove c'è il furgone fermo. Anche questa località è cambiata completamente, arrivando da via di Giogoli, andando verso Scandicci, sulla sinistra c'è questo spiazzo, ora c'è un muro e subito dopo c'è la piazzola sulla sinistra. Lotti colloca la sua macchina sul primo spiazzo, colloca la macchina di Pacciani e Vanni sulla sinistra più avanti. Questo spiazzo attualmente è stato anche rialzato, ci hanno buttato materiale ed è cambiato completamente però ci sono degli alberi di ulivo che possono dare ancora dei punti di riferimento. A domanda del PM, lui dice che non c'era mai stato in quel posto, dirà che ogni tanto ci passava perchè c'ha una cugina che abita da quelle parti. S'è fermato a 3/4 metri, gli altri scesero di macchina e andarono verso il furgone, "di lì poi vo su a piedi anch'io dalla macchina, vo subito verso di loro, Pacciani ha la cosa in mano, io non so come si fa a sparare". Gliela mette in mano Pacciani "e di lì cominciai a sparare però se li abbia presi o meno questo non lo so", dopo l'intervento del PM: "mi dette la pistola in mano, così, però io non ero pratico della pistola e cominciai a fare, però non sono sicuro se ho preso". Dice di aver sparato nella parte del vetro 2 o 3 colpi, non sa di preciso, "poi mi prese la cosa in mano e sparò da se, lui, dalla parte opposta alla mia, fece il giro e sparò lui poi aprì gli sportelli". "Ma dentro cosa succedeva?", chiede il PM, "qualcuno gridava o erano subiro morti?"
-"No, si sentiva dei lamenti, non è che... da quando sparai io, sparai si, io credo che non li abbia preso nemmeno, non lo so di preciso perchè non ero nemmeno pratico delle pistole, sicchè non è che...".
-"Ma sentì che il vetro si bucava? Vide che il vetro cadeva?"
-"Sparai però non so se si era rotto o no, a quel punto ero impaurito e non so se era rotto o no il vetro."
Continua dicendo che rimase immobile, Pietro prese la pistola, andò dalla parte opposta e lui principiò ad andarsene piano, piano. Dialogo nella notte e Pietro dice: "Che vai via?" e lui rispose, "bha, a questo punto vo via, ero come cosato, cioè spaventato"ed il PM:
-"Ma perchè sparò?"
-"Mi hanno dato la pistola loro e che facevo? Non potevo mica fare diversamente?!" A richiesta del PM: "Vanni era fermo dalla parte che va a sinistra", comunque Lotti dice di aver visto Pacciani aprire lo sportello e vide che erano due uomini dei quali uno con i capelli lunghi, fu Pacciani a vedere che i due erano morti.
-"Lo vide anche lei?" chiede il PM
-"Il posto lì, quasi vicino, sicchè... non è che..."
Quindi lui dice che comincia ad andar via e Pacciani gli disse di star fermo però lui prese ed andò via muovendo verso Chiesanuova, stette un mese o più senza frequentare i due, comunque non volle parlare di quella cosa. Pacciani gli diceva di non dire nulla e di star zitto. Su domanda dell'avvocato Colao, si apprende che dopo la scoperta dell'errore, che donne lì non ce n'erano "ad arrabbiarsi non fu vanni, già pronto a tagliare con il coltello in mano, ma Pacciani". Vogliono una descrizione della pistola e Lotti dice che era "una pistola normale, senza tamburo, tutta liscia". Su domanda dell'avvocato Santoni, i giovani a lui parevano seduti "a vederli così poi non so se erano giù o no, mi parevano seduti però io non ero tanto vicino", i periti dicono si è sparato ad una quarantina di cm dalla fiancata, "sicchè cominciai a sparare così senza orizzontarmi se avevo preso o no". A una domanda del difensore di parte civile "erano seduti, risponde lotti - e sparò da circa tre metri, non si è alzato sulla punta dei piedi e vedeva delle ombre". Gli chiedono se ha sentito musica perchè quando il giorno dopo trovano i cadaveri c'era la radiolina accesa che faceva musica e il Lotti su questo è stato fermo, lui non ha sentito musica, ha sentito dei lamenti ma la musica non l'ha sentita. In dibattimento Lotti conferma la storia del Butini, l'ordine di seguirlo, dice della sua cugina, non aveva visto il furgone. Riprende ad esporre la dinamica del duplice omicidio, si fermò ad una certa distanza dal furgone, poi vennne chiamato da Pacciani, non fu una decisione presa a monte ma arrivati sul posto, commenterà la sentenza, quell'omicidio doveva far uscire qualcuno di prigione, quindi non bisognava sbagliare, nonostante questo viene affidata la pistola ad uno non esperto di pistole. Seguita:
-"Sparò però il vetro sul davanti, sulla parte in do un c'è il volano, c'era vetro che pareva opaco". Questa è una circostanza precisa perchè i finestrini laterali del furgone avevano per metà il vetro opacizzato. L'avvocato Filastò chiese:
-"Avete fatto un indagine chimica sulla vernice?" Non è stata fatta, non credo potesse giovare a qualcosa.
-"il vetro sul davanti era opaco a metà sicchè io ho visto una lucina dentro però ho visto bene la persona o due, dentro, non le ho viste bene"
-"Erano sdraiate, sedute?"
-"Mha, io le ho viste dopo quando gli ha aperto lo sportello e l'uno era piegato in qua e uno in là verso il coso. Uno era morto così da una parte verso lo sportello e l'altro... Che gli hanno aperto e quell'altro vorsano, quell'altro sportello di là..."
Domanda del Pm: "Verso il dietro del furgone?
-"No dalla parte di là, dalla parte del volano".
Chiede conferma il PM: "Dalla parte del furgone dove c'è il volano?"
-"Si".
-"Ma dietro o sul posto di guida?"
-"No, dalla parte della guida".
Perchè il PM chiede? Perchè ha visto le fotografie, ha visto quella povera testa del ragazzo tedesco e sa che la testa del ragazzo sta qua.
-"Queste due persone erano coricate? Lei le vide bene?" Questa volta che prima ha risposto no adesso dice si.
-"Vide se avevano i capelli corti o lunghi?"
-"Quando ho aperto lo sportello uno gli aveva i capelli lunghi."
-"Qual'era dei due che aveva i capelli lunghi lo ricorda?"
-"Ma a me mi pare dalla parte del volano."
-"Cioè quello che stava più avanti e l'altro era sul dietro?"
-"Si"
-"Ma rispetto al furgone, dalla parte dello sportello davanti o dalla parte dello sportello dietro?"
-"No dallo sportello davanti"
E qui bisogna chiarire che è una confusione di terminologia perchè Lotti dice sembre di non aver mai sparato nella cabina di guida. Poi risponde: "...ho sentito sparare altri colpi".
All'avvocato Mazzeo che ha chiesto: "Ma quando Pietro aprì lo sportello, sparò altri colpi?" Lotti risponde: "No in quel momento lì non ho sentito dei colpi, li ho sentiti quando gli è andato dalla parte opposta"
-"Poi non ha più sparato?"
-"No"
E gli spiega l'avvocato Mazzeo: "Sa perchè glielo dico? Perchè sotto il sedile anteriore sono stati trovati due bossoli sicchè anche dentro sono stati sparati dei colpi".
-"Io mi sono allontanato".
-"E chi li sparò?"
-" Pietro. Poi dopo quando gli hanno aperto lo sportello erano vicini al furgone, dopo, quando gli ha finito di sparare, non lo so quanti colpi gli è partito, questo di preciso, diversi, parecchi, un lo so, 4 o 5 non posso giudicare di preciso quanti."
-"E Vanni?"
-"Poi aprirono lo sportello, credevano che fosse una donna, quella con i capelli lunghi e invece gli era un uomo, erano tutti e due uomini."
-"Ma ve ne accorgeste tutti o se ne accorsero loro?"
-"Se ne accorsero loro, poi me ne accorsi anchio, però finchè un tunnapri lo sportello un tu sai se c'è un uomo una donna o due uomini."
Il giorno dopo continua a riempire pagine, pagine e pagine. Ritorna a parlare di Giogoli. All'esito di queste precisazioni il Presidente commenta: "No io ho capito che ieri ha detto una cosa ed oggi ne ha detto un'altra, solamente questo ho capito io. Lei ha detto ieri che uno era sulla destra un pò rigirato, l'altro era sull'altra parte verso il volante. Questo ha detto lei" e Lotti: "Invece no, m'ero espresso male ieri, invece eran di dietro dallo sportello di dietro."
-"Lei parla delle due persone morte?"
-"Si, si, ieri dissi sul davanti, invece no, io son qui nella parte di dietro loro, di dietro la metà del... Quando hanno aperto lo sportello ho visto dalla parte di dietro erano, non davanti!".

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