Segue dalla prima parte
P.M.: I fatti sono questi. Senta, lei con la Pia aveva un rapporto di conoscenza abbastanza specifico, o l'aveva conosciuta solo nel bar?
M.B.: L'avevo conosciuta, da pochi giorni lì, si lavorava insieme.
P.M.: Senta, le faccio una domanda a cui la prego di essere più attenta possibile nel suo ricordo : lei ha mai avuto qualche accenno, o qualche racconto dalla Pia, sia pure generico, del fatto che qualche avventore, magari così, le aveva fatto qualche apprezzamento generico, eh, di quelli...
M.B.: Sì, sì.
P.M.: Non, ovviamente niente di forte.
M.B.: No, no, era una ragazza molto riservata la Pia.
Sapevo che ci aveva questo ragazzo e gli voleva tanto bene,
però... Cioè, non so, era anche un carattere dolce, un carattere
aperto...
P.M.: La mia domanda è diversa. Se...
M.B.: Sì, ho capito. No, no. Non...
P.M.: Era riservata. E quindi, di queste cose, non ne avevate mai parlato.
M.B.: No.
P.M.: Effettivamente. E lei ricorda se al bar,
anche dopo l'omicidio, o prima, qualcuno parlava della
opportunità, o necessità di accompagnare la Pia la sera quando
smetteva il turno?
M.B.: No.
P.M.: Mai sentito dire.
M.B.: Mai.
P.M.: Quel, un certo Poggiali che faceva l'arbitro di tennis, lo ricorda come avventore del bar la sera tardi...
M.B.: Mah, ora... chiusura e a volte ha accompagnato la Pia, perché seguita. Ha mai sentito questi discorsi?
M.B.: No, no.
P.M.: Allora faccio le altre. . . le domande a lei. Lei dice, se non ho capito male: 'una sera mi accompagnò il signor Bini a Dicomano'?
M.B.: Sì, sì.
P.M.: Perché, era una cosa normale che lei venisse accompagnata, o fu eccezionale quella sera?
M.B.: No, no, m'accompagnava tante volte, perché non avendo la macchina, il treno a quell'ora non c'era sicché...
P.M.: Quindi lei veniva sempre accompagnata da qualcuno?
M.B.: O da lui, oppure restavo a Vicchio, c'ho un fratello a Viccchio, restavo da lui. Sono stata a dormire anche su perché c'hanno un appartamento, quando dovevo fare la mattina. M'arrangiavo un po' così, perché quando non c'era il treno, certamente io la macchina non ce l'avevo e allora...
P.M.: Da Borgo a Dicomano ci sono treni fino a tardi?
M.B.: No, da Vicchio...
P.M.: Da Vicchio, scusi.
M.B.: Dalle nove in poi non c'è più un treno.
P.M.: Senta ancora una cosa: lei ricorda se nel bar c'erano avventori anziani, questi che vengono un po' a bere.
M.B.: Ma certamente. In un bar di paese si sa, ci passa tante persone, ci può essere quello che ti fa la battuta, ci può essere quello... Però insomma...
P.M.: Un apprezzamento sulla femminilità.
M.B.: Apprezzamenti, certamente. Però...
P.M.: Lei è capitato?
M.B.: Mi può essere capitato.
P.M.: Niente di particolare.
M.B.: Niente di particolare.
P.M.: Il signor Vanni, che siede al banco degli
imputati sulla mia destra, e che ovviamente in quegli anni aveva
sembianze diverse, le ricorda nessuna persona vista in passato a
Vicchio?
M.B.: No, io l'ho visto solamente sui giornali.
P.M.: Le sono mai state mostrate foto del Vanni come era in passato?
M.B.: No.
P.M.: Quindi lei l'ha visto solo con le sembianze di oggi, o sui giornali?
M.B.: Sì, ora.
P.M.: Senta ancora una cosa, di questi episodi, apprezzamenti nel bar di avventori, ha qualche ricordo particolare, o solo generico?
M.B.: Generico perché...
P.M.: Le è mai capitato di sentir dire che gualche avventore magari si era un pò spinto a chiedere appuntamenti, fare apprezzamenti un pò più forti?
M.B.: Mah, ora. . .
Avvocato Pepi: Credo che su questo la teste abbia già
ampiamente risposto, Presidente. L'ha detto tre volte.
Presidente: Avvocato, per carità.
P.M.: Signora, lei ha ricordo se all'epoca del
fatto, cioè '84, vicino al bar vi era una cassetta delle lettere?
M.B.: No.
P.M.: Non ha ricordo perché... C'è la stazione vicina?
M.B.: Sì.
P.M.: Se alla stazione ci fosse fuori una cassetta delle lettere?
M.B.: Penso ci sia, però...
P.M.: Mi interessava sapere se lo ricordava all'epoca.
M.B.: Non lo ricordo. Penso ci sia certamente, però non le ricordo.
P.M.: Lei ha detto...
M.B.: Cioè, non c'ho mai fatto caso.
P.M.: . . . che a Vicchio a volte dormiva, o quando è capitato arrangiandosi, da un suo fratello?
M.B.: Sì.
M.B.: Sì.
P.M.: Lei ha mai avuto attività lavorative diverse in Vicchio?
M.B.: Dopo però.
P.M.: Successivamente.
M.B.: Successivamente.
P.M.: All'epoca solo quelle che ha detto.
M.B.: Sì.
P.M.: Che attività ha svolto a Vicchio dopo?
M.B.: Dopo?
P.M.: Sì.
M.B.: C'ho avuto un negozio di generi alimentari.
P.M.: Era per caso di proprietà del Bini prima?
M.B.: Sì.
P.M.: Cioè, ve lo siete scambiato, o lei era gestore e proprie...
M.B.: No, io ero gestore insomma...
P.M.: Era di proprietà del Bini...
M.B.: Mi ha venduto le patenti.
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Parti civili? Niente. Avvocato. . .
Avvocato Pepi: Signora, brevissime domande. La prima è questa: la povera Pia Rontini che tipo di orario aveva nel lavoro, aveva un orario fisso — che le risulti a lei - oppure cambiava orario?
M.B.: Questo io non glielo so dire, perché...
Avvocato Pepi: Non lo sa anche perché lei...
M.B.: ... ero dipendente sicché ci si vedeva poco. Magari
si faceva qualche pomeriggio insieme. Però...
Avvocato Pepi: Esatto. Comunque, quando in questo
periodo, soprattutto in vicinanza dell'omicidio, la Pia Rontini
come le sembrava? Era tranquilla, oppure le sembrava agitata?
M.B.: Certamente, era una ragazza favolosa.
Avvocato Pepi: Certo. Senta signora, l'ultima
domanda: successivamente all’omicidio lei_ ha mai ricevuto delle
1ettere anonime?
M.B.: No.
Avvocato Pepi: Di nessun tipo.
M.B.: Di nessun tipo.
Avvocato Pepi: La ringrazio.
Presidente: Bene, può andare. Grazie.
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