Figlia di Francesco e nipote di Rolf Reinecke. Fu sentita dalla Polizia giudiziaria il 9 ottobre 2003, relativamente allo zio riferì: “Di quello che ricordo il matrimonio è durato circa 14 anni, anche se dopo i primi due anni mia zia si lamentava del carattere di Rolf, in particolare della sua rudezza. Negli anni lo stesso Rolf peggiorava e sempre da racconti fatti da mia zia, a volte rimproverava e picchiava i figli anche senza valido motivo; eccedeva nel bere e per tali motivi diventava violento (…) nel 1977/1978, mio zio Reinecke abbandonò l’abitazione di Via Susini e non so se andò ad abitare subito dalle parti del Galluzzo, in via di Giogoli, io non ci sono mai stata. Noi in famiglia apprendemmo nel 1983, dai giornali che aveva rinvenuto due ragazzi tedeschi morti all’interno di un camper nei pressi della sua abitazione di via di Giogoli. Ricordo che in famiglia commentammo il fatto, pensando al dispiacere che aveva potuto avere nel ritrovare i cadaveri di due persone. (…) Non sono a conoscenza se mio zio Rolf avesse l’hobby delle armi, ricordo soltanto un episodio, riportatomi da lui e da mia zia, nel quale mi raccontarono di un litigio avuto negli anni ‘70, con dei vicini in quanto Rolf aveva sparato o impallinato un gatto, in quanto gli dava fastidio, io non ho mai visto armi in casa anche perché all’epoca della mia frequentazione vi si trovavano i figli piccoli e quindi anche se le avesse avute non le avrebbe certo tenute in giro. (…) Sono a conoscenza che negli anni ’90 dal momento che Rolf aveva dei problemi finanziari tali, che decise di tornare definitivamente in Germania. Con lui si trovava anche la seconda moglie, che so essere una signora di origine svizzera, che insegnava tedesco a Firenze, dove si erano conosciuti. Non sono a conoscenza del suo nome. So che da questa donna Rolf ha avuto una bambina, io l’ho sentita nel 1996, quando ha telefonato a casa e piangendo mi disse che Rolf era a Bambergh e che aveva lasciato lei e la figlia in precarie condizioni economiche. Da quella volta la seconda moglie di mio zio Rolf, non si è fatta più sentire. Credo che i figli abbiano avuto dei contatti successivi per la questione legata all’eredità. Per quanto ne so io tali contatti si sono limitati a quelli tenuti dai rispettivi legali. (…) Che io sappia mio zio Rolf era una persona molto solitaria, gli piaceva molto andare a mangiare in ristoranti di campagna e specialmente nel Chianti. So che andava anche spesso ad acquistare del vino nel Chianti, ma non so dire in che luogo di preciso. (…) Ricordo che negli ultimi tempi e cioè alla fine degli anni ’70, Rolf nonostante la sua altezza, si era molto appesantito ed aveva messo su pancia, aveva la barba bianca e grigia, era stempiato ed i capelli erano striati di bianco, portava spesso gli occhiali da sole, che se non sbaglio erano con la montatura marrone rettangolari in quanto aveva gli occhi chiari e delicati ed era alto circa 1,95m. Ricordo che si vestiva molto casual, indossava spesso giacche di pelle e mi pare ne avesse una anche con delle frange, ricordo che in alcune occasioni indossava un cappello a tesa larga tipo cow boy e spesso indossava anche degli stivali tipo buttero.”
Rif.1 - Assolto perchè il fatto non sussiste pag.107
Rif.1 - Assolto perchè il fatto non sussiste pag.107
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