lunedì 20 febbraio 2012

Mauro Maurri - Deposizione del 3 maggio 1994 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte.

Il testo che segue contiene dettagli espliciti e raccapriccianti. Se ne sconsiglia la lettura a persone sensibili ed impressionabili.

A.B.: Lei non ha potuto fornirci, o perlomeno c'è da qualche parte, ma di ora non ce l'ho il dato...
M.M.: L'altezza di questo ragazzo.
A.B.: L'altezza di questo ragazzo.
M.M.: E me ne rammarico sinceramente.
A.B.: Vabbè, lo troveremo. Ma non esiste, non l'ho trovato neppure io. Credo che il signor Pubblico Ministero...
P.M.: Sarà facilissimo farlo. I parenti li ha tuttora, se abbiamo dubbi, per farci dire l'altezza.
A.B.: No, ma volevo sapere quant'era, chiedo scusa, se si poteva. Ecco, si può localizzare...? Ma qua non si vede nulla.
M.M.: Eccolo qui, vede? Fra le due macchie bianche.
A.B.: Ma questa è?
M.M.: Questa è la ferita.
A.B.: Qual'è la ferita? Perché sembrerebbe qua localizzata in maniera diversa.
M.M.: No.
A.B.: Quella non mi sembra, professore. O è quella?
Presidente: È quella tra le due macchie bianche.
M.M.: Direi questa.
A.B.: Questa qua?
M.M.: Fra le due macchie bianche.
A.B.: Quindi è sotto, accanto alla colonna vertebrale?
M.M.: Sì, è un po' a sinistra della colonna vertebrale.
A.B.: Un po' a sinistra; invece qua risulta un po' a destra. Va bene.
M.M.: Vediamo.
A.B.: Ma mi pare che là purtroppo è il cadavere, e quindi non c'è problema, va bene. Quindi sembrerebbe da destra verso sinistra. È giusto, professore?
M.M.: Per quanto si vede dalla fotografia sembrerebbe in realtà che fosse questa direzione, quindi dall'alto verso il basso.
A.B.: Dall'alto verso il basso.
M.M.: Perché qui un po' a sghembo.
A.B.: Ecco, dall'alto verso il basso. Va bene, professore. Grazie di questa. Oh, e poi le altre, quelle sul davanti, se si possono vedere. Vi dispiace farmi di vedere queste foto?
M.M.: No, qui...
A.B.: No, sulla parte anteriore.
M.M.: La parte anteriore del torace, la zona del cuore.
A.B.: La zona del torace, se si vedono. No, no... ma non si vede forse. Non ce ne sono altre? Perché in un disegno sembrerebbe che queste lesioni sono anche queste dall'alto in basso e addirittura da destra verso sinistra, ma in basso, su una, due, tre, quattro. Ora qua non si vedono, ma io ci ho un disegno che me li mostra così. C'è un'altra fotografia del cadavere? No? No, queste no. Proprio deve essere il petto, se si può vedere. Comunque lei le ha indicate in questo modo, professore.
M.M.: Sì, sì, sono fra il secondo e il sesto spazio intercostale...
A.B.: Esattamente.
M.M.: ... sinistro.
A.B.: Mah, uno, due, tre...
M.M.: Forse quattro, lì insieme.
A.B.: Quattro. Poi ce n'è una qua e una all'altezza dei reni, insomma del...
M.M.: Sì, all'inguine destro.
A.B.: All'inguine destro e una all'inguine sinistro.
M.M.: Bene, e una alla coscia sinistra.
A.B.: Esattamente.
M.M.: Sì, se non mi ricordo male. Si.
A.B.: Va bene, sì. Insomma, comunque, quello che lei ha detto, cioè che questa persona che ha colpito ha colpito dall'alto verso il basso mi pare che sia compatibile con questa posizione che è stata riscontrata nei corpi, ecco. Ora le faccio un'altra domanda. Eppoi veramente sto calmo. Questo signore, questo assassino, a un certo punto ha dovuto - almeno così, ricostruendo - ha dovuto fare tante cose, se era uno solo. Poniamo, teniamo conto che sia uno. Se è uno, ha dovuto sparare, ha sparato, ha visto uscire qualcuno dalla tenda; è buio. Questo qualcuno scappa, gli spara ancora; perché non sappiamo se i colpi hanno colpito quel ragazzo dentro, oppure qualcuno poi è uno di quei proiettili che ha attinto alle mani...
Presidente: Avvocato, come fa a dire lei che spara ancora?
A.B.: Come?
Presidente: Questo non si può dire assolutamente.
A.B.: No, non lo sappiamo.
P.M.: E poi che ha sparato prima ragazzo, prima alla ragazza…
A.B.: Sto dicendo, Presidente, non sappiamo.
Presidente: Lui ha sparato quei colpi che abbiamo trovato.
A.B.: Oh, ha sparato. Quindi non sappiamo che se questi colpi che risultano sul cadavere siano stati sparati mentre il ragazzo era in tenda, oppure sparati quando il ragazzo si muoveva. Questo stiamo cercando di capire, giusto, professore?
M.M.: Giusto.
A.B.: Dopodiché, questo è certo, il ragazzo viene raggiunto dall'assassino. Viene fermato, viene ucciso e, probabilmente, viene portato, messo dentro un cespuglio. Probabilmente, perché il ragazzo in quella... anche se questo potrebbe far comodo al Pubblico Ministero, però per amore di verità, è stato portato con i piedi in su.
Presidente: “Portato”. Avvocato, non si sa se è stato portato, lo dice lei. Potrebbe essere stato gettato.
A.B.: Portato, gettato. Dico, no, lui da se non c'è andato, ecco, penso questo punto
Presidente: Ah, certamente.
A.B.: No, scusi.
Presidente: Sembrerebbe di no.
A.B.: Presidente, autonomamente non credo che un uomo possa essere, se ne possa andare così là dentro. Ecco, e nello stesso tempo, mi scusi, questo signore che ha fatto tutte queste cose aveva da fare tutto il resto. Cioè aveva da fare...
M.M.: Agire sulla ragazza.
A.B.: ... quel che poi ha fatto. Secondo lei, come medico, questo signore che ha dovuto correre, ha dovuto rincorrere, ha dovuto uccidere, ha dovuto prima o dopo, non si sa, dell'asportazione del seno, eccetera, era in ansia, oppure no?
Presidente: Era?
A.B.: In ansia.
Presidente: Ritorniamo alla domanda già fatta.
M.M.: Posso rispondere?
A.B.: Ora poi faccio la domanda.
M.M.: Posso rispondere? Non glielo saprei dire nemmeno se sapessi chi era questo signore.
P.M.: Bravissimo. Grazie.
A.B.: Siii, va bene. Secondo lei, professore, chi fa questo tragitto, la pressione gli abbassa o gli aumenta?
M.M.: Avvocato, ma il tragitto quant'è? 30 metri?
A.B.: 30 metri. Ma c'è una concitazione.
M.M.: 30 metri in quanto si fanno?
A.B.: Sì, ma, professore, c'è una concitazione.
M.M.: 10 secondi.
A.B.: 10 secondi. Ma poi c'è tutto il resto.
Presidente: Avvocato...
M.M.: Avvocato, non lo so.
Presidente: Professore, l'aumento di pressione provoca normalmente un aumento anche delle prestazioni diciamo, fisiche?
M.M.: Sì.
P.M.: L'adrenalina dà una mano.
A.B.: Ecco, per uno che infartuato per ben due volte...
P.M.: Eccoci.
Presidente: Silenzio, silenzio.
A.B.: ... e ha 60 anni, è compatibile tutto questo?
M.M.: Si. Ci sono...
A.B.: Allora è stato lui, via.
M.M.: No, avvocato...
Presidente: Avvocato, eh no...
A.B.: Scusi, se questo...
Presidente: No, avvocato Bevacqua.
M.M.: Posso dire perché.
Presidente: Questo non lo deve fare.
A.B.: No, questo non lo voglio fare.
Presidente: Questo non lo deve fare. La domanda... Pubblico Ministero.
P.M.: Chi ha parlato? Ha parlato da solo!
Presidente: Faccia silenzio!
A.B.: L'ho fatta io, certamente, Presidente.
Presidente: Lei mi ha fatto una serie di domande e io gliele ho lasciate fare.
A.B.: Certo.
Presidente: Secondo me, potevo già dichiararli inammissibili. Gliele ho fatte fare.
A.B.: Sì, certo, Presidente.
Presidente: A questo punto il risultato non è stato quello che lei voleva. Ma a questo punto lei non mi può... eh!
A.B.: ma non che io...
Presidente: ... trarne conseguenze inammissibili. Lei ha fatto una serie di domande che potevo bocciare fin dall'inizio. Non ha ottenuto il risultato, anzi, forse ha ottenuto il risultato contrario. Non si può rifare poi con il teste eh!
A.B.: Io non mi faccio con nessuno, Presidente, mi sembra… per carità!
Presidente: Lei ha fatto una domanda, il teste ha risposto.
A.B.: Sì, certo.
Presidente: Adesso basta.
M.M.: Posso dire perché?
A.B.: Sì, ecco, mi dica.
M.M.: Ho dato risposta così apodittica. Sappiamo delle cronache dei giornali, anche sportive – è vero, non seri come i giornali scientifici - che ci sono infartuati che fanno la corsa podistica a New York. C'è stato addirittura un trapiantato di cuore che l'ha fatta.
Presidente: Quindi vedete come tutto relativo. Va bene.
A.B.: Va bene.
Presidente: Altre domande, signori?
P.M.: Nessuna il P.M.
A.P.: Posso?
Presidente: Avvocato Pellegrini.
A.P.: Posso permettermi? Anche se non è più il mio turno? Vorrei soltanto ricostruire un attimo una sequenza.
Presidente: Ancora?
A.P.: Sì, ancora. Speriamo conclusivamente. L'assassino usò inizialmente l'arma da fuoco, la pistola. Successivamente passò all'arma bianca. Questo si può dire? È corretto dire così?
Presidente: Presuntivamente.
A.P.: Lei ha detto all'inizio che le ossa del gomito del braccio destro scoppiarono a seguito di un colpo d'arma da fuoco. Quindi fino a che si usa l'arma da fuoco, intanto si è messo fuori uso il braccio destro del giovanotto, giusto? Questo ragazzo esce dalla tenda - si presume, vista la sequenza probabile degli accadimenti - con un braccio fuori uso. Questo si può affermare. Questo ragazzo, questo giovane, trovato in quella strana posizione, presentava dei segni di compressione come di mani che hanno afferrato i polsi e/o le caviglie? Sono stati rilevati segni del genere?
M.M.: Mi sembra di no, avvocato. Non ci ho mai pensato.
Presidente: C'è qualcosa nella perizia a questo proposito?
M.M.: Non mi sembra di...
A.P.: Non c'è, non c'è nessun...
Presidente: Lo domando a lei.
A.P.: Non c'è.
M.M.: Non mi sembra di ricordare lesioni da afferramento, se è questo che lei vuol dire.
A.P.: Da afferramento. Se per caso gli autori del fatto, del misfatto, fossero stati almeno due, sarebbe probabile che per mettere o gettare quest'uomo in quella posizione lo avrebbero afferrato per i polsi e per le caviglie?
M.M.: Certo.
A.P.: Mentre non sono stati rilevati segni del genere nei luoghi deputati ad afferrare un corpo per gettarlo un po' più in là, giusto?
M.M.: Sì.
A.P.: Per quanto riguarda la dinamica dell'avvicendamento delle fasi di uccisione del ragazzo non ho altro. Torniamo un attimo, per farle una domanda di probabilità ovviamente, circa quelle tanto discusse seghettature intorno al seno della ragazza. Le domando solo questo.
Presidente: Vogliamo mettere la foto 36 già che ci siamo?
A.P.: Le domando solo questo: se, fra le varie ipotesi che si possono fare, se potrebbero essere state causate da una torsione della mammella in senso orario, direi eventualmente, nella fase di iniziale asportazione della mammella stessa.
Presidente: Guardi, riguardi pure, se crede, professore, queste...
M.M.: No, avvocato, direi di no. Perché una lesione da torsione dovrebbe essere stata una lesione della massima violenza, e non avrebbe prodotto una serie numerosa - 9,10,11, quante sono - di queste striature, ma forse una sola, al massimo due. Direi di no.
A.P.: La ringrazio.
Presidente: Avvocato Santoni Franchetti.
A.S.F.: Una sola domanda. Professore, guardando queste fotografie lei ha visto sui fianchi della donna - io non sono riuscito, anche per la distanza, a individuarle - delle aree pergamenacee da depauperazione epidermica?
M.M.: Scusi?
A.S.F.: Delle aree pergamenacee da depauperazione epidermica, che dovrebbe aver lasciato l'autore quando ha stretto i fianchi - non le vedo - i fianchi della donna. Risultano però, me lo ricordo, proprio dall'autopsia. Questo me lo ricordo; non mi ricordo però l'altezza, perché questi dati autoptici me li ricordavo.
M.M.: Perche mi dice pergamenacea?
A.S.F.: Perché era stato connotato così la posizione dell'autore che aveva fatto pressione sui fianchi.
M.M.: Sì.
A.S.F.: Ed era stato proprio connotato, me l'ero appuntato, queste aree pergamenacee da depauperazione epidermica si possono vedere?
M.M.: Ecco, sì, vediamole lì.
A.S.F.: Ecco perché da lì per risalire alla posizione, mi interessa in definitiva sapere, partendo da quel dato reale, concreto, la posizione dell'autore. Questo poi ci potrebbe in futuro...
M.M.: Quello che abbiamo visto nelle fotografie nel tronco della donna, quelle aree...
A.S.F.: Se poi non si riesce a vederle, non lo so, saranno altre fotografie.
M.M.: Quelle aree bianche che abbiamo visto sui fianchi della donna e, in misura minore, anche su quelle dell'uomo, non sono pergamenacee. Sono aree epidermolitiche, cioè l'abituale sollevamento degli strati superficiali della pelle.
A.S.F.: Quindi non sono aree pergamenacee.
M.M.: Non sono, sono aree epidermolitiche: la pelle che si solleva e si stacca. Addirittura alle mani si stacca a quanto. Ma non pergamenaceo, è proprio epidermolitiche: la cosiddetta putrefazione umida. Mentre la...
A.S.F.: Dovuta?
M.M.: Umida.
A.S.F.: Si putrefazione umida. Dovuta?
M.M.: Mentre...
A.S.F.: La putrefazione.
M.M.: Direi i fenomeni abituali di putrefazione. Mentre quello...
A.S.F.: Proprio senza una causa precisa, in quel punto?
M.M.: Si in quel punto lì perché la pelle un pochino più sottile, perché è esposta gli attriti inevitabili di un corpo che giace, anche immobile. Mentre gli aspetti pergamenacei sono quelli della putrefazione secca che qui non c'è. Specialmente in un cadavere in questa situazione, chiuso in quell'ambiente caldo, è l'umido che l'ha fatta, direi - permettetemi la parola - putrefare rapidamente. Quindi non pergamenaceo, ma epidermolitico. Io non mi ricordo di avere adoperato la parola pergamenaceo nella relazione. Lo potrei aver fatto, non ci giurerei; ma non mi ricordo di averla scritta.
A.S.F.: Comunque chiarissimo.
P.M.: No, non c'è scritto, professore.
A.S.F.: No, ma in quelli autoptici. Grazie.
M.M.: Prego.
A.B.: Con l'augurio di non fare autogol, Presidente, ma è un autogol relativo, un palo più che un autogol.
Presidente: Per carità.
A.B.: Mi scusi. Senta, professore, lei ha fatto queste indagini, ha visto tutto questo sangue di questa ragazza morta e ha detto poc'anzi che la ragazza, il corpo della ragazza, deve essere stato spostato, cioè era in decubito in un certo tipo. L'assassino - prima o dopo non si sa, prima la mammella o poi il pube, non si sa quale, sembrerebbe prima la mammella poi il pube - ecco, per fare tutte queste cose stando là dentro, rannicchiato, io penso, si dovette sporcare abbastanza di sangue, oppure no? Parecchio...
M.M.: Questo non lo so.
A.B.: Ma insomma abbastanza.
M.M.: Una volta di più - una domanda che mi è stata fatta anche per i casi precedenti - direi che l'imbrattamento di sangue sicuramente c'è. Non era un imbrattamento da sangue vivo che sprizzasse dalle ferite; era un imbrattamento da contatto delle mani o delle vesti dell'assassino, quasi inevitabile, contatto quasi inevitabile con i corpi di queste vittime.
A.B.: Con i corpi di queste... solo questo. Grazie.
Presidente: Vogliamo mettere un attimo la foto 36? Volevo chiedere un'ultima cosa. Ecco, ingrand... però perfetto. No, non così, il campo più lungo. Così. Professore, quelle io le chiamo incisioni, però naturalmente... Se sono incisioni, lei ritiene, se è in grado di dirlo, che abbiano lo stesso andamento da destra verso, in senso orario diciamo - a parte il taglio mi sembra più trasversale - che ha avuto poi il taglio della mammella?
M.M.: Direi di sì, perché tendono leggermente alla convergenza in basso, in senso orario. Però hanno l'aria di essere tutte provocate in senso orario. Direi di sì.
Presidente: Va bene, grazie.
M.M.: Prego.
Presidente: Vi sono altre domande?
A.B.: No, mi scusi, Presidente, sempre su questa foto.
Presidente: Bene.
A.B.: Potrebbero essere, così, delle incisioni, mi scusi, eh, una domanda, perché non si capisce cosa, sono misteriose, rituali, no, non rituali, abbiate pazienza, non è che qua c'è il rito satanico. Siccome questo signore ha cominciato a punteggiare prima, ecco, potrebbe essere qualcosa del genere che in quel momento lui comincia a disegnare, a fare? Non lo so io, perché non riesco a capire, un po' misterioso, direi molto misterioso.
M.M.: Avvocato, misterioso anche per me. Ma se si deve... una risposta scientifica non gliela so dare.
A.B.: Perché, dico, chi taglia… lì ha già tagliato altre volte, questo signore ha già tagliato altre volte. Quindi non ha, non dovrebbe avere incertezza nel tagliare, nell’escindere.
M.M.: Ma io non credo che questi siano segni dovuti all'incertezza.
A.B.: Come?
M.M.: Non credo che siano segni dovuti all'incertezza.
A.B.: Ecco, appunto.
M.M.: Per le ho detto che non...
A.B.: Quindi non sarebbero segni di incertezza, ma sarebbe qualche cosa.
M.M.: Non sono in grado di identificare il mezzo che le ha prodotte. Ancor meno di identificare il perché.
A.B.: Quindi lei...
M.M.: L'ho già detto mi rammarico, ma non...
A.B.: Senta, professore, no, no, per carità, mi scusi. Siccome vorrei anch'io capire, vorrei anch'io capire, ma evidentemente non riesco. Quest'uomo che spara prima, perché sicuramente spara, cioè taglia con una mano e spara con l'altra. Non si sa cosa fa, ecco.
Presidente: Avvocato, mica era Pecos Bill! Qui...
A.B.: No, Presidente, mi scusi. Siccome pare che con la stessa mano adoperata per sparare adopererebbe anche il coltello - questo sarebbe la domanda che le faccio, se può...  - quindi non so dove lo mette questo benedetto coltello, o dove pistola prima. Perché sembrerebbe che il colpo di coltello, la coltellata alle spalle e le coltellate che poi vengono date sul davanti, siano date da un destrimane, sembrerebbe...
M.M.: Sembrerebbe si,
A.B.: Sembrerebbe un destrimane. Però questo ha, ci ha due mani, Pare di sì.
M.M.: E tante tasche.
A.B.: E tante tasche. Questo volevo che lei mi dicesse, tante tasche. Quindi ci poteva stare anche il coltello, o due coltelli, in altre tasche. Basta. Grazie.
Presidente: Lì non l'ha lasciato il coltello.
A.B.: No, magari! Se l'avesse lasciato era meglio per tutti.
Presidente: Possiamo licenziare il professor Maurri?
P.M.: Senz'altro, Presidente.
Presidente: Grazie. Stasera è stata più lunga del solito.

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