giovedì 16 febbraio 2012

Mauro Maurri - Deposizione del 3 maggio 1994 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Il testo che segue contiene dettagli espliciti e raccapriccianti. Se ne sconsiglia la lettura a persone sensibili ed impressionabili.

A.F.: Sì, avvocato Fioravanti. Dunque Professore, prima di tutto vorrei sapere se il coltello che ha tagliato la mammella è identico a quello che ha tagliato il pube. Secondo: se la mano che ha tagliato la mammella, è la stessa mano che ha tagliato il pube. E se - le faccio tutte insieme, è meglio, forse – e…
Presidente: Ma cominciamo, avvocato, cominciamo a farne una per una, sennò!
A.F.: Allora va bene, va bene. Allora, se il coltello che ha tagliato la mammella è diverso da quello che ha tagliato il pube.
M.M.: Direi che dalle caratteristiche delle ferite non ci sono elementi per dire che i due coltelli, che ci fossero due coltelli diversi. Posso solo risponderle in questo senso qui.
A.F.: Ma allora come si spiega quei diversi tagli - sono 9 o 11 - vicino alla mammella, e nel pube non ci sono?
M.M.: Avvocato, l'ho detto e lo ripeto, purtroppo non mi è riuscito di spiegarlo dal punto di vista...
A.F.: Poteva essere un coltello zigrinato, a lama non retta, oppure...
M.M.: Poteva essere un coltello zigrinato, forse non tanto a livello del filo, quanto a livello della costola. Forse. Ma anche questa è un'ipotesi.
A.F.: Ecco, l'uomo, o l'autore di questo tremendo, di questa tremenda carneficina, perché carneficina è, deve essere stato un uomo velocissimo, perché doveva aver sparato un colpo, essere entrato nella tenda, prima. Sparato un colpo prima di entrare, poi è entrato dentro, doveva badare alla donna, se l'aveva appena colpita, quindi finirla e...
Presidente: Avvocato, ma lei c'era?
-RISATE-
A.F.: Sì, no, io non c'ero. Io sto immaginando, perché non è solo l'accusa che immagina, anche la difesa immagina, qualche volta.
Presidente: Allora, allora, avvocato...
A.F.: Allora io dicevo questo: volevo caratterizzare il tipo di persona. Lei me lo potrebbe dire? L'autore, che tipo era come uomo, come intelligenza? Da quello che lei ha visto.
Presidente: Non ammetto questa domanda.
A.F.: La ritirò.
Presidente: Facciamola a chi fa romanzi.
A.F.: Allora professore, mi dica una cosa: la ferita al polso destro del ragazzo, è una ferita triangolare. Si può anche rivedere la foto.
M.M.: Sì, se non le dispiace, perché non me lo ricordo in questo momento.
A.F.: Polso destro del ragazzo. È triangolare.
M.M.: Ma non è una ferita da arma da fuoco? È un interrogativo, il mio.
A.F.: Io ho sentito che era una ferita da arma bianca.
M.M.: Se si potesse rivedere la fotografia, forse posso dire qualcosa.
Presidente: Intanto che foto è questa qui, per rimetterla dopo? 36. Benissimo, cerchiamo allora quella, ha detto al polso?
A.F.: Destro, del ragazzo.
Presidente: Polso destro. Vediamo se c'è, quale. Se ci indica il numero.
M.M.: No, quello è il gomito. Bisognerebbe vedere se c'è una particolare degli arti superiori. Avvocato Fioravanti, lei dice polso o gomito?
A.B.: Polso.
A.F.: Polso destro.
M.M.: Qui si vede il gomito.
A.F.: Eh, ma c'è anche il polso.
Presidente: Guardiamo il polso, ma non...
A.B.: Dovrebbe essere una ferita da un proiettile.
M.M.: Mah, se me ne legge la descrizione, forse si può dedurre se è da arma bianca, o da...
Presidente: Da dove l’ha tratta, avvocato? Vediamo, così facciamo prima.
M.M.: Sembra che nelle foto non ci sia.
A.B.: ... e sono uno fra il pollice e l'attaccatura, qua dell'indice della mano sinistra. Poi alle dita della mano sinistra.
M.M.: Le ultime due della mano sinistra.
A.B.: E poi uno alla mano destra, e uno al polso, ecco.
M.M.: Sì. Potrebbe essere una ferita, una di quelle che dicevamo che ha interessato gli arti superiori. Forse potrebbe essere anche un unico proiettile che ha interessato prima un arto... e…
A.F.: Ecco Professore, mi potrebbe dire un'altra cosa? Lei è andato lì e ha fatto un sopralluogo, cioè è stato lì. Ha verificato il taglio sulla tenda? Perché c'era un taglio sulla tenda.
M.M.: Si.
A.F.: È dello stesso coltello delle ferite, o no?
M.M.: Non lo so, avvocato. Proprio non lo so. Perché ho una qualche esperienza di tagli su tessuti umani, ma sulle tende veramente no.
A.F.: Ecco, mi sembra che lei, nella sua perizia, o voi, nella vostra perizia, parlate di due dinamiche: di una dinamica lesiva - e quindi tutto quel rincorrere ed ansimare per uccidere prima l'uno e l'altro, quindi a annientare uno e correre dietro l'altro - e di una dinamica delittuosa. Che cosa s'intende per queste due... io l'ho letta, ma la stavo girando, per trovare. Ma lei penso che lo sappia, se lo sa.
M.M.: Mah avvocato, ho l'impressione che queste due espressioni che lei adopera, sono più espressioni di perizie psichiatriche o psicologiche. I medici legali sono più grossolani. Non riescono a fare queste distinzioni. Non vorrei che sbagliasse perizia.
P.M.: Penso anch'io ma controlliamole e vediamo.
A.F.: Grazie, grazie.
A.B.: Mi sembra che il professor Maurri vuol fare troppo il modesto.
M.M.: L'ho scritto?
P.M.: No, no, non l'ha scritto, professore.
A.B.: Senta professore, le chiedo scusa, io le domando due o tre cose. Lei ha parlato poc'anzi, rispondendo ad una domanda della parte del difensore di parte civile, a proposito dei fenomeni putrefattivi che normalmente l'ansia, la paura blocca un po' la digestione.
M.M.: Sissignore.
A.B.: Ecco, per quello che lei sa o che deve sapere - lo sa meglio di tanti altri, come medico - ecco, l'ansia, la paura, l'ansia in particolare, sul piano del pressorio...
M.M.: Pressorio?
A.B.: Pressorio, pressione arteriosa, come... che fa? Aumenta, o abbassa?
M.M.: Di solito aumenta. Immediatamente, istantaneamente.
A.B.: Aumenta la pressione.
M.M.: Sì, però in un ristretto...
A.B.: In un ristretto...
M.M.: ... ambito logico.
A.B.: Ma comunque aumenta, mai diminuisce. Poi ritorniamo dopo.
M.M.: Però all'aumento fa, poi, seguito la diminuzione, eh. Anche... si parte da certi valori. Si sale e si scende al valori al di sotto di quelli di partenza.
A.B.: Quindi è pericoloso.
M.M.: Pericoloso, cosa?
A.B.: L'ansia che fa questi sbalzi.
M.M.: Certo.
A.B.: Molto pericoloso.
M.M.: Certo.
A.B.: Ecco.
M.M.: Quando si dice gente che muore di dolore, o muore di gioia, in definitiva è questo.
A.B.: Oh, ecco. Quindi l'ansia, già l'ansia come impulso interno, intimo, senza manovre muscolari del corpo, crea questa situazione.
M.M.: Certo.
A.B.: Ecco, è una situazione che si può essere creata anche in quei due poveri disgraziati quando sono stati... certamente, no?
M.M.: Certo.
A.B.: Ma anche in colui il quale aveva l'ansia di uccidere, o no? Professore, scusi, la domanda è abbastanza banale, e la risposta credo che debba essere altrettanto.
M.M.: Esiste un'ansia di uccidere?
A.B.: Non lo so, io non ho mai ucciso.
M.M.: No, neanch'io, per questo glielo chiedo. No, perché lei lo sappia, ma esiste piuttosto forse una paura di non essere scoperto.
A.B.: Questa paura crea ansia, o no?
M.M.: Eh, beh, certo, paura e ansia possono essere lo stesso equivalenti.
A.B.: Fermiamoci per un attimo qui, scusi professore.
M.M.: Sì.
A.B.: No, no, mi perdoni, io sto cercando di capire. Senta, queste lesioni a questa povera figliola - ora passiamo al cadavere della povera ragazza - queste sono lesioni chiaramente specifiche che hanno un chiaro significato sessuale, o no?
M.M.: Direi di sì.
A.B.: Direi di sì. Quindi lesioni inferte da persona che ha un'idea fissa, un qualche cosa di particolare nella mente. O no? Professore, non è una domanda di psichiatria, ma le domando, queste lesioni, ripetute nel tempo, anzi negli anni, addirittura infittitesi negli anni, perché abbiamo una cadenza temporale sempre più ravvicinata – ’81, ’81, ’82, ’83, ’84, ’85 - guarda caso, tranne i due poveri disgraziati, i ragazzi tedeschi, e poi quel ragazzo che cercò di scappare e quindi anche l'assassino dovette scappare, tutti gli altri, tutti gli altri omicidi dove c'era una donna, sono stati caratterizzati dalle lesioni, dal vilipendio addirittura del cadavere della donna, in particolare in una zona sessuale per antonomasia, quale il pube e poi anche la mammella. Ecco. Queste lesioni inferte a queste povere disgraziate, caratterizzano, dico, una mente particolare, o no?
M.M.: Avvocato, questa sicuramente è una domanda da psichiatra, diciamo...
A.B.: Sì, ma dico...
M.M.: Ha detto poco tempo fa...
A.B.: Professore, lei ha fatto anche medicina, oltre che psichiatria, avrà fatto anche questo.
M.M.: Sì, è vero, però lei ha detto poco tempo fa che questo aveva un'idea fissa.
A.B.: Sì, non lo so.
M.M.: Ecco, io non sono tanto d'accordo su questo. Diciamo che c'era, in quella particolari circostanze di tempo e di luogo, un interesse particolare...
A.B.: Quindi non normale.
M.M.: ... degli organi genitali.
A.B.: Un interesse non normale. Professore, è normale un interesse del genere?
M.M.: Ma questa domanda ricorre sempre, ma ha già risposto...
P.M.: Presidente, se interviene lei mi evita schermaglie.
Presidente: Va bene, signor Pubblico Ministero.
A.B.: Va bene. Allora niente schermaglie, e allora è un interesse normale. Va bene, professore, se lei mi dice che è normale!
M.M.: No, non ho detto che è normale, non ho detto nulla... ma mi permetto di fare...
Presidente: Queste domande, evidentemente, non hanno alcuno scopo.
A.B.: Signor Presidente...
Presidente: Questo non può essere un interesse normale, altrimenti figuriamoci!
A.B.: Oh, certamente. Allora...
Presidente: E quindi evitiamo queste...
A.B.: Oh, allora le faccio un'altra domanda di tecnica, di ricostruzione giudiziaria, comunque a posteriori, di quello che può essere, come può essere accaduto questo fatto. In particolare con riferimento allo strumento che è stato adoperato, per lo meno ad uno degli strumenti che è stato adoperato per uccidere. Uno o più strumenti, non lo so. Io mi riferisco allo strumento d'arma bianca, il coltello. Sembrerebbe, ma pare che sia pacifica questa circostanza, che l'assassino, prima di uccidere, ha tagliato una, ha lacerato una... la tenda. È una tenda che ha una struttura piuttosto robusta, mi sembrerebbe. Io non l'ho vista, ma ecco. Questa lacerazione, quindi lacerazione, ha potuto provocare, oppure no, una come dire? Anche minore capacità di penetrazione nella lama, o no?
M.M.: Lei vuol dire se...
P.M.: Ma è lo stesso coltello, che taglia questa lama? Il professore lo sa?
A.B.: E non lo so.
P.M.: Lo sa il professore che ha usato lo stesso coltello?
A.B.: Ma scusi, scusi, io sto facendo delle domande.
Presidente: Faccia la domanda. Pubblico Ministero!
A.B.: Io sto facendo delle domande.
Presidente: Allora.
A.B.: Siccome voglio arrivare a quello dove vuole bloccarmi lei, lei mi faccia parlare. Scusi!
Presidente: Allora, risponda alla domanda.
A.B.: Questa, questo coltello che è sceso, ha tagliato, e ha tagliato in un certo modo, un certo tipo di tela, di cerata, non so quello che sia, può avere creato nella stessa lama, questo...
M.M.: Poter smussato il filo.
A.B.: O no? Sì, certo!
M.M.: Direi di no.
A.B.: No? Si può vedere, signor giudice, signor Presidente, la tenda? Grazie.
Presidente: Mettiamo per Cortesia... è una tenda da campeggio estivo, eh.
A.B.: Io non sono mai andato, perché non c’entro mai. Quando ero militare uscivo sempre con i piedi di fuori, quindi io con le tende... Io sempre con i piedi di fuori.
A.P.: Sono leggeri i teli delle tende.
A.B.: Ma le tende dal 1950, ’52, ’53…
M.M.: Quelle mimetiche.
A.B.: Quelle proprio, capito? Eravamo in sei.
Presidente: Ma non sono, non sono quelle lì. È una tenda da campeggio.
M.M.: Queste sono tendine usa e getta.
Presidente: È una tenda da campeggio.
A.B.: E’ una tenda da campeggio.
Presidente: Moderna direi, no?
A.B.: Moderna?
M.M.: Direi di sì.
A.B.: Di nylon, Presidente? Oppure, non lo so.
M.M.: Sì, sì, questo è l'esterno della tenda, eh.
A.B.: È l'esterno.
M.M.: È contro la pioggia, è contro...
A.B.: Va bene. Quindi può darsi che non abbia... può darsi, non lo so. È una domanda.
M.M.: Se si potesse ingrandire quella lacerazione della tenda, forse...
A.B.: È dall'altra parte la lacerazione, la lacerazione è dall'altra parte. Quella è un'intaccatura a “L”, ma la lacerazione è di dietro, o comunque lì, ma non si vede bene.
M.M.: Qual è? Quel “V” rovesciato?
A.B.: Non lo so, io non lo so. Non sono un l’addetto ai lavori fotografici.
P.M.: Lo facciamo descrivere dall'ispettore Autorino se abbiamo dei dubbi, eh, è qui.
A.B.: Può darsi, va bene. Comunque lei dice, professore, che può non avere creato, smussato.
M.M.: Direi, direi che sicuramente non l'ha fatto.
Presidente: No, lo esclude assolutamente.
M.M.: Anche perché per quanto si può vedere dalla foto, non ci sono sfilacciature.
A.B.: Ecco.
M.M.: Quindi taglio netto, quindi tagliente e filo che funziona perfettamente.
A.B.: Va bene. Senta professore, io le volevo domandare anche questo: lei ha fatto riferimento, a proposito delle ferite sul corpo di questo poveretto - del ragazzo - a 1,2,3,4, ferite di arma da fuoco, quelle che abbiamo indicato prima, alle braccia e alle mani e sembrerebbero - così, una ricostruzione che si fa in via di logica, ma sempre non certa - che questo ferite siano state inferte, provocate prima che il ragazzo uscisse - o comunque nell'immediatezza - uscisse dalla tenda. Tant'è che lui poté uscire e poté andare, fare 10-15 passi, 20, non lo so. Mi pare che questa sia compatibile con queste lesioni, no?
M.M.: Sì, direi di sì.
A.B.: Oh. Poi lei riferisce che vi è una lesione particolare, di particolare tipo, alla spalla - alla spalla sinistra, mediana quasi, sulla spalla qua, a questa altezza - di un coltello vibrato, sembrerebbe, come dice il collega, dall'alto verso il basso. Lei dice però, che è probabile che questa lesione sia stata provocata forse per terra, eccetera, ecco. Però, io le domando, ricostruendo come ha fatto lei la modalità di questa vicenda tumultuosa, questo ragazzo che scappa, qualcuno che lo rincorre, questa ferita alle spalle, sembrerebbe che sia stata inferta come la prima. Sia stato il primo colpo che abbia dato... sembrerebbe che sia stato il primo colpo che dà l'assassino aquesto ragazzo. E sembrerebbe che venga dato in quella zona dove poi rimane quella pozza di sangue. O no? Cioè, sarebbe o il primo o il secondo, perché noi abbiamo un colpo al collo che trapassa dall'una all'altra parte con un grosso sanguinamento, penso, e poi... o prima...
M.M.: Non tanto grosso il sanguinamento. Perché i vasi del collo sono stati risparmiati dalla lama. La lama non ne ha interessati.
A.B.: Ah, risparmiati. Ecco. Comunque questa grossa lesione alla spalla. Dopodiché risulterebbe, ecco, la domanda ha questo fine, risulterebbero una serie di coltellate - si consenta la terminologia, direi, la più corrente - che vanno dalla parte sinistra, quindi il destrimane che comincia a colpire da su, uno, due, tre, quattro. Poi ce n'è una da questa parte, di coltellate, e altre due da quest'altra parte. Ecco, è possibile che queste coltellate, quelle di sopra, una, due, tre...
M.M.: Quelle anteriori, diciamo, antero-superiori.
A.B.: Quelle anteriori, ecco, siano state date mentre il corpo era in piedi, e questi altri, che hanno una caratteristica tutta particolare, cioè non da sua giù, ma una caratteristica quasi di stasi - mi scusi la terminologia, forse non ortodossa - nel senso di normalità di piano rispetto all'arma che colpisce, va bene? Quindi con margini ben netti, precisi, è possibile così una ricostruzione che lei può fare, se la può fare, se riesce a farla, che questi colpi siano stati inferti, anche quelli davanti, probabilmente mentre il ragazzo si è girato e colpito ancora sulla parte anteriore?
M.M.: Avvocato, è possibile, certo, è possibile.
A.B.: È possibile. Cioè, allora questo ragazzo scappa, questo è sicuro. Si porta nella zona in cui vi è questa chiazza di sangue, noi riteniamo; questa chiazza di sangue è indicativa del luogo in cui ha stazionato il corpo, o può essere anche il luogo dove ha stazionato, ma anche il corpo è stato colpito - perché c'era ancora sangue, scolava sangue, cadeva sangue - oppure no?
M.M.: Non è chiara la domanda.
A.B.: Eh lo so, non è facile anche per me, scusi.
M.M.: Diciamo questo, avvocato, il fatto che ci sia questa chiazza di sangue non indifferente sul terreno sabbioso mi fa pensare che quest'individuo sia permasto lì per un certo tempo, appunto sufficiente perché si fermasse. Ho l'impressione che lui potesse essere lì, ma è un'impressione; o l'ipotesi prima che mi si affaccia è che potesse essere lì disteso.
M.M.: Non in piedi.
A.B.: Oh. Va bene.
M.M.: E che, siccome la ferita più abbondantemente sanguinante era quella del gomito destro, dove oltretutto c'era anche quella d'arma da fuoco, il sangue lo abbia prevalentemente potuto perdere dal gomito destro.
A.B.: Ecco. Ora, siccome pare che sia certo che non vi siano tracce di sangue, perlomeno non reperibili, dal luogo in cui è partito, dalla tenda, fino al luogo di stazionamento presunto del cadavere...
M.M.: Certo, certo.
A.B.: ... sembrerebbe doversi ipotizzare che lì dove c'è stato, dove è caduto, dove c'è il sangue, fosse stato anche colpito il ragazzo, o no?
M.M.: Sì, è possibile, certo.
A.B.: Oh, allora è stato colpito...
M.M.: Scusi se l'interrompo. La ferita alla schiena, si precede quella, diciamo, quasi al rasoio del gomito, non sanguina all'esterno.
A.B.: Non sanguina all'esterno. Però, dico, una ferita alla schiena ti blocca a un certo punto, o no?
M.M.: Sì, certo.
A.B.: E però è d'accordo, ecco.
M.M.: La distanza...
A.B.: Questa ferita alla schiena e piuttosto alta. Sembrerebbe evidenziare - ma me lo dica lei, professore - un tipo di colpo dall'alto verso il basso, va bene? Laterale da destra verso sinistra.
M.M.: Numero ricordo. L'avvocato Franchetti…
A.B.: Si può vedere, per Cortesia?
M.M.: Le direzioni le ha lette lei: dall’a… io… se abbiamo scritto dall'alto verso il basso.
A.B.: Dall'alto verso il basso.
M.M.: E quindi io non ho motivo di dubitare e, voglio dire, confermo quello che abbiamo scritto allora.
A.B.: Ecco, quindi sembrerebbe non un colpo dal basso.
M.M.: Verso l'alto.
A.B.: O dal centro.
M.M.: Ma dall'alto verso il basso.
A.B.: ma dall'alto verso il basso.
M.M.: Se la direzione era quella, è un colpo dall'alto verso il basso.

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