martedì 21 febbraio 2012

Olinto Dell'Amico - Deposizione del 22 aprile 1994 - Prima parte

  

Il Colonnello Olinto Dell'Amico fu ascoltato il  22 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Signor Pubblico Ministero, può iniziare allora con i suoi testimoni.

P.M.: Grazie, Presidente. Io vorrei iniziare col ricostruire, ai fini che ho già illustrato nella mia relazione introduttiva, quelli che sono i dati oggettivi relativi al sopralluogo fatto nel 1968 in occasione dell'omicidio Locci-LoBianco. Dicevo, nella introduzione, che interessa al P.M. vedere quali sono i dati obiettivi che abbiamo, le circostanze pacifiche documentate in atti di allora, foto di allora perché ritiene, il P.M., di poter dimostrare, come ho già detto, che questi dati obiettivi quanto meno non sono in linea con la confessione fatta allora da Stefano Mele come autore di quegli omicidi, con le conseguenze che ho già illustrato, quali sono i dati o i documenti che già la Corte ha, di cui è in possesso e che sono nel fascicolo del dibattimento. Documenti dei quali il P.M. vuole fare uso oggi ai fine di facilitare il ricordo dei testimoni che ho convocato e che intendo sentire. Questi documenti sono in anzitutto, e sono già nel fascicolo, il sopralluogo, il processo verbale di sopralluogo fatto dai Carabinieri, perché ad esso verbale fa riferimento completo il verbale di ispezione luoghi fatta dal P.M. al momento in cui intervenne su quel fatto, cioè i primi atti che abbiamo sicuri, certi, sono un verbale di sopralluogo, ispezione esterna, di cadaveri fatti il 22 agosto ‘68 alle ore 6:30 dal P.M., il quale P.M. di allora si riporta per i dettagli al sopralluogo fatti dai Carabinieri. Faccio presente che il verbale relativo al sopralluogo, i Carabinieri lo fanno e lo datano 25 agosto, cioè, questo verbale è di tre giorni, quattro giorni successivi all'ispezione: dal 22 si va al 25. Comunque, questi sono atti che abbiamo è che sono a nostra disposizione. Oltre ai verbali di sopralluogo abbiamo, come dato tecnico di cui possiamo oggi far uso, i verbali di ispezione cadaveri, o meglio, verbali della ispezione autoptica fatta dai medici legali - anch'essi chiamati come testi - i quali medici legali all'epoca del fatto furono incaricati disgiuntamente, come già avevo fatto presente nel corso della relazione, di fare le autopsie; e non ebbero modo - perché non ce n'era motivo, abbiamo visto - di procedere a una comparazione delle due autopsie per ricostruire la dinamica, e non ebbero modo di ricostruire, loro medici legali, la traiettoria dei colpi. A dir la verità a questo supperì in qualche modo la perizia balistica, anch'essa agli atti, che fu fatta all'epoca dal perito Colonnello Zuntini. Il Colonnello Zuntini fece, ovviamente, la perizia balistica; arrivò alla determinazione di qual era l'arma e di quali erano i bossoli, i proiettili che erano stati usati e si allargò un po' cercando di ricostruire lui la dinamica, come perito balistico, di come era andato. E nella perizia, il Colonnello Zuntini, oggi deceduto, faccio presente, per cui non è possibile citarlo come teste e sentire la conferma, il Colonnello Zuntini fa delle ipotesi anche se, come vedranno, lo vedremo fra poco, ma assolutamente non in linea con la confessione di Stefano Mele. Allora io partirei dai documenti che ho detto e faccio presente che, per quello che riguarda la perizia balistica del Colonnello Zuntini, la quale è dettagliatamente elencata negli atti che il GIP ha inserito nel fascicolo del dibattimento, per un motivo che penso sia un disguido, o comunque una copia che manca, nel fascicolo del dibattimento non c'è, la vorrei io oggi fornire, integrare questa lacuna. È già nel fascicolo, elencata nell'indice e si tratta di atto pienamente utilizzabile. Come vedrete ci interessa perché, ovviamente si tratta di un perito che oggi non può essere sentito a conferma, e dice delle cose che sono molto importanti alla fine di quella ricostruzione. Per completare, dicevo, che sentirò per primi testi, gli Ufficiali dei Carabinieri che arrivarono sul luogo e che provvidero a fare quel verbale di sopralluogo che ho detto, tre giorni dopo per i motivi che vedremo, ce lo spiegheranno loro. Per facilitare il ricordo di questi testi, sia dei medici legali, che degli Ufficiali dei Carabinieri che all'epoca si recarono sul posto insieme al magistrato, intendo far uso del fascicolo fotografico che, per praticità e per consentire degli ingrandimenti, proietteremo foto per foto nello schermo alla vostra destra. Grazie. Chiedo di sentire per primo il Colonnello Olinto Dell’Amico che è citato come primo teste del P.M.
Presidente: Benissimo, possiamo farlo venire.
A.B.: Ecco, mi scusi signor Presidente, per capire meglio, questa perizia è una perizia allegata al fascicolo del dibattimento?
P.M.: Del dibattimento.
A.B.: È già allegata?
P.M.: Sì, materialmente io non l'ho trovata, non so se si è trattato di un disguido, comunque è lì io le ho fatto una copia, una copia per lei.
Presidente: Lei ha una copia? Per praticità, dico.
P.M.: È una copia per il dibattimento, se Cortesemente qualcuno la vuol dare al Presidente.
A.B.: Grazie.
Presidente: Buongiorno Colonnello. Prenda quella formula per Cortesia. Lei deve dire la verità, naturalmente. Sieda pure. Legga per Cortesia quella formula.
O.D.A.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Risponda per Cortesia, Colonnello, alle domande del Pubblico Ministero.
O.D.A.: Sissignore.
Presidente: Prego.
P.M.: Colonnello, può spiegare alla Corte quale è la sua attuale professione e qual è la sua professione nell'agosto del 1968? Se aveva qualche incarico, come mai?
O.D.A.: Attualmente sono Colonnello dei Carabinieri in ausiliaria. Fino a poco fa ero in servizio a Massa. Nel ’68 comandavo la sezione operativa del gruppo Carabinieri di Firenze, dalla quale dipendevano, fra gli altri reparti, nucleo investigativo che si interessò delle indagini.
P.M.: Ecco, riguardo al sopralluogo - perché noi ora parliamo del sopralluogo fatto in occasione del rinvenimento dei cadaveri Locci-Lo Bianco, 21 agosto 1968 - lei intervenne? Quando intervenne? Da chi fu avvisato?
O.D.A.: Ma noi fummo, fui avvisato dalla centrale, dall'operatore in servizio alla centrale operativa del gruppo che, a sua volta, era stato, praticamente, informato dalla compagnia di Signa.
P.M.: Ricorda, se lo ricorda, quando, a che ora fu avvisato? Se seppe chi era intervenuto prima di lei?
O.D.A.: Mah, sapevo che erano intervenuti i militari della compagnia...
P.M.: Scusi, prima, Cortesemente, se ricorda. Se lo ricorda se era notte, se era giorno?
O.D.A.: No, era di notte, era di notte.
P.M.: Lei fu raggiunto di notte da una telefonata nella sua abitazione?
O.D.A.: Sì, comunque era di notte, sì.
P.M.: Era di notte.
O.D.A.: Avevo l'alloggio di servizio in caserma. Mi alzai, andai alla centrale. Ricordo che avvertii il dottor Caponnetto che era il Sostituto Procuratore di turno. Sul posto andarono subito, mi sembra di ricordare, andarono subito l'allora brigadiere Matassino con un autista perché era sottufficiale di turno, quel giorno, al nucleo.
P.M.: Ecco, partì, chiedo scusa, questo sottufficiale, partì da Firenze.
O.D.A.: Sì, da Borgo Ognissanti.
P.M.: Da Borgo Ognissanti. La notizia voi l'avevate già avuta da altri ufficiali di polizia giudiziaria vostri colleghi...
O.D.A.: Da Signa.
P.M.: ... della stazione competente o della compagnia competente per...
O.D.A.: Dalla tenenza di Signa.
P.M.: ... per territorio. Sa, o ricorda, o ha avuto modo di vederlo dagli atti, se li ha riguardati - perché era una sua facoltà - se ci può dire qualche nome di qualcuno che era intervenuto prima? Se lo ricorda lei? Se non lo ricorda, non ha importanza.
O.D.A.: Ma io so che era stato informato il Maresciallo Ferrero che allora comandava la tenenza di Signa.
P.M.: Ecco, di Signa. Era andato sul posto prima di lei?
O.D.A.: Ma, mi sembra che il coso, ci dissero che era andato sul posto. Io non mi sembra che parlai col Maresciallo Ferrero.
P.M.: Benissimo. Allora ci vuole raccontare quando e come andò lei, e cosa trovò quando arrivò lei?
O.D.A.: Mi sembra di...
P.M.: Il suo ricordo.
O.D.A.: Sì. Mi sembra che andai sul posto col dottor Caponnetto..
P.M.: Ecco, si ricorda... direttamente, lei arrivò lì insieme al magistrato.
O.D.A.: Esatto, sì. Era già l'alba insomma, albeggiava.
P.M.: Era già l'alba.
O.D.A.: Albeggiava, credo che saranno state le 5:00...
P.M.: C'era luce? Ecco è questo che voglio...
O.D.A.: Sì, c'era già luce.
P.M.: C'era già luce. C'erano già i fotografi, lo ricorda? I vostri, ovviamente.
O.D.A.: Mi sembra quelli della...
P.M.: O li portò lei, come a volte capita?
O.D.A.: ... della tenenza di Signa. No, non li portai io perché noi partimmo subito, praticamente. No.
P.M.: Senta, lei ha un ricordo nella sua memoria di quello che vide, innanzitutto l'autovettura com'era quando lei arrivò, o il suo ricordo è sfumato? Cioè, a un ricordo preciso: posizione dell'autovettura, se c'erano sportelli aperti, vetri aperti?
O.D.A.: Sì, ricordo che c'era, praticamente, uno sportello semiaperto, lo sportello posteriore destro, mi sembra.
P.M.: Dell'auto.
O.D.A.: Dell'auto.
P.M.: Posteriore destro, sportello.
O.D.A.: Sportello. Poi mi ricordo... perfettamente mi ricordo che c'era il finestrino a metà, abbassato a metà dello sportello posteriore sinistro.
P.M.: Allora, se non ho capito male, sportello destro aperto; sportello sinistro: finestrino metà aperto.
O.D.A.: E quello anteriore sinistro c'era un paio di dita, due o 3 cm, insomma c'era un piccolo spazio, insomma.
P.M.: Ricorda, c'erano molti militari quando arrivò lei? Molte persone, o ebbe l'idea che qualcuno si era già occupato di vedere qualcosa, o ebbe l'idea che quando arrivava lei ancora era una situazione...
O.D.A.: No, no, no, già c'erano stati sul posto. Perché erano stati sul posto prima, mi dissero, i militari della stazione di San Piero a Ponti, prima di quelli di Signa.
P.M.: Ah, prima quelli di San Piero...
O.D.A.: Mi sembra che fossero andati loro sul posto per primi, perché praticamente il luogo dove abitava il De Felice, che la cosa ricadeva nella giurisdizione della...
P.M.: Allora vuole, era la domanda successiva, facciamo questa: vuole raccontare alla Corte come lei seppe che i suoi colleghi che arrivarono sul posto, come ebbero la notizia di questo fatto? Ancora non lo abbiamo detto.
O.D.A.: Mah, la notizia venne praticamente dalla telefonata che fecero da casa De Felice.
P.M.: Ecco. Vuole spiegare un attimo alla Corte più nei dettagli, di cosa si tratta?
O.D.A.: Mah, De Felice è una persona che abita praticamente nella località che si chiama S.Angelo a Lecore. Praticamente abita sulla strada... credo che sia una strada comunale quella. Praticamente quasi allo sbocco, in prossimità dello sbocco della strada praticamente che portava poi insomma al luogo dove...
P.M.: Quindi i Carabinieri furono avvertiti da questo signore.
O.D.A.: Sissignore.
P.M.: Va bene? Ecco, tornando al suo sopralluogo un attimo. Quando lei arrivò, dice, c'erano già altri...
O.D.A.: Sì, c'erano altri...
P.M.: ...altri sottufficiali, altri militari dell'arma. Ricorda se in quel momento erano già stati identificati i cadaveri?
O.D.A.: Sì, mi sembra di sì, perché c'era qualche foglio nella macchina, c'era qualche documento.
P.M.: Cioè, qualcuno - e questa è la mia domanda - aveva già messo su, ai fini ovviamente per identificare, le mani sui corpi, o sui documenti...
O.D.A.: Erano già identificati, si.
P.M.: ... sugli indumenti, lei seppe già chi erano.
O.D.A.: Erano identificati, sì.
P.M.: Ecco. Erano già identificati. Qualcuno quindi era già, sia pure a questo scopo, era già entrato nella macchina. Quindi, voglio dire, lei dice: era...
A.B.: Pubblico Ministero non può… Questa è una sua considerazione. Lei faccia la domanda, abbia pazienza.
P.M.: La domanda era - nessun problema – se erano già stati identificati. Lei mi ha detto di sì. Bene. Lei mi ha detto che erano stati identificati, se non ho capito male, attraverso dei documenti.
O.D.A.: Sì...
P.M.: O dei fogli, lei ha parlato di fogli.
O.D.A.: Sì.
P.M.: Benissimo. Lei vive questi documenti? Se lo ricorda?
O.D.A.: Adesso non lo ricordo.
P.M.: Comunque non fece lei accertamenti sull'identità, perché erano già stati fatti.
O.D.A.: No, erano...
P.M.: Bene? È questo il punto.
O.D.A.: Esatto, esatto.
P.M.: Senta una cosa: ricorda, quando arrivò lei, la posizione dei cadaveri? Erano ancora nell'auto?
O.D.A.: Sì, sì, stavano nell'auto. Praticamente lui, Lo Bianco stava sulla... era, giaceva, diciamo così, riverso sul sedile anteriore destro. Lo schienale del sedile era completamente abbassato. Ci aveva... mi ricordo che aveva una gamba che era incastrata sotto il corpo della donna che invece sedeva praticamente sulla... reclinata, con la testa reclinata verso sinistra, sul sedile anteriore sinistro di guida, insomma.
P.M.: Che non era reclinato.
O.D.A.: No, no, non era reclinato, no, no.
P.M.: Ecco, benissimo. E...
O.D.A.: Mi ricordo, mi ricordo... un ricordo preciso è quello di una borsetta. Appena aperta... insomma, la borsetta da donna, sicuramente della donna, che era praticamente messa lì, fra... a fianco, diciamo del montante del sedile anteriore destro, praticamente fra il montante del coso della macchina e il sedile. Era aperta, una borsetta a scatto. Era aperta...
P.M.: Era aperta. Quando la vide lei era aperta.
O.D.A.: Era aperta, sì, era socchiusa, aperta, insomma. A fianco c'era un foulard, mi sembra, un fazzoletto, qualche cosa del genere.
P.M.: Quindi, quando arrivò lei, mi scusi, era già aperto anche lo sportello a sinistra dov'era la donna, o lei lo vide dal finestrino, o qualcuno di voi lo...
O.D.A.: No, fu aperto.
P.M.: Lei trovò quindi quando arrivò...
O.D.A.: Fu aperto. Questo... mi sembra che fu aperto. Per fare...
P.M.: Fu aperto da qualcuno degli operatori a quello scopo che avevamo detto, anche perché dovevano...
O.D.A.: Sì, furono fatte le fotografie. Fu aperto, furono fatte le fotografie quindi si vide che c'era questo, insomma, questo...
P.M.: Ecco. Quindi questo... quando arrivò lei, ricorda se era già aperto o meno? Questo anteriore sinistro. Lei c'ha parlato, era sicuramente aperto il posteriore destro.
O.D.A.: sì. Quello anteriore sinistro, no. No, era chiuso, mi sembra che fosse chiuso.
P.M.: Che fosse chiuso. Fu aperto poi quando...
O.D.A.: Sì, esatto, quando...
P.M.: Quando si constatò...
O.D.A.: Quando c'era il dottor Caponnetto presente, che si procedette alla...
P.M.: Ecco. Circa la dinamica degli spari, o la ricostruzione dell'aggressione, in quel momento lì, nel momento del sopralluogo, fu possibile fare delle ipotesi, o voi, come ufficiali di polizia giudiziaria che intervenivate, non avete avuto la possibilità di accertare niente? Cioè, la domanda è questa...
O.D.A.: Sul sedile posteriore, fra il pianale... c'erano due bossoli che erano praticamente, erano finiti proprio dove si... dove il pianale si congiunge allo schienale. Proprio erano lì due bossoli. Tre bossoli quasi al centro del sedile posteriore. Mentre invece...
P.M.: Due bossoli quasi al centro...
O.D.A.: Dietro. Quindi come se uno avesse sparato mettendo la mano dentro la macchina.
P.M.: Chiedo scusa. Del sedile, o dello spazio fra sedile anteriore e il sedile posteriore?
O.D.A.: No, no. Sul sedile.
P.M.: Benissimo. Sul sedile posteriore.
O.D.A.: Posteriore. Vicino alla base dello schienale.
P.M.: Benissimo. Bossoli. E in esterno?
O.D.A.: Come se uno avesse sparato inserendo, mettendo la mano dentro la macchina, insomma. Almeno questo per deduzione, perché l'esplosione dei bossoli avviene a destra, quindi, sparando...
P.M.: Pensaste che furono sparati dal dietro.
O.D.A.: Altri tre bossoli, invece, erano sul lato sinistro della macchina, a terra.
P.M.: In esterno.
O.D.A.: All'esterno, a distanza... a breve distanza l'uno dall'altro.
P.M.: Ecco. Ricorda se in quell'occasione, cioè la repertazione dei bossoli la faceste voi? O venne già il perito incaricato per...
O.D.A.: No, no, c'era il brigadiere Matassino, furono circoscritti i bossoli, furono fotografati, furono prese le misure dalla macchina della distanza del...
P.M.: Ecco. Lei, ora ha più vicino, o è migliorato il ricordo circa il momento in cui furono fatte le fotografie? Io vorrei mostrargliele ora, per vedere...
O.D.A.: Le fotografie furono fatte in vari momenti. Furono fatte anche quando furono estratti poi i corpi dalla macchina e furono messi sulle barelle, insomma. Furono fatte delle fotografie. Io, prima di venire qui, un paio di giorni fa, sono passato al nucleo operativo del gruppo e ho dato un'occhiata al rapporto e al fascicolo fotografico. Veramente mi sembra che le fotografie fossero più numerose. Probabilmente le fotografie che avrà lei nel fascicolo suo sono più... che avrà la Corte, sono di più di quelle che ci sono in ufficio.
P.M.: Ecco, io vorrei mostrargliele ora per vedere se mostrandogli le foto lei ha un ricordo migliore o se ha qualcosa che le viene in mente di diverso da quello che ci ha detto.
Presidente: Si giri per bene, Colonnello.
P.M.: Ecco, grazie.
Presidente: Si giri per bene. Sistemiamogli il microfono però.
P.M.: Ecco, vediamo la prima foto, quella che è... quella che è descritta come panoramica, se inquadriamo anche la didascalia sotto, raffigurante la via Signa-Lecore, con la visuale di via Vingone, ove a circa 150 m è parcata l'Alfa Romeo Giulietta T targata Arezzo, eccetera.
O.D.A.: Sì.
P.M.: Ora, se noi inquadriamo un attimo la macchina un po' più nel dettaglio...
O.D.A.: Ci ha gli sportelli aperti.
P.M.: Mi sembra di vedere che sono entrambi gli sportelli aperti. Ecco, quindi sembra di capire che, rispetto al suo racconto, questa foto è stata fatta dopo che lei è arrivato, perché se non ricordo male, lei mi ha detto “quando mi sembra di essere arrivato era aperto solo il posteriore destro”.
O.D.A.: Ma difatti io qui non ci sono. Qui mi sembra che quello sia il Maresciallo Ferrero, quello a sinistra.
P.M.: Ho capito. Quindi, qui vediamo... possiamo ingrandire al massimo, per vedere se riusciamo da questa foto...
O.D.A.: A riconoscere le persone?
P.M.: A riconoscere, no le persone, gli sportelli sono aperti, mi sembra pacifico. I finestrini. Se è possibile, ovviamente. Se ci riusciamo, eh. Se non ci riusciamo c'è un'altra foto un po' più nitida.
O.D.A.: Mah, questa penso che sia stata fatta prima del nostro arrivo, perché c'è poca gente lì.
P.M.: Ecco. Prima del suo arrivo. Allora, Colonnello, ecco, era questo che volevo riuscire a capire. Quando lei è arrivato la situazione era con già due sportelli aperti, o era stato richiuso uno? Perché lei ci ha detto “quando sono arrivato mi sembra di avere visto chiuso uno. Aperto solo il posteriore destro”. Se lo ricorda, eh, Colonnello. Noi ci basiamo molto sul fascicolo fotografico. Le dico questo, così perché nel verbale di ispezione e sopralluogo si dice come era il suo racconto, cioè che - lo leggiamo, glielo leggo, se la Corte mi consente - nel verbale di sopralluogo si dice che “ tutte le portiere erano chiuse - quando arrivarono i Carabinieri - tranne quella posteriore destra che era semiaperta”. Questo è il verbale di sopralluogo che le ripeto, per sua memoria, è stato fatto quattro giorni dopo il sopralluogo.
O.D.A.: E’ stato fatto dopo sì.
P.M.: Ecco. Mentre le foto, addirittura, si vede che ci sono due sportelli aperti. Ecco, vorrei andare alla foto successiva, quella sotto. Sempre è una panoramica in cui forse si vede meglio il fatto che i due sportelli sono aperti e si vede che addirittura lo sportello di destra, se si riesce a inquadrare, ha anche il finestrino aperto.
O.D.A.: Si.
P.M.: Quindi, queste foto hanno entrambi gli sportelli aperti. Il verbale di sopralluogo dice che però era solo aperto quello posteriore di destra.
O.D.A.: Di sinistra.
P.M.: No. Il verbale, le ripeto, dice “ tutte le portiere erano chiuse, tranne quella posteriore destra, che era semiaperta”. Va bene?
O.D.A.: Sì, sì, destra, sì, sì. Confondevo con il finestrino, sì.
P.M.: No, no, parliamo per ora di portiere. La portiera destra era semiaperta. Andiamo un attimo avanti, vediamo la foto successiva, la numero tre in alto, dove dice sempre “panoramica della via Vingone con Giulietta, vista dalla parte anteriore”. Se la vuole inquadrare. Come vede, Colonnello, mi sembra qui che invece è aperto solo il posteriore destro e in questo momento è chiuso l’anteriore sinistro, a differenza dell'altra foto. Ecco, se vogliamo... non ricorda quindi lei la successione in cui furono... un attimo eh, scusi, in cui furono fatte queste immagini? Cioè quello che voglio...
O.D.A.: Queste qui, qui vedo in questa foto, vedo che sono presente anch'io e l'allora brigadiere Matassino.
P.M.: Siete due in borghese?
O.D.A.: Ci siamo, sì. Questo, quello in borghese è l'allora brigadiere Matassino; poi sulla destra, il terzo personaggio sulla destra, e il Maresciallo Ferrero.
P.M.: Ecco...
O.D.A.: Nell'altra foto...
P.M.: In questa foto, dove ci siete chiaramente voi, lo sportello di destra è aperto, ma l'anteriore sinistro è chiuso. Bene? Ecco. Corrisponde a quello che diceva lei, quindi noi non siamo in questo momento è in grado di ricostruire com'era. È questo che io vorrei solo sottolineare alla Corte, che in quel materiale che abbiamo, abbiamo difficoltà, al di là del verbale di sopralluogo, di vedere, di ricostruire oggi com'erano in realtà gli sportelli al momento in cui fu commesso il fatto, perché lei è arrivato successivamente e mi sembra di vedere che gli sportelli sono una volta in un modo e una volta in un altro. Se andiamo avanti la foto sotto è la... sempre portiera destra...
O.D.A.: Sì, io sono a sinistra.
P.M.: Ecco. Qui abbiamo lo sportello posteriore di destra aperto.
Segue...

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