Ruggero Perugini fu ascoltato il 22 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Ecco, ho detto di spegnere i condizionatori per il momento. Ecco, benissimo, allora i condizionatori sono momentaneamente spenti, anche il microfono mi pare. Un attimo, ecco, ci siamo, benissimo. Condizionatori spenti…
P.M.: Si, Presidente, vorrei un attimo, di nuovo, se la Corte acconsente, introdurre il dottor Perugini ci spiega solo il meccanismo e dove erano posizionati per capire poi quello che sentiremo, come ha origine.
Presidente: Va bene, questo credo, non ci siano eccezioni da parte di nessuno, va bene?
P.M.: E’ un teste del P.M., quindi io... le domande...
Presidente: Si, no, direi che ci deve fare da guida, chiaramente. Allora, introduciamo il dottor Perugini, ai fini che si è detto. Si accomodi dottore, venga... prego. Buongiorno. Ecco, signor Pubblico Ministero, a lei... dia pure il là.
P.M.: Si, vorrei chiedere al dottor Perugini, dato che fra breve sentiremo le intercettazioni ambientali, si può spiegare alla Corte com'era stato organizzato le operazioni di intercettazione, in quali luoghi, con quali mezzi, con quali risultati, al di là del fatto che...
Presidente: E poi lei ci deve fare da guida, illustrandoci momenti, eccetera. Prego.
P.M.: Scusi Presidente, ho anche convocato per stamani, la persona che ha provveduto - almeno una delle due - alla trascrizione, per conto del GIP, se avremo dei problemi...
Presidente: Va be’, se è necessario...
P.M.: No, no, secondo me no, perché sono ben trascritte e si sente...
Presidente: Ove fosse necessario, ma credo che dire...
P.M.: … è a disposizione, è a disposizione, qui presente.
Presidente: Se ci sono incertezze, risentiremo, sentiremo noi stessi.
P.M.: Esatto.
Presidente: Allora sentiamo il dottor Perugini.
R.P.:Si, per quanto riguarda la materiale collocazione delle microspie, una rammento che era fusa dentro la presa del telefono, alla casa di Piazza del Popolo, al piano superiore, dove si trova il telefono. E mi pare che fosse nei pressi della cucina. Le altre furono sistemati successivamente, al momento in cui l'imputato chiese l'attivazione di un telefono in via Sonnino. Furono sistemate nell'abitazione di via Sonnino 30, nella presa del telefono, dentro un contatore della luce, sempre in via Sonnino, 30. Un'altra fu sistemata, non se ne mise una Alcigo 28, se ben ricordo, perché c'erano problemi di autonomia, non riuscivamo a trovare la collocazione esatta. E se ne mise una, quindi, all'incrocio delle travi del soffitto del magazzino, che si trova a sinistra del corridoio, nella parte, quindi sopra il soppalco. Naturalmente questo tipo di operazione di collocazione, veniva integrato poi dalla intercettazione telefonica vera e propria con tanto... Le prese furono sistemate da dipendenti della SIP e dell’ENEL, con la collaborazione di un Ispettore del Gabinetto di Polizia Scientifica della direzione centrale della Criminalpol di Roma. Il servizio di intercettazione prevedeva anche l'attivazione di misure di pedinamento, di verifica, che dovevano essere, naturalmente contestuali, a quanto si udiva. Il personale deputato alla intercettazione delle conversazioni ambientali e telefoniche, prese posizione in un appartamento che noi avevamo affittato nel mese di novembre, a Mercatale, che si trova a non grande distanza dall'abitazione di via Sonnino. L'intercettazione sul posto era, come ho detto l'altra volta, immediatamente curata dalla gente scelta Lidia Scirocchi, dalla gente scelta, Paola Baghino. La Scirocchi e in forza alla S.A.M. e la Baghino fu data dal Gabinetto Regionale di Polizia scientifica, perché aveva anche una funzione di supporto tecnico, ove richiesto. E dall’ agente Nunziatina Amantini, della Sezione Anticrimine e Sequestri di persona della Squadra Mobile. Questo personale veniva affiancato - perché a novembre io chiesi un'integrazione di personale, tanto alla Criminalpol, quanto ad altri enti - venne affiancato dal personale del ROS…
P.M.: Carabinieri.
R.P.:Carabinieri del ROS e da personale della direzione della Criminalpol, della Direzione nazionale della Polizia scientifica, da due ufficiali di Polizia Giudiziaria della direzione Criminalpol di Firenze. I quali avevano una funzione di supporto all'intercettazione. L'intercettazione veniva personalmente seguita poi, naturalmente, dall'ispettore Lamperi ed a me, durante il suo svolgimento. Le decisioni le prendevamo noi, quello che c'era da fare. Naturalmente, nell'immediato, provvedeva il personale sul posto, a prendere gli opportuni provvedimenti, informandocene, naturalmente.
P.M.: Ricorda se nel corso di queste operazioni l'imputato, o meglio, l'indagato allora, ha interferito? Si è accorto di qualcosa?
R.P.:Si, questo va detto, che subito dopo, pochi giorni dopo il suo trasferimento alla casa di Piazza del Popolo in via Sonnino…
P.M.: Siamo? Nel tempo, lo ricorda?
R.P.:Diciamo, lui si trasferì, mi pare, prima di Natale e quindi saranno passati 10 giorni, due settimane, adesso, con esattezza non lo rammento…
P.M.: Dopo il 6 dicembre tre...
R.P.: … però ricordo che lui trovò una microspia e trovò esattamente una microspia che mai avremmo pensato che potesse trovare. Perché era sistemata in modo estremamente nascosto, sul...
P.M.: Forse non troppo…
R.P.: … beh, evidentemente… infatti si stupimmo che lui rammentasse perfettamente bene, in quel guazzabuglio di cose, di fili, che erano le sue abitazioni, le sue pertinenze, che individuò immediatamente l'oggetto che era invece effettivamente, molto ben nascosto e non commentò il fatto è...
Presidente: Ma dov'era scusi?
R.P.:Era sistemata al di sopra... dunque, questo magazzino, supportato, ha un tetto. Ci sono dei travi di legno e alla congiunzione di fili della corrente elettrica, che passano sul tetto, era stata sistemata, in modo nascosto anche, dietro, questa microspia. Era la microspia che ci permetteva di intercettare alla bell’e meglio, ecco, non era particolarmente comoda, come posizione. Però riuscivamo a sentire quanto lui diceva nei pressi dell'abitazione del civico 28. Lui non commentò affatto questo rinvenimento. Noi ce ne accorgemmo, che la pulce era morta, perché i primi giorni l’intercettazione era molto disturbata da un piccione, un colombo, no? Che turbava, nei pressi. Quando non lo sentimmo più ci insospettimmo.
P.M.: Vi insospettiste.
R.P.:Ma il ogni caso, ecco, lui prese questa microspia, poi, come scoprimmo, la portò da un elettricista, si fece spiegare cos'era e se la mise da una parte. Ma non commentò in alcun modo il fatto, fino a dopo la, chiamiamola così, maxi perquisizione, cui...
P.M.: Non disse nulla alla moglie? O ai presenti tre...
R.P.:Non disse nulla, proprio in nessun modo...
P.M.: A nessuno...
R.P.: ...no, sul rinvenimento di quest'oggetto non disse assolutamente nulla. Uscì fuori, invece, da una conversazione successiva, di molti mesi successiva, quando disse che la Polizia gli aveva messo una cosa sul tetto che captava quanto si diceva nella casa.
P.M.: Le conversazioni...
R.P.:Naturalmente, però, questo rinvenimento evidentemente doveva aver... provocò, insomma, una serie di ricerche molto approfondite. Io ricordo...
P.M.: Ne cercava altre, insomma tre punti di sospensione
R.P.:Si, ricordo come episodi che, addirittura strappò il telefono, lo scagliò contro la parete, insomma tre... tutte cose che si sentivano tre... cioè, fece delle ricerche con strumenti, scardinò, insomma tre punti di sospensione non trovò le altre.
P.M.: Più che legittimo da parte sua, dice tre...
R.P.:Ovviamente.
P.M.: … voi lo sappiate, lui cerca di non farsi spiare, insomma.
R.P.:Era un comportamento scontato. E ci è andato molto vicino, più di una volta.
P.M.: Bene, dottore, io passerei a sentire alcune delle intercettazioni che sono state poi trascritte interamente dal GIP e quindi esiste già agli atti della Corte, proprio la verbalizzazione. E vorrei partire dalla numero nove del 02/02/92, quella che nella trascrizione del GIP è indicata come riferimento con le parole: “Loro son furbi, lo sai cosa cercano, vero?”. Lei ricorda questa tre...
R.P.:Sì, ricordo.
P.M.: Ecco, vogliamo sentirla e poi magari ce la può spiegare... sospensione
R.P.:Va bene.
A.B.: Ecco, mi scusi, le domande che ha fatto il Pubblico Ministero…
P.M.: Ah, chiedo scusa.
A.B.: … chiedo scusa, grazie. Volevo farne una io al dottor Perugini.
Presidente: Prego avvocati. Ovviamente se volete fare domande prima dell'audizione, potete farlo tutti, eh! Avvocato Pellegrini.
A.P.: Avvocato Pellegrini. A proposito della microspia ritrovata da Pacciani, gradirei che lei, magari perché non ero attento a sufficienza, ripetesse a quale episodio voi ricollegaste il ritrovamento della microspia.
R.P.:Ci fu... adesso può anche tradirmi la memoria, ma ci fu proprio nell'immediato, una osservazione, quindi quasi certamente una relazione di servizio, da parte degli addetti alla intercettazione, che parlavano, per l’appunto di questa microspia, che non si sentiva più. Però, ecco, la conferma nell'immediato, non l'ebbe nessuno, per il semplice motivo che lui non commentò in nessun modo questo ritrovamento. Il discorso dei suoni emessi, captati, del piccione, ecco, che evidentemente andava a posarsi in quel soppalco, ci fece collocare il rinvenimento di quella microspia, ha quasi immediatamente dopo, ecco, diciamo, 10 giorni dopo. Adesso non ricordo con esattezza ma dovrebbe essere facile essere più precisi, guardiamo gli atti.
A.P.: Quindi dicembre ‘91.
R.P.:Esatto… no! Non dicembre. Credo che siamo già a gennaio, perché lui andò, come ho detto, si trasferì poco prima di Natale tre...
A.P.: Ah, si… già gennaio ’92.
R.P.:Esatto.
A.P.: Ma, non è che questa microspia, in un secondo momento, poi la fece ritrovare? Ve la mise sul tavolo perché vi rendeste conto che si era reso conto...
R.P.:No, lui non la fece ritrovare. La ritrovammo noi nel corso della perquisizione di aprile, maggio...
A.P.: Successiva.
R.P.:Sì, c'è una relazione...
A.P.: Grazie.
A.B.: Ecco, mi scusi...
Presidente: Prego avvocato Bevacqua.
A.B.: Grazie. Mi scusi dottor Perugini, lei ha detto che avete messo diverse microspie, una, questa che sarebbe stata poi scoperta dal signor Pacciani, ed altre. Una delle quali era addirittura dentro il telefono. È vero?
R.P.:No…
A.B.: Lo ha detto prima lei, scusi...
R.P.:Sarebbe stato molto facile trovarla dentro il telefono.
A.B.: Non lo so...
R.P.:Era fusa dentro la presa del telefono. Cioè, era una presa telefonica preparata, che è in tutto e per tutto identica alla presa telefonica in uso, soltanto che all'interno, c'è questa microspia.
A.B.: Chiedo scusa, la domanda che le volevo fare, dato che io sono fuso per altri motivi, ma non per questi...
R.P.:Io gliene parlo perché l'ho vista.
A.B.: …non sapevo che cosa significava la fusione a freddo, a caldo, eccetera, di questi...
R.P.:Ma neanche io, guardi.
A.B.: Ecco, cioè, da questo microfono, che era fuso, in questa spina, voi sentivate le telefonate oppure tutto quello che si diceva?
R.P.:Noi sentivamo, nella premessa che era attiva l'intercettazione telefonica convenzionale, ma avevamo modo di sentire anche quando l'imputato riagganciava il telefono, perché è una microspia per intercettazione ambientale.
A.B.: Quindi si poteva sentire sia l'uno come l'altro? Cioè si poteva sentire sia l'intercettazione telefonica, cioè la telefonata, come, una volta abbassato la cornetta, tutto quello che succedeva fuori?
R.P.:Sì.
A.B.: Ecco. Le faccio una domanda: lei, quindi, ha sentito un po' tutte le intercettazioni telefoniche?
R.P.:Sì.
A.B.: Ecco, il 17…
R.P.:No, un momento avvocato, scusi un attimo. Io ho sentito, ovviamente, tutte… ho sentito, ho letto e ho sentito le intercettazioni telefoniche. Però se me ne cita qualcuna in particolare dovrebbe essere così Cortese da farmi avere uno…
A.B.: Le do subito questo. C'è stata un'intercettazione telefonica del 17 dicembre 1991. Bene? ’91 alle 22:22, dove il Pacciani dice questo: “ preparale quelle per diffamazione” e poi Pacciani spiega che è venuto il dottor Perugini per riconsegnargli della roba già sequestrata a suo tempo. Se la ricorda questa intercettazione?
R.P.:Io non gli ho riconsegnato assolutamente nulla...
A.B.: Comunque c'è questa telefonata? Se la ricorda?
R.P.:Se l'abbiamo trascritta noi... No, ma le sto spiegando, io non gli ho riconsegnato… l'ho già detto l'altra volta.
A.B.: Sì, sì, ma questa della telefonata non la sapevo io.
R.P.:Ah, sì, sì, per quello che lui...
A.B.: Quindi c'è una telefonata dove Pacciani dice, ad una persona: “E’ venuto Perugini a consegnarmi della roba che è stata sequestrata”.
R.P.:Certo, lui ha detto tante di quelle cose...
A.B.: Benissimo, ma non c'è dubbio che l'abbia detto, però si è inventato questa cosa, il signor Pacciani. Grazie.
R.P.:Non sarebbe la prima volta...
A.B.: No, ma certamente! Ognuno si inventa quello che può!
P.M.: La possiamo sentire? Chiedo di sentirla, eh!
R.P.:Penso proprio di sì.
P.M.: Chiedo di sentirla, così...
A.B.: ...’91, ore 22:22…
Presidente: Dottore…
P.M.: Noi sentiremo poi...
A.B.: Da giri 4576 a giri...
P.M.: Siamo in grado di trovarla anche...
A.B.: Ma non c'è dubbio! Io solo sono in bicicletta, quindi sono a 4760...
Presidente: Dottor Perugini, piuttosto... Signori, per favore! Dove ritrovaste la cimice, la microspia che il Pacciani aveva eliminato?
R.P.:Quella cimice io non ero in grado di riconoscerla. Come ho detto prima avevo visto quelle fuse nella scatola del telefono. Le altre non le avevo viste. Nel corso della perquisizione, credo, vado a mente, che fu ritrovata...
Presidente: Lei parla del maggio 9...?
R.P.:Parlo di aprile, maggio, ’92, eh!
Presidente: ’92.
R.P.:Credo che fu ritrovata dentro un cassetto. Adesso non rammento bene chi la rinvenne.
Presidente: Va bene. Grazie. Allora prego, signori.
P.M.: Vorrei far partire la bobina 9, nella parte in cui è trascritta. Io mi sono permesso di mettere alla Corte... in quel faldone ci sono gli originali delle trascrizioni, perché...
Presidente: Cosa molto opportuna.
P.M.: … potrebbe essere utile seguirlo anche lì. È quella che viene indicata, nell'indice del primo fascicolo, viene indicata con la bobina 9, pagina 18 in cui, colui che ha fatto la trascrizione, sintetizza il contenuto con, probabilmente, una delle prime frasi e indicata con: “Loro son furbi, lo sai cosa cercano, vero?”. Nella trascrizione è la pagina 18, se non sbaglio inizia. Bobina 9, giri 45...
Presidente: “Ti pigliasse uno che te la sotterra nell'orto, vengano...” E’ questa?
P.M.: Esatto, esatto, questa è la trascrizione. Dovrebbe corrispondere alla data del 2 febbraio ’92, anzi, così corrisponde. Sono, per quello che dice colui che ha fatto l'intercettazione, sono le 19:10 di sera.
Presidente: Bene.
P.M.: Se è possibile sentirla...
Presidente: Sentiamo allora. Silenzio assoluto.
A.B.: Sentiamo dall'origine, dall'inizio...
P.M.: Così come è trascritta. Sì, prima di quell'ora lì non parla, no! Dall'inizio, esatto. Pagina 18. Magari facciamo delle prove per vedere cosa si sente.
(Audizione della intercettazione del 2 febbraio ’92 ore 19:10, bobina 9, pagina 18.)
P.M.: “Un gingillo qualsiasi”;
Presidente: Dunque, senza trascrizione è impossibile...
A.P.: Se abbassasse forse si sentirebbe un po' meglio.
P.M.: E’ difficile però il perito la trascritta...
Presidente: Va seguita tenendo sott'occhio la trascrizione...
P.M.: Si, infatti, questo era il momento. Interessava far sentire alla Corte il tono, l'atteggiamento del Pacciani, soprattutto l'argomento e il momento in cui...
Presidente: Vogliamo risentirla un attimo? Per Cortesia.
P.M.: Si, senz'altro. Temporalmente, mi scusi Presidente, è una intercettazione che viene subito dopo le relazioni che hanno fatto quei due agenti della Criminalpol, che le avevano fatte nella terza decade di gennaio, l'ultima è del 27 gennaio, quando lui - secondo come è stato ricostruito dalla Polizia Giudiziaria - scavava. Ecco, pochi giorni dopo, esattamente il 2 febbraio ’92, alle 19:10, con la moglie fa questo tipo di discorso. La vogliamo risentire? Ben volentieri, tanto è breve.
Presidente: Direi di risentirla, qui però va tenuta sott'occhio la trascrizione. Dovremo fare delle copie. Capito? Scusate se...
P.M.: Speravo si sentisse meglio, con questi apparecchi. Però obiettivamente non è facilissimo.
R.P.:Con la cuffia si sente molto meglio, ma con i diffusori...
P.M.: Si, beh, la cuffia... è un po' più complicato magari. Trovare due, quattro, quindici cuffie...
Presidente: Ecco, ricominciamo.
P.M.: Stiamo provando, addirittura di sentire la bobina originale, per... tante volte venisse meglio con un altro apparecchio...
(Ulteriore audizione della intercettazione precedente)
P.M.: Ecco, Presidente, mi sembrava opportuno far sentire come il signor Pacciani, in un contesto che sappiamo, assolutamente, l'hanno sentito loro dice: “Se mi scoprono…”
A.B. (voce fuori microfono):
P.M.: Mi lasci finire grazie. “Se mi scoprono piglian 50 milioni, 500 milioni”. Ecco, io... era un punto che volevo fosse sentito direttamente, poi ovviamente un ognuno lo capisce come crede.
A.B.: Ma lei lo capisce a modo suo ma c'è anche un'altra frase...
P.M.: Certo, questo voglio dimostrare.
A.B.: “Se fanno il trucco…”
P.M.: Dopo lo dice, lo dice dopo.
A.B.: Certo… e difatti...
P.M.: Dice: “Se qualcuno mi mette un gingillo...” va be’ l'abbiamo sentita. La successiva è quella che vorrei sentire, sempre in ordine, rispetto alla trascrizione, è quella indicata pagina 20. È la bobina 1B, dove dice il Pacciani, dice alla moglie che è disperato per un bossolo che la Polizia gli ha trovato. Un bossolo che non ha niente a che vedere, in questo momento, con il proiettile successivo. Siamo al giorno 4 febbraio alle ore 07:15. Parla che la Polizia gli ha trovato in un cassetto un bossolo. Sarà bene sentire il contesto. Pagina 20. Il 4 febbraio.
(Audizione della intercettazione del 4 febbraio ’92, alle 07:15, bobina 1B, pagina 20.)
P.M.: Non si capisce cos'è questo rumore... ecco, scusi un attimo per Cortesia, un attimo. Direi ecco, questa... si può fermare un attimo?
Presidente: Un attimo.
P.M.: Volevo... ecco, s'è sentito le uniche frasi che, in fondo, erano quelle che il P.M. voleva si sentissero direttamente che sono nella prima pagina, nella pagina 20, dove parlando di, evidentemente, di un altro bossolo, la voce femminile, la donna, dice: “L’avranno trovata dentro un cassetto, ni’ cassetto”. Lui fa qualche imprecazione e lei gli fa, dice: “Anche te, Dio bono, va a mettila lì! Buttala via!” Cioè, anche rispetto a cose diverse, l'atteggiamento è questo. E lui, voce maschile, dice: “Stai zitta, ni’ cassetto chi vuoi che ce l'abbia messa, nel cassetto?” E’ un concetto che rispetto a cosa apparentemente non influente, mostra un atteggiamento simile. Vorrei passare alla bobina 11B, pagina...
A.B.: Mi scusi, Pubblico Ministero...
P.M.: Le sole parole che abbiamo sentito sono queste.
A.B.: Si, certo, ma vorrei capire, perché bisogna capire, anche, questo proiettile, questo bossolo, questo qualche cosa che sarebbe stata trovata certamente...
P.M.: Così dice Pacciani, noi...
A.B.: Da chi è stata trovata?
P.M.: Ah, sarà bene che lo spieghi lui... proviamo col dottor Perugini, se ci sa spiegare qualcosa!
A.B.: Va bene.
Presidente: Era un proiettile, mi sembra, di 7,65.
R.P.:Nel corso…
P.M.: Prego, prego, dottore.
R.P.:Nel corso della perquisizione dell'11 giugno 1990, come ho detto, noi trovammo munizionamento da guerra, bossoli...
A.B.: Quello per cui c'è stato quel processo.
R.P.:… e una cartuccia viva, cioè 7,60 plenato, per il quale lui fu condannato, se non sbaglio...
A.B.(fuori microfono):…
R.P.:… il 17 aprile del ‘92.
P.M.: Si, l'atteggiamento era, che anche su questo punto, per il quale è stato condannato, lui continua a dire: “Chi vuoi chi ce l'ha messa ni’ cassetto”. Era solo questo che volevo far sentire. Non ho nessun’altra pretesa, si tratta di fatto per il quale è già stato giudicato e condannato. Andiamo un episodio che è la bobina 11B, possiamo lasciare quello precedente. 11B, l'indagato la colpisce al capo con un pezzo di legno. Pagina 27, si riferisce un fatto del 15/02/92, in cui c'è un colloquio moglie/marito che termina con… va be’ vediamo... una discussione con un perdente, ecco. Diciamo così. È per capire, dato che la teste moglie, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, volevo dimostrare come dalla intercettazione ambientale si capisce il rapporto moglie/marito quale sia. È la pagina 27, la bobina11B, giri 150, se si può trovare.
(Audizione del intercettazione del 15/02/92, bobina 11B, giri 150, pagina 27.)
Presidente: Qui veramente non abbiamo capito niente.
P.M.: Io proprio niente. Se è possibile risentire giri 150, dove...
A.B.: Dove io non sento bastonate, né colpi di bastone, né bastoni in mano...
P.M.: Noi sentiamo solo una trascrizione fatta dal traduttore del GIP, che, nelle pagine 27 e 28, si sente, se non altro, diciamo, un alterco.
(Ulteriore audizione della bobina precedente)
P.M.: Non sembra questa o...
Presidente: Non corrisponde.
P.M.: Non corrisponde almeno all’11B, pagina 27. Non è semplice, un attimo solo... Presidente...
R.P.:Sono sei mesi di intercettazioni...
P.M.: Hanno cercato di prendere i punti, probabilmente non è semplicissimo, anche se, compatibilmente con risultati, hanno cercato di separarli. Ricorda dottor Perugini, scusi, tanto per capire questa telefonata, che è stata così sintetizzata e si sente soltanto, è stato tradotto solo... va be’, è un alterco, con parole un po' forti: “vedi i’ ciuco come corre, quando sul groppone...”. Ricorda se rispetto a questa intercettazione è stato fatto prima o dopo un servizio che possa aver consentito di capire cosa succedeva? Anche perché poi, se non sbaglio, subito dopo, l’Angiolina rimane sola e fa un lungo soliloquio, se non sbaglio, che poi sentiremo.
R.P.:Si, ricordo perfettamente la cosa. Ci son stati alcuni momenti, nel corso della intercettazione, questo era uno dei problemi che noi c'eravamo posti, nel caso che l'indagato si comportasse in modo particolarmente violento nei confronti della moglie.
P.M.: Cosa successe? Perché dalla intercettazione forse non si capisce bene. Se lei illustra tutto il periodo...
R.P.:Ecco molto spesso, diciamo, noi venivamo messi, io venivo messo in preallarme, perché sta succedendo questo...
P.M.: Dai suoi... stanno litigando.
R.P.:… si aveva paura, insomma, no? Che potesse accadere qualcosa di più grave che un...
P.M.: Spieghiamo per bene tutto quello che è successo.
R.P.:Il discorso è molto semplice.
A.B.: Ma io mi oppongo a queste spiegazioni, mi scusi Presidente...
P.M.: E’ attività di Polizia Giudiziaria che è stata fatta al di fuori dell’intercettazione e originata dall'intercettazione. Quindi se il teste riferisce fatti che ha preso come Polizia Giudiziaria, io ho tutto il diritto di chiedergli che cosa è successo.
A.B.: Certo... certamente, ma lei domandi su che fatti deve deporre...
P.M.: Gliel'ho già detto...
A.B.: Cioè?
P.M.:... sui maltrattamenti alla famiglia. Se lui...
A.B.: I maltrattamenti non sono oggetto dell'imputazione.
P.M.: No, chiedo scusa. Allora, se è successo del Pacciani si sia rivolto, nei confronti della moglie, con atteggiamenti che hanno interessato voi, quali atteggiamenti? Questa la domanda.
R.P.:Sì, è successo più di una volta...
P.M.: Allora lo vogliamo spiegare, Cortesemente.
R.P.:È successo più di una volta, tanto...
P.M.: Innanzitutto lei...
A.B.: Ci spieghi quando, anche.
P.M.: ... se ci può spiegare come l'avete saputo, cos'avete visto, cosa è successo. Se non sbaglio addirittura intervennero i Carabinieri, i referti, quindi...
A.B. (voce fuori microfono): ...
R.P.:Esatto. Da intercettazione. Adesso potrei essere più preciso ecco, ma per dire soltanto un episodio, a seguito del quale la moglie dell'indagato scappa di casa. Là ci fu una telefonata molto allarmata da parte di coloro che erano all’intercettazione, tanto che dice: ‘ interveniamo?’ No, perché pareva che le cose stessero prendendo veramente una brutta piega. Quindi io mi ricordo, se la memoria non m'inganna, che diedi disposizione alle persone in osservazione, imposto vicino, dove potessero fisicamente intervenire, ma nel frattempo, diede l'ordine di avvisare i Carabinieri che intervenissero con un pretesto qualsiasi, ecco, richiamati dalle grida, i vicini, eccetera, eccetera, per interrompere l'attività violenta. Perché l'imputato aveva preso la moglie, l'aveva sollevata, l'aveva colpita al capo con una sbarra di ferro, tenendola per il collo.
A.B.: No, mi scusi, no, come fa a dire che l'aveva preso? Mi scusi signor Presidente, abbia pazienza!
P.M.: Qualcuno gliel'avrà detto!
A.B.: No! E chi?
P.M.: Lasciamoglielo dire! Lasciamoglielo dire.
R.P.:E’ stato riferito...
P.M.: Se fa paura una...
A.B.: No, fa paura... c'è un documento, anche!
P.M.: Bene vediamo.
R.P.:E’ stato a me riferito da testimone oculare...
A.B.: Il nome!
R.P.:... al momento in cui la Corte mi chiederà di dirlo io lo dirò.
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