Segue dalla quindicesima parte.
A.B.: Senta io le faccio solo altre due domande perché mi pare non mi interessino altre cose allo stato e cioè questo: se è vero, perché l’ha detto lei, l’hanno detto i suoi della SAM, i suoi dipendenti della SAM, che il signor Pacciani era uso, direi quotidianamente, andare a cercare roba nelle discariche, tant’è che lei parla di una mobilità di questo signore perché si muoveva per andare a cercare nelle discariche, è vera questa circostanza?
R.P.: Allora su questo…
A.B.: La domanda è molto semplice.
R.P.: Si, si, si, su questo dato… le rispondo in modo che sia più chiara per lei la risposta perché io non ho la capacità oratoria che ha lei.
A.B.: No io…
R.P.: Il Pacciani è un… cioè lo sapevo perché il Pacciani ce l’aveva detto, lo aveva… era facile intuirlo dalla quantità di roba che potevamo trovare in casa sua e qualcun altro ci aveva detto che lui quella roba la recuperava… che molta roba la recuperava dalle discariche, andava a frugare, era uno che cercava, ecco questo è il dato che io cito in quella famosa annotazione.
A.B.: Senta ricorda anche quando o lei o un suo dipendente si recarono a parlare con la signora… presso l’abitazione della signora Sperduto su rapporti del Pacciani… Se il primo impatto con la signora Sperduto fu piuttosto allarmante nel senso che questa signora faceva risalire prima al ’76 poi al ’73 il rapporto con il signor Pacciani, se lo ricorda questo?
R.P.: Dunque io non andai a trovare la signora Sperduto mi pare di ricordare… ci parlai però, ero presente una volta in ufficio, una volta che venne in ufficio e un’altra volta dal P.M. però mi pare di ricordare che i rapporti con il Pacciani lei li facesse risalire agli anni ‘70/’71, quelle date lì ma è una mia… posso sbagliare…
A.B.: No, no mi fa piacere che…
R.P.: E’ un mio ricordo.
A.B.: Quindi per voi era assolutamente incompatibile con la residenza effettiva del Pacciani in quella zona?
R.P.: No, dunque lei diceva che il Pacciani l’andava a prendere alla corriera a Sambuca, lei lavorava in un ristorante da quelle parti se ben ricordo e diceva che l’andava ad aspettare alla corriera spesso…
A.B.: Comunque con molta onestà voi diceste allora che…
R.P.: Come?
A.B.: O scriveste allora che in quell’occasione la signora Sperduto vi sembrò un po’ sperduta insomma… come se non dicesse la verità…
R.P.: Devo dire che noi abbiamo sempre annotato e dato atto delle cose che ci apparivano…
A.B.: Con estrema onestà le sto dicendo…
R.P.: Che tornassero comode o che tornassero scomode all’investogazione…
A.B.: Ma se la ricorda questa circostanza?
R.P.: Devo dire che la signora Sperduto non è che dia l’immagine di una persona molto disinvolta, ecco non lo è, molto orientata… però ecco non è neanche una persona che da l’idea di non essere nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, è piuttosto ben orientata nelle sue dichiarazioni, dava questa impressione di estrema fatica, difficoltà nell’articolare la parola soprattutto su alcuni argomenti e conoscendo gli argomenti non mi stupisco più di tanto.
A.B.: Senta un’ultima domanda ed è questa: lei fece anche degli accertamenti sul teorema che si era così impostato che era quello di un legame del mostro, nell’ipotesi doveva essere Pacciani, avrebbe dovuto essere il Pacciani, Pacciani legato ad una certa donna quella per la quale aveva ucciso, va bene? Tant’è che voi cominciaste a fare delle indagini su questa signora…
R.P.: Si.
A.B.: Ecco, se ricorda che una delle prime indagini fu quella di verificare se la signora Bugli Miranda aveva visto, quando stava a Lastra a Signa, il Pacciani, voi avete fatto…
R.P.: Non per questo motivo è un percorso del tutto opposto, cioè a me…
A.B.: Insomma o è andata o è ritorno.
R.P.: No ma glielo spiego, il Pacciani ha sempre negato e la cosa mi appariva, ci appariva strana, ha sempre negato con estrema determinazione, qualche volta con rabbia proprio, di aver mai sentito, visto, cercato, scritto alla Bugli Miranda, questo lo ha sempre negato tanto che noi gli si disse: ma se così è stato non c’è nulla di male ad ammetterlo – premetto che noi la Bugli Miranda era un nome che avevamo letto su gli atti del processo del ’51 quindi non ci diceva più di tanto però ricordo che ci colpì e ci colpì tutti questa estrema… la reazione violenta proprio -E che devo andare a cercare…- no ecco…
A.B.: da gentiluomo quale è nonostante…
R.P.: Un fatto che a noi sarebbe parso assolutamente naturale e consueto, voglio dire, io mi faccio 14 anni di carcere ci tiro dentro, o comunque con me è coinvolta con me una persona alla quale sono legato evidentemente o sono stato legato da affetto tanto che uccido… questo era il discorso che si faceva, lei viene scarcerata, io vengo scarcerato, possibile che non cercherò mai più di rivederla, di sapere che ne è, cosa ne è? A me sembrava inattendibile e infatti era inattendibile ed è stato dimostrato, quando andammo a trovare la Bugli, premetto che la Bugli ha sempre detto di aver rivisto…
A.B.: Una sola volta.
R.P.: …il Pacciani una sola volta, solo quella volta a Londa
A.B.: Io la domanda, scusi… lei sta facendo, mi perdoni, io la domanda le ho fatto…
R.P.: Eh ma io…
A.B.: Io faccio la domanda…
R.P.: Lei merita una risposta ben più articolata.
A.B.: Perché?
R.P.: Perché in quella circostanza la Bugli ci disse… perché ci disse che aveva… l’era stata a trovare a Rincine, Londa…
A.B.: A Rincine.
R.P.: Noi chiedemmo: Quando ci è andata a vivere a Rincine, Londa? E lei ci disse: Intorno al 70. Mi pare, ecco, ’69, ’70, allora la domanda normale è: In quali altri posti è vissuta lei? E lei ci disse Via del Prato poi Scandicci, San Martino alla Palma, capito? Ecco il discorso sostanziale è questo, noi non avevamo preso in considerazione nessun teorema, quando siamo andati a trovare la Bugli questo teorema non ce lo avevamo in testa sicuramente, certamente ci apparve…
A.B.: Io non voglio
R.P.: …abbastanza significativa questa coincidenza.
A.B.: La domanda era questa, non voglio parlare né di Pitagora né di Pasolini, non mi inetessano nessun dei due, capisce? Mi interessa soltanto che lei mi confermi questa circostanza: se è vero che la signora Bugli disse che a Lastra a Signa, quando lei stava a Lastra a Signa non aveva mai ricevuto visite da Pacciani…
R.P.: Si, si.
A.B.: … e addirittura una sola visita ella ebbe a ricevere fu quella a Rincine, solo questo.
R.P.: Lo confermo.
P.M.: L’ha detto la signora.
A.B.: Ma io volevo che lo confermasse anche lui.
P.M.: E lo conferma.
R.P.: Lo confermo…
A.B.: Siamo d’accordo, ho chiuso…
R.P.: Ma neanche da altre parti soltanto a Londa, a Rincine.
A.B.: Non ho… io per ora ho chiuso, grazie signor Presidente.
Presidente: Altre domande al…
P.M.: Nessuna Presidente.
Presidente: Può andare allora dottore.
A.S.F.: Avrei delle domande…
Presidente: Avvocato lei ce l’ha fuori tempo massimo.
A.S.F.: No Presidente potrei anche spostarle ma è stata la difesa a introdurre un tema nuovo nell’analisi del dottor Perugini e cioè quello delle piste alternative che fino ad oggi non era un tema assolutamente stato affrontato e che questa parte civile non sapendo se sarebbe stato affrontato in questa udienza, se era un tema ammissibile non aveva fatto domande al dottor Perugini, il tema nuovo è stato affrontato dalla difesa noi possiamo, credo, chiedere delle delucidazioni al teste.
Presidente: Allora avanti sentiamo che domande volete fare…
A.S.F.: Se volete Presidente riferendomi a quanto ho detto stamattina, ho precisato stamattina io preferirei personalmente farle tutte insieme alla fine dell’udienza di mercoledì al teste perché avremo più elementi in mano, se la Corte consente io mi riservo di farla in quella…
Presidente: Va bene avvocato, va bene, possiamo congedare per oggi il dottor Perugini?
P.M.: Si sen’altro.
Presidente: Può andare dottore.
A.B.: Presidente io produco poi la Corte…
Presidente: Lei esibisce…
A.B.: Esibisco questi documenti relativi a quel rapporto…
Presidente: Dottore buonasera. Chi abbiamo ancora Pubblico Ministero?
P.M.: Presidente nessun’altro in buona sostanza noi dovevamo occuparci delle ambientali però avrei una richiesta a questo punto che nasce sulla scorta delle dichiarazioni dell’imputato stamani il quale avrebbe detto che all’uscita del carcere il giorno 6 dicembre del ’91 il dottor Perugini lo chiamò e gli disse: guarda ci hai queste riviste pornografiche che sono qui – Ah grazie le prendo, sono state lasciate…- Questa grosso modo la dichiarazione dell’imputato, il verbale di sequestro di quel giorno non fa minimamente cenno a questi oggetti, a questi giornali pornografici, Perugini ha spiegato che non solo non sono nel verbale ma lui non è mai andato nella cella io chiedo che sul punto vengano sentiti ulteriormente gli ufficiali di Polizia giudiziaria che hanno operato insieme al dottor Perugini quella perquisizione che non ho indicato al momento perché non ritenevo opportuni ma oggi sono necessari sulla base delle dichiarazioni dell’imputato e che sono il Maresciallo Daidone e il Tenente dei Carabinieri… si chiama esattamente… è indicato nel verbale Tenente Sangiuliano i quali insieme al dottor Perugini operarono quella perquisizione, chiedo che siano ammessi, prima non li abbiamo citati perché non era necessaria nessuna dichiarazione sul punto era fatta… dal momento che sul verbale di perquisizione di queste riviste pornografiche non si parla chiedo che vengano sentite altri testi tante volte il dottor Perugini ricorda male sentiremo loro…
Presidente: Signori avvocati di parte civile?
A.P.: Ci associamo alla richiesta del Pubblico Ministero.
Presidente: Signori avvocati della difesa?
A.B.: Signor Presidente io mi dice in questo momento l’imputato che nell’occasione successe questo: mentre lui usciva il… mi dice… il dottor Perugini disse ai suoi dipendenti di andare a perquisire la cella dopo di che questi scesero, portarono questo pacco… non so che cos’era… mazzo di fogli…
P.M.: Sentiamoli.
A.B.: Glieli dettero a lui.
P.M.: Sentiamoli.
A.B.: Punto e basta, questa…
P.M.: Sentiamoli, dottor Perugini l’ha escluso…
A.B.: Semmai sapere se un accertamento del genere… se in cella con il Pacciani vi erano altre tre. Quattro, cinque, sei o sette persone…
P.M.: Il dottor Perugini ha detto era vuota se non sbaglio…
A.B.: Dopo che era andato via lui per forza!
Presidente: Era vuota da oggetti suoi, allora quindi la circostanza è viepiù che contestata dal Pacciani quindi evidentemente anche voi dovreste avere interesse a sentire questi altri testi o no?
P.M.: Sennò rimane il dubbio no?
Presidente: Quindi se non c’è opposizione da parte di nessuno possiamo ammettere questi testi, chi sono?
P.M.: Sono quelli indicati nel verbale di perquisizione nel quale non si da atto di aver sequestrato questi oggetti…
Presidente: E allora la Corte, visto che tutti son d’accordo…
P.M.: Daidone e Tenente dei Carabinieri Sangiuliano…
Presidente: Li ammette su queste circostanze…
P.M.: Mercoledì saranno i primi che sono sentiti.
A.B.: Presidente vuole fare una dichiarazione l’imputato, credo che abbia diritto e poi si va via.
Presidente: Allora…
Pietro Pacciani: Permette? Senta questa è la verità, io ero alla cella o il 10 o il 12, non mi ricordo, sono celle da sei persone, 5/6 persone, ora tutti i miei compagni erano andati via prima di me quando uscii io fui perquisito alla porta, alla rotonda giù e mi perquisirono e c’era Don Cuba a prendimi con la macchina, mi doveva portare il signor avvocato Fioravanti poi mi portò Don Cuba, allora quande fui perquisito mi fu sequestrato delle poesie, roba di scritto, insomma tutta roba pulita insomma… poesie, disegni non mi ricordo… poi disse il signor dottor Perugini dice: Andate a perquisire la cella dove era il detenuto, lei puole andare – mi disse, e io mi portò su Don Cuba con la su’ macchina. Dopo dei giorni torna’ su con queste riviste ma lui non l’avrà nemmeno aperte, non l’avrà nemmeno viste i che c’era i che… disse – Pacciani lei ha lasciato questi giornali ho tenuto portuno di portagnene - e gli dissi io: ma l’è roba la unn’è mia – era di questi ragazzi, erano in cella con me, si tienevan lì per mettere un foglio ogni giorno nel secchio della spazzatura che non s’attaccasse insomma… la spazzatura a i’ secchio e io non gli compravo, non avevo nemmeno occhiali, poi che compro quella roba lì, quella porcheria? I ragazzi giovani, s’emo stati tutti giovani, insomma… Allora questi giornali megli riporta mi disse: Mah, gli abbiamo trovati laggiù, abbiamo tenuto portuno di portagnene, gli potrebban servire, la gli tenga pe’ accende’ i foco – Ah quello si – dico – perché io la carta la raccattavo per accendere i’ foco ma io non pensai a nessuna… a nessun… dopo tre giorni o quattro, insomma nei giorni, ora non mi ricordo quanti fu fatto la perquisizione e funno ripresi questi giornali… ecco tutto qui poi quello che c’era se era ponografico, riviste i che? Io non lo so perché un gli aprii nemmeno. Tutto qui, quei giornali lì funno portati da questa cella e mi ricordo che questi ragazzi gli avevano queste riviste… tutto qui, grazie mi scusi.
P.M.: Presidente dopo il ritorno di Pacciani, dopo tre o quattro giorni non fu fatta nessuna perquisizione, non è agli atti. Chiedo e insisto che vengono questi signori che sono gli unici, insieme al dottor Perugini, che hanno operato la perquisizione, ci facciamo spiegare da loro.
Presidente: Li abbiamo già ammessi.
P.M.: Bene grazie non ho altro da chiedere.
Presidente: Bene allora ci ritiriamo per deliberare in merito alla vicenda dei ciclomotori, chiamiamola così.
A.B.: Senta io le faccio solo altre due domande perché mi pare non mi interessino altre cose allo stato e cioè questo: se è vero, perché l’ha detto lei, l’hanno detto i suoi della SAM, i suoi dipendenti della SAM, che il signor Pacciani era uso, direi quotidianamente, andare a cercare roba nelle discariche, tant’è che lei parla di una mobilità di questo signore perché si muoveva per andare a cercare nelle discariche, è vera questa circostanza?
R.P.: Allora su questo…
A.B.: La domanda è molto semplice.
R.P.: Si, si, si, su questo dato… le rispondo in modo che sia più chiara per lei la risposta perché io non ho la capacità oratoria che ha lei.
A.B.: No io…
R.P.: Il Pacciani è un… cioè lo sapevo perché il Pacciani ce l’aveva detto, lo aveva… era facile intuirlo dalla quantità di roba che potevamo trovare in casa sua e qualcun altro ci aveva detto che lui quella roba la recuperava… che molta roba la recuperava dalle discariche, andava a frugare, era uno che cercava, ecco questo è il dato che io cito in quella famosa annotazione.
A.B.: Senta ricorda anche quando o lei o un suo dipendente si recarono a parlare con la signora… presso l’abitazione della signora Sperduto su rapporti del Pacciani… Se il primo impatto con la signora Sperduto fu piuttosto allarmante nel senso che questa signora faceva risalire prima al ’76 poi al ’73 il rapporto con il signor Pacciani, se lo ricorda questo?
R.P.: Dunque io non andai a trovare la signora Sperduto mi pare di ricordare… ci parlai però, ero presente una volta in ufficio, una volta che venne in ufficio e un’altra volta dal P.M. però mi pare di ricordare che i rapporti con il Pacciani lei li facesse risalire agli anni ‘70/’71, quelle date lì ma è una mia… posso sbagliare…
A.B.: No, no mi fa piacere che…
R.P.: E’ un mio ricordo.
A.B.: Quindi per voi era assolutamente incompatibile con la residenza effettiva del Pacciani in quella zona?
R.P.: No, dunque lei diceva che il Pacciani l’andava a prendere alla corriera a Sambuca, lei lavorava in un ristorante da quelle parti se ben ricordo e diceva che l’andava ad aspettare alla corriera spesso…
A.B.: Comunque con molta onestà voi diceste allora che…
R.P.: Come?
A.B.: O scriveste allora che in quell’occasione la signora Sperduto vi sembrò un po’ sperduta insomma… come se non dicesse la verità…
R.P.: Devo dire che noi abbiamo sempre annotato e dato atto delle cose che ci apparivano…
A.B.: Con estrema onestà le sto dicendo…
R.P.: Che tornassero comode o che tornassero scomode all’investogazione…
A.B.: Ma se la ricorda questa circostanza?
R.P.: Devo dire che la signora Sperduto non è che dia l’immagine di una persona molto disinvolta, ecco non lo è, molto orientata… però ecco non è neanche una persona che da l’idea di non essere nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, è piuttosto ben orientata nelle sue dichiarazioni, dava questa impressione di estrema fatica, difficoltà nell’articolare la parola soprattutto su alcuni argomenti e conoscendo gli argomenti non mi stupisco più di tanto.
A.B.: Senta un’ultima domanda ed è questa: lei fece anche degli accertamenti sul teorema che si era così impostato che era quello di un legame del mostro, nell’ipotesi doveva essere Pacciani, avrebbe dovuto essere il Pacciani, Pacciani legato ad una certa donna quella per la quale aveva ucciso, va bene? Tant’è che voi cominciaste a fare delle indagini su questa signora…
R.P.: Si.
A.B.: Ecco, se ricorda che una delle prime indagini fu quella di verificare se la signora Bugli Miranda aveva visto, quando stava a Lastra a Signa, il Pacciani, voi avete fatto…
R.P.: Non per questo motivo è un percorso del tutto opposto, cioè a me…
A.B.: Insomma o è andata o è ritorno.
R.P.: No ma glielo spiego, il Pacciani ha sempre negato e la cosa mi appariva, ci appariva strana, ha sempre negato con estrema determinazione, qualche volta con rabbia proprio, di aver mai sentito, visto, cercato, scritto alla Bugli Miranda, questo lo ha sempre negato tanto che noi gli si disse: ma se così è stato non c’è nulla di male ad ammetterlo – premetto che noi la Bugli Miranda era un nome che avevamo letto su gli atti del processo del ’51 quindi non ci diceva più di tanto però ricordo che ci colpì e ci colpì tutti questa estrema… la reazione violenta proprio -E che devo andare a cercare…- no ecco…
A.B.: da gentiluomo quale è nonostante…
R.P.: Un fatto che a noi sarebbe parso assolutamente naturale e consueto, voglio dire, io mi faccio 14 anni di carcere ci tiro dentro, o comunque con me è coinvolta con me una persona alla quale sono legato evidentemente o sono stato legato da affetto tanto che uccido… questo era il discorso che si faceva, lei viene scarcerata, io vengo scarcerato, possibile che non cercherò mai più di rivederla, di sapere che ne è, cosa ne è? A me sembrava inattendibile e infatti era inattendibile ed è stato dimostrato, quando andammo a trovare la Bugli, premetto che la Bugli ha sempre detto di aver rivisto…
A.B.: Una sola volta.
R.P.: …il Pacciani una sola volta, solo quella volta a Londa
A.B.: Io la domanda, scusi… lei sta facendo, mi perdoni, io la domanda le ho fatto…
R.P.: Eh ma io…
A.B.: Io faccio la domanda…
R.P.: Lei merita una risposta ben più articolata.
A.B.: Perché?
R.P.: Perché in quella circostanza la Bugli ci disse… perché ci disse che aveva… l’era stata a trovare a Rincine, Londa…
A.B.: A Rincine.
R.P.: Noi chiedemmo: Quando ci è andata a vivere a Rincine, Londa? E lei ci disse: Intorno al 70. Mi pare, ecco, ’69, ’70, allora la domanda normale è: In quali altri posti è vissuta lei? E lei ci disse Via del Prato poi Scandicci, San Martino alla Palma, capito? Ecco il discorso sostanziale è questo, noi non avevamo preso in considerazione nessun teorema, quando siamo andati a trovare la Bugli questo teorema non ce lo avevamo in testa sicuramente, certamente ci apparve…
A.B.: Io non voglio
R.P.: …abbastanza significativa questa coincidenza.
A.B.: La domanda era questa, non voglio parlare né di Pitagora né di Pasolini, non mi inetessano nessun dei due, capisce? Mi interessa soltanto che lei mi confermi questa circostanza: se è vero che la signora Bugli disse che a Lastra a Signa, quando lei stava a Lastra a Signa non aveva mai ricevuto visite da Pacciani…
R.P.: Si, si.
A.B.: … e addirittura una sola visita ella ebbe a ricevere fu quella a Rincine, solo questo.
R.P.: Lo confermo.
P.M.: L’ha detto la signora.
A.B.: Ma io volevo che lo confermasse anche lui.
P.M.: E lo conferma.
R.P.: Lo confermo…
A.B.: Siamo d’accordo, ho chiuso…
R.P.: Ma neanche da altre parti soltanto a Londa, a Rincine.
A.B.: Non ho… io per ora ho chiuso, grazie signor Presidente.
Presidente: Altre domande al…
P.M.: Nessuna Presidente.
Presidente: Può andare allora dottore.
A.S.F.: Avrei delle domande…
Presidente: Avvocato lei ce l’ha fuori tempo massimo.
A.S.F.: No Presidente potrei anche spostarle ma è stata la difesa a introdurre un tema nuovo nell’analisi del dottor Perugini e cioè quello delle piste alternative che fino ad oggi non era un tema assolutamente stato affrontato e che questa parte civile non sapendo se sarebbe stato affrontato in questa udienza, se era un tema ammissibile non aveva fatto domande al dottor Perugini, il tema nuovo è stato affrontato dalla difesa noi possiamo, credo, chiedere delle delucidazioni al teste.
Presidente: Allora avanti sentiamo che domande volete fare…
A.S.F.: Se volete Presidente riferendomi a quanto ho detto stamattina, ho precisato stamattina io preferirei personalmente farle tutte insieme alla fine dell’udienza di mercoledì al teste perché avremo più elementi in mano, se la Corte consente io mi riservo di farla in quella…
Presidente: Va bene avvocato, va bene, possiamo congedare per oggi il dottor Perugini?
P.M.: Si sen’altro.
Presidente: Può andare dottore.
A.B.: Presidente io produco poi la Corte…
Presidente: Lei esibisce…
A.B.: Esibisco questi documenti relativi a quel rapporto…
Presidente: Dottore buonasera. Chi abbiamo ancora Pubblico Ministero?
P.M.: Presidente nessun’altro in buona sostanza noi dovevamo occuparci delle ambientali però avrei una richiesta a questo punto che nasce sulla scorta delle dichiarazioni dell’imputato stamani il quale avrebbe detto che all’uscita del carcere il giorno 6 dicembre del ’91 il dottor Perugini lo chiamò e gli disse: guarda ci hai queste riviste pornografiche che sono qui – Ah grazie le prendo, sono state lasciate…- Questa grosso modo la dichiarazione dell’imputato, il verbale di sequestro di quel giorno non fa minimamente cenno a questi oggetti, a questi giornali pornografici, Perugini ha spiegato che non solo non sono nel verbale ma lui non è mai andato nella cella io chiedo che sul punto vengano sentiti ulteriormente gli ufficiali di Polizia giudiziaria che hanno operato insieme al dottor Perugini quella perquisizione che non ho indicato al momento perché non ritenevo opportuni ma oggi sono necessari sulla base delle dichiarazioni dell’imputato e che sono il Maresciallo Daidone e il Tenente dei Carabinieri… si chiama esattamente… è indicato nel verbale Tenente Sangiuliano i quali insieme al dottor Perugini operarono quella perquisizione, chiedo che siano ammessi, prima non li abbiamo citati perché non era necessaria nessuna dichiarazione sul punto era fatta… dal momento che sul verbale di perquisizione di queste riviste pornografiche non si parla chiedo che vengano sentite altri testi tante volte il dottor Perugini ricorda male sentiremo loro…
Presidente: Signori avvocati di parte civile?
A.P.: Ci associamo alla richiesta del Pubblico Ministero.
Presidente: Signori avvocati della difesa?
A.B.: Signor Presidente io mi dice in questo momento l’imputato che nell’occasione successe questo: mentre lui usciva il… mi dice… il dottor Perugini disse ai suoi dipendenti di andare a perquisire la cella dopo di che questi scesero, portarono questo pacco… non so che cos’era… mazzo di fogli…
P.M.: Sentiamoli.
A.B.: Glieli dettero a lui.
P.M.: Sentiamoli.
A.B.: Punto e basta, questa…
P.M.: Sentiamoli, dottor Perugini l’ha escluso…
A.B.: Semmai sapere se un accertamento del genere… se in cella con il Pacciani vi erano altre tre. Quattro, cinque, sei o sette persone…
P.M.: Il dottor Perugini ha detto era vuota se non sbaglio…
A.B.: Dopo che era andato via lui per forza!
Presidente: Era vuota da oggetti suoi, allora quindi la circostanza è viepiù che contestata dal Pacciani quindi evidentemente anche voi dovreste avere interesse a sentire questi altri testi o no?
P.M.: Sennò rimane il dubbio no?
Presidente: Quindi se non c’è opposizione da parte di nessuno possiamo ammettere questi testi, chi sono?
P.M.: Sono quelli indicati nel verbale di perquisizione nel quale non si da atto di aver sequestrato questi oggetti…
Presidente: E allora la Corte, visto che tutti son d’accordo…
P.M.: Daidone e Tenente dei Carabinieri Sangiuliano…
Presidente: Li ammette su queste circostanze…
P.M.: Mercoledì saranno i primi che sono sentiti.
A.B.: Presidente vuole fare una dichiarazione l’imputato, credo che abbia diritto e poi si va via.
Presidente: Allora…
Pietro Pacciani: Permette? Senta questa è la verità, io ero alla cella o il 10 o il 12, non mi ricordo, sono celle da sei persone, 5/6 persone, ora tutti i miei compagni erano andati via prima di me quando uscii io fui perquisito alla porta, alla rotonda giù e mi perquisirono e c’era Don Cuba a prendimi con la macchina, mi doveva portare il signor avvocato Fioravanti poi mi portò Don Cuba, allora quande fui perquisito mi fu sequestrato delle poesie, roba di scritto, insomma tutta roba pulita insomma… poesie, disegni non mi ricordo… poi disse il signor dottor Perugini dice: Andate a perquisire la cella dove era il detenuto, lei puole andare – mi disse, e io mi portò su Don Cuba con la su’ macchina. Dopo dei giorni torna’ su con queste riviste ma lui non l’avrà nemmeno aperte, non l’avrà nemmeno viste i che c’era i che… disse – Pacciani lei ha lasciato questi giornali ho tenuto portuno di portagnene - e gli dissi io: ma l’è roba la unn’è mia – era di questi ragazzi, erano in cella con me, si tienevan lì per mettere un foglio ogni giorno nel secchio della spazzatura che non s’attaccasse insomma… la spazzatura a i’ secchio e io non gli compravo, non avevo nemmeno occhiali, poi che compro quella roba lì, quella porcheria? I ragazzi giovani, s’emo stati tutti giovani, insomma… Allora questi giornali megli riporta mi disse: Mah, gli abbiamo trovati laggiù, abbiamo tenuto portuno di portagnene, gli potrebban servire, la gli tenga pe’ accende’ i foco – Ah quello si – dico – perché io la carta la raccattavo per accendere i’ foco ma io non pensai a nessuna… a nessun… dopo tre giorni o quattro, insomma nei giorni, ora non mi ricordo quanti fu fatto la perquisizione e funno ripresi questi giornali… ecco tutto qui poi quello che c’era se era ponografico, riviste i che? Io non lo so perché un gli aprii nemmeno. Tutto qui, quei giornali lì funno portati da questa cella e mi ricordo che questi ragazzi gli avevano queste riviste… tutto qui, grazie mi scusi.
P.M.: Presidente dopo il ritorno di Pacciani, dopo tre o quattro giorni non fu fatta nessuna perquisizione, non è agli atti. Chiedo e insisto che vengono questi signori che sono gli unici, insieme al dottor Perugini, che hanno operato la perquisizione, ci facciamo spiegare da loro.
Presidente: Li abbiamo già ammessi.
P.M.: Bene grazie non ho altro da chiedere.
Presidente: Bene allora ci ritiriamo per deliberare in merito alla vicenda dei ciclomotori, chiamiamola così.
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