Segue dalla settima parte.
Presidente: Ci sono domande signori?
Avvocato Fioravanti: Una domanda si.
Presidente: Avvocato Fioravanti.
A.F.: Senta signor Vanni lei ha detto che Pacciani dopo averlo incontrato…
M.V.: Si.
A.F.: …nella caserma dei Carabinieri… ma in che data?
M.V.: Io l’ho ascoltato…
A.F.: In che data? In che data lei lo ha incontrato nella caserma dei Carabinieri?
M.V.: E un me ne rammento mica
A.F.: Quale Natale ha ricevuto la telefonata? In quale Natale?
M.V.: Eh sarà stato…
A.F.: Alla vigilia di quale Natale?
M.V.: …l’anno di là, una vigilia di Natale.
A.F.: Il ’91?
M.V.: Si, un sabato.
A.F.: Ecco dopo quella data, dopo la vigilia di Natale del ’91…
M.V.: Si, io non l’ho rivisto, io non l’ho risentito più.
A.F.: ’91, lei ha frequentato più Pacciani? Vi siete visti a La Cantinetta a bere dopo quella vigilia di Natale?
M.V.: No, non l’ho rivisto più.
A.F.: Non vi siete rivisti più.
M.V.: No.
A.F.: Vi siete ritelefonati?
M.V.: No mai più.
A.F.: Grazie.
Avvocato Bevacqua: Scusi, m’ero dimenticato tanto sempre la stessa…
Presidente: Prego.
A.B.: La stessa parte. Senta voi con la Cinquecento una sera siete andati a sbattere da qualche parte o no?
M.V.: Si una volta, l’ho detto prima no?
A.B.: perché vi dava…
M.V.: Una volta a una curva e si dovette anda’ giù…
A.B.: Quindi lei…
M.V.: Si tornava da una festa
A.B.: Quindi non è che guidasse tanto bene il Pacciani, insomma…
M.V.: No, sa s’eramo stati a una festa, un bicchiere di vino…
P.M.: Era un po’ ubriaco, via…
Presidente: Avevate bevuto
P.M.: Avevate bevuto, giù!
A.B.: Era un po’ traballino
M.V.: Avrà bevuto un bicchiere di vino di più, l’ha capito?
A.B.: E siete andati di fuori?
M.V.: Siamo andati di sotto.
A.B.: Grazie.
M.V.: Mah, io ho detto la verità
P.M.: Si aspetti vediamolo allora un’altra verità se mi consente Presidente.
Presidente: Pubblico Ministero prego.
P.M.: Lei ha detto che andava a Firenze per i motivi che sappiamo ma essenzialmente perché sua moglie era malata. Ci vuol dire che malattia aveva sua moglie?
M.V.: Non ho capito.
P.M.: Ci vuol dire che malattia ha o aveva sua moglie quando lei era costretto, tra virgolette, ad andare a Firenze?
M.V.: E la soffre, diobono, di epilessia e gli piglia il mal caduto, capito?
P.M.: Senta una cosa, sua moglie si chiama?
M.V.: Luisa Landozzi.
P.M.: Ha mai avuto figli sua moglie?
M.V.: Si l’avevo uno ma la morì, una bambina, a sei anni la morì, era spastica , ha capito? L’era malata…
P.M.: Ha mai abortito sua moglie?
M.V.: No.
P.M.: E’ vero che sua moglie il 19.3.64 l’ha denunciata per averla buttata dalle scale mentre era in…
M.V.: No io non l’ho buttata!
P.M.: .. in cinta e lei fu arrestato?
M.V.: Si, ci fu… Io gli tirai una labbrata perché un sapeo mica che l’era malata, fu da primo quando mi sposai ni ’64…
P.M.: Era in cinta?
M.V.: Bah si, gliera in cinta.
P.M.: Abortì?
M.V.: No nacque la mimma.
P.M.: Con questa malattia che lei ci ha detto.
M.V.: Eh.. l’era spastica capito? La portorono…
P.M.: Lei fu arrestato?
M.V.: …a Firenze. Si.
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
M.V.: Sei o sette giorni.
P.M.: Chiedo la trasmissione degli atti del verbale che ho detto e chiedo l’utilizzabilità dei verbali utilizzati per le contestazioni che ora elenco…
Presidente: Momento che vi sono ancora altre domande
Avvocato Bevacqua: Se dice cose nuove…
P.M.: Chiedo scusa.
A.B.: Vorremmo saperle anche noi.
Presidente: Avvocato Pellegrini.
Avvocato Pellegrini: Si ricorda di aver parlato con un giornalista...
M.V.: Si
A.P.:…della pistola vista sulla macchina del Pacciani?
M.V.: Co’ un giornalista, un certo Amadori, eh venne a trovammi a casa
A.P.: Che cosa gli disse?
M.V.: I che gli dissi? Nulla, dissi: io non c’entro nulla, a me la pole anda’ via e venne a mezzogiorno e la sera ritornò di nuovo e mi trovò nei giardini e volea sapere un monte di cose ma io un n’ho fatto nulla, gli dissi: a me la mi lasci andare e bell‘e fatto. E mi rividi anche alla televisione io, boh…
A.P.: Ma lei disse a questo giornalista che aveva visto in precedenza una pistola nella macchina del Pacciani?
M.V.: No io non l’ho mai detto.
A.P.: Allora il giornalista pubblicò una notizia falsa quando lo scrisse?
M.V.: Di certo perché io un n’ho visto nulla, glil’ho detto anche prima, bah… Oh perché devo dire una cosa che un’ho ah...
A.P.: Bene.
Presidente: Avvocato Bevacqua prego.
A.B.: Ci sono giornalisti che pendono da una parte, oggi pendono tutti da una parte, domani boh… Allora senta… Oggi pendono tutti da una parte, la bilancia è di là… Allora senta…
Presidente: Qualcuno non è d’accordo.
A.B.: Ah?
Presidente: Qualcuno dietro a lei non è d’accordo.
A.B.: Me lo auguro. Senta…
M.V.: Alzi la voce per gentilezza.
A.B.: Alzo la voce, io se vuole la lazo molto.
M.V.: Grazie si perché sento poco, non so come mai.
A.B.: Senta, volevo dirle, lei ha avuto questo problema con la moglie ed è stato anche in galera, vero?
M.V.: Si, si.
A.B.: Quanti giorni c’è stato?
M.V.: Sette o otto giorni, poco.
A.B.: Poi non c’è più stato in galera?
M.V.: No io non son mai stato, levato che pe’ codesta cosa.
A.B.: E’ finito tutoo?
M.V.: E’ finito tutto lì ora si va d’accordo, per bene…
A.B.: Va bene, grazie
M.V.: Siamo rimessi a posto.
A.B.: Grazie.
Presidente: Va bene.
P.M.: I verbali di cui chiedo…
Presidente: Acquisiamo i verbali
P.M.: I verbali sono: 27 dicembre ’91, 19 luglio ’90, 28 settembre ’92, 10 luglio ’91, 13 novembre ’91. Chiedo cinque minuti di sospensione perché…
Presidente: E disponiamo la trasmissione copia della deposizione del teste al Pubblico Ministero.
P.M.: Perché i numerosi testi da me citati per stamani non ho ancora la possibilità di averli tutti.
Presidente: Un quarto d’ora di sospensione.
P.M.: Grazie.
Presidente: Ci sono domande signori?
Avvocato Fioravanti: Una domanda si.
Presidente: Avvocato Fioravanti.
A.F.: Senta signor Vanni lei ha detto che Pacciani dopo averlo incontrato…
M.V.: Si.
A.F.: …nella caserma dei Carabinieri… ma in che data?
M.V.: Io l’ho ascoltato…
A.F.: In che data? In che data lei lo ha incontrato nella caserma dei Carabinieri?
M.V.: E un me ne rammento mica
A.F.: Quale Natale ha ricevuto la telefonata? In quale Natale?
M.V.: Eh sarà stato…
A.F.: Alla vigilia di quale Natale?
M.V.: …l’anno di là, una vigilia di Natale.
A.F.: Il ’91?
M.V.: Si, un sabato.
A.F.: Ecco dopo quella data, dopo la vigilia di Natale del ’91…
M.V.: Si, io non l’ho rivisto, io non l’ho risentito più.
A.F.: ’91, lei ha frequentato più Pacciani? Vi siete visti a La Cantinetta a bere dopo quella vigilia di Natale?
M.V.: No, non l’ho rivisto più.
A.F.: Non vi siete rivisti più.
M.V.: No.
A.F.: Vi siete ritelefonati?
M.V.: No mai più.
A.F.: Grazie.
Avvocato Bevacqua: Scusi, m’ero dimenticato tanto sempre la stessa…
Presidente: Prego.
A.B.: La stessa parte. Senta voi con la Cinquecento una sera siete andati a sbattere da qualche parte o no?
M.V.: Si una volta, l’ho detto prima no?
A.B.: perché vi dava…
M.V.: Una volta a una curva e si dovette anda’ giù…
A.B.: Quindi lei…
M.V.: Si tornava da una festa
A.B.: Quindi non è che guidasse tanto bene il Pacciani, insomma…
M.V.: No, sa s’eramo stati a una festa, un bicchiere di vino…
P.M.: Era un po’ ubriaco, via…
Presidente: Avevate bevuto
P.M.: Avevate bevuto, giù!
A.B.: Era un po’ traballino
M.V.: Avrà bevuto un bicchiere di vino di più, l’ha capito?
A.B.: E siete andati di fuori?
M.V.: Siamo andati di sotto.
A.B.: Grazie.
M.V.: Mah, io ho detto la verità
P.M.: Si aspetti vediamolo allora un’altra verità se mi consente Presidente.
Presidente: Pubblico Ministero prego.
P.M.: Lei ha detto che andava a Firenze per i motivi che sappiamo ma essenzialmente perché sua moglie era malata. Ci vuol dire che malattia aveva sua moglie?
M.V.: Non ho capito.
P.M.: Ci vuol dire che malattia ha o aveva sua moglie quando lei era costretto, tra virgolette, ad andare a Firenze?
M.V.: E la soffre, diobono, di epilessia e gli piglia il mal caduto, capito?
P.M.: Senta una cosa, sua moglie si chiama?
M.V.: Luisa Landozzi.
P.M.: Ha mai avuto figli sua moglie?
M.V.: Si l’avevo uno ma la morì, una bambina, a sei anni la morì, era spastica , ha capito? L’era malata…
P.M.: Ha mai abortito sua moglie?
M.V.: No.
P.M.: E’ vero che sua moglie il 19.3.64 l’ha denunciata per averla buttata dalle scale mentre era in…
M.V.: No io non l’ho buttata!
P.M.: .. in cinta e lei fu arrestato?
M.V.: Si, ci fu… Io gli tirai una labbrata perché un sapeo mica che l’era malata, fu da primo quando mi sposai ni ’64…
P.M.: Era in cinta?
M.V.: Bah si, gliera in cinta.
P.M.: Abortì?
M.V.: No nacque la mimma.
P.M.: Con questa malattia che lei ci ha detto.
M.V.: Eh.. l’era spastica capito? La portorono…
P.M.: Lei fu arrestato?
M.V.: …a Firenze. Si.
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
M.V.: Sei o sette giorni.
P.M.: Chiedo la trasmissione degli atti del verbale che ho detto e chiedo l’utilizzabilità dei verbali utilizzati per le contestazioni che ora elenco…
Presidente: Momento che vi sono ancora altre domande
Avvocato Bevacqua: Se dice cose nuove…
P.M.: Chiedo scusa.
A.B.: Vorremmo saperle anche noi.
Presidente: Avvocato Pellegrini.
Avvocato Pellegrini: Si ricorda di aver parlato con un giornalista...
M.V.: Si
A.P.:…della pistola vista sulla macchina del Pacciani?
M.V.: Co’ un giornalista, un certo Amadori, eh venne a trovammi a casa
A.P.: Che cosa gli disse?
M.V.: I che gli dissi? Nulla, dissi: io non c’entro nulla, a me la pole anda’ via e venne a mezzogiorno e la sera ritornò di nuovo e mi trovò nei giardini e volea sapere un monte di cose ma io un n’ho fatto nulla, gli dissi: a me la mi lasci andare e bell‘e fatto. E mi rividi anche alla televisione io, boh…
A.P.: Ma lei disse a questo giornalista che aveva visto in precedenza una pistola nella macchina del Pacciani?
M.V.: No io non l’ho mai detto.
A.P.: Allora il giornalista pubblicò una notizia falsa quando lo scrisse?
M.V.: Di certo perché io un n’ho visto nulla, glil’ho detto anche prima, bah… Oh perché devo dire una cosa che un’ho ah...
A.P.: Bene.
Presidente: Avvocato Bevacqua prego.
A.B.: Ci sono giornalisti che pendono da una parte, oggi pendono tutti da una parte, domani boh… Allora senta… Oggi pendono tutti da una parte, la bilancia è di là… Allora senta…
Presidente: Qualcuno non è d’accordo.
A.B.: Ah?
Presidente: Qualcuno dietro a lei non è d’accordo.
A.B.: Me lo auguro. Senta…
M.V.: Alzi la voce per gentilezza.
A.B.: Alzo la voce, io se vuole la lazo molto.
M.V.: Grazie si perché sento poco, non so come mai.
A.B.: Senta, volevo dirle, lei ha avuto questo problema con la moglie ed è stato anche in galera, vero?
M.V.: Si, si.
A.B.: Quanti giorni c’è stato?
M.V.: Sette o otto giorni, poco.
A.B.: Poi non c’è più stato in galera?
M.V.: No io non son mai stato, levato che pe’ codesta cosa.
A.B.: E’ finito tutoo?
M.V.: E’ finito tutto lì ora si va d’accordo, per bene…
A.B.: Va bene, grazie
M.V.: Siamo rimessi a posto.
A.B.: Grazie.
Presidente: Va bene.
P.M.: I verbali di cui chiedo…
Presidente: Acquisiamo i verbali
P.M.: I verbali sono: 27 dicembre ’91, 19 luglio ’90, 28 settembre ’92, 10 luglio ’91, 13 novembre ’91. Chiedo cinque minuti di sospensione perché…
Presidente: E disponiamo la trasmissione copia della deposizione del teste al Pubblico Ministero.
P.M.: Perché i numerosi testi da me citati per stamani non ho ancora la possibilità di averli tutti.
Presidente: Un quarto d’ora di sospensione.
P.M.: Grazie.
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