Natale Mele fu ascoltato l'8 luglio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Pubblico Ministero, non ha altri testi?
P.M.: Stamani no, Presidente. Eravamo d'accordo che era la parte civile che aveva dei testi.
Presidente: Allora, si era detto, d'accordo tra tutte le parti, che si potevano sentire quelli dell'avvocato Santoni. Il quale cortesemente ce li chiamerà, perché Romano è impegnato in altri servizi.
A.S.: Presidente, prima di sentire i testi, io fo’ presente che dei cinque testi che avevamo citato, una è totalmente...
Presidente: Funziona? Funziona il suo microfono? Provi un pò? Si, benissimo.
A.S.: Il microfono è funzionante. Una è irreperibile: è Pierini Ada e degli altri, due sono presenti: Pietro Locci e Natalino Mele. Mentre altri due ,no. Il Mucciarini Piero ha portato un certificato medico al Pubblico Ministero, dicendo che soffre di disturbi gastrici, diciamo, e non può partecipare. Penso che potrà essere fissata un'altra udienza. Mentre la Massa Rosina, che per noi è molto importante - è la moglie di Salvatore Vinci - perché dovrebbe spiegare i rapporti frequenti, estesi, radicati, ramificati, che la stessa aveva con moltissimi uomini che portava Salvatore Vinci. Persone che potrebbero essere interessanti ai fini dell'attuale indagine istruttoria. E allora, questa persona ha una residenza in Firenze in via Cironi 8, il numero è anche sull'elenco telefonico; però dall'inizio del processo, dice l'Ufficiale Giudiziario – perché notificato tramite Ufficiale Giudiziario - non è reperibile. Si pensa che possa essere presso uno degli altri figli. Quindi io chiederei la Corte di essere autorizzato, anche tramite Carabinieri possibilmente, di rintracciare questa persona. Che dovrebbe essere presso uno dei figli, Marco, in via del Barco, credo. Però io non posso notificare da... Ho chiesto ai Carabinieri e loro mi hanno fornito questa indicazione. Ecco, io volevo far presente...
Presidente: Avvocato, provi la notifica lì. Noi non possiamo mica fare niente.
A.S.: Sì Certo. Va be', io chiederò….
Presidente: Noi gliel'abbiamo ammessa. Poi se non si trova...
A.S.: Ma il Mucciarini, per esempio, però, è reperibile. Penso che si possa fissare un'altra udienza, sennò chiederò...
Presidente: Per Mucciarini, certo.
A.S.: Chiaramente chiederò l’accompagnamento qua.
Presidente: Certo, certo.
A.S.: Però voglio depositare alla Corte, comunque l'avvenuta notifica; l'unica irreperibile, a questo punto, è Massa Rosina...
Presidente: Sì, lei...
A.S.: L'avvenuta notifica tramite Ufficiale Giudiziario.
Presidente: Lei è sempre in tempo, perché il suo dovere l'ha fatto. Provi a ripetere, a fare ricerche per conto suo. Benissimo, e allora vediamo chi c'è.
A.S.: Allora chiediamo che venga ammesso il teste, introdotto il teste Natalino Mele. Lo chiamo io se non c'è nessuno.
Presidente: Grazie, grazie, Avvocato.
Buongiorno, si accomodi prego. Sieda pure, per favore ci vuol dare le sue generalità complete?
N.M.:: Mele Natale, nato a San Casciano Val di Pesa il 25.12 del '61.
Presidente: Residente...
N.M.: In via xxx xxx a Firenze, numero 17.
Presidente: Bene. Gli diamo la formula per cortesia.
N.M.: Consapevole delle responsabilità morali e giuridiche che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Senta lei è stato indotto dalla parte civile rappresentata dall'avvocato santoni franchetti e quindi per cortesia risponda alle domande che le porrà innanzitutto l'avvocato. Prego avvocato Santoni.
Avvocato Santoni Franchetti: Lei si ricorda la notte...
Presidente: Ah, scusate un attimo, mi son dimenticato, consente la ripresa televisiva?
N.M.: No.
Presidente: Non riprendete e non diffondete le immagini se le avete già riprese del teste qui presente. Prego.
A.S.: Lei si ricorda nella notte in cui fu uccisa sua madre di essere stato portato dalla stessa e da un'altra persona a vedere un film?
N.M.: No.
A.S.: Però lei ha rilasciato già delle dichiarazioni su questo punto. Esattamente il 16 agosto dell'82 e 9 settembre del 1982. Ora non si ricorda più nulla?
N.M.: No, io...
Presidente: Rinfreschiamogli la memoria, via...
N.M.: Io icchè mi ricordo è quello che c'è sempre stato scritto sui giornali, ecco... Quello che...
A.S.: Ma non disse così le volte precedenti, gli contesto, poi eseguiremo i verbali Presidente, che nell'interrogatorio del 7 settembre '82 disse di "essere andato al cinema a vedere un film porno con la mamma e il Lo Bianco, si era poi usciti e a distanza vi era un'altra persona". Lei non si ricorda questa circostanza
N.M.: Io non mi ricordo di averlo detto.
A.S.: Mentre nell'interrogatorio del 16 agosto del 1982 lei disse di essere andato a vedere un film western tipo "Per un pugno di dollari", non si ricorda nemmeno questo...
N.M.: No.
A.S.: Queste due diverse versioni, comunque entrambe di essere andato alcinema con sua madre e il Lo Bianco...
N.M.: Io l'ho lette e basta queste cose qui, che ero stato al cinema.
A.S.: Lo disse, questo, negli interrogatori. Benissimo.
N.M.: Può darsi anche che l'abbia detto, però non me lo ricordo.
A.S.: Lei si ricorda che cosa è successo dopo? Cioè si ricorda qualcosa visto che non si ricorda del cinema, ricorderà cos'è successo dopo.
N.M.: Io ricordo che ero in macchina, mi svegliai e niente, cominciai a chiamare la mi' mamma però non rispondeva, insomma da lì capii che...
A.S.: Ha sentito degli spari quella notte?
N.M.: Io mi svegliai però non so per che cosa.
A.S.: Allora gli contesto che lei in Corte di Assise disse testualmente: "Mi sono svegliato al primo colpo ma non ho visto nessuno col braccio dentro"
N.M.: Io gliel'ho detto...
A.S.: Successivamente ha detto "sentii degli altri colpi ma non vedevo nessuno".
N.M.: Può darsi che mi sia svegliato per i cosi, però, cioè per qualcosa mi sarò svegliato.
A.S.: Certo, non c'è dubbio su questo.
N.M.: Voglio dire, però non posso dire mi son svegliato perchè ho sentito dei rumori o mi sono svegliato perchè ho sentito degli spari.
A.S.: Ma si ricorda di averle rilasciate queste dichiarazioni?
N.M.: Ma scusi, quando?
A.S.: Dunque quelle precedenti sono dell'82 e queste in Corte di Assise.
N.M.: Ma io quando mi hanno intervistato ho detto tante cose però...
A.S.: Ora non si ricorda più niente. Gliene ricordiamo noi leggendogliele
N.M.: No che non mi ricordo più niente, quello che mi ricordo io, proprio, visivamente è che, gliel'ho detto, quel fatto lì, che mi son svegliato, cioè che mi ritrovai in macchina e mi son svegliato ma non mi ricordo che andai al cinema...
A.S.: Lei vide suo padre quella notte?
N.M.: No.
A.S.: Gli contesto però che in Corte di Assise disse di si, "Vidi mio padre ma non sparò".
N.M.: Va be' non lo so.
A.S.: Inoltre, disse e questo glielo domanderò dopo, però, come scese dalla macchina, ricorda? Perchè è stato molto preciso e puntuale su questo punto.
N.M.: A me mi pare dal finestrino. Mi sembra, ci avevo sei anni non posso ricordarmelo.
A.S.: Ma dopo lei anche qui nell'82 ha detto "sono sceso dallo sportello posteriore destro".
N.M.: Io quello che mi ricordo, mi ricordo che come gli ho detto chiamai mia madre, non rispondeva, terrorizzato uscii dal finestrino e cominciai a scappare dopo un mi ricordo più, cioè cominciai a scappare perchè vidi in lontananza una lucina sicchè mi sentii un pò, però ero terrorizzato, cioè...
A.S.: Allora gli contesterò un'altra cosa. Si ricorda come ha fatto ad arrivare dalla macchina ai De Felice? Cioè da quelle persone a circa tre chilometri di distanza l'hanno poi ospitata, come arrivò da queste persone?
N.M.: Io mi ricordo che corsi verso questa luce, questa lucina che vedevo in lontananza, di questa casa.
A.S.: A tre chilometri?
N.M.: Di questa casa. Mah, essendo buio, penso una lucina si vede.
A.S.: Non si ricorda di cosa disse in Assise che la portò il babbo in collo?
N.M.: In che anno?
A.S.: Questo lo disse al processo quindi siamo nel '69/'70.
N.M.: Senta, a sei anni non...
A.S.: Allora le ricordo che poi una domanda che riguarda invece le sue deposizioni del 1985. Qualcuno quella sera gli disse qualche cosa? Sentì una voce che gli parlava?
N.M.: La sera del delitto?
A.S.: Certo. Si sta parlando ovviamente della sera del delitto.
N.M.: Non saprei.
A.S.: Lei disse, il 4 marzo 1985, "Qualcuno mi disse di dire che il babbo era malato". Quindi nel 19...
N.M.: Ma questo lo dissi io? A sei anni?
A.S.: No, lei lo dice nel 1985, non credo che nel 1985 avesse sei anni!
N.M.: No,no
A.S.: "Qualcuno mi disse, e mi sembra che fosse proprio il babbo, di dire in questo modo"
N.M.: Se l'ho detto, però, cioè lo posso anche aver detto, però non ricordo che c'era qualcuno cioe...
A.S.: Ora non si ricorda più quello che ha detto nel 1985, le ricordo esattamente dopo aver fatto il sopralluogo con il dottor Rotella, col giudice istruttore. Lei fu riportato sui luoghi e dopo disse "ora mi ricordo dal frusciare delle canne" perchè c'erano delle canne lungo questo posto, "mi ricordo all'improvviso delle cose che avevo comunque già detto" e fra l'altro disse "qualcuno mi disse, credo il babbo, di dire che lo stesso era malato, a casa malato, ammalato."
N.M.: Ah, io, mio padre non lo conosco neanche.
A.S.: Come suo padre non lo conosce neanche?
N.M.: Cioè, nel senso che io quand'ero piccino, l'ho conosciuto in carcere praticamente, l'ho visto, come fisionomia, così era mia madre, perchè io con loro non c'ero mai, ero sempre...
A.S.: Per la strada.
N.M.: No per la strada, ero con la famiglia di sotto, a gioca' con le figliole...
A.S.: Nel cortile, infatti, avevate un cortile
N.M.: Si, io anche mia madre non è che l'abbia presente come, cioè anche mio padre l'ho visto in carcere per la prima volta, non me lo ricordo da piccino, sicchè, non...
A.S.: Lei ha mai detto, di aver visto quella sera lo zio Pietro?
N.M.: Io l'ho letto nei verbali, però...
A.S.: Gliel'hanno contestato, già prima di oggi, di aver visto quella sera lo zio Pietro, oggi non se lo ricorda. Porteremo i verbali
N.M.: Io mi ricordo di non aver visto nessuno, ecco, quello, no che un mi ricordo se ho visto quello o quell'altro.
A.S.: Ecco, adesso una cosa che si dovrebbe ricordare molto bene, meglio. Suo padre le ha mai detto di aver ucciso la moglie?
N.M.: No.
A.S.: Eppure lei ha detto di si, il 4 marzo 1985, pagina 1 retro.
N.M.: Cioè io ho detto che mio padre ha ucciso...
A.S.: No, suo padre lei lo andò a trovare una volta insieme a Giovanni Mele, sembra all'ospizio, mangiaste molto, faceste bordello, allegria, c'era il vecchio prete, mi sembra, a questa tavola e dopo...
N.M.: Ma su a Ronco all'Adige?
A.S.: Si. Dopo a sua padre lei gli chiese sotto giuramento gli disse "giurami di dire la verità" e lui gli disse "Si sono stato io e c'era anche il Vargiu" se lo ricorda? Siamo nel 1985.
N.M.: A me non m'ha mai detto nulla lui. Cioè io gli ho anche detto se, un so, com'erano andati i fatti, se sapeva qualcosa, ma lui s'è sempre chiuso, non m'ha mai detto nulla. Io tutt'ora, cioè se io sapessi queste cose, magari, sarebbero cambiate di molte cose.
A.S.: È l'interrogatorio del 4 marzo 1985. Poi, "All'improvviso io gli chiesi chi avesse ammazzato mia madre e di dirlo sotto giuramento" lei non se lo ricorda?
N.M.: No.
A.S.: Bene. Le ha mai detto che era stato anche Francesco Vinci?
N.M.: Parlava di questo Vinci
A.S.: No, no ma come autore, fra le tante cose che ha detto, ovviamente suo padre, perchè e questo bisogna darne atto, poi magari...
N.M.: Da quello che so io mio padre un giorno ha detto Vinci, un giorno ha detto un altro, un giorno... Ora non so, se l'ha detto lui oppure magari, gliel'hanno fatto dire, non lo so questo.
A.S.: No, io le faccio una domanda precisa, suo padre le ha ripetuto molte volte che oltre ad essere stato lui stesso l'autore del delitto che c'era anche Francesco Vinci che materialmente ha uccisio sua madre?
N.M.: No.
A.S.: Le leggo il verbale dell'interrogatorio, del 4 marzo '85, in cui lei dice: "Aggiungo tuttavia che mi è noto, perchè me lo ha detto anche la mia zia Maria qualche anno fa, che io da bambino avevo accusato questo innocente lo zio Piero, ricevuta lettura con riferimento al punto che mio padre mi diceva di dire che l'assassino era Francesco Vinci, questo me lo ricordo bene, come non l'ho mai detto? L'ho sempre detto che lui diceva questo, cioè che era Francesco Vinci e di dire che era Francesco Vinci", lei dice: "Come non l'ho mai detto? Ma l'ho sempre detto così", come se non fosse stato verbalizzato prima.
N.M.: Non mi ricordo.
A.S.: Eppure l'ha firmato questo interrogatorio.
N.M.: Me l'hanno fatto dire.
A.S.: Gliel'hanno fatto dire?
N.M.: No, non lo so, me l'avranno fatto dire
A.S.: Prosegue: "Prendo atto che invece ho detto di averlo appreso da lui solo il 6 settembre, in effetti io me ne ricordo, ogni volta che lo vedevo per esempio in carcere, dopo il delitto, lui me lo diceva".
N.M.: Un si parlava mai, gli chiedevo solamente come stava, non è che, non gli ho mai chiesto niente, cioè io anzi pensavo che lui fosse colpevole di una cosa perchè è stato in carcere, solo per quello...
A.S.: Ora ci arriviamo anche a questo. Quindi lei dice che non è vero quello che ha detto nell'85 e che ogni volta suo pardre gli diceva che era stato Francesco Vinci.
N.M.: Non lo ricordo. Non le ho detto che non è vero o che...
A.S.: Va bene, ne pigliamo atto, ci mancherebbe, un interrogatorio molto sereno. Sua zia Maria, le diceva sempre che suo padre era innocente?
N.M.: Si,si,si.
A.S.: E diceva che il colpevole chi era? Ce n'è per tutti...
N.M.: Eh...
A.S.: Non se lo ricorda cosa diceva la zia Maria?
N.M.: No.
A.S.: Senta, sempre in questo interrogatorio lei dice "La zia Maria diceva che era stato Francesco Vinci". Ma lei l'ha conosciuto Francesco Vinci?
N.M.: No.
A.S.: Neanche Salvatore?
N.M.: No.
A.S.: Nessuno dei due?
N.M.: No gliel'ho detto, io non conoscevo neanche i' mi' babbo e la mi' mamma.
A.S.: Quindi dei parenti lei, chi ha conosciuto dei parenti?
N.M.: Dei parenti? La mi' zia
A.S.: Maria
N.M.: La mi' zia Maria, mio zio Giovanni, mio zio Piero, mio zio Pietro, perche...
A.S.: Non confondiamoci, certo...
N.M.: Pietro Locci, mia zia Teresa.
A.S.: Però nè Francesco nè Salvatore nè Giovanni Vinci lei li ha mai conosciuti?
N.M.: No
A.S.: Non sono mai venuti a trovarli?
N.M.: Che ricordi io no, un l'ho mai visti. Aveo sei anni...
A.S.: Si ma successivamente
N.M.: No, no, no
A.S.: Quando lei era nell'istituto.
N.M.: No, all'istituto? No, no.
A.S.: Lo esclude nella maniera più assoluta?
N.M.: Si, si, son stato vent'anni in istituto, chi mi veniva a trovare era la mi' zia, s'andava a trovare i' mi' nonno, co' i' 41 in Piazza Ferrucci.
A.S.: Io non ho altre domande Presidente. Deposito, a questo punto chiedo che siano acquisiti tutti i verbali che ho usato per le contestazioni, cioè quello dell'82, dell'85 e della Corte di Assise.
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