Quella che segue è la trascrizione integrale dell'udienza del 17 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.
Segue dalla parte 04.
Relatore: A questo punto iniziano le indagini. Dove? Nei riguardi degli amici di Pietro Pacciani, perchè si scopre che in San Casciano Val di Pesa, Pacciani Pietro aveva strette e continue frequentazioni con Lotti Giancarlo e Vanni Mario, manovale generico il primo, fattorino delle Poste italiane in pensione, il secondo. Nato nel '40 il Lotti ma nel '27 il Vanni. Si scopre che il Lotti abitava in Montespertoli, frazione Ponterotto, che all'epoca dell'omicidio di San Casciano, il Lotti aveva una autovettura di foggia sportiva e di colore rosso. Ora parlo avanti, poi parleremo di più del 128. Che questo Lotti a sua volta, si viene a scoprire, ed era ora, siamo nel '96, se ne accorgono nel '96, di queste cose che il Lotti, aveva rapporti di amicizia e continua frequentazione con tal Pucci Ferdinando, con il quale aveva l'abitudine, che secondo il fratello del Pucci sarebbe sana, di recarsi ogni domenica, qui, di venire qui a Firenze per andare a prostitute, poi vi dirò perchè il fratello dice che sarebbe sana questa abitudine. Questo Pucci aveva rotto inopinatamente ogni rapporto con il Lotti nel 1985, suscitando le meraviglie della donna dalla quale loro andavano la domenica, che si chiama, che si chiamava e si chiama Ghiribelli Gabriella. Questa Ghiribelli svolge il mestiere di prostituta e tra i suoi clienti fissi aveva ogni domenica Lotti e Pucci. Andiamo avanti perchè c'è da dire tanto su questo argomento, ma lo lascio stare. Il Lotti a questo punto viene interrogato come vi lascio immaginare, molte volte, potrei anche contarle perchè ce le ho qui, ma non è il caso di farlo; dalla Polizia, da mezza Procura della Repubblica di Firenze, c'è un verbale che sono tre magistrati, Procuratore Repubblica, Procuratore aggiunto, 2 sostituti, presente il dottor Giuttari e diversi poliziotti. Dopo mille tergiversazioni racconta, ed io sunteggio sia ben chiaro, che aveva assistito all'omicidio dei giovani francesi nel settembre del 1985. Disse di essersi fermato con il Pucci sulla strada adiacente la piazzola degli Scopeti e di aver assistito al duplice omicidio. Pucci, allora, disse al Lotti: "andiamo dai carabinieri a raccontare cosa s'è visto". Ma il Lotti gli aveva detto che non era una cosa ben fatta andare dai carabinieri. Che era stato costretto ad assistere a questi delitti perchè non solo il Pacciani lo minacciava di morte se lui non avesse partecipato in qualche misura a questi omicidi ma gli diceva pure che se non avesse ubbidito a lui, avrebbe raccontato in paese che aveva avuto un rapporto intimo con lui, giacchè il Lotti aveva avuto non uno ma due rapporti intimi col Pacciani, ai quali il Lotti non aveva potuto resistere, anzi rivolto al sostituto che gli chiedeva: "ma come mai un pezzo d'uomo", "lei cosa avrebbe fatto?" Risponde così: "mi toccava, mi toccava". Inoltre sapeva di un ulteriore duplice omicidio che Pacciani e Vanni avevano commesso a Vicchio di Mugello l'anno precedente, giacchè lui conosceva la località di Vicchio, dove andavano i giovani desiderosi di stare assieme e lo sapeva perchè lui la conosceva questa località, vi era stato in quella piazzola con un'altra prostituta, non quella di prima che si chiamava Gabriella, ma con la Filippa Nicoletti, con la quale era andato. Prima aveva mangiato alla "Casa del prosciutto", poi era andato lì per avere, nei limiti in cui questo Lotti li aveva, rapporti sessuali. In questa occasione, era presente, quando successivamente aveva raccontato il tutto al Vanni, il quale, era andato a fare un sopralluogo con lui, poi avevano deciso dell'omicidio e lui vi aveva assistito. Inoltre alla fine dirà, spontaneamente, mi pare, quasi spontaneamente che aveva assistito agli omicidi di Baccaiano e di Giogoli. Mentre dichiarava di non sapere nulla de visu del duplice omicidio di Calenzano, perchè lui lì, lui non c'era. Lui ha saputo del duplice omicidio di Calenzano, commesso nell'81, lo ha saputo nell'85, racconta il Lotti, da Pacciani e da Vanni, particolarmente da Vanni. In questa occasione veniva a sapere di Calenzano. Siamo nell'85, perchè veniva a sapere dell'omicidio di Calenzano? Perchè, racconterà il Lotti, che quando uccisi i giovani francesi agli Scopeti, lui se ne stava per andar via con il Pucci, vide in lontananza una macchina grossa e nera che se ne andava piano, piano. Questa circostanza, la riferì il giorno dopo al Vanni, il quale gli disse che non era uno qualunque quello che stava nella macchina grossa e nera, ma era tal Giovanni, omosessuale di Calenzano, il quale era lì a fare che questo non è stato spiegato bene. Era lì, ma il Giovanni, omosessuale di Calenzano era colui che aveva indicato a Pacciani e al Vanni nell'81, 4 anni prima, la coppietta di ragazzi da uccidere a Calenzano. Hanno fatto un parola incomprensibile, anche perchè lui abita lì' e dopo questo duplice omicidio si erano recati a casa sua, il Pacciani e il Vanni, a lavarsi le mani. Questo signore veniva identificato dalla Polizia in Faggi Giovanni, dirò subito che vi è un'informativa in atti della Polizia, la quale accertava in parte che nel 1985, omicidio degli Scopeti, il Faggi Giovanni aveva un Peugeot bianco e che nel 1981 la Questura non ha saputo dire se avesse macchina o andasse a piedi, perchè non lo sapevano proprio. Questa informativa della Questura. Viene interrogato, in sede di indagini preliminari, Pucci Fernando dal Pubblico Ministero, dalla Polizia giudiziaria, il quale raccontava che il Lotti gli diceva sempre di questi omicidi, glieli raccontava, ma lui non ci credeva molto, pensava lo prendesse in giro, finchè la sera degli Scopeti, vanno a Firenze, vanno dalla prostituta, poi nel dibattimento diventerà una tragedia sapere dove sono andati, un pò sono dalla prostituita, un pò sono andati a un cinema dove danno solo filmi porno, insomma, da Firenze rientrano, si chiama Arlecchino (il cinema ndr) e si fermano sulla strada che porta in questa piazzola degli Scopeti, dove lo conduce il Lotti e lì aveva visto Pacciani e Vanni armati, uno di pistola e l'altro di coltello e aveva sentito sparare, dopodichè, terrorizzato, anche perchè il Pacciani gli aveva detto: "andate via, sennò vi si ammazza anche voi", mentre il Lotti era rimasto a continuare a guardare, nascosto tra le frasche, lui era fuggito e se ne era andato vicino alla macchina del Lotti. In un primo momento dirà che era andato dentro la macchina del Lotti, quando poi Lotti dirà che la macchina l'aveva chiusa a chiave, dirà che era rimasto vicino alla macchina del Lotti. Dirà pure che c'è rimasto mezz'ora in attesa che Lotti tornasse, alla meraviglia di tutti, che la cosa fosse durata mezz'ora, anche perchè interverrà in dibattimento il Lotti che spiegherà che non è mezz'ora, dirà "sono 10 minuti". A seguito di queste indagini, durante le quali il Pucci ha detto quello che vi ho raccontato, venivano tratti in arresto Vanni e Faggi, veniva svolto anche incidente probatorio e l'esito, venivano rinviati a giudizio le persone nominate dal presidente, per rispondere dei reati dei quali si è parlato.
La Corte di Assise di Firenze, dopo un'istruttoria dibattimentale lunga e faticosa e combattuta, il 24 marzo del 1998, riaffermava la responsabilità penale del Vanni, che condannava alla pena dell'ergastolo, proscioglieva da una serie di reati, ivi compresa la solida associazione per delinquere, prescrizione e condannava il Lotti a 30 anni di reclusione. Assolveva il Vanni per non aver commesso il fatto e poi vi era un altro imputato che era un legale che non ho neanche nominato...
Segue dalla parte 04.
Relatore: A questo punto iniziano le indagini. Dove? Nei riguardi degli amici di Pietro Pacciani, perchè si scopre che in San Casciano Val di Pesa, Pacciani Pietro aveva strette e continue frequentazioni con Lotti Giancarlo e Vanni Mario, manovale generico il primo, fattorino delle Poste italiane in pensione, il secondo. Nato nel '40 il Lotti ma nel '27 il Vanni. Si scopre che il Lotti abitava in Montespertoli, frazione Ponterotto, che all'epoca dell'omicidio di San Casciano, il Lotti aveva una autovettura di foggia sportiva e di colore rosso. Ora parlo avanti, poi parleremo di più del 128. Che questo Lotti a sua volta, si viene a scoprire, ed era ora, siamo nel '96, se ne accorgono nel '96, di queste cose che il Lotti, aveva rapporti di amicizia e continua frequentazione con tal Pucci Ferdinando, con il quale aveva l'abitudine, che secondo il fratello del Pucci sarebbe sana, di recarsi ogni domenica, qui, di venire qui a Firenze per andare a prostitute, poi vi dirò perchè il fratello dice che sarebbe sana questa abitudine. Questo Pucci aveva rotto inopinatamente ogni rapporto con il Lotti nel 1985, suscitando le meraviglie della donna dalla quale loro andavano la domenica, che si chiama, che si chiamava e si chiama Ghiribelli Gabriella. Questa Ghiribelli svolge il mestiere di prostituta e tra i suoi clienti fissi aveva ogni domenica Lotti e Pucci. Andiamo avanti perchè c'è da dire tanto su questo argomento, ma lo lascio stare. Il Lotti a questo punto viene interrogato come vi lascio immaginare, molte volte, potrei anche contarle perchè ce le ho qui, ma non è il caso di farlo; dalla Polizia, da mezza Procura della Repubblica di Firenze, c'è un verbale che sono tre magistrati, Procuratore Repubblica, Procuratore aggiunto, 2 sostituti, presente il dottor Giuttari e diversi poliziotti. Dopo mille tergiversazioni racconta, ed io sunteggio sia ben chiaro, che aveva assistito all'omicidio dei giovani francesi nel settembre del 1985. Disse di essersi fermato con il Pucci sulla strada adiacente la piazzola degli Scopeti e di aver assistito al duplice omicidio. Pucci, allora, disse al Lotti: "andiamo dai carabinieri a raccontare cosa s'è visto". Ma il Lotti gli aveva detto che non era una cosa ben fatta andare dai carabinieri. Che era stato costretto ad assistere a questi delitti perchè non solo il Pacciani lo minacciava di morte se lui non avesse partecipato in qualche misura a questi omicidi ma gli diceva pure che se non avesse ubbidito a lui, avrebbe raccontato in paese che aveva avuto un rapporto intimo con lui, giacchè il Lotti aveva avuto non uno ma due rapporti intimi col Pacciani, ai quali il Lotti non aveva potuto resistere, anzi rivolto al sostituto che gli chiedeva: "ma come mai un pezzo d'uomo", "lei cosa avrebbe fatto?" Risponde così: "mi toccava, mi toccava". Inoltre sapeva di un ulteriore duplice omicidio che Pacciani e Vanni avevano commesso a Vicchio di Mugello l'anno precedente, giacchè lui conosceva la località di Vicchio, dove andavano i giovani desiderosi di stare assieme e lo sapeva perchè lui la conosceva questa località, vi era stato in quella piazzola con un'altra prostituta, non quella di prima che si chiamava Gabriella, ma con la Filippa Nicoletti, con la quale era andato. Prima aveva mangiato alla "Casa del prosciutto", poi era andato lì per avere, nei limiti in cui questo Lotti li aveva, rapporti sessuali. In questa occasione, era presente, quando successivamente aveva raccontato il tutto al Vanni, il quale, era andato a fare un sopralluogo con lui, poi avevano deciso dell'omicidio e lui vi aveva assistito. Inoltre alla fine dirà, spontaneamente, mi pare, quasi spontaneamente che aveva assistito agli omicidi di Baccaiano e di Giogoli. Mentre dichiarava di non sapere nulla de visu del duplice omicidio di Calenzano, perchè lui lì, lui non c'era. Lui ha saputo del duplice omicidio di Calenzano, commesso nell'81, lo ha saputo nell'85, racconta il Lotti, da Pacciani e da Vanni, particolarmente da Vanni. In questa occasione veniva a sapere di Calenzano. Siamo nell'85, perchè veniva a sapere dell'omicidio di Calenzano? Perchè, racconterà il Lotti, che quando uccisi i giovani francesi agli Scopeti, lui se ne stava per andar via con il Pucci, vide in lontananza una macchina grossa e nera che se ne andava piano, piano. Questa circostanza, la riferì il giorno dopo al Vanni, il quale gli disse che non era uno qualunque quello che stava nella macchina grossa e nera, ma era tal Giovanni, omosessuale di Calenzano, il quale era lì a fare che questo non è stato spiegato bene. Era lì, ma il Giovanni, omosessuale di Calenzano era colui che aveva indicato a Pacciani e al Vanni nell'81, 4 anni prima, la coppietta di ragazzi da uccidere a Calenzano. Hanno fatto un parola incomprensibile, anche perchè lui abita lì' e dopo questo duplice omicidio si erano recati a casa sua, il Pacciani e il Vanni, a lavarsi le mani. Questo signore veniva identificato dalla Polizia in Faggi Giovanni, dirò subito che vi è un'informativa in atti della Polizia, la quale accertava in parte che nel 1985, omicidio degli Scopeti, il Faggi Giovanni aveva un Peugeot bianco e che nel 1981 la Questura non ha saputo dire se avesse macchina o andasse a piedi, perchè non lo sapevano proprio. Questa informativa della Questura. Viene interrogato, in sede di indagini preliminari, Pucci Fernando dal Pubblico Ministero, dalla Polizia giudiziaria, il quale raccontava che il Lotti gli diceva sempre di questi omicidi, glieli raccontava, ma lui non ci credeva molto, pensava lo prendesse in giro, finchè la sera degli Scopeti, vanno a Firenze, vanno dalla prostituta, poi nel dibattimento diventerà una tragedia sapere dove sono andati, un pò sono dalla prostituita, un pò sono andati a un cinema dove danno solo filmi porno, insomma, da Firenze rientrano, si chiama Arlecchino (il cinema ndr) e si fermano sulla strada che porta in questa piazzola degli Scopeti, dove lo conduce il Lotti e lì aveva visto Pacciani e Vanni armati, uno di pistola e l'altro di coltello e aveva sentito sparare, dopodichè, terrorizzato, anche perchè il Pacciani gli aveva detto: "andate via, sennò vi si ammazza anche voi", mentre il Lotti era rimasto a continuare a guardare, nascosto tra le frasche, lui era fuggito e se ne era andato vicino alla macchina del Lotti. In un primo momento dirà che era andato dentro la macchina del Lotti, quando poi Lotti dirà che la macchina l'aveva chiusa a chiave, dirà che era rimasto vicino alla macchina del Lotti. Dirà pure che c'è rimasto mezz'ora in attesa che Lotti tornasse, alla meraviglia di tutti, che la cosa fosse durata mezz'ora, anche perchè interverrà in dibattimento il Lotti che spiegherà che non è mezz'ora, dirà "sono 10 minuti". A seguito di queste indagini, durante le quali il Pucci ha detto quello che vi ho raccontato, venivano tratti in arresto Vanni e Faggi, veniva svolto anche incidente probatorio e l'esito, venivano rinviati a giudizio le persone nominate dal presidente, per rispondere dei reati dei quali si è parlato.
La Corte di Assise di Firenze, dopo un'istruttoria dibattimentale lunga e faticosa e combattuta, il 24 marzo del 1998, riaffermava la responsabilità penale del Vanni, che condannava alla pena dell'ergastolo, proscioglieva da una serie di reati, ivi compresa la solida associazione per delinquere, prescrizione e condannava il Lotti a 30 anni di reclusione. Assolveva il Vanni per non aver commesso il fatto e poi vi era un altro imputato che era un legale che non ho neanche nominato...
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