lunedì 19 ottobre 2009

Leda Matteuzzi

Moglie di Silvano Matteuzzi, gestore della trattoria Ponte Rotto. Il 25 gennaio 2005 dichiarò: "Non sono mai stata sentita ufficialmente a verbale da inquirenti e forze di polizia, comunque qualche volta nel tempo sono passate persone incaricate di indagini per prendere in formazioni. Ricordo che una volta vennero i Carabinieri di Mercatale, più recentemente, circa un anno fa, è venuto da noi un signore che credo fosse il Giuttari, ma non sono sicura, sempre in relazione alle frequentazioni. In effetti Giancarlo (Lotti ndr) veniva spesso nel nostro negozio e talvolta veniva anche a cena con la Filippa, non era un chiacchierone, anzi un tipo silenzioso, un sempliciotto, (...) con persone un po’ più in vista di San Casciano veniva invece il Vanni però si parla di un periodo piuttosto lontano nel tempo, ricordo tra gli altri un tale ...omissis... e un altro postino, nel frattempo deceduto. Era un gruppo che quando alzava il gomito era solito fare la cantata. Ricordo la presenza del farmacista Calamandrei solo quando era molto giovane, con ragazzi suoi coetanei, non me lo ricordo con il gruppo di persone alle quali ho fatto sopra riferimento, cioè in compagnia del Vanni. Poi mi vengono mostrate le prime quattro foto del gruppo fotografico 4/2003, non ho mai visto le persone ivi effigiate". Le foto riproducevano Francesco Narducci. La Fantappiè aggiungeva: "Ricordo anche che Lotti venne da noi agitatissimo, dicendo che era stato tenuto sotto interrogatorio tutto il pomeriggio, anche se non mi ricordo esattamente le parole. Sono certa che disse che l’interrogatorio riguardava i delitti del mostro. Giancarlo si lamentava che non ne poteva più, perché si era trattato di un impegno pesante e ricordo che gli dissi che, non avendo niente da nascondere, non aveva motivo di preoccuparsi e che poteva accettare di buon grado; lui non raccolse questo suggerimento e continuò a rimanere preoccupatissimo. Devo anche dire che vi è stato un altro episodio che mi è parso strano e mi aveva lasciata perplessa, tuttavia in seguito non ci avevo pensato proprio perché Giancarlo mi sembrava veramente un giovanotto modesto e inoffensivo. L’episodio accadde nel nostro locale, se mal non ricordo, il lunedì successivo al duplice omicidio di Baccaiano e quindi, se non sbaglio, siamo nell’82. lo ero al banco e vi erano 4 o 5 avventori che adesso non posso ricordare, intenti a parlare del delitto che era un po’ l’argomento del giorno. Ricordo che uno di loro chiese al Lotti che era lì presente che cosa ne pensasse. Il Lotti si discostò, non volendo partecipare alla discussione e disse distintamente che non sapeva nulla, che lo lasciassero stare, se no chiacchierava troppo, lo disse più volte e in modo da far pensare che sapesse qualcosa, tant’è che mi arrabbiai, alzai la voce e gli dissi che se aveva delle cose che andasse dai Carabinieri però Lotti fece la spesa e se ne andò. Mi fece tanto arrabbiare, per un momento pensai io di andare dai Carabinieri. Il tedesco Hainz lo ricordo bene perché era un personaggio che è venuto nel corso degli anni, unendosi al Vanni e al Lotti, più al Vanni che al Lotti, per far girate, scampagnate .... Circa la presenza di Pacciani nel nostro locale, anche se non sono certa, posso dire che una domenica pomeriggio il gruppo del Vanni e del Lotti, con altri che ancora non ricordo, aspettava con una certa trepidazione che il gruppetto non sapeva se sarebbe venuta o meno, in effetti poi questa persona arrivò e quindi avendone in seguito parlato con mio marito sono abbastanza certa che quella volta sia venuto da noi il Pacciani. Ricordo che tra i motivi di apprensione sul mancato arrivo di questa persona vi era anche il dubbio che avesse capito di andare alla Cantinetta".
Rif.1 - Sentenza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze contro Francesco Calamandrei del 21 maggio 2008

0 commenti: