venerdì 12 dicembre 2014

Alessandra Bartalesi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 19 dicembre 1997 - Ventunesima parte

 

segue dalla ventesima parte

Presidente: Se viene, lo farà. Sennò si arrangeranno. Vanni, per cortesia. D'altra parte le parti civili non ... da nulla, quindi noi si può andare avanti tranquillamente, ora per ora. Allora, Filastò, che c'è? L'avvocato Filastò sostituisce Fenies e Bagattini. Per Faggi, c'è l'avvocato Zanobini... cioè no, per Corsi c'è l'avvocato Zanobini. Per Lotti c'è Bertini. Le parti civili per ora non ci sono, va bene. Comunque non c'è problema. Può venire il primo teste.

Avvocato Filastò: Alessandra Bartalesi.
Alessandra Bartalesi: Buonasera.
Presidente: Buonasera, signorina. Lei è Bartalesi Alessandra?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Presidente: Lei è già stata sentita nei mesi scorsi. Lei è nipote del Vanni, vero?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Presidente: Vuol deporre o no?
Alessandra Bartalesi: Sì, sì.
Presidente: Bene.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, ma la prova della Bartalesi mi sembra sia stata già assunta, voglio dire...
Presidente: No. No, ma sulla prova del Pubblico Ministero.
P.M.: Io non ho opposizioni. Però, formalmente, faccio presente che la prova è già stata... Non ho...
Presidente: Effettivamente, devo dire che le circostanze sono diverse. Quando è stata sentita, è stata sentita, c'era l'avvocato Pepi.
P.M.: Nessun problema. Facevo...
Presidente: Eh, mi son posto anch'io questo problema.
P.M.: Bene. Io l'ho risolto a favore, comunque lo volevo far presente.
Presidente: Bene.
P.M.: Può servire nel caso il P.M. chiamasse qualche altro teste già sentito.
Presidente: Sono le prove ammesse dal... chieste dall'avvocato Filastò su circostanze particolari, che non hanno nulla a che vedere con quelle del Pubblico Ministero. Tutto qui. Prego, avvocato Filastò.
P.M.: Quando fu sentita...
Avvocato Filastò: Fu sentita come teste del Pubblico Ministero.
P.M.: Nessun problema. Non lo so se, beh, se il Pepi la sentì anche come teste...
Avvocato Filastò: No no, il Pepi, l'avvocato Pepi fece soltanto il controesame...
P.M.: Bene.
Avvocato Filastò: ... rispetto alle domande fatte da lei.
P.M.: Nessunissimo problema.
Avvocato Filastò: Ho controllato sul verbale. Signorina Bartalesi, appunto, come si diceva poco fa, lei è già stata sentita.
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: E io, come difensore di suo zio, le faccio delle domande che hanno un po' a che vedere sia sulla sua posizione, sui suoi rapporti con lo zìo, ma con riferimento, in particolare, a degli aspetti della vita di suo zio, che mi sembrano rilevanti.
Alessandra Bartalesi: Sì sì, naturale.
Avvocato Filastò: Ecco, intanto volevo un momentino chiarire un po' meglio per quale motivo lei, da un certo momento in poi - mi segua - cioè a dire a partire dal '95, in particolare due mesi del '95, che se non sbaglio sono luglio e agosto,.. .
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: ... lei frequenta più assiduamente suo zio. È vero che lei ha avuto una frequentazione più assidua?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: Lei l'ha già detto, questo. E a una domanda del Pubblico Ministero, quando lei è stata interrogata l'altra volta, il. 14 luglio del '97, sul perché questa frequentazione più assidua, lei ha risposto: 'Perché vedevo che mio zio, quando lo vedevo fuori, era sempre ubriaco, beveva, perché non aveva considerazione da nessuno'. Ora, se volesse precisare un po' meglio. Non so, voglio dire, che cosa intendeva dire con questo?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: Che lei si sentiva... Ci racconti un po' anche i suoi sentimenti, nei confronti di quest'uomo, vedendolo un po' - come si usa dire in Toscana -"per le terre”.
Alessandra Bartalesi: Sì, ecco, praticamente cioè io vedevo che era poco considerato. Tutti lo conoscevano, anche in paese, però è difficile che... lo salutavano, mai si fermassero a parlarci un po ', perché lo pensavano tutti un ubriaco così, dico, non c'era sostanza in questa persona. E invece io ho visto che, riuscendo a parlarci, a instaurare un rapporto con lui, lui si è sentito considerato abbastanza, è riuscito anche a smettere di bere.
Avvocato Filastò: Ah. E lei ha detto, fra l'altro sempre rispondendo P.M.: 'Lo zio non sapeva quello che diceva'. Ecco 'non sapeva quello che diceva', che significa? Che straparlava, parlava male, si esprimeva... che vuol dire 'non sapeva quello che diceva'?
Alessandra Bartalesi: A volte...
Avvocato Filastò: Faceva dei discorsi sconclusionati?
Alessandra Bartalesi: Qualche volta magari, così, parlava di una cosa, tutt'a un tratto ci metteva una parola di un altro discorso. Però, quando parlava con me, ecco, riuscivo a sentire che era una persona normale.
Avvocato Filastò: Ma questo fatto di parlare in questo modo sconclusionato, avveniva più spesso quando era ubriaco?
Alessandra Bartalesi: Quando era ubriaco, sì.
Avvocato Filastò: Sì. E lei ha anche detto che questa condizione, diciamo così, un po' triste di suo zio, lei ha detto, dice 'era per colpa di questa figliola che gli era morta'. Lei, è una cosa che riteneva lei?
Alessandra Bartalesi: Eh, praticamente sì.
Avvocato Filastò: Però, le è capitato di osservare che suo zio avesse un ricordo particolarmente affettuoso nei confronti di questa bambina morta?
Alessandra Bartalesi: Eh, hai voglia!
Avvocato Filastò: 'Hai voglia', vuol dire sì?
Alessandra Bartalesi: Sì. Ci pensava continuamente. Infatti, lo portavo una volta la settimana, anche due, al cimitero a trovarla.
Avvocato Filastò: Ah, lei lo accompagnava una volta a settimana, anche due volte alla settimana, al cimitero a trovare la tomba della bambina?
Alessandra Bartalesi: A volte, a trovare la bambina, a cambiargli i fiori, sì.
Avvocato Filastò: Ecco, e la curava luì la tomba?
Alessandra Bartalesi: Sì sì, ci pensava a tutto lui.
Avvocato Filastò: E l'accompagnava lei, guidando lei la macchina?
Alessandra Bartalesi: Sì, prendevo la mia macchina e lo portavo lì.
Avvocato Filastò: Mi scusi, signorina, ma lei mi sembra un pochino... c'ha una macchina speciale, lei?
Alessandra Bartalesi: Sì, una macchina con i comandi per invalidi, c'ho 1'acceleratore-freno, modifiche allo sterzo.
Avvocato Filastò: Ho capito. Molto bene. Naturalmente questa è una domanda che ho fatto anche ad altre persone, la faccio anche a lei: sa se suo zio è religioso?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: Va a...
Alessandra Bartalesi: Cioè io, da quello che posso vedere io, soltanto quando andava al cimitero, ecco...
Avvocato Filastò: Pregava?
Alessandra Bartalesi: La sua preghiera gliela diceva, alla bambina, davanti alla bambina.
Avvocato Filastò: Benissimo. Senta signorina, lei, di fronte a questa situazione che le faceva un po' compassione di suo zio...
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: ... si sentì come di prendere un po' il posto di questa figliola che gli era morta?
Alessandra Bartalesi: Sì. Io pensai, praticamente, che l'amore di lei che gli manca perché è morta, glielo posso dare io.
Avvocato Filastò: Ecco, pensò questo. Ora questo suo atteggiamento, diciamo così, caritatevole, in questo momento, è da mettersi in relazione con quello che le era capitato, con la grave malattia da cui era stata colpita e con la guarigione?
Alessandra Bartalesi: Eh, probabilmente sì, perché quando ti scontri contro la morte capisci che cos'è la vita.
Avvocato Filastò: Senta, queste cose lei le ha anche scritte, vero?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: Leggo, per esempio, una cosa che lei scrive in questo libro intitolato "Speranza di vita", Oasi Editrice; non è una gran casa editrice questa Oasi, vero? L'hanno un po' imbrogliata, vero?
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: "E credo", lei scrive "non ci sia disperazione più profonda di quella di veder morire un figlio, cercare di assisterlo, dargli conforto e vederlo avvicinarsi sempre più al baratro della morte". Pensava un po' anche a quello che era avvenuto a suo zio, scrivendo questo?
Alessandra Bartalesi: Eh, sì, sa, tu le scrivi per te, pensando a te, ma poi c'è sempre qualcosa che...
Avvocato Filastò: Certo.
Alessandra Bartalesi: Che tu c'hai dentro, degli altri.
Avvocato Filastò: Poi lei scrive anche, in un'altra di queste poesie: "Eppure ho sempre cercato di fare del mio meglio per dare tutto a chi ne aveva bisogno, capire e amare gli altri". Questo si inserisce in quello che lei stava dicendo prima.
Alessandra Bartalesi: Eh, certo.
Avvocato Filastò: È un sentimento che lei ha avvertito dopo questa traversia che ha subito, in particolare? Oppure era così caritatevole anche prima?
Alessandra Bartalesi: Ero anche prima, ma riuscivo a farlo vedere meno, ecco.
Avvocato Filastò: Meno.
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: Si esprimeva meno.
Alessandra Bartalesi: Sì.
Avvocato Filastò: E c'è un'altra di questa poesie che è intitolata "I vecchi", in cui lei, tra le altre cose, dice: "Abbracciamo i vecchi, dimostrandogli il nostro amore, la nostra amicizia e i nostri sentimenti puri". Fra questi vecchi c'era il suo zio?
Alessandra Bartalesi: Eh. C'erano un po' tutti.
Avvocato Filastò: Ecco, può dirci quando le ha scritte, queste poesie?
Alessandra Bartalesi: Quando le ho scritte?
Avvocato Filastò: Sì. Ecco, prima di tutto mi dice quando le ha scritte.
Alessandra Bartalesi: Sì. Quando sono tornata proprio dall'ospedale.
Avvocato Filastò: Vale a dire?
Alessandra Bartalesi: '87-'88.
Avvocato Filastò: '87-'88. E le ha pubblicate nel?
Alessandra Bartalesi: Dovevano essere pubblicate nell'89, però non sono state mai, non sono mai andate in libreria, perché quest'editore mi ha truffato.
Avvocato Filastò: Sì, comunque, va be', questo l'abbiamo capito. Però, in ogni caso, la stampa è stata fatta nell'89.
Alessandra Bartalesi: Sì, nell'88-'89, eh. 

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