giovedì 20 novembre 2014

Mario Di Lorenzo - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 19 dicembre 1997 - Settima parte

 
Segue dalla sesta parte

Presidente: Buongiorno. Come si chiama lei?
Mario Di Lorenzo: Di Lorenzo Mario.
Presidente: Senta, signor Di Lorenzo, vuol essere ripreso dalle telecamere, oppure no?
Mario Di Lorenzo: No, no.
Presidente: Niente telecamere, per cortesia.
Mario Di Lorenzo: No, potrei far réclame al mi'' ristorante, ma non posso.
Presidente: Come?
Presidente: Potrei far réclame al mi' ristorante, ma non posso.
P.M.: "Posso far réclame al mio ristorante".
Presidente: Ah…
Avvocato Filastò: Ci dica almeno se si mangia bene o male, il signor Di Lorenzo.
Mario Di Lorenzo: Mah, e... divino.
Presidente: Va bene. Senta, dov'è nato lei?
Mario Di Lorenzo: A Xxxxxx.
Presidente: Quando?
Mario Di Lorenzo: Il XX/XX/XX
Segr. d'udienza: (voce fuori microfono)
Mario Di Lorenzo: Via Xxxxxxx
Presidente: Legga ad alta voce quella formula lì.
Mario Di Lorenzo: "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza."
Presidente: Cioè, ci deve dire tutta la verità e non nascondere nulla, eh, di quello che sa.
Mario Di Lorenzo: Ma io penso...
Presidente: In parole povere, vuol dire questo.
Mario Di Lorenzo: ... penso di no.
Presidente: Bene. Senta, lei...
Mario Di Lorenzo: Mi dispiace per tutti, ma...
Presidente: ... è intervenuto quando ci fu il delitto di Baccaiano...
Mario Di Lorenzo: Sì, allora...
Presidente: ... il delitto di Baccaiano dell782.
Mario Di Lorenzo: Sì, ora...
Presidente: Di quei due giovani, eccetera. Lei arrivò sul posto, o no?
Mario Di Lorenzo: Sì...
Presidente: Mi dica un po' come è andata.
Mario Di Lorenzo: ... ora io gli... Allora, noi, a quei giorni, si aveva il ristorante giù a Baccaiano.
Presidente: Eh.
Mario Di Lorenzo: Arrivo giù al bar, arrivano due ragazzi; un ragazzo e una ragazza che telefonano. Vengono lì, dice: 'guardi...', io, per l'appunto, ero chiuso, chiudevo in quel momento, andai giù al bar, questi vennero a telefonare. Dice: 'guardi, è successo lì... insomma, si è sentito dei botti, però ci sono due in macchina. Però non sappiamo chi sono che...' Allora, si avvertì sia la Misericordia e sia i Carabinieri. A quel punto si parte, perché questi ragazzi erano tutti impauriti. Io parto e vo insieme a loro. Si arriva là, mentre noi si arriva, in quel momento, arriva giù l'autoambulanza. E dietro, poi, c'era i Carabinieri. Sicché si arriva lì, però tutto spento, perché è una strada un po' buia, si vede questa macchina che è dalla parte opposta del ciglio con le ruote di dietro nella fossa. E a quel punto lì si guarda un po ', però si arriva e arrivano questi della Misericordia. Cominciano a tirarli fuori... Insomma, poi sono momenti, diciamo, un po' di paura, che uno non sa quello che fa, non... Non so, potevo aiutare C'era questa ragazza dalla parte destra... sì, aspetti eh, dalla parte… ragazzo si sentiva un dietro ai seggiolini. Però, sa, con il buio...
Presidente: Si sentiva?
Mario Di Lorenzo: Si sentiva... non so, come posso dire? un... qualcosa che si... si lamentava, ma però appena...
Presidente: Sì, appena.
Mario Di Lorenzo: Proprio... era una cosa... Ecco, e a quel punto...
Presidente: E dove stava questo giovane?
Mario Di Lorenzo: Questo giovane?
Presidente: Questo giovane dov'era? Il giovane dov'era?
Mario Di Lorenzo: Era dietro fra i seggiolini. Però, sa, al buio, unn'è che poi uno... Ci vorrebbe una lampadina, vedere... Poi arrivò la Misericordia, certamente si fa posto a loro, perché, insomma, uno le deve portar via, queste persone. E d'altra parte... E la ragazza rimane dietro. Poi, il maresciallo e l'appuntato mandan via tutti. Io, insomma, sono un po' amico di loro, insomma, c'ho un esercizio, e resto lì con loro. E resto circa un'ora. Che poi, una volta andati via tutti, il maresciallo telefonò, non so a chi perché...
Presidente: Senta, lei ricorda bene ora quello che avvenne quella sera, oppure c'è qualcosa un po' così, offuscato?
Mario Di Lorenzo: Senta, io gli dico, quello che mi ricordo sono queste cose qui.
Presidente: Queste parole.
Mario Di Lorenzo: Penso di averle...
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Come?
Avvocato Filastò: E' perfettamente conforme a quello che ha già detto Presidente, eh.
Presidente: Mah, ora vediamo, ora vediamo se sono esattamente conformi.
Avvocato Filastò: Perfettamente conformi. L'ho letto in questo momento.
Presidente: Al1ora…
P.M.: Lo abbiamo letto anche noi.
Presidente: Allora, diceva così allora: "Potei così vedere il corpo della ragazza, di una ragazza seduta sul sedile posteriore, con il capo inclinato all''indietro" .
Mario Di Lorenzo: Sì, preciso...
Presidente: "Mentre sul sedile anteriore e il corpo a bocconi nell'intercapedine fra i due sedili, con la testa adagiata sul sedile posteriore nella parte centrale".
Avvocato Filastò: Scusi Presidente, io leggo tutta un'altra cosa, abbia pazienza.
P.M.: No, ma ha. . .
Avvocato Filastò: "Notai che il ragazzo si trovava disteso con le gambe sul sedile anteriore"
Presidente: Ah, sì, sì.
Avvocato Filastò: "Ed il corpo a bocconi..."
Presidente: Avvocato, avvocato, avvocato, scusi. Ho saltato un rigo, nulla di grave. Nulla di grave, pazienza. Non c'è da risentirsi, perché è una cosa che capita. Allora, ripeto: "Potei così vedere il corpo di una ragazza seduta sul sedile posteriore, con il corpo inclinato all'indietro. Mentre notai che il ragazzo si trovava disteso con le gambe sul sedile anteriore e il corpo a bocconi nell'intercapedine fra i due sedili, con la testa adagiata sul sedile posteriore nella parte centrale".
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
P.M.: Presidente, scusi, può essere importante. Può leggere anche la frase dopo?
Presidente: "Preciso che lo schienale del sedile anteriore sinistro era reclinato". Cioè abbassato.
P.M.: E volendo c'è anche la frase successiva. Mi scusi, Presidente, può essere utile.
Presidente: Va bene. Ora ricorda meglio le cose, o conferma quelle che ha detto ora?
Mario Di Lorenzo: No, io confermo quelle che dissi allora. Ora, di buio... Perché poi, quando si comincia a arrivare gente lì, come si fa poi più a ricordarsi di tutto.
Presidente: Venne sentito il giorno dopo, mi pare, no?
Mario Di Lorenzo: Sì. Sì, sì.
Presidente: Due giorni dopo.
Mario Di Lorenzo: Il sedile mi sembrava era giù, però, sa, son cose, non è che...
Presidente: Va bene. Prego, Pubblico Ministero, può continuare l'esame nella forma ordinaria.
P.M.: Sì, Presidente. Ricorda di aver detto che la testa del ragazzo quasi poggiava sul fianco della ragazza?
Mario Di Lorenzo: Sì. Centrale, non lo so. Ora, senta, dico la verità. Non è che io sono andato lì ad aprire lo sportello e vedere. Di fuori, quando è buio, mi capisce anche lei, non è una cosa... neanche... poi la paura stessa delle persone. Sicché uno, lì per lì, sembra che sia appoggiato alla ragazza, può darsi sia stato spostato anche... Poi la macchina, dico, l'è un metro e me... neanche 90 centimetri. Sicché in 90 centimetri come si fa a giudicare o sulla ragazza o fuori della ragazza? Insomma, sono cose...
P.M.: Certo. Lei ricorda che tipo di auto era?
Mario Di Lorenzo: Questo non me ne ricordo.
P.M.: No. Se era una macchina che aveva due sedili davanti e un sedile intero dietro, o se eran quattro sedili?
Mario Di Lorenzo: No, credo... ora son passati tant'anni. Credo era una 127, può darsi?
P.M.: Sì, sì. Quello che ricorda lei.
Mario Di Lorenzo: A me mi sembrava...
P.M.: Siccome dice fra i due sedili. Le chiedo...
Mario Di Lorenzo: Mi sembrava una 127, va bene, bianca. Se non è...
P.M.: Mi scusi, la mia domanda è questa. Siccome lei dice "nell'intercapedine tra i due sedili11, le chiedo; lei ha presente che quella macchina ha due sedili davanti e uno intero dietro?
Mario Di Lorenzo: Mi sembra che abbia due sedili davanti e uno dietro, mi sembra, poi...
P.M.: Quindi "il corpo a bocconi nell'intercapedine tra i due sedili", sono i due sedili davanti?
Mario Di Lorenzo: Mah, questo ora io...
P.M.: Non se lo ricorda.
Mario Di Lorenzo: Non me ne ricordo.
P.M.: L'orario in cui avvennero questi fatti?
Mario Di Lorenzo: Senta, io gli dico, questi ragazzi vennero da noi verso l'undici, l'undici e mezzo. Poi sa, poi unn'è che uno si mette lì a vedere preciso l'orologio, perché sennò dice, uno... potrebbe essere... allora dice lei sapeva già tutto all'ora precisa. Però, era quell'ora lì. Dall'undici e mezzo...
P.M.: Poteva essere mezzanotte...
Mario Di Lorenzo: Sì. Che poi un s'è neanche visto nessuno l'ora.
P.M.: Ecco. Bene, non ho altre domande, grazie.
Presidente: Altri difensori? Avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Signor Di Lorenzo, lei ha assistito al momento in cui il corpo del ragazzo venne estratto dalla macchina?
Mario Di Lorenzo: Senta, io gli dico questo: forse da un po' fifone, come si dice un po' tutti, sì, sono sta... la prima vo... mi sono un po'...
Avvocato Filastò: Insomma c'era, via. C'era o no?
Mario Di Lorenzo: No, no, io c'e... Porca miseria! L'ho detto prima. Io c'ero, però, al momento che hanno estratto questo ragazzo mi sono un po' messo indietro perché è giusta che lavorano quelli dell'autoambulanza. Noi così, come cittadini, non è che si sa neanche movere una persona e né nulla insomma.
Avvocato Filastò: Però lei ha detto: "Al fine di estrarre il corpo del ragazzo..."
Mario Di Lorenzo: No, no, guardi, non ho detto al fine...
Avvocato Filastò: No, no, l'ha detto lei, è a verbale.
Mario Di Lorenzo: Senta, io gli dico questo...
Avvocato Filastò: Mi fa finire?
Mario Di Lorenzo: Può dar... Sì, mi dica.
Avvocato Filastò: "Al fine di estrarre il corpo del ragazzo, abbiamo alzato lo schienale del sedile anteriore sinistro e spinto questo ultimo verso il volante".
Mario Di Lorenzo: Senta, ora, dopo 15 anni come si fa a ricordarsi se si è spinto.
Avvocato Filastò: Benissimo. Ora lei non se lo ricorda. Però, all'epoca, lei raccontò di questa manovra. Cioè a dire raccontò che, per estrarre il corpo del ragazzo, fu necessario alzare il sedile anteriore sinistro e spostarlo verso il volante.
Mario Di Lorenzo: Ma questo, ora io tengo anche a precisare questo. Lei sa che quando...
Avvocato Filastò: Lei disse la verità all'epoca? Quando venne interrogato...
Mario Di Lorenzo: Per me mi sembrava di aver detto la verità, come la dico oggi qui in aula.
Avvocato Filastò: ... il 22 giugno? Venne interrogato e raccontò questa cosa. Quindi, evidentemente, il sedile anteriore sinistro ostacolava la fuoriuscita del ragazzo...
P.M.: Però aveva detto che era reclinato.
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: Ha detto che era reclinato.
Avvocato Filastò: Ha detto che era reclinato, ma lo ostacolava.
P.M.: Ma, guardi io...
Avvocato Filastò: Se era reclinato...
P.M.: ... quando...
Avvocato Filastò: Pubblico Ministero, se siamo a discutere, a maggior ragione: se era reclinato, questo sedile non avrebbe fornito nessun ostacolo a far uscire il ragazzo, se il ragazzo fosse stato seduto davanti.
P.M.: Ha detto lui, era reclinato.
Avvocato Filastò: Solo se il ragazzo era dietro con il bacino, con il corpo, questo sedile diventa un ostacolo ed è necessario spostarlo verso il volante.
Presidente: Va be', questo sarà, poi, è un commento...
Avvocato Filastò: Va be', ma insomma, mi provoca lui, sennò starei zitto io, Presidente.
Presidente: No, va bene, vedremo. Altre domande? Può andare, grazie.
Avvocato Bertini: Signor Presidente, senta, una domanda anch'io. Una soltanto, se posso. Prego, vuoi fare, Giampaolo?
Avvocato Curandai: No no, prego prego.
Avvocato Bertini: Ah. Si ricorda da che parte entrarono gli addetti della Misericordia per estrarre il corpo del ragazzo?
Mario Di Lorenzo: Dalla parte del ragazzo.
Avvocato Bertini: Dal lato guida?
Mario Di Lorenzo: Sì.
Avvocato Bertini: Grazie.
Presidente: Avvocato Curandai?
Avvocato Curandai: Sì. Senta, signor Di Lorenzo, scusi.
Mario Di Lorenzo: Sì?.
Avvocato Curandai: Lei poc'anzi ha detto che così, per paura, diciamo, per timore, si era appartato.
Mario Di Lorenzo: Sì. Appartato... Insomma, la macchina era di fronte in questo modo e arriva la Misericordia, certamente...
(voci sovrapposte)
Mario Di Lorenzo: ...non ti ci puoi mica buttare sopra alla Misericordia tutti e...
Avvocato Curandai: Sì sì, d'accordo, basta.
Mario Di Lorenzo: Uno si tira un po' su una parte per fare...
Avvocato Curandai: Ho capito, ho capito, stia tranquillo. Dicevo, ecco, questo quando è arrivata l'ambulanza. Ma lei, dalla posizione in cui si trovava, ha assistito attentamente a tutto il prelievo del ragazzo dalla macchina? Oppure si vedeva bene?
Mario Di Lorenzo: Vedere, era difficile vedere, perché era di buio, non è che si aveva una lampadina: non si aveva nulla. Sicché si intravede, fra la macchina, si intravede questa ragazza con questo foro qui alla testa, eh, certamente si vede questo dietro che sparisce un po' nel buio. Però, sa, dico, i fari nostri eran tutti spenti, non c'era nessuno, a questo punto come si fa, anch'io, a dire le parole precise? Dice 'no, guardi, sono in questo modo'?. Capito?
Avvocato Curandai: Quindi mi pare di aver capito che lei non ha potuto assistere e vedere attentamente il prelievo del ragazzo dalla macchina.
Mario Di Lorenzo: No, perché...
Avvocato Curandai: Eh. Grazie, basta, basta. Grazie.
Mario Di Lorenzo: Forse non lo so come spiegarlo, ha capito?
Avvocato Curandai: No no. Ma mi basta questo "no". Grazie.
Mario Di Lorenzo: Perché ognuno di noi cercava di fare qualcosa per aiutare. Perché poi arrivarono veramente tante persone. Ognuno di noi cercava di poter aiutare. Però, chi aiutò...
Avvocato Curandai: Sì. Quindi c'era...
Mario Di Lorenzo: ... la barella, chi aiutò... Eh, però, ha capito?, non è che...
Avvocato Curandai: C'era un po' di confusione e buio, molto buio.
Mario Di Lorenzo: Beh, sa, poi è una strada non c'è né luci e né niente.
Avvocato Curandai: Va bene, la ringrazio.
Mario Di Lorenzo: Prego.
Presidente: Allora, può andare, se non ci sono altre domande. Grazie.
Mario Di Lorenzo: Bene, grazie. 

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