martedì 8 aprile 2014

Giancarlo Lotti - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 novembre 1997 - Quindicesima parte

Segue dalla quattordicesima parte.

Avvocato Colao: Il Vanni pagava quando andavate a cena? Chi pagava lei o il Vanni quando andavate a cena di qua e di là?
Giancarlo Lotti: Qualche volta pagavo io e qualche volta lui.
Avvocato Colao: Ma alla Bartalesi le fu fatto un prestito di cinque milioni dal Vanni?
Giancarlo Lotti: Io, i' che ne so io. No, un so mica nulla io.
Avvocato Colao: Pensavo che lo sapesse.
Giancarlo Lotti: Se si parla della nipote con Mario, io un me n'interesso nemmeno. Io c'avevo i soldi che lavoravo durante il mese. Tante volte un c'arrivavo nemmeno a pagar la luce da Fabrizio, in do' stavo, nel Faltignano. Ci so' stato per parecchi anni, ora ... sei-sette anni...
Avvocato Colao: Di questi soldi che il dottore dava a Pacciani per avere le parti della donna, glieli dava a Vanni un po' di soldi o no?
Giancarlo Lotti: Questo, un so niente di questo. I' che facevan loro un lo so io.
Avvocato Colao: Per ricompensare anche voi, no? Andavate anche voi lì.
Giancarlo Lotti: Io un ho mai avuto niente da nessuno. Io ho lavorato giorno per giorno per mantenermi per me la macchina.
Avvocato Colao: Eppure lei sa che la Bartalesi ha detto che lei aveva il portafoglio con molti fogli da 100.000 e da 50.000 dentro. E spendeva di qua e di là.
Giancarlo Lotti: Secondo il mese che... se ho riscosso i' mese, andavo a mangia' fori. Questo un è mica un delitto, che andavo a mangia' fori.
Avvocato Colao: Ma...
Giancarlo Lotti: Andavo spesso a mangia' fori io.
Avvocato Colao: Eh.
Giancarlo Lotti: Alla trattoria Da Nello. Loro lo sanno, mi conoscan da 25 anni anche più. Sicché, io n'ho 57, sicché l'è una cosa...
Avvocato Colao: Senta, scusi, passiamo a una telefonata che fu intercettata quella con la famosa Nicoletti, quella fra Nicoletti Filippa e Lotti Giancarlo.
Giancarlo Lotti: Sì, lo so.
Avvocato Colao: A un certo punto, perché è una telefonata lunga, ora io le leggo da un certo punto in qua. "Ma da te a Faltignano c'è stato Mario o no?", dice Giancarlo. Se ne ricorda?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Colao: E la Filippa Nicoletti dice: "No". E Giancarlo dice: "Oh, io non ti dico altro". E la Filippa dice: "Io non l'ho mai visto questa persona". E Giancarlo...
Giancarlo Lotti: Ma lo dice lei, la Filippa?
Avvocato Colao: Sì. E Giancarlo dice...
Presidente: Non si deve fare la trascrizione...
Avvocato Colao: No, ma mi scusi c'è un punto Presidente. Non è che sto andando avanti così.
Presidente: Ma non si deve fare la trascrizione di quella telefonata.
Avvocato Colao: Eh, abbia pazienza.
Giancarlo Lotti: Ma scusi, lei dice una telefonata...
Avvocato Colao: Voglio dire, mi scusi. E continuando nel discorso, cioè io facevo perché se le facevo delle domande sparse allora dice: non c'è il contesto. Quindi parto per arrivare a un risultato. È una paginetta, arriviamo presto. "Una volta che voleva venire" - dice la Filippa - "ma poi non è mai venuto". E Giancarlo disse: "Poi disse che doveva venire con la Vespa e mi disse a me 'anderò con la Vespa io'. Boh, non lo so se c'è". E la Filippa: "No..."
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Avvocato Colao: "... non l'hai mai vista quella persona". Prego, no. Dica, dica. Scusi. Che vuol dire?
Presidente: Faccia la domanda, avvocato. È inutile che lei...
Avvocato Colao: La domanda è questa... viene dopo, viene. Perché dice...
Presidente: E allora faccia...
Avvocato Colao: "Che ci devo dire?", dice Giancarlo. Sto parlando anche alla fiorentina, così lui mi capisce meglio, no?
Giancarlo Lotti: Ma lei mi dice...
Avvocato Colao: E Filippa Nicoletti dice... Prego. Dica.
Giancarlo Lotti: Scusi Presidente, lui mi dice della telefonata e poi dice di Faltignano. Quello i' che...
Avvocato Colao: No, ma mi scusi...
Giancarlo Lotti: La telefonata l'è un conto e i' coso gli è un altro. Un lo so io.
Presidente: Ma cosa vuol sapere dall'imputato?
Avvocato Colao: In Questa telefonata a un certo punto lei dice: "Io ho visto Giovanni", dice la Filippa. E Giancarlo dice: "Sì, lo chiamavano Alberobello". Ora io le domando: chi è Alberobello?
Giancarlo Lotti: Che ne so.
Avvocato Colao: E Giovanni chi è?
Giancarlo Lotti: Giovanni è quel ragazzo che gl'andava da questa Filippa. E un giorno mi disse: 'guarda - era d'agosto, perché ero in ferie -. Mi disse - guarda mi accompagni te a casa?' - E l'accompagno io. E di lì ci siamo frequentati insomma, il tempo che 1'era...
Avvocato Colao: Poi c'è un altro nome qua. Io non voglio sapere se dicendo questi nomi possa venire fuori il nome del dottore.
Giancarlo Lotti: Ma che...
Avvocato Colao: Ma c'è il nome di un certo Mauro. Scusi, abbia pazienza.
Giancarlo Lotti: No, scusi. I' che c'entra il dottore a Faltignano? Quello...
Avvocato Colao: Ma lei lo sa come si chiama il dottore?
Giancarlo Lotti: No, un lo so.
Avvocato Colao: E lo riconoscerebbe?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Colao: Ma era medico in che zona?
Giancarlo Lotti: Come fo a sapelle io queste cose?
Avvocato Colao: Glielo domando se lei lo sa.
Giancarlo Lotti: Un lo so io. Se dico una cosa un la so, perché devo dire una cosa e poi...
Avvocato Colao: Senta una cosa Lotti, e Roberto Venturini di Scandicci che viene rammentato in questa comunicazione, se lo ricorda lei?
Giancarlo Lotti: Gl'era socio di Salvatore Indovino.
Avvocato Colao: Prego?
Giancarlo Lotti: Gl'era socio.
Presidente: Di Salvatore Indovino.
Avvocato Colao: Ah. Ho capito.
Presidente: Era socio di Salvatore Indovino, ha detto.
Avvocato Colao: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Questo Roberto di Scandicci o di Prato, di preciso non lo so. E c'andava spesso, come fo a ricordammi tutti i nomi di preciso?
Avvocato Colao: Lei si ricorda di avere scritto una lettera consegnata al dottor Vinci che poi la consegnò al P.M.? Questa lettera qui?
Giancarlo Lotti: Al dottor Vinci?
Avvocato Colao: Scritta in stampatello suo. Lei si ricorda di aver scritto una lettera?
Giancarlo Lotti: Io...
Avvocato Colao: Sì, gliela faccio vedere se crede.
Presidente: Gliela faccia vedere questa lettera via, avvocato. Sennò...
Giancarlo Lotti: ... un mi riesce di scrivere...
Presidente: Ma che lettera è? 
(voce fuori microfono)
Presidente: Ci faccia vedere che lettera è.
Avvocato Filastò: È quella lettera che io ho chiesto venisse periziata, non so se si ricorda.
Presidente: Non lo so mica.
Avvocato Colao: Lei comincia: "Sono venuti a"...
Presidente: Ma lei... in tanto vediamo che dica se quella è la lettera sua o non sua, sennò dice: "lei comincia...'’. Qui si che le domande sono un po'...
Avvocato Colao: Sto cercando di aiutare...
Giancarlo Lotti: Sì, questa l'ho scritta io, è una cosa mia.
Avvocato Colao: L'ha scritta lei.
Giancarlo Lotti: Ma l'ho scritta ultimamente ora.
Avvocato Colao: L'ha scritta... infatti. 
(voci sovrapposte)
P.M.: Non ai tempi degli omicidi.
Avvocato Colao: 15/11 del '96, l'ha scritta...
Giancarlo Lotti: Ha visto come scrivo io? 'Un è che sii uno che ha studiato di molto.
Avvocato Colao: E infatti... bisogna interpretare molto per capire. 
(voci sovrapposte)
Presidente: Benissimo, avvocato, diamo atto di che cos'è questa lettera.
P.M.: È prodotta negli atti del P.M., quelli... 
(voci sovrapposte)
Presidente: Me la faccia vedere, per cortesia. Sennò, poi viene la trascrizione: è stata prodotta una lettera, e non si sa che lettera è. Andiamo. 
(voci fuori microfono)
Giancarlo Lotti: No, è quello... 'un mi ricordavo di tante parole e allora l'ho scritto così.
Presidente: "Sono venuti a casa qui a Lucchiano..."
Giancarlo Lotti: No, ora ho capito il discorso...
Presidente: Si da atto che l'avvocato Colao ha mostrato all'imputato una lettera quasi tutta a stampatello, con degli omissis, in fotocopia...
Giancarlo Lotti: No, a dire la verità a scrivere normale non mi riesce perché 'un è che abbi studiato...
Presidente: E che la prima pagina porta il numero 1696 a tampone, non so, della numerazione del fascicolo da cui è tratto. Va bene. Può prendere, avvocato, prenda.
Avvocato Colao: Lei conclude questa lettera, glielo leggo come la conclude, dice: "Mario e Pietro, fate cose mostruose, ma io non le avrei fatte, ma voi le fate. E per le famiglie di questi omicidi non vi importa, non avete rimorsi, a me fate schifo...”
Presidente: Avvocato, domande, per cortesia, domande.
Avvocato Colao: È questa la domanda. "... fate schifo, e bestie come voi, Mario e Pacciani, le farei sparire per sempre dalla circolazione." Conferma di aver scritto questa...
Giancarlo Lotti: L'ho scritta di mano mia.
Avvocato Colao: Eh? L'ha scritta di mano sua?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Colao: Bene. Con queste impressioni. Grazie, non ho altre domande.
Presidente: Senta, a chi era indirizzata quella lettera?
Giancarlo Lotti: Eh?
Presidente: Quella lettera, a chi l'ha mandata?
Giancarlo Lotti: L'ho detto... io l'ho scritta...
Presidente: A chi l'ha mandata?
Giancarlo Lotti: L'ho scritta così, per ricordammi di preciso delle cose...
Avvocato Colao: L'ha già detto.
Presidente: Cioè, ha scri... È un appunto suo.
Giancarlo Lotti: Sì. Un appunto mio.
P.M.: L'ha consegnato...
Presidente: No, parlate di una lettera, scusi, avvocato, la lettera si spedisce, non si tiene nel cassetto per rabbia.
Avvocato Colao: Presidente, gliel'ho detto...
Presidente: Per sapere quello che chiede a lui. 
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: No, ma quella io...
Presidente: Allora, lei... è uno scritto che teneva per sé. L'ha scritto e lo teneva per sé.
Giancarlo Lotti: Sì. Per ricordammi del...
Presidente: Per ricordare le cose che doveva dire, è così?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Okay.
Avvocato Colao: Mah, scusi, posso fare io...
Presidente: E poi a chi l'ha consegnata?
Giancarlo Lotti: Io 'un l'ho consegnata a nessuno.
Presidente: Gliel'ha sequestrata la Polizia?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Io le cose non le so, se non le dite, ragazzi, come si fa, eh.
Giancarlo Lotti: Bah, io...
Avvocato Colao: Scusi, posso fare... Signor Lotti, senta, questo è stato un suo sfogo? Si è sfogato con questa lettera?
Giancarlo Lotti: Eh...
Presidente: Dica, dica.
Avvocato Colao: Le domando: si è liberato?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Colao: Grazie, non ho altre domande.
Presidente: Bene. Allora, altri? Parti civili? Avvocato Curandai.
Avvocato Curandai: Presidente, magari, si può andare a domattina? No, eh.
Presidente: Si va anche a domani mattina, sì, come no.
Avvocato Curandai: Anche, dico, per l'esame.
Presidente: Come?
Avvocato Curandai: Stasera fino a che ora durerà questa udienza?
Presidente: Mah, stasera io pensavo fino alle sette. E poi dopo... Anche per un'altra ragione, perché l'avvocato Bertini mi ha preannunciato che domani mattina ha un processo urgente in Pretura, che farà per primo, e prima delle dieci e mezzo-undici non può essere in aula. E questo me l'ha già... E Bertini ... verrà all'istanza dopo.
Avvocato Filastò: Allora, potrebbe inframezzarmi l'avvocato Bertini, no? 
Avvocato: Ma, faccio l'esame io adesso.
Presidente: Lui è il difensore del Lotti, eh. È il difensore del Lotti. Va bene? Prego, avvocato Curandai.
Giancarlo Lotti: Posso andare io?
Presidente: No, no, no. L'avvocato Curandai, dico, do la parola all'avvocato Curandai per l'esame del Lotti.
Giancarlo Lotti: Perché, scusi Presidente, io di molto a sedere, sa che c'ho la schiena un po'...
Presidente: Vuole che sospenda un po'...
Giancarlo Lotti: Eh, a stacci di molto e un respiro nemmeno, mi va via il fiato. C'ho avuto delle cose nella spina, sicché... 
(voce fuori microfono): Ci possiamo riposare...
Presidente: Vuole che sospendiamo un quarto d'ora, così sta all'impiedi, eh, così? Va bene. Sospendiamo un quarto d'ora.
Giancarlo Lotti: 'Un è che lo faccia apposta...
Avvocato Curandai: Ma, Presidente, che sia un quarto d'ora però.
Presidente: No, no, un quarto d'ora. Un quarto d'ora.
Giancarlo Lotti: No, c'ho questo...
Presidente: Sono le cinque e mezzo...
Giancarlo Lotti: Senta, signor Presidente, un ce la farei stasera, perché mi dole la spina, mi dole la schiena, 'un ce la fo a arriva' alle sette... 
(voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: ... no, a di' la verità, non è che lo facci...
Presidente: Allora, dice l'imputato che non se la sente perché gli fa male la schiena. Allora andiamo a domani mattina, va', sennò. Allora, avvocato Bertini...
Avvocato Bertini: Presidente, io vedrò di fare prima che posso...
Presidente: Ecco, lei...
Avvocato Bertini: Penso però non prima delle undici.
Presidente: Lei faccia il processo per primo.
Avvocato Bertini: Sì, sì, ho già...
Presidente: Come si chiama questo Pretore?
Avvocato Bertini: Dottoressa Chiarantini. Ho già fatto un'istanza in tal senso, l'ha fatta anche un codifensore, perché sono più imputati, quindi... Un altro avvocato, Benucci, deve andare a Milano, quindi ha fatto un'istanza analoga alla mia. E, da quanto mi risulta, la dottoressa Chiarantini ha accolto l'istanza di fare il processo per primo.
Presidente: Bene. Allora, le dica pure che noi siamo a spettare lei, va bene?
Avvocato Bertini: Comunque, ecco, le preannuncio che è un processo un po' complicato, quindi forse un po' di tempo va via, un paio d'ore buone ci vorranno.
Presidente: Io credo che, insomma, dieci e mezzo va bene. Bene? 
(voce fuori microfono)
Presidente: Lei parla per primo, poi lascia un sostituto per sentire la sentenza, gli altri, va bene? (voce fuori microfono) Benissimo.
Presidente: Allora, si rinvia a domani, 28, ore 10.30.
Avvocato Bertini: 10.30, va bene.
Presidente: 10.30, va bene?
Giancarlo Lotti: Se ci potevo stare... ma...
Presidente: No, no, va be', se è stanco è stanco, va bene. Allora, mi raccomando, domani in forma. Nuova traduzione del Vanni.

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