Segue dalla prima parte.
Avvocato Curandai: Va bene. Signor Lotti, ieri lei ha parlato di un medico che, in cambio di danaro, avrebbe ricevuto, come lei ha detto, la carne. Cioè, questi...
Presidente: Scusi, eh avvocato...
Avvocato Curandai: Prego, prego.
Presidente: Lui ha parlato di un dottore.
Avvocato Curandai: Di un dottore...
Presidente: Eh, se mai chiediamo. Ma, dottore, è un medico... Perché poi l'avvocato Colao, ha fatto la domanda e poi non l'ha completata.
Giancarlo Lotti: Ma lui dice un medico veterinario.
Presidente: Eh, quello, quel dottore, era un medico, o un dottore, un titolo... un laureato?
Giancarlo Lotti: Mah, lei a quale dottore si riferisce?
Avvocato Curandai: Scusi, se mi consente, Presidente, di fare la domanda.
Presidente: Va bene.
Avvocato Curandai: Allora, lei ieri ha parlato di un dottore che andava a Mercatale da Pacciani a prendere i feticci in cambio di danaro. Va bene? Ci siamo?
Giancarlo Lotti: Questo l'ho detto.
Avvocato Curandai: Sì. Era un medico, o un dottore... non so, un commercialista...
Giancarlo Lotti: Vanni gli ha detto che gl'era un medico. Io un posso mica approfondir la cosa.
Avvocato Curandai: Era un medico. Bene.
Giancarlo Lotti: Lui m'ha detto così. Poi, se l'era un medico…
Avvocato Curandai: Senta, e questo scambio: danaro-feticci, riguarda tutti i delitti oggetto di questo processo?
Cioè: '81-'82-'83-'84-'85?
Giancarlo Lotti: Questo, non lo so di certo. Questo non... Come faccio a saperlo preciso... Non lo so.
Avvocato Curandai: Signor Lotti, io credo che lei sappia molte cose. Mi sembra che possa fare uno sforzettino in più, per dire la verità. È il momento opportuno. È l'unico momento veramente opportuno di dire la verità. Io la prego di dire più cose, su questo punto. Perché qui si deve dire la verità, tranquillamente e sinceramente.
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto quel giorno. Poi io un so altre cose.
Avvocato Curandai: Lo ha visto quel giorno?
Giancarlo Lotti: Quel giorno e basta.
Avvocato Curandai: In piazza di San...
Giancarlo Lotti: Poi, se gl'è stato altre cose...
Avvocato Curandai: Lei lo ha visto...
Giancarlo Lotti: ... tra loro, io non lo so. Questo, un posso...
Avvocato Curandai: ... anche fisicamente, questa persona?
Giancarlo Lotti: No, un l'ho vista io, personalmente. L'ho vista in questa macchina.
Avvocato Curandai: In questa macchina.
Giancarlo Lotti: Poi, un l'ho vista per bene, la persona come l'era.
Avvocato Curandai: Quindi, lei, su questa persona non ci può dire nient'altro?
Giancarlo Lotti: Io...
Avvocato Curandai: Per esempio ci può dire qual era lo scopo di questo scambio danaro-feticci? Che scopo...
Presidente: Scusate, scusate... Avvocato, scusi un attimo. Ricordo alle telecamere di non riprendere il Lotti, eh. Ora, vale anche l'avvertimento di ieri. Bene, possiamo continuare.
Avvocato Curandai: Grazie. Ricorda lo scopo di questo scambio? Cioè, lei può dire qualcosa su questo punto?
Giancarlo Lotti: No, io un posso dire, perché a me, più di quello, un mi hanno detto. È un dottore che andava da Pietro, e basta.
Avvocato Curandai: Ma...
Giancarlo Lotti: Come fo a sapere altre cose?
Avvocato Curandai: ... di che zona era? Era di Firenze, di Siena...
Giancarlo Lotti: E come fo a sapere, a me un mi hanno mica detto se gl'era di Firenze, o se gl'era di Prato, o di coso. Come fo a sapere queste cose!
Avvocato Curandai: Nemmeno che specializzazione avesse? Medico generico, cosa?
Giancarlo Lotti: A me m'anno detto un dottore. Come fo a capirlo se gl'era un dottore di medicina, o di coso. Come fo…
Avvocato Curandai: Lei non ci può dire nemmeno l'età. L'età, niente?...
Giancarlo Lotti: L'età. Come fo a sapere... I' ché vo a domandargli l'età io? Se parlava quell'altro, come facevo a dirlo io?
Avvocato Curandai: Signor Lotti, io ho l'impressione...
Presidente: Non si deve... Lotti, non si deve adirare...
Giancarlo Lotti: No, io non mi arrabbio.
Presidente: Sono domande legittime, scusi. Allora...
Giancarlo Lotti: Lo so...
Presidente: Poi gliene farò anch'io delle altre. Perché lei deve dare delle spiegazioni, scusi, eh. Abbia pazienza, eh.
Avvocato Curandai: Signor Lotti...
Presidente: Non si può metter su un castello, qui...
Avvocato Curandai: Coraggio, coraggio, coraggio. Bisogna tirarla fuori, questa verità. Questo è il momento
opportuno. Mi scusi, io insisto perché rappresento una delle parti...
Presidente: L'avvocato vuol sapere se sa qualcosa di questo dottore, di questo medico.
Giancarlo Lotti: Mah, a me m'aveva detto un dottore, però le altre cose non le so io.
Avvocato Curandai: Ma io ho l'impressione che le sappia le cose, lei, invece. Le dica, le dica, è il momento opportuno.
Presidente: Ora, senza volermi inserire nelle domande che poi arriverà il mio turno, ma possibile che una persona come il Vanni, come il Pacciani, vengano a parlare di lei di tante cose e lei non ha, neanche per curiosità, dice, non fa nessuna domanda? Si limita così. Perché lei ha confessione di tutti. Abbia pazienza, eh.
Giancarlo Lotti: Ma se un me l'hanno detto...
Presidente: Lei, le cose, le sa molte di più, caro Lotti. Eh, se non le vuol dire, è un altro discorso e non gliele possiamo strappare con le mani, con le tenaglie. Però, qualcosa in più dovrebbe dire. Per suo interesse, interesse di tutti, per la Giustizia.
Avvocato Curandai: Se sa qualcosa di più, ce lo dica, serenamente.
Presidente: Com'è la domanda, allora. Se non vuol rispondere, che si può fare? Andiamo.
Avvocato Curandai: No, ma sta riflettendo. Forse...
Giancarlo Lotti: No, non sto riflettendo. Se dico una cosa e io non so altro, i' che devo dire cose che un so?
Avvocato Curandai: No, quello no.
Giancarlo Lotti: Eh, e allora?
Avvocato Curandai: Io le chiedo di dire quello che lei sa. Io credo che lei sappia molte cose di più. Va bene, passiamo ad altre domande. Passiamo, appunto, al duplice omicidio di Vicchio. quando lei parlò a Vanni della famosa piazzola di Vicchio. E, su questo punto, c'è anche l'ammissione di Vanni. Vanni ha detto che lei gli parlò di questa piazzola. Il Vanni, in quel momento, che cosa le chiese di preciso? Se lo ricorda?
Siccome lei è stato interrogato su questo punto, quindi io credo che possa ricordare quello che lei ha già dichiarato un anno fa.
Giancarlo Lotti: Sì, quande s'andette là?
Avvocato Curandai: Sì. Quando lei andò col Pucci e vide questa piazzola, la Panda celeste, eccetera...
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Curandai: ... poi lei ne parlò col Vanni. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Curandai: E il Vanni, in quel momento, cosa le disse? Quando lei ne parlò col Vanni.
Giancarlo Lotti: Quando ho trovato il Vanni?
Avvocato Curandai: Sì. Quando lei gli dice: 'noi s'è trovato questa piazzola, questa Panda celeste', cosa disse il Vanni?
Giancarlo Lotti: C'era queste persone, c'era questa macchina celeste ferma.
Avvocato Curandai: Sì. E cosa disse, in quel momento, il Vanni? Se lo ricorda? Sennò glielo ricordo io.
Giancarlo Lotti: No, disse di fare un sopralluogo là, in questa piazzola.
Avvocato Curandai: Le disse, scusi?
Presidente: Di fare un sopralluogo là, su questa piazzola.
Avvocato Curandai: Sì, ecco: "Egli mi chiese il percorso che avevo fatto per andare a Vicchio”. È vero questo?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Curandai: Ecco. Poi, nei successivi colloqui, il Vanni le dette oppure no conferma di aver fatto un sopralluogo a Vicchio, insieme a Pacciani, sì, o no?
Giancarlo Lotti: Eh, questo... questo un lo so. Se c'enno andati da soli, questo non...
Avvocato Curandai: Ecco...
Giancarlo Lotti: Qui' giorno siamo andati insieme, questo lo dico.
Avvocato Curandai: Sì, però, lei deve essere un po' più preciso su questo punto, perché lo è già stato preciso.
Cioè, il Vanni e il Pacciani le dissero che, prima del duplice omicidio, erano già andati là a Vicchio, eh? Glielo dissero?
Giancarlo Lotti: Mah... prima dell'omicidio?
Avvocato Curandai: Eh, glielo dissero che erano già andati anche loro là, andarono, prima dell'omicidio?
Giancarlo Lotti: Sì, ci andarono.
Avvocato Curandai: Ci andarono, ecco. E questo lo aveva già detto. Bene. Senta...
Giancarlo Lotti: No, il giorno...
Avvocato Curandai: No, io non...
Presidente: Aspetti, lo faccia completare, lo faccia
completare.
Avvocato Curandai: Certo.
Presidente: Dica.
Giancarlo Lotti: Il giorno innanzi, mi chiesero di andare… insomma…
Presidente: Con loro.
Giancarlo Lotti: Di andare insieme.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: No, per precisare all'avvocato. Insomma, per...
Presidente: Il giorno prima dell'omicidio, le disse: 'domani si va'. È così?
Giancarlo Lotti: Quello me l'hanno detto innanzi, il giorno...
Presidente: Prima, il giorno prima.
Giancarlo Lotti: Di andare su questo luogo qui.
Presidente: E che loro erano stati anche a Vicchio per conto loro, quando glielo hanno detto? Se glielo hanno detto.
Giancarlo Lotti: Lo dissero dei giorni innanzi, che gli erano stati a guardare questa piazzola.
Presidente: Ah.
Avvocato Curandai: Sì, sì, ma questo lo ha già dichiarato. Allora...
Presidente: Avvocato, non lo sappiamo cosa ha dichiarato.
Avvocato Curandai: Certo.
Presidente: Perché non li abbiamo questi verbali, eh.
Avvocato Curandai: Ma io faccio le domande proprio per informare la Corte, eh. Io le so, le conosco le risposte e non conosco solo le mie domande. Dunque...
Presidente: Quando lei dice "loro", scusi avvocato.
Quando dice "loro", "loro" chi?
Giancarlo Lotti: Mario e Pietro.
Presidente: Mario e Pietro Pacciani.
Avvocato Curandai: Bene. Passiamo ad un'altra domanda. Lei ricorda a che ora arrivaste a Vicchio la sera del...
Giancarlo Lotti: È sempre stato dopo cena.
Avvocato Curandai: Sì. Ma ricorda. . .
Giancarlo Lotti: Di preciso, come fo a ricordarmi... è da tanto tempo.
Avvocato Curandai: Eh, cerchi di fare uno sforzettino su questo punto. Perché lei ha dichiarato qualcosa di preciso, già, davanti... davanti a tre Procuratori della Repubblica, non davanti a un vicebrigadiere di periferia, ma davanti a tre Procuratori della Repubblica, tutti e tre riuniti per lei.
Giancarlo Lotti: Siamo partiti verso le nove e mezzo, le dieci.
Avvocato Curandai: Dunque, lei ha dichiarato che arrivaste alle 23.00, verso le 23.00. Può darsi?
Giancarlo Lotti: Mah, preciso... non ho mica guardato l'orologio se gl'era più tardi o no.
Avvocato Curandai: Può confermare?
Giancarlo Lotti: Sarà stato più tardi delle 22.00.
Avvocato Curandai: Certamente. Lei ha già dichiarato verso le 23.00, conferma questa... Benissimo. Senta un'altra cosa: lei ha più volte descritto il coltello usato da Vanni per gli omicidi. Lo ha descritto nell'interrogatorio dell'11 marzo del '96 e in sede di incidente probatorio. Poi lo ha descritto anche in aula, ieri. Lei, scusi, era. . . mi sembra che lei fosse presente quando questo pugnale, quando questo coltello da cucina fu mostrato al dottor Maurri, eh? Lei era presente in aula.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Curandai: Quel coltello sequestrato a Vanni, può essere identificato con quello che lei ha visto in mano a Vanni quando egli procedeva a questi assassini, a questi omicidi?
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto quella lunghezza che ho fatto ieri.
Avvocato Curandai: Ecco, quel coltello sequestrato a Vanni, visto qui in aula, è quello? Può esser quello?
Giancarlo Lotti: Può darsi sia quello. No, son sicuro che sia quello lì. Poi...
Avvocato Curandai: Va bene. Senta, lei ieri...
Giancarlo Lotti: ... per avere...
Avvocato Curandai: ... ha parlato poi di uno spolverino. Lei...
Giancarlo Lotti: Lo spolverino lo aveva...
Avvocato Curandai: Sì, ha parlato di uno spolverino, nel senso...
Giancarlo Lotti: Una volta sola un l'aveva.
Avvocato Curandai: No, adesso passiamo a un altro...
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Curandai: Mi scusi, eh signor Lotti.
Giancarlo Lotti: No. ..
Avvocato Curandai: No, no, stia tranquillo.
Giancarlo Lotti: No, io son tranquillo.
Avvocato Curandai: Non ci sono problemi.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Curandai: Non ci sono problemi.
Allora, lei ieri ha parlato di uno spolverino.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Curandai: Noi sappiamo tutti che cosa è successo ieri. Ieri, lei ha detto che, per quanto riguarda l'omicidio di Vicchio, escludeva che quello spolverino...
Giancarlo Lotti: No, di molte volte non mi riesce esprimermi...
Avvocato Curandai: ...sì. Fosse stato prelevato dal Vanni. E ha spostato questa scena, questo prelevamento, questo indossamento dello spolverino, lo ha spostato all'85.
Avvocato Filastò: La domanda qual è, avvocato?
Avvocato Curandai: Questa è la premessa della domanda. Come fa lei.
Avvocato Filastò: La domanda, però.
Avvocato Curandai: Come fa lei, Filastò. Anche lei fa le premesse, quando fa le domande. Me la faccia fare anche a me, per cortesia.
Presidente: Va bene. Niente polemiche, per cortesia.
Avvocato Curandai: No, nessuna polemica. Allora, dico: se io le mostrassi le fotografie di alcuni spolverini, lei sarebbe in grado di riconoscere, più o meno, quello indossato da Vanni?
Giancarlo Lotti: Sul celeste.
Avvocato Curandai: Gliele faccio vedere, così...
Presidente: Erano sul celeste, dice lui.
Giancarlo Lotti: Sul colore celeste, due...
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Era uno spolverino celeste...
Giancarlo Lotti: Di quelli che si portano fino a qui.
Presidente: Sì, a metà, a metà gamba.
Giancarlo Lotti: Quelli normali.
Presidente: Sì.
Giancarlo Lotti: Aveva delle tasche qui davanti e... Però, su un coso solo, un gliel'ho vista.
Presidente: Su un...?
Giancarlo Lotti: Su un... lì, all'85, non l'ho visto.
Presidente: Scusi, scusi, faccia parlare.
P.M.: No, glielo lasci... Sta dicendo: su uno non gliel'ho visto.
Presidente: Eh, 'su uno non gliel'ho visto'.
Su quale non l'ha visto?
Giancarlo Lotti: Su uno dell'85. Quello, son sicurissimo, non l'aveva.
Presidente: Non l'aveva.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: A me sembra che anche ieri sera ha detto proprio il contrario.
Giancarlo Lotti: No, mi sono... espresso male io.
Presidente: Ecco. Ieri sera ha detto che a Vicchio lo
escludeva.
Giancarlo Lotti: No, mi sono...
Presidente: Lo escludeva.
Giancarlo Lotti: No, mi sono un po' sbagliato io, perché...
Presidente: Ecco, mi dica, mi chiarisca.
Giancarlo Lotti: ... perché ho parlato e allora mi sono...
(voce fuori microfono)
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