venerdì 3 gennaio 2014

Marisa Pucci - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 04 ottobre 1997 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

P.M.: Grazie, Presidente. Lei, signora, ha raccontato questo alla Polizia esattamente il 24 gennaio del '96. Se io leggo bene questo verbale: Pucci Marisa. Eh?
M.P.: Sì. Sì, sì.
P.M.: Bene?
M.P.: Mi dica.
P.M.: Vediamo di ricordare insieme, così... E il verbale dice: "Voi mi chiedete se mio fratello Fernando ha mai detto qualcosa circa i motivi per cui è stato recentemente sentito in Questura dai Magistrati. Effettivamente" - lei dice - "la sera che lui ritornò, accompagnato dal nostro fratello Valdemaro, dopo essere stato sentito in Questura, intorno alle 21.30..."
M.P.: Sì.
P.M.: Quindi, siamo in epoca antecedente, eh.
M.P.: Sì, sì.
P.M.: Fa un primo racconto diverso, da questo, eh.
M.P.: Sì, venne a cena, lui è venuto a cena da me...
P.M.: "Io gli chiesi cosa gli era stato domandato." Lei dice.
M.P.: Sì.
P.M.: "Lui mi rispose genericamente che gli avevano fatto domande sul 'Vampa'." È così?
M.P.: Eh, e basta.
P.M.: Su...
M.P.: E basta.
P.M.: Posso leggere...
M.P.: Sì, lei legga pure.
P.M.: ... ancora cosa ha detto.
M.P.: Certo.
P.M.: "E che lui aveva detto tutto quello che sapeva, specificando a me di non parlare con nessuno in paese e che anche lui sarebbe stato riservatissimo con chiunque, perché così gli era stato raccomandato dalla Polizia."
M.P.: Eh, ma io... Io non credo di aver detto... Perchè a noi non ci ha detto nulla.
P.M.: Sì, signora. A voi non vi ha detto nulla, esatto.
M.P.: Mi ha detto solo gli avevano chiesto di questa cosa.
P.M.: E gli avevano detto di non riferire nulla a voi? Dal verbale si legge così.
M.P.: Eh, può darsi che ci abbia...
P.M.: Ecco.
M.P.: Quello, può darsi.
P.M.: Benissimo.
M.P.: Di non dire nulla...
P.M.: A voi parenti. Ecco.
M.P.: A noi.
P.M.: È così?
M.P.: Sì.
P.M.: Lei ricorda questo?
M.P.: Ma non spiegò niente lui, eh. Disse solo...
P.M.: Benissimo.
M.P.: ... che: 'mi hanno chiesto di questo fatto, ma...'
P.M.: "E mi hanno detto di non riferire nulla”, ai parenti.
M.P.: Sì, ma nemmeno quello. Noi non... Lui non mi doveva dire...
P.M.: Abbiamo capito benissimo, signora.
M.P.: ecco, ecco.
P.M.: almeno io. "Aggiunse di aver detto agli investigatori che una sera, diversi anni fa, mentre si trovava con Giancarlo a passare dalla piazzola degli Scopeti, ho capito che alludeva a quella dove furono uccisi i due francesi, entrambi furono rincorsi e allontanati da due persone. Per tale motivo, aggiunse testualmente: 'noi si venne via. Io volevo andare dai Carabinieri, ma Giancarlo non volle'."
M.P.: Sì, questo me lo ha detto in un secondo tempo, però, a me, eh. Non me lo ha detto quella sera lì.
P.M.: E infatti lei lo riferisce alla Polizia il 24 gennaio.
M.P.: Ecco. Io...
P.M.: E lui sarebbe stato sentito nei giorni precedenti.
M.P.: Non me lo ha detto. Questo, che gli avevano dato...
P.M.: Che lui voleva andare dai...
M.P.: Che lui voleva andar dai Carabinieri, me lo ha detto.
P.M.: Ecco.
M.P.: E io gli ho detto: 'e perché non ci sei andato?' 'Perché il Lotti non è voluto venire'.
P.M.: Benissimo.
M.P.: Questo, sì, me lo ha detto. Però non quella sera lì. Perché si è insistito, dopo parecchio tempo me lo ha detto, però, eh. Si è insistito e...
P.M.: Lui era fedele a quello, apparentemente a quello che gli aveva detto la Polizia di non dire nulla.
M.P.: Ecco, sì.
P.M.: No, questa è una deduzione mia, eh, signora.
M.P.: Guardi, che lui non è una persona perfetta, però quello, stia tranquillo, che quando ha detto una cosa...
P.M.: E così si è comportato.
M.P.: ... gli hanno detto di non lo dire, non lo dice.
P.M.: Lei capì, o cercò di capire come mai Fernando, quella sera, voleva andare dai Carabinieri? Cos'era successo? Indipendentemente da quello che ha saputo dopo, io dico...
M.P.: Dopo tanto tempo, perché lui lo ha detto dopo tanto tempo.
P.M.: Certo.
M.P.: Ecco. Io gli ho detto: 'perché non sei andato dai...', tutti, tutti, io e il mi' marito solo, perché non c'era neanche il mi' figliolo, perché gli era già andato, era già uscito. 'Perché un tu gliel'hai detto, un tu sei andato dai Carabinieri?', ecco. Poi, sa, con lui non c'è da insistere. Perché non si può insistere, ha capito?
P.M.: Infatti lei dice: "Dopo questo episodio, non ha commentato più nulla, né io gli ho chiesto altro per aderire alla volontà di riservatezza espressa da Fernando."
M.P.: Ecco, ha visto gli dico la verità.
P.M.: Io penso di sì, perché...
M.P.: È così.
P.M.: ... sta dicendo la stessa cosa...
M.P.: Ecco. È proprio così, perché a me mi dispiace insistere, perché dopo si arrabbia e io... Guardi, che il mi' fratello mi... Insomma, la mamma ce lo ha raccomandato tanto, sicché noi si tiene come...
P.M.: Mi sembra che vi state comportando come da...
M.P.: Ecco, lei lo ha vi... Non so se lei lo ha visto...
P.M.: L'ho visto, sì.
M.P.: Sicché sta bene, non gli manca nulla e si fa tutto per lui. Quello che non può lui, si fa tutto noi.
P.M.: E, successivamente, da quello che riferisce suo fratello Valdemaro, invece Fernando ha poi riferito tutto ciò che lo stesso Fernando ha riferito alla Polizia.
M.P.: Sì.
P.M.: Lei al Magistrato. A lei Fernando ha poi raccontato nei dettagli cosa aveva visto...
M.P.: No, io l'ho saputo dal mi' fratello.
P.M.: Lo ha saputo dal suo fratello.
M.P.: Sì.
P.M.: Quindi lei è rimasta dalla...
M.P.: Perché io non ho mai...
P.M.: ... viva...
M.P.: ... insistito, con lui, ha capito? Perché...
P.M.: ... dalla viva voce di Fernando ha sentito solo il discorso che, quella notte, erano lì e che lui voleva andare dai Carabinieri.
M.P.: Sì, sì. Guardi, e difatti anche una sera di queste sere, il mi' marito dice: 'gli ha ha detto le cose. E a noi...' 'Ma può darsi che abbia... non so, che gli dispiaccia dirmelo a me. Non lo so'.
P.M.: Ha una sorta di timore nei confronti della sorella.
M.P.: No, timore no, poverino, perché... Si figuri...
P.M.: Allora gli dispiace.
M.P.: Ecco.
P.M.: Gli dispiace fare questo racconto. Invece a suo fratello maschio, lo ha raccontato...
M.P.: È più facile. Forse più confidenza, non lo so. Noi siamo sempre, siamo sempre lì con lui, eh.
P.M.: Sì, sì.
M.P.: Perché Valdemaro c'ha il negozio lì, accanto. Io c'ho la casa lì, accanto; i nipoti sono su... Insomma, è protetto da tutti.
P.M.: Quindi, il racconto completo, lo ha fatto poi a Valdemaro...
M.P.: Il racconto completo lo ha fatto a Valdemaro. Io lo so da loro, insomma. Fra fratelli, bisogna dirselo, vero. Anche per decidere come...
P.M.: Eh, certo. Senta ancora una cosa: noi abbiamo chiesto a sua cognata - e lei ci ha dato una certa risposta - la domanda che è stata fatta è questa: Fernando è un tipo chiuso, lo abbiamo capito, dice il meno possibile. Su questo argomento è stato chiusissimo. E poi ha fatto i racconti che ha fatto.
M.P.: Sì.
P.M.: Ma Fernando, in genere, è uno che racconta balle? Si vanta...
M.P.: No.
P.M.: Non è capace.
M.P.: No, per carità! No, no. Guardi, lo può chiedere a tutto il paese.
P.M.: Senta ancora una cosa...
M.P.: Balle non le ha mai raccontate, Fernando. Se... noi si dice che, se dice una cosa, sicuramente l'è vera. Perché lui, balle, non... Io... No.
P.M.: Infatti. Noi ci fa piacere apprendere da lei questo, perché ci serve per valutare le dichiarazioni di suo fratello.
M.P.: No, no, questo glielo assicuro. Io, come sorella glielo giuro su icché la vuole, che Fernando balle non ne racconta.
P.M.: Senta ancora, signora, una...
M.P.: Non è neanche il carattere che chiacchiera tanto. Lui è sempre a... Qualche cosa ha sempre da fare. E meno male che ha la sua, ha le sue cosine da fare. Ha capito? Perché sennò...
P.M.: Certo.
M.P.: ... sarebbe nervoso, sarebbe... Invece lui fa tutte le sue cosine, tranquillo, tutto contento perché gli fanno i complimenti... Come un bambino, insomma, ecco.
P.M.: Chiarissimo. Senta, il fatto che, quindi, abbia raccontato questo episodio cosi difficile per lui, in un secondo momento e solo a suo fratello maschio, ha una sua logica, in quello che ci racconta. E ' più facile... lei lo trova normale il fatto che lo abbia detto a lui.
M.P.: Io penso di sì. Perché io sono una donna... E poi penso per non mi fare dispiacere. Io penso, ecco.
P.M.: Sì, sì, ma...
M.P.: Come lo penso io, poi non glielo...
P.M.: Ma lo possiamo pensare anche noi, conoscendo le cose dall'esterno, queste cose.
M.P.: Ecco, poi lei lo ha visto come...
Avvocato Filastò: Si può pensare un sacco di cose. Ma i testimoni vengono interrogati sui fatti, secondo la legge. 
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Secondo il Codice, i testimoni, vengono interrogati sui fatti, non sui pensieri, sulle valutazioni...
M.P.: No...
Avvocato Filastò: ...che corrispondano o meno a quelle del Pubblico Ministero, perché sono cose che non riguardano l'audizione dei testi.
P.M.: Io, avvocato, la sto a sentire, eh, se vuole facciamo polemica, ma...
Avvocato Filastò: No, io faccio una obiezione formale, su domande che sono...
P.M.: Sui miei pensieri. Va be', li farò al momento...
Avvocato Filastò: E sui pensieri della testimone.
P.M.: L'ho anticipato, l'ho anticipato.
Avvocato Filastò: Che proprio sono esclusi nella valutazione del...
P.M.: Vuole che ritiro il pensiero, avvocato? Lo ritiro.
Avvocato Filastò: No, oramai lo ha espresso.
P.M.: E allora, grazie.
Avvocato Filastò: Per carità di Dio.
P.M.: Chiudiamo e andiamo avanti. Senta ancora...
Avvocato Filastò: Vorrei che non facesse più domande di questo genere alla testimone, questo, sì.
Presidente: Prego, Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie, Presidente. Lei ha mai visto, o ricorda di aver visto, Fernando in compagnia anche del Vanni?
M.P.: No. Se mai è andato a imbiancargli la casa. Ma Vanni...
P.M.: È andato a imbiancare la casa al Vanni?
M.P.: Sì, gli ha imbiancato la cucina e... Il Vanni era lì, accanto a me, eh. Veniva a portare la posta accanto a me. Il mi' marito è stato 20 anni insieme a fare il postino. Il mi' marito è portalettere anche lui, è stato a San Casciano insieme 20 anni. E, in casa mia, io tutti i giorni lo vedevo Vanni, eh. Perché l'ufficio postale, addirittura, il fondo è mio. E io sono davanti. E la casa mia è davanti all'ufficio postale.
P.M.: È tutto molto vicino.
M.P.: Sa, in un paese così, Vanni lo conoscevano tutti. Tutti gli si... Insomma, non c'era nulla da dire, ecco.
P.M.: Certo.
M.P.: Per me.
P.M.: Certo, ci mancherebbe.
M.P.: E era sempre, si fermava sempre lì, da... una chiacchiera, tutti i giorni la si faceva, perché è quanto di qui e lei, insomma, ecco.
P.M.: La stessa distanza.
M.P.: Sì.
P.M.: Lei sa, per caso, ho ha visto una lettera scritta da Vanni a suo fratello, mentre Vanni era in carcere? La ricorda, o l'ha vista? Ne sa niente?
M.P.: Sì.
P.M.: Ricorda il contenuto di questa lettera?
M.P.: No, perché non ci si capiva nulla.
Presidente: Suo fratello...
M.P.: Io...
Presidente: ... suo fratello, chi? Quale suo fratello? Valdemaro, o Fernando? La lettera...
M.P.: La lettera l'ha mandata anche al mi' marito. Ma non ci si capiva nulla, io non l'ho letta mai.
P.M.: Anche a suo marito, scusi, suo marito come si chiama?
M.P.: Benelli Lino.
P.M.: Benelli ?
M.P.: Lino.
P.M.: Rino.
M.P.: Io non gliel'ho fatta neanche vedere, perché l'ho buttata via e basta, subito. Perché non ci si capiva nulla.
P.M.: Come mai l'ha buttata via, signora?
M.P.: Eh, ma...
P.M.: Noi ce l'abbiamo, la lettera, perché l'abbiamo sottoposta a censura e l'abbiamo fotocopiata.
M.P.: Io no... Noi non ci s'è capito nulla. Io non ci ho capito nulla.
P.M.: Benelli ?
M.P.: Lino, è mio marito.
P.M.: Sì. Strano, però, signora, che lei la butta via, se non ci ha capito nulla. . Come mai non l'ha data a suo marito?
M.P.: No, glielo Così, in casa, l'era. Dice: 'l'ha scritta Vanni, ma che...', ma tanto l'aveva scritta a tutti a Monte, ha capito?
P.M.: Sì. Questo, l'ho capito.
M.P.: Ecco, la lo sa anche lei.
P.M.: È una cosa...
M.P.: Ma io... Non ci si capiva niente, sicché...
P.M.: E lei l'ha...
M.P.: La si è buttata via.
P.M.: Noi, la... Benelli Rino. Ma c'era, per caso, delle frasi nei confronti vostri? Ad esempio, a quella a Valdemaro, noi l'abbiamo sequestrata, è in atti. E, fra le varie cose, dice...
M.P.: Non lo so, perché io non ho guardato neanche quella di Valdemaro. Non ne ho guardate punte, perché io non ci capivo niente. E poi, sa, mi faceva un po'...
P.M.: E' un fastidio.
M.P.: Ecco. Un po'... Non la volevo neanche leggere, ecco.
P.M.: Per caso lei ricorda se, fra le altre frasi, c'era che, riferito a Lotti e a suo fratello, Vanni diceva che erano due bestie. E per colpa loro si trovava in carcere?
M.P.: No, no, io non glielo posso dire...
P.M.: Non lo sa.
M.P.: ...perché non l'ho letta. Io dico, ho giurato di dire la verità, e dico la verità, guardi.
P.M.: Certo, signora. Benissimo. Lei dice: 'l'ho buttata via per fastidio e non l'ho data...'
M.P.: Sì, perché sapevo che l'aveva mandata a tutti... a tutti. A Montefiridolfi, a tanti. Lo sapevo, perché siamo in un paesino, siamo tutti una famiglia.
P.M.: Ora, tutte queste lettere, noi le abbiamo sequestrate. E c'è un elenco veramente notevole...
Presidente: Va bene...
P.M.: E in queste lettere ci sono contenute minacce di questo senso: 'quando uscirò, gliela farò pagare a Giancarlo e a Lotti.'
Presidente: Se ha detto che sono in atti, si possono leggere quando volete. Quindi non c'è problema. Bene.
M.P.: Ecco, io non l'ho letta.
P.M.: Benissimo.
M.P.: Ecco.
P.M.: Benissimo, signora.
M.P.: Non l'ho letta perché mi dava fastidio leggerla, e poi non ci si capiva nulla.
P.M.: Bene, grazie.
M.P.: Poi non la volevo leggere, perché io sono... questa cosa la mi è rimasta tanto... Per il mi' fratello, perché io non volevo vedere il mi' , fratello, ha capito?
P.M.: Chiarissimo, signora.
M.P.: Mi fa dispiacere, ecco.
P.M.: Signora, è chiarissimo.
M.P.: Avete capito icché voglio dire.
P.M.: Chiarissimo, chiarissimo, almeno per me. 

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