Segue dalla nona parte.
Presidente: Continui, Pubblico Ministero.
P.M.: Lei, alla domanda che il P.M. le fa nel corso del verbale, dice: "L'ho visto una volta a San Casciano.”
F.P.: Sì.
P.M.: Io le chiedo di descriverlo. E lei me lo
descrisse. Ricorda come lo ha descritto? Come lo vide a San Casciano? Era uno alto, basso... Lei dice: 'ho visto la faccia, la faccia me la ricordo.' Ricorda anche la fisionomia?
F.P.: Mah, no.
P.M.: Che età poteva avere?
F.P.: Come?
P.M.: Che età poteva avere.
F.P.: Mah... No, un lo so.
P.M.: Io le contesto che lei ha detto: "L'ho visto, come ho già detto, tanti anni fa. Aveva la mia età, su per giù la mia corporatura. Era più alto di me, che sono 1,70. Mi sembra che avesse i capelli pettinati all'indietro. L'ho visto, poi, in televisione al processo Pacciani."
F.P.: Sì. Sì, sì.
P.M.: Le viene poi mostrata una foto e lui la riconosce nel Faggi.
Lei sa, ha mai saputo il nome di questa persona?
F.P.: No.
P.M.: No.
F.P.: Mai, no, no.
P.M.: Lei ha saputo da Lotti che questo di Calenzano ha partecipato a qualche altro omicidio, oltre quello di Calenzano?
F.P.: Mah...
P.M.: Le ha detto Lotti se quello di Calenzano era presente la sera dell'omicidio di Scopeti?
F.P.: Mah, codesto io non lo so.
P.M.: Lei questo ha detto.
F.P.: Icché ho detto?
P.M.: Lo ha detto lei. Lo dice anche Lotti. Lei dice: "Per la verità, voglio aggiungere che il Lotti mi diceva che quello di Calenzano se lo portavano dietro in tutti gli omicidi. Ma io non so dire perché se lo potassero dietro." Poi dice, relativamente a quello...
Presidente: Se lo ricorda... Scusi. Se lo ricorda questo che dice il Pubblico Ministero? Che lei avrebbe detto a lui.
F.P.: Sì, ma io quest'uomo non lo conosco.
Presidente: Secondo il Lotti, secondo il Lotti... Lei si dice che avrebbe detto questo: 'secondo il Lotti, questo signore di Calenzano lo portavano dietro anche negli altri omicidi.'
F.P.: Sì.
Presidente: E questo le ha detto il Lotti?
F.P.: Sì.
Presidente: Glielo disse a suo tempo o no?
F.P.: Sì, sì.
P.M.: Lei, la sera dell'omicidio di Scopeti, in cui era presente, non lo ha visto.
F.P.: No.
P.M.: Lotti le ha detto, però, che anche quella sera...
Presidente: È già fatta la domanda, è già fatta, Pubblico
Ministero. Già lo ha detto.
P.M.: Va bene, Presidente. È così.
Presidente: Nei termini che si esprime lui.
F.P.: Sì.
P.M.: Senta, lei ricorda se relativamente all'omicidio
di Calenzano era stato quello di Calenzano, questa persona, a indicare a loro la coppia da ammazzare?
F.P.: Sì.
P.M.: È così. Così le ha riferito il Lotti.
F.P.: Sì.
P.M.: Io, Presidente, allo stato non ho altre domande.
Presidente: Allora, le parti civili?
Avvocato Bertini: Presidente, perdoni. Il signor Lotti vuole fare dichiarazioni spontanee.
Presidente: Sì, bravo.
Giancarlo Lotti: Presidente.. .
Presidente: Allora a questo punto interviene il Lotti per fare una dichiarazione spontanea. Mi raccomando, mi dica.
Giancarlo Lotti: Sì. Devo dire...
Presidente: Che riguardi questo processo qui.
Giancarlo Lotti: No, per le cose che... le ho dette io a Fernando.
Presidente: Come?
F.P.: Me l'ha dette tutte lui queste cose.
Presidente: No, no. Aspetti. Lei non parli più ora, eh.
F.P.: Va bene.
Presidente: Lei si metta a sedere e parli al microfono. E mi dica cosa vuol dire.
Giancarlo Lotti: Quelle cose che successero, le ho dette io a
Fernando. Non so se ha capito.
Presidente: Sì, sì. Ho capito quello che stava dicendo ora lei.
Giancarlo Lotti: Sì, sì. Poi su quello di Vicchio, quello, s'eramo
insieme. Noi s'è stati a fare una girata e s'è visto questa macchina.
F.P.: Sì.
Giancarlo Lotti: E basta.
F.P.: È vero.
Giancarlo Lotti: S'è fatto il giro...
P.M.: Sta dicendo: è vero il signor...
Giancarlo Lotti: Non è che si è andati preciso là per veder la
macchina e basta.
F.P.: È vero.
Presidente: Lui dice: 'è vero'. Interviene il teste dicendo 'è vero'. Va bene. C'ha altro da dire?
Giancarlo Lotti: No, no. Basta così.
Presidente: Tanto poi, sentiremo lei dopo e ci chiarirà meglio la storia.
F.P.: È vero.
P.M.: È vero?
F.P.: Sissignore. È vero.
Presidente: Allora, le parti civili?
P.M.: Siamo convinti, almeno noi.
Presidente: Parti civili se vogliono fare qualche domanda... sempre con serenità.
Avvocato Curandai: Avvocato Curandai, parte civile.
Senta signor Pucci.
F.P.: Sì, mi dica.
Avvocato Curandai: Per ritornare al delitto degli Scopeti.
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: Lei dianzi ha detto di aver detto di aver visto il Vanni tagliare il tessuto della tenda.
F.P.: Sì, sì.
Avvocato Curandai: Ecco, lei ricorda anche il gesto: se era dall'alto verso il basso o dal basso verso l'alto?
F.P.: A me mi sembra da i' basso verso l'alto.
Avvocato Curandai: Benissimo.
F.P.: Eh?
Avvocato Curandai: Bene.
F.P.: Va bene?
Avvocato Curandai: Questo lei lo ha già dichiarato. Grazie.
Questo particolare lei lo ricorda molto bene.
Presidente: No, no, avvocato. Senza commenti.
Avvocato Curandai: Grazie.
Presidente: Circostanze e risposte.
Avvocato Curandai: Nessun commento, Presidente.
Presidente: Grazie.
F.P.: Sissignore.
Presidente: Se poi l'ha dichiarato o non l'ha dichiarato, non importa.
F.P.: No, no. Sì, sì.
Avvocato Curandai: Seconda domanda tranquillamente...
F.P.: Sì, sì. Porca miseria!
Presidente: No, no...
Avvocato Curandai: Non ci sono problemi.
Lei ricorda signor Pucci, cortesemente, di aver visto quella sera eh, sempre quella sera...
F.P.: Sì, sì.
Avvocato Curandai: ... di aver visto un motorino appoggiato da qualche parte?
F.P.: Un motorino appoggiato a i' muro dalla parte
destra per anda' verso Firenze.
Avvocato Curandai: Benissimo, bravo.
F.P.: C'era il cancello, no? Un po' più in là del
cancello, c'era il motorino appoggiato al muro.
Presidente: Scusatemi, scusatemi. Mi son distratto perché avevo la segretaria qui a parlare di un'altra cosa, quindi non ho sentito né la domanda né la risposta.
Avvocato Curandai: La domanda è questa: se ricorda di aver visto un motorino.
F.P.: Sì. Appoggiato al muro. C'è il cancello, un po'
più in là del cancello, c'era questo motorino. Appoggiato al muro.
P.M.: La sera dell'omicidio di Scopeti.
Presidente: La sera dell'omicidio di Scopeti.
F.P.: Sì. C'era il motorino.
Avvocato Curandai: Gradirei non essere interrotto, Presidente. Ecco, e quindi esattamente si trovava ovviamente, se era sulla strada verso Firenze, dalla parte opposta...
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: ... dell'ingresso verso la piazzola.
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: Perfetto.
F.P.: Benissimo, sì.
Avvocato Curandai: Ecco, una domanda. Lei ha detto di non aver mai frequentato il Vanni e il Pacciani. Vero?
F.P.: No, sì.
Avvocato Curandai: Ecco. C'è qualche motivazione particolare, signor Pucci?
F.P.: Come?
Avvocato Curandai: C'è qualche motivo particolare per cui lei non frequentava il Vanni e il Pacciani?
F.P.: No, perché io 'un volli andare insieme...
Avvocato Curandai: Ecco.
F.P.: ... anzi, dissi: 'no, 'un vengo' e non andai. Capito?
Avvocato Curandai: Ho capito, sì. Ma lei non c'andava perché non gli piacevano, che motivo c'era?
F.P.: No, 'un mi piaceva.
Avvocato Curandai: Lei più esattamente ha dichiarato:
"Non ci sono mai voluto andare perché è gente che mi mette paura."
F.P.: Sì. Ecco. Preciso, sì.
Avvocato Curandai: Grazie. Terza domanda. Lei è mai stato presente in aula durante il primo processo Pacciani?
F.P.: No, è la prima volta che vengo oggi, qui.
Avvocato Curandai: Sì, ma lei parlò con un amico esprimendo... e questo amico gli disse: 'via, andiamo al processo
Pacciani'. È vero questa circostanza?
F.P.: Sì, ma io...
Avvocato Curandai: Ecco, per quale motivo lei non volle andare al processo Pacciani...
F.P.: No, perché avevo...
Avvocato Curandai: Aveva?
F.P.: ... un po' di. . . come si dice? Ora...
Avvocato Curandai: Che sentimento provava? Aveva paura?
F.P.: Sì, avevo un po'...
Avvocato Curandai: Lei esattamente ha detto. . .
Presidente: Non se la sentiva di venire.
F.P.: Non me la sentivo di venire, ecco.
Presidente: Bravo.
Avvocato Curandai: Lei ha detto esattamente:
"Avevo talmente paura che lui mi rivedesse. Preferii non andare."
F.P.: Sì.
Avvocato Curandai: È vero questo?
F.P.: Sì, è vero. Ecco, ora, sì.
Avvocato Curandai: Quarta domanda. Si va verso la conclusione, eh, stia tranquillo.
F.P.: Sì, sì.
Avvocato Curandai: Tra un po' è finito.
F.P.: 'Un ho mica furia!
Avvocato Curandai: Senta signor Pucci, lei in San Casciano ha visto un certo Salvatore di professione mago?
F.P.: Sì, l'era un... come l'era?... Siciliano,
napoletano. Non me lo ricordo ora.
Avvocato Curandai: Dove abitava?
F.P.: Mah, dove l'abitava, non lo so.
Avvocato Curandai: A via di Faltignano, lei ha detto, glielo ricordo io. È vero?
F.P.: Sì, credo sì. Credo di sì. Sì, sì.
Avvocato Curandai: Senta signor Pucci, lei quando fu... queste cose... lei tutte le dichiarazioni le ha fatte, quelle più importanti - glielo ricordo - davanti addirittura a due magistrati: dottor Fleury, dottor Paolo Canessa e dottor Alessandro Crini. Poi successivamente, il 9 aprile del '97 è stato interrogato dalla Polizia. E lei ha espresso il sentimento che ha provato dopo aver raccontato tutti questi fatti.
Che sentimento provò?
Presidente: No, giudizi no.
Avvocato Curandai: No, non è un giudizio, Presidente. È un fatto storico. Allora, faccio la domanda in termini diversi.
Presidente: Faccia come vuole.
Avvocato Curandai: Dopo aver fatto tutte queste dichiarazioni, lei ha provato qualche tipo di sentimento?
Avvocato: È uguale.
Avvocato Curandai: No, non è uguale.
Avvocato: È identico.
Presidente: No, no.
Avvocato Curandai: Allora, faccio un'altra domanda. Presidente, ripeto la domanda: si è sentito liberato?
F.P.: Come?
Avvocato: Si è sentito come liberato...
Avvocato Filastò: Opposizione formale. La domanda è suggestiva.
Avvocato Curandai: No, si è sentito come liberato dopo aver fatto tutto questo...
Avvocato Filastò: No, no, addirittura non suggestiva; suggerisce la risposta. Opposizione.
(voci sovrapposte)
Presidente: Allora...
F.P.: Non mi so spiegare, ecco.
Presidente: Scusi, scusi.
P.M.: Forse non ha capito la domanda, Presidente.
Presidente: L'esame, diciamo, è indiretto. Si può fare anche domanda suggestiva. Dopo la può fare l'avvocato Filastò quando sarà il suo momento. Dica.
Avvocato Curandai: Presidente, io riformulo la domanda...
Presidente: Allora, la domanda era questa: si sentì come liberato da questa rivelazione o no?
F.P.: Sì.
Presidente: Oppure ha provato altra roba?
F.P.: Sì.
Presidente: Sì, cosa?
F.P.: Eh?
Avvocato Curandai: Si è sentito liberato?
F.P.: Sì, eh.
Avvocato Curandai: Perché ha dichiarato, ha fatto delle dichiarazioni precise proprio sotto il profilo psicolo...
Presidente: Io non c'ho i verbali, non lo so.
Avvocato Curandai: Va bene.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Opposizione alla domanda della parte civile, alla
domanda del Presidente da parte del difensore di parte civile.
P.M.: Opposizione alla domanda del Presidente...
Presidente: Io ho ripetuto, ho chiarito la domanda che ha
fatto...
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Ci mancherebbe altro!
P.M.: Può far le domande che crede, avvocato.
(voci sovrapposte)
Presidente: Cosa non può fare il Presidente?
Avvocato Filastò: Non può fare le domande che ritiene...
Presidente: Il Presidente...
Avvocato Curandai: Presidente, mi perdoni.
Presidente: Avvocato, per cortesia.
Avvocato Curandai: Senta Presidente, qui noi non prendiamo lezioni da nessuno.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Curandai: L'avvocato Filastò fa opposizione senza fare commenti.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Curandai: Lei decide sull'opposizione.
Presidente: No, no.
(voci sovrapposte)
Avvocato Curandai: Sennò, se si fa lunga, si intimorisce anche il teste.
Presidente: Avvocato...
Avvocato Filastò: ... anche lei avvocato Curandai.
Presidente: Allora, avvocati, per cortesia, non facciamo il mercato perché non è proprio il caso. Ricordo all'avvocato Filastò, a me stesso e agli avvocati che il Presidente può, intanto chiarire il senso delle domande che il difensore fa al teste quando lui non riesce a capirlo. Tutto qui. Poi, al momento opportuno, il Presidente ha la parola e farà le domande che crede.
Avvocato Filastò: Presidente, a me...
Presidente: In sede di esame indiretto, si può fare anche le domande cosiddette suggestive.
Avvocato Filastò: A me è stato obiettato che non potevo oppormi a una domanda formulata da lei. Mi scusi, ma io credo di poterlo fare.
Presidente: Lei fa la sua opposizione e basta.
Non era una domanda, era un chiarimento a una domanda che faceva l'avvocato...
Avvocato Filastò: Io ho un microfono che non funziona, fra parentesi...
Presidente: Avvocato, se parliamo insieme non si conclude nulla. Allora, chiarisco che il senso della mia domanda era solamente per chiarire quello che voleva sapere l'avvocato Curandai. Tutto qui. Io le domande, le farò alla fine. Ora no.
Finito, avvocato Curandai?
Avvocato Curandai: Perché, Presidente, mi perdoni...
Presidente: No, no. Ha finito o no?
Avvocato Curandai: Ho finito, grazie.
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