Segue dalla terza parte.
Avvocato Filastò: Quali, chiedo anche la vostra collaborazione. Questo difensore è stato ufficiato il 7 aprile 1997 non è stato in grado di indicarvi precipuamente quali atti. Qual'è questa circostanza? La circostanza è la spedizione. Il giorno successivo all'omicidio di Nadine Mauriot e di Jean Kraveichvili, di un pezzetto di seno della povera signora Nadine Mauriot alla dottoressa Della Monica. Circostanza di cui l'accusa non vi ha parlato, ma che non può essere trascurabile. Vedano, il tipo di materiale che viene sottoposto alla vostra cognizione a me ha suggerito l'immagine un po' vecchiotta e logora di chi vi abbia consegnato un certo numero di tessere di un puzzle tenendosene in tasca un terzo, perché è proprio un terzo che resta assente dalla vostra cognizione. Bene, con queste tessere voi non sarete mai in grado di ricostruire un disegno attendibile che abbia una sua fisionomia per forza di cose. Ma non soltanto questo vi capiterebbe nella metafora come dicevo prima un po' logora che sto facendo, ma vi capiterebbe certamente che una o due, o più tessere, vi restassero in mano senza possibilità di essere inserite dentro anche a quel disegno parziale che voi eventualmente aveste riposto. Quindi senza, poterne venire completo. Perché manca come dire, manca la madre, o manca la figlia. Manca insomma, l'incastro. E quindi vi restano questi pezzi in mano. Uno di questi che vi resta, in qualunque modo. Io sono in attesa di vedere come questa circostanza venga - che poi fa parte del delitto dei francesi - venga inserita nella impostazione dell'accusa. Molto curioso. Questa spedizione del seno di Nadine Mauriot resta nelle mani, non c'è niente da fare, non si 'incastra da nessuna parte. Ma è una iniziativa di Pietro Pacciani, punto interrogativo. Pacciani è stato in galera 13 anni, vale a dire è stato all'università. Se non lo sa lui che i magistrati non vanno struculiati mai per nessuna ragione, e poi per quale ragione dovrebbe averlo fatto, capito? ... di questa circostanza, attribuito a queste persone, come si inserisce, come si incastra, come dicevo prima? Non c'è modo. Vanni, lo stesso. Se invece voi lo considerate insieme alla unicità dell'arma, alla unicità delle cartucce, che come dicevo prima rappresentano una firma, ma lo vedete subito che si tratta il pezzo trova subito la sua perfetta collocazione all'interno di quell'aspetto psicopatologico che riguarda l'assassino, il serial killer, e che fra l'altro conosciutissimo anche quello in una catalogazione fatta dal FBI su comportamenti ricorrenti del serial killer, questo tipo di rapporto con l'autorità inquirente, viene indicato al settimo posto. Il primo, è la ritualità. Bene. Quindi alla priorità che vi viene proposta di una analisi di tipo correlativo, rispetto alla attendibilità della confessione di Lotti, questa difesa vi propone invece un'altra priorità: quella di un esame approfondito degli elementi obiettivi del processo costituito nella sua unitarietà e integrarti con i delitti del '68 e del '74 e dell'81 di giugno, per valutare che cosa? Per valutare la congruità obiettiva, o meno, di quella conclusione a cui arrivarono a suo tempo. Prima di tutto da un punto di vista obiettivo. Poi vedremo i periti, ma prima di tutto da un punto di vista obiettivo. Esaminando, approfondendo in particolare il modus operandi. Se cioè da questi aspetti di carattere obiettivo non sia ravvisabile un modus operandi costante, tale anche da identificare certe peculiarità in cui si ravvisa una persona. In maniera tale da ritenere più probabile, ritenere l’unica, ritenere la esclusiva. Oppure abbandonare, l'ipotesi della unicità del serial killer di Firenze. Unicità e solitudine per certi versi. E come dicevo prima è un tema che va affrontato in tutti i modi, con riferimento a che cosa, con riferimento a quelle che sono le caratteristiche ricorrenti della sua azione. Non solo riguardo alla unicità dell'arma e dei bossoli, ma alla unicità anche dell'arma bianca. Riguardo anche al tipo di escissioni, al modo di escissioni. E qui il dibattimento dovrà approfondire un tema che è stato posto in dubbio dalla sentenza di I Grado della Corte di Assise di Firenze nel processo Pacciani, ma che resta secondo me negli accertamenti medico-legali. La estrema abilità manuale di questo soggetto quanto con le escissioni. Capite, il processo Pacciani, da questo punto di vista, è stato tutta una altalena di estremismi. Qualcuno diceva: macchè chirurgo provetto. Dall'altra parte, la sentenza dice: macchè abilità manuale. Questo signore, per esempio, quando uccide nel 1981 di ottobre, rispetto all'81 del giugno, è un macellaio, è una escissione grandissima. Si interrogherà di questo Maurri e gli altri medici legali. Gli si chiederà: scusate, per caso, questa escissione seconda dell'ottobre 1981, non ha per caso a che vedere con una progressione da parte dell'omicida in senso di un maggiore impossessamento del corpo della vittima? E scusate, mi scusi la signora fra i Giudici, ma devo dirlo: in modo da estendere l'escissione, oltre che alla parte del pube, anche alla zona anale? Come avviene anche per i successivi. E visto che siamo a parlar di progressione, come e in che modo e come collima con la unicità o meno dell'autore, oppure di un certo gruppo, qual è ipotesi più probabile da questo punto di vista, la constatazione di questa progressione criminale? Di questo accrescersi che va di pari passo con l'accrescersi della sicurezza del soggetto, a crescere il desiderio di possesso del corpo. A questo punto questo difensore chiede l'altro approfondimento. Ne parlo subito perché siamo in argomento. Che può sembrare strano, può sembrare pittoresco, certamente potrebbe darsi senza ora entrare in polemica, visto che sta zitto, con il Pubblico Ministero che qualcuno dica che è roba da romanzo di stazione, ma a me non pare questo. Di che si tratta? Vi racconto la storia perché devo raccontarvela per spiegare perché un certo dottor S.G...
Presidente: S.?
Avvocato Filastò: G., Presidente, l'ho indicato nella memoria, non è nella lista. È stato indicato da me nella memoria e non è nella lista. Allora, frase al ristorante di qualche giorno fa, insieme...
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Scusi, io devo documentare, perché ho perso... Se vuol protestare, cosa vuole che le dica?
Presidente: Ma lasci fare, avvocato. Continui, sennò si va avanti con polemiche e basta.
Avvocato Filastò: Basta che lui lasci fare, però, eh, Presidente. Scusi.
Presidente: Uno può anche non condividere la...
Avvocato Filastò: Ceto, sì, sì. Va bene. Insomma, io voglio dire: vengo a sapere da un collega che esiste un certo fascicolo intitolato “Maniac" scritto da un personaggio. Siccome di questo film avevo intravisto anch'io a suo tempo questa cosa, che cioè a dire precedeva all'inizio delle escissioni la presenza nelle sale, in una sala cinematografica cittadina, ma con riferimento solo all'ottobre dell'81, un certo film americano in cui esiste un serial killer di New York il quale uccide le coppie e poi porta via lo scalpo alle donne per rivestirne dei manichini, ho chiesto a questo collega che mi mandasse il fascicolo che è qui, che voi vedrete. Se ne avete voglia di vederlo, lo allegherete agli atti, se… Convintissimo che, al di là della, come dire, corrispondenza con una osservazione che avevo fatto anch'io a suo tempo, dovendo preparare un certo scritto per un giornale francese, di aver a che fare con una persona, come dire, uno dei tanti che si occupano di queste cose... Benché questo scritto sia, fosse a suo tempo... Presidente, poi dopo lo vedrete, anche per curiosità, ripeto.
Benché la persona fosse anonima nello scritto, sono riuscito a rintracciarlo. E ci ho parlato, ed è un medico serissimo, giovane, che ha fatto - come risulta da quell' atto - nonostante che sia un pò verboso, uno studio serissimo approfondendo dei fatti, però. Ecco perchè l'ho chiamato a testimoniare, perché i testimoni si chiamano sui fatti. E quali sono questi fatti? Questo film è stato ossessivamente programmato nella forma dei cosiddetti trailer che comprendevano anche la scena delle escissioni, ossessivamente da parte di alcune televisioni locali, ossessivamente. Vale a dire quattro o cinque volte al giorno, prima del 5-6 giugno 1981. Poi sparisce e non appare nemmeno nei cinema. Fino a quando? Fino al 18 ottobre 1981. Allorché appare al cinema Nazionale di Firenze, ci resta solamente tre giorni fino al 22 ottobre 1981. E non basta, questo signore che ha fatto questo studio profondo su questo aspetto, serissimo ripeto, nonostante la verbosità che riguarda anche altri aspetti, ma questo qui è importante, è arrivato persino a individuare che il film, ha fotografato alcuni fotogrammi, e ha messo a paragone la foto del povero Stefano Baldi con la foto del protagonista del film. Beh, guardatela. Guardatela. Approfondiremo se questi aspetti fisiognomici nella scelta delle vittime in rapporto ai serial killer possono essere in qualche modo condizionati da episodi di questo genere. ... di Dusseldorf, si ispirava a dei materiali di questo tipo. E cosi altri.
Questo, per come dire, arricchire il quadro di una certa personalità che può o meno essere condizionata a determinate cose. Ma che questa progressione esista, è indiscutibile. E che questa progressione corrisponda a quel certo tipo di psicopatologia che implica una progressiva possessione, è anche questa una cosa che cercheremo di provare e che deve essere provata. E che spiega perché non esistono escissioni sul cadavere di Barbara Locci, che è il primo delitto. Ma in rapporto a quel primo delitto, attraverso l'esame della prova generica delle perizie, la difesa cercherà di provare che non è vero che non vi siano comportamenti sul cadavere della vittima femminile. E come se ci sono! C'è una forma, come dire, di ottenebrazione dell'organo sessuale in maniera diversa. Lì, in quel caso, il primo caso, all'interno di una sintomatologia che va aggravandosi col tempo e che è tipica di quelle forme in quel caso l'assassino ha nascosto quelle parti, rivestendo il cadavere di Barba Locci. Voglio provarlo, questo, Giudice. Voglio essere in grado di poterlo provare, documentare questo aspetto. Che si inserisce e che ricostituisce e che ha tutta questa serie di delitti. Bene. Perché vedano, signori, ogni processo ha il suo punto di riferimento. E questo processo che riguarda Mario Vanni e gli altri cosiddetti compagni di merende... Lo sapeva Vanni che l'ha inventata lei questa frase? Se non fosse stato per lei, no, l'etichetta non ci sarebbe stata. Mi fa una compassione, se proprio ve lo devo dire col cuore, mi fa compassione quest'uomo, eh. È per questo che mi spolmono, non per altro, eh. E il punto di questa causa di questo processo è il movente, riguardo al quale le richieste di prove di questo difensore di Mario Vanni, sono principalmente: come dicevo prima, la rivisitazione di tutte le circostanze di carattere obiettivo dei delitti, tutti, primo. Secondo: la rivisitazione delle analisi fatte dai periti a suo tempo, equipe De Fazio, Nocentini ed altri, con riferimento alla omogeneità identificabile fra i vari delitti, tale da indicare un comportamento costante riferibile ad una persona sola. E poi una perizia psichiatrica su Mario Vanni. E una perizia psichiatrica su Giancarlo Lotti. Su Pacciani non la possiamo fare perché non è qui, a Faggi ci penserà il suo difensore, se lo ritiene. Anche Lotti.
Avvocato: Come?
Avvocato Filastò: Anche Lotti.
Avvocato: No, si sbaglia.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Come dice? Ma perché non l'ha chiesta lei, scusi?
Presidente: La perizia...
Avvocato Filastò: Ma abbia pazienza, Presidente, insomma, voglio dire, per dire la verità ora non polemizzavo nemmeno. Prima polemizzavo un po', diciamo la verità. Ora stavo facendo il mio discorso e questo...
Presidente: Ma avvocato, non raccolga sempre, andiamo.
Avvocato Filastò: Non raccolgo, Lo so, Presidente, è un pò faticoso, sa. Ha ragione lei però Presidente, perché l'ho capito benissimo che lo fa apposta, il Pubblico Ministero. Che non l'abbia capito... Io, avendolo capito, non dovrei raccogliere. Invece io sono così e raccolgo. Perché, vedano, sul punto della causale lo stesso, la stessa accusa che vi dice che voi dovreste compiere leggo testualmente "Una attività ampia, completa per cercare riscontri testimoniali a fatti, l'attendibilità della confessione è il primo lavoro da fare. Il secondo lavoro da fare è quello di verificare se vi sono riscontri sulla chiamata di correo percorso di quello che è la verifica della attendibilità. Il primo scopo del dibattimento è verificare l'attendibilità. Ci sono dei riscontri oggettivi e dei riscontri testimoniali... eccetera. Insomma, tutta la storia di riscontri, che poi voi sapete che in Toscana la parola "riscontri", significa anche corrente d'aria, no? E a me francamente le correnti d'aria che provengono, scritte nella memoria, mi sembrava bellino, ve lo dico, della Pubblica Accusa, puzzano un po' di '600, per dire la verità.
Presidente: Sono verifiche, vai.
Avvocato Filastò: Ecco, va bene. Dice, qui...
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Come? Bah, se ne parlerà, se ne parlerà. Lo stile di certi verbali di interrogatorio. Fo la… quelli che per fortuna sono stati pubblicati, riguardano un certo processo del '600. Sulla causale, il Pubblico Ministero si è espresso in questo modo. Dice, cioè a dire, non dice lui, eh, dice: "Ma perché faceva questi omicidi?" Ma signori, io direi che se questo dovesse essere uno degli elementi da valutare... Come, se questo dovesse essere uno degli elementi da valutare, scusate? Potesse essere? "E lo sarà senz'altro in una fase successiva". Ah, così voi lo sapete subito, eh. È la fase successiva che deve indagare il movente di tutto questo processo, di questi delitti. Non voi. Voi siete anche Giudici declassati rispetto ai Giudici del processo Pacciani, perché i Giudici del processo Pacciani, ai Giudici del processo Pacciani, la causale era stata proposta: la famosa scena primaria, no? Ve lo ricordate? Il seno della Bugli, che la Bugli si sarebbe data a quello là che gli mostrava il seno. E allora questo avrebbe scatenato la furia omicida di Pacciani... Classico delitto d'impeto, ovviamente in quel caso là del '51 che poi chissà perché Pacciani si sarebbe sempre sentito coartato a riproporlo. Ma insomma... Va be'. Dna causale un po', a mio avviso, un po'... però insomma con un certo minimo di dignità, rispetto ai delitti. Ora no, ora no, ora niente! Dovete aspettare le fasi successive, la ottava fase successiva, eccole le fasi. Prima: inchiesta sul marito geloso e interessante economicamente Stefano Mele; inchiesta sul guardone dichiarato Enzo Spalletti, la numero due. La numero tre: inchiesta sul sardo perverso, seviziatore di animali e vendicatore dell'offeso clan dei sardi Francesco Vinci. Quarto: inchiesta sui sardi perversi Giovanni Mele e Piero Mucciarini. Quinto: inchiesta sul sardo perverso omosessuale e probabile omicida Salvatore Vinci. Sesto: inchiesta sul perverso omicida e violentatore delle figlie Pietro Pacciani. Settimo: inchiesta sui compagni di merende Vanni e compagnia bella. Ottavo: cosa? I maghi di Faltignano? Le fattucchiere di Montefiridolfi? I commercianti di feticci macabri di Chiesanuova? È questo che dobbiamo aspettare? E voi dovete aspettare? Voi non aspettate, questo difensore vi scongiura di non aspettare. Di indagarlo ora e subito in questo momento questo aspetto, questo problema. E tanto vi verrebbe impedito, e voi non lo farete, di approfondire il tema che mi corre l'obbligo di indicarvi, a costo di polemizzare ancora una volta, un'altra anomalia nell'esercizio dell'azione penale da parte del Pubblico Ministero in questo processo. Benissimo, se il movente è quello, un movente di generica perversione sul quale però un momento dovremo approfondire, e quindi sostanzialmente, o forse chissà qualche altra cosa, il commercio di feticci, semplicemente la semplice incultura, o chissà cosa. Ma insomma, qualcosa di indefinibile, di non palpabile in questo modo. Però questo, quando non è definibile, non è palpabile, si chiama futile no? il motivo quando invece ha a che veder con una perversione che è molto vicina al pervertimento di carattere sessuale, che non è la perversione, è una cosa diversa, si chiama abietto, no? E dov'è la contestata aggravante dei motivi abietti e futili? Se non c'è una situazione psicopatologica a monte che riguarda Vanni, e non c'è, perché nessuno lo perizia, nessuno chiede di periziarlo, nemmeno prima di sbatterlo in galera, guardino signori, eh, che è una cosa un po' seria questa eh. Perché, voglio dire, al limite avrebbe potuto essere mandato in un manicomio giudiziale eventualmente, mica in carcere, eh. Perché se lui, Vanni, è un responsabile di questi omicidi e li ha commessi, perché è una persona che soffre di questo aspetto psicopatologico, e come diamine! Prima cosa si dice: ma sei malato? E se lo sei, perché devi andare in galera? E invece non si fa nulla qui. Si fa la perizia nei confronti di Lotti per...
Presidente: No, avvocato, stiamo più all'argomento, per cortesia, Non posso indagare sull'operato del Pubblico Ministero sulle ragioni che hanno spinto a contestare o non contestare una circostanza aggravante o meno.
Avvocato Filastò: Ma come, Presidente, glielo sto dicendo...
Presidente: No...
Avvocato Filastò: Glielo sto dicendo, Presidente, per impedire a voi di approfondire il tema della causale. Lo sto dicendo chiaro...
P.M.: Ma aveva un difensore, avvocato, eh, per la perizia. Poteva fare il suo difensore. Cosa lo contesta il Pubblico Ministero?
Presidente: Abbiamo sospeso per evitare polemiche, ci siamo ricaduti…
P.M.: Aveva tanto di difensore che poteva chiedere tutte le perizie che credeva.
Avvocato Filastò: Ma lei...
P.M.: Cosa lo contesta ora al Pubblico Ministero, eh?
Avvocato Filastò: Lei mi sta, come dire, continuando a provocare. Questo...
P.M.: No, è lei... No, mi perdoni, mi perdoni, guardi...
Presidente: Pubblico Ministero, allora, a questo punto si sospende.
P.M.: Bene, bene.
Presidente: La prossima volta tolgo la parola definitivamente.
P.M.: Bene, perfetto.
Presidente: Bene. Volete portare tensione...
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