lunedì 17 dicembre 2012

Ruggero Perugini - Deposizione del 15 giugno 1994 - Quindicesima parte


A.B.: Ecco, io volevo arrivare allo straccetto.  
R.P.: Ecco, lo straccetto.  
A.B.: Senta, ora lo straccetto. Io ho letto con attenzione il vostro verbale relativo a questa operazione di Polizia, e voglio ricordare questo, mi scusi. A un certo punto voi andate dalla signorina Pacciani, dalla signora Manni Angiolina, e trovate soltanto, si dice qui, la Rosanna Pacciani. Va bene? 
R.P.: Sì, per...  
A.B.: "Trovavamo ivi la Rosanna Pacciani, alla quale chiedevamo se avesse accertato quanto sopra".  
R.P.: Non so, una delle due. Insomma, c'è scritto quello che...  
A.B.: Oh, allora se aveva accertato che c'era...  
R.P.: Sì.  
A.B.: Poi dite anche questo: "La ragazza, dopo averci fatto accomodare in salotto, ci diceva che aveva dato un'occhiata superficiale, e ci mostrava degli scatoloni contenenti effetti personali della madre, che in quel momento era assente essendo andata a fare una passeggiata con la figlia Graziella. Decidevamo di aspettare il rientro di queste ultime due per invitare anche loro alla verifica dei loro effetti personali. Mentre in salotto", quello che ha detto lei poc'anzi, "parlavamo del più e del meno con la Rosanna, l'assistente capo Venturini, stando appoggiato con la schiena allo stipite della porta che dalla cucina affaccia sul salotto, notava appeso ad un gancio al lato della cucina a gas uno straccio, evidentemente usato come strofinaccio, avente le caratteristiche della stoffa da noi cercata." Ora, mi scusi, va bene che l'ispettore Venturini è un uomo attento, e quindi si rende conto, sta cercando una certa cosa e vede una certa cosa e si accorge: ma guarda, qua c'è lo straccio eccetera. Ma questo straccio da cucina era attaccato proprio in cucina, era a lato della cucina. Voi avevate domandato alla Graziella - questo per il comportamento della Graziella, sto cercando... O Rosanna, non so. Alla Rossana.  
R.P.: Sì. 
A.B.: Avevate domandato alla Rossana, che abitava là, che gravitava in cucina, che lavava i piatti, che faceva…  
P.M.: Non ci stava tutta la settimana.  
A.B.: Non lo so come ci stava, comunque è cucina, là si entra - che aveva questo straccio davanti agli occhi tutti i giorni, tutti i momenti, questa signorina dice: 'No, non ho visto nulla'. Va bene? Quindi, invece Venturini, stando appoggiato allo stipite del salotto, si accorge: guarda, è là. Appena si accorge, la signorina dice questo: “Richiamata quindi la nostra attenzione, e la Rosanna notato lo straccio”, pensi, notato lo straccio - notato - che gli stava tutti i giorni, tutti i momenti là davanti agli occhi, "diceva che ce n'erano altri. Ciò detto, apriva lo sgabuzzino delle scarpe prendendo a colpo sicuro", a colpo sicuro, "da un ripiano un altro straccio di simili dimensioni e fattura. Subito dopo arrivavano tanto la Manni Angiolina quanto la figlia Graziella, le quali coadiuvavano la congiunta nell'attività di ricerca. In particolare, la Graziella ci accompagnava anche nel garage", guardi come ricordavano bene tutto "nel garage sottostante, dove rinveniva in un'anta della credenza ivi presente una striscia sottile", pensi, sottile, sottile non come Falstaff, sa? se lo ricorda lei la romanza? "sottile del medesimo tessuto che ci consegnava". Ecco, io le domando non le è sembrato strano che queste due ragazze che fanno, quando vogliono fare, le finte tonte, a un certo punto fanno le finte tonte, una sicuramente, dice a domanda vostra: 'Signorina, avete uno straccio, un qualche cosa che assomiglia a questo?'.  
P.M.: No, non le mostraste nulla ci ha detto stamani, no? 
A.B.: Oh, scusi, però...
P.M.: È questo il punto.  
R.P.: È questo che voglio dire. Io ho capito quello che lei vuol dire.  
P.M.: Forse lei...  
A.B.: E allora non ho capito come voi, scusi...  
P.M.: Ce l'ha spiegato.  
A.B.: E allora mi perdoni, perché voglio capire.  
P.M.: Ce l'ha spiegato.  
Presidente: Un momento un momento, facciamo parlare il teste, stava dicendo una cosa.
A.B.: Voglio capire, ecco mi dica.  
P.M.: Ce l'ha spiegato il teste stamani. 
R.P.: Adesso glielo spiego.  
A.B.: Ecco, voglio capire.  
P.M.: Così si capisce bene.  
A.B.: Perfetto.  
R.P.: Le ragazzine non sono finte tonte e non sono tonte. 
A.B.: Ah.  
R.P.: Saranno un po' traumatizzate per motivi che conosciamo, ma non sono tonte.  
A.B.: Va be', questa è un'altra cosa. 
R.P.: Il fatto che noi gli abbiamo descritto, abbiamo descritto alla Rosanna una stoffa... 
P.M.: Non gliel'avete fatta vedere?  
R.P.: No. 
P.M.: Ecco qua la spiegazione. 
A.B.: E va be', ma è una spiegazione...  
P.M.: Ce l'ha data stamani, ce l'ha data. 
R.P.: Abbiamo descritto alla Rosanna uno stoffa.
A.B.: Va be'... 
A.F.: …di suggerire.  
R.P.: Signor Presidente, noi abbiamo detto alla... 
A.B.: Signor Presidente, io voglio fare il mio lavoro, il mio dovere. 
Presidente: Pubblico Ministero, per favore, lei non deve interrompere. Mentre, invece, ora debbo rilevare che da un po' di tempo lei sta interrompendo continuamente la difesa senza alcun giustificato motivo.   
P.M.: Bene, Presidente, mi trattengo.  
Presidente: Per favore, avanti.  
R.P.: Noi chiedemmo se fra gli stracci, insomma se c'era qualche vestito smesso della madre, loro, gli chiedemmo se avevano qualche vestito con quella stoffa lì. Probabilmente loro... Ecco, noi ci concentrammo sui vestiti, dicemmo: 'Avete vestiti ridotti a brani che usate...?'. E loro ci dissero no, esclusero. Quando gli facemmo vedere lo strofinaccio, allora disse 'Sì', dice 'ma quello è lo strofinaccio dei piatti'. Cioè il discorso, noi gli avevamo parlato di vestiti... 
A.B.: Dottor Perugini, mi scusi.  
R.P.: No no, glielo dico per amore della verità, perché...  
A.B.: Sì, della verità. Io pure voglio la verità.  
R.P.: Lo dico per amore della verità. Ma posso aggiungere che, mi scusi eh? voglio essere... Ma posso aggiungere che, che cosa io abbia detto alla Rosanna, o noi abbiamo detto alla Rosanna, può essere confermato dall'ispettore Lamperi. Perché sa, mi svanisce la memoria dei fatti dopo un po'. Quello che voglio dire è che noi, io in particolare avevo in mente un vestito. Quando questa vide lo strofinaccio, disse: 'E be', ma quello', lo disse 'ma quello è lo strofinaccio per i piatti'. Dice: 'Ma che cosa ha a che vedere?'. 
A.B.: Ecco ma, mi scusi...  
R.P.: Questo è come lo interpreto io.  
A.B.: Certo.  
R.P.: Un momento. Lei mi ha fatto una domanda, io voglio essere totalmente sincero e, oltretutto, la mia sincerità è provata dagli atti. A noi è rimasto il desiderio di conoscere l'identità di questo anonimo, quindi abbiamo preso in considerazione tutti coloro che avevano la possibilità di accedere alla casa.  
A.B.: Quindi avete fatto delle indagini anche sulla grafia? 
R.P.: Abbiamo fatto perizie grafiche, a cominciare... 
A.B.: No no, a cominciare dagli altri.  
R.P.: Mi scusi, a cominciare dall'imputato, signor Pacciani.  
A.B.: Sì sì, ma non andiamo avanti.  
R.P.: Ipotesi non del tutto forsennata, per arrivare alle figlie, alla madre e così via.  
A.B.: Mi scusi dottor Perugini, ho capito. Ma ce l'ho, lo so già. Io voglio fermarmi alla fase iniziale, mi perdoni.  
R.P.: No, non mi sembra strano. Lei dice che le sembra strano? No. 
A.B.: Aspetti, ancora non le ho domandato nulla, quindi non vada avanti.  
R.P.: Me l'aveva chiesto prima.  
A.B.: Non vada avanti.  
R.P.: Scusi.  
A.B.: Ecco, io dico, se faccio una investigazione di un certo tipo, se a me arriva un pezzo di carta di questo colore, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, e devo andare dal collega a fargli vedere se ha un altro pezzo analogo, io gli mostro... La prima cosa che gli faccio non gli dico: 'Mi fa vedere la carta o il vestito o quello?' 'Signora, ha carta di questo tipo? Ha cioè un pezzo di stoffa di questo tipo?' Glielo mostro e la ragazza va, mi scusi eh?, va a cercare la carta di quel tipo. Tant'è che si dice in questo verbale che la ragazza, la signorina Rosanna Pacciani, dopo averci fatto accomodare ci diceva che aveva dato un'occhiata superficiale e ci mostrava degli scatoloni contenenti effetti personali. Capisce? Mi sembra, mi perdoni, questa non è una illazione, mi sembra un po' strano che io, se voglio vedere un pezzettino di stoffa, e quindi voglio confrontarla con un'altra eventualmente esistente - e ce n'era tantissima, tant'è che questa era già stata vista da voi mille volte, perché avete fatto mille, se non dico mille tantissime di quelle perquisizioni - mi sembra strano come io, sarà un errore va bene? non vado io investigatore, non domando alla signorina: 'Guardi questo pezzettino di stoffa, ce ne ha qualcuno identico a questo? Sì o no?'. Questa è la domanda.  
R.P.: È giustissima la sua osservazione.  
A.B.: Oh basta, non voglio sapere altro.  
R.P.: No, se il pezzettino di stoffa è nella mia disponibilità. Ma i pezzettini di stoffa stavano alla Polizia Scientifica.  
A.B.: Dottor Perugini...  
R.P.: Mi scusi, la Polizia Scientifica...  
P.M.: No, ci sono i verbali eh, qui di quando ce l'ha la Scientifica.  
R.P.: La Polizia Scientifica...  
Presidente: Lasciamo rispondere il teste.  
R.P.: La Polizia Scientifica, che è un servizio "H 24" come si dice, di turno, ha però distinte competenze. Quando è domenica, come era allora, il poliziotto che è di turno per eventuali esigenze di intervento, in caso sia richiesto il suo intervento, non mette mani in quello che è il lavoro dei colleghi. In quel caso avremmo dovuto... Ora, noi non volevamo perdere l'occasione. Mi ricordo che noi risolvemmo all'ultimo momento - era domenica pomeriggio - risolvemmo all'ultimo momento dicendo: perché dobbiamo perdere una settimana aspettando il prossimo fine settimana per andarle? Vediamo subito, intanto gli diciamo di cercare. Poi vedremo di approfondire. Ecco, questo fu un ragionamento fatto da noi.  
A.B.: Ho capito.  
R.P.: Improvvisammo, mi scusi, improvvisammo quella visita, la improvvisammo quella visita. Io mi ricordo che ci telefonammo, ci eravamo sentiti anche con le persone che erano di intercettazione, ma diciamo tutti quelli che - quattro persone eravamo, vero? - che lavoravano a quel caso ci sentivamo, eravamo in contatto, ragionavamo o per telefono o di persona su quelli che erano gli elementi di possibile interesse. E questo lo facevamo tutti i giorni, in qualsiasi ora del giorno. Quella volta ci capitò la domenica pomeriggio. Allora io dissi: 'Ma scusate, oggi è domenica, le troviamo tutte e tre. Andiamo!'. Questo è il discorso, e ci andammo. E poi le cose si sono svolte come le...  
A.B.: Senta, senza sto.. . Ne avevate tre pezzi di stoffa, no?  
R.P.: Prego? 
A.B.: Quanti pezzi di stoffa avevate?  
R.P.: Noi non avevamo nessun pezzo di stoffa.  
A.B.: La Polizia Scientifica quanti ne aveva?  
R.P.: Cioè la Polizia Scientifica ne aveva... Mi scusi, io neanche, le dico la Polizia Scientifica ebbe a disposizione il materiale portato dal maresciallo Minoliti dell'Arma dei Carabinieri, portato d'ordine del magistrato per fargli i rilievi che dovevano essere fatti. Io adesso non ricordo le date, ma insomma è facile riscontrarlo. Poi quei giorni ci fu un accavallamento, io ero andato a Roma, ero tornato da poco, insomma la cosa la seppi...  
A.B.: Comunque...  
P.M.: Ci sono i verbali.  
R.P.: Ci sono i verbali, basta controllare.  
A.B.: ... ammettiamo che sia così, va bene dico, scusi.  
P.M.: Perché "ammettiamo", scusi? Lei non crede il teste? 
A.B.: Io ho detto "ammettiamo che sia così", io non è che non credo al teste.  
Presidente: Va bene signori, non battibecchiamo su cose che non hanno contenuto.  
A.B.: No, non hanno contenuto. Io credo...  
Presidente: Il teste ha raccontato le cose in questa maniera.  
A.B.: È così, è così: va bene? È così, secondo il teste è così. Allora se è così, mi scusi, le domando questo. Quando voi fate un'attività di ricerca delle prove, va bene? evidentemente queste prove le cristallizzate, mi scusi, luccicanti o non luccicanti, con delle fotografie, va bene?  
R.P.: Sì.  
A.B.: Cioè si fanno delle fotografie di queste cose che vengono... che hanno importanza per le indagini. Giusto?  
R.P.: La Polizia Scientifica.  
A.B.: Non ve ne dà una copia anche a voi? Perché capisce, non è che la stoffa... 
R.P.: Quando sono pro...  
A.B.: Mi perdoni, io sto ragionando con il mio poverissimo cervello, molto povero. Io dico, se devo andare da Firenze a Mercatale, se ho visto questo pezzettino di stoffa due giorni fa, tre giorni fa, che se l'è già preso la Polizia Scientifica, va bene? io non me lo ricordo mica più, va bene? Quindi, di qualche cosa ho bisogno di ricordare per dire c'è o non c'è: o un pezzo di stoffa analogo, un pezzettino di stoffa, oppure una foto che mi riporta alla memoria esattamente i contenuti, i colori. Ecco, l'avevate qualche cosa del genere? Oppure avevate tutto qui?  
R.P.: Mi scusi Avvocato, lei ha ragione. Questo è il come noi procediamo normalmente. Le foto, una volta scattate, vanno stampate. Non è che noi ne veniamo in possesso contestualmente allo scatto della foto. Io posso dirle che se non ho citato, in quella annotazione, di aver mostrato alle ragazze i pezzi di stoffa o le foto, se io non ne parlo vuol dire che non ce l'avevamo e non glieli abbiamo mostrati. 
A.B.: Certo.  
R.P.: Poi il perché, mi scusi...  
A.B.: Però ne avevate viva memoria di questa stoffa, molto viva. Quindi avevate visto già, mi scusi, avendo fatto una serie di perquisizioni là dentro, avevate visto queste stoffe tante altre volte.  
R.P.: Avvocato, mi perdoni, vedere e notare sono due verbi diversi che hanno un significato diverso. Io posso vedere una persona cento volte in un mese e non notarla. E se qualcuno mi dirà: 'Ma tu l'hai vista quella persona mai?' Io dirò: 'Non l'ho mai vista'. Fra le cose che sono nella casa del Pacciani, probabilmente ce ne sono alcune che mi saranno passate per le mani alcune decine di volte, che io avrò controllato - badi eh? le sto dicendo una cosa che credo che sia nella comune esperienza - che io avrò controllato. Ma siccome non mi hanno colpito, ne ho perso traccia nella memoria.  
A.B.: Sì, però lei andava per fare un'attività di Polizia Giudiziaria mirata a questo, capisce? mirata a reperire una stoffa identica quella che aveva avvolto l'asta guidamolla.  
R.P.: Ma non prima, non nelle precedenti perquisizioni. Nelle precedenti perquisizioni, tutto cercavamo meno che stoffa. E, mi perdoni Avvocato, anche se avessimo avuto in mente le stoffe, in casa di Pacciani c'erano tante di quelle stoffe da imbottire un magazzino, capito? Il suo garage: casa mia.  
A.B.: Io non ho garage.  
R.P.: La casa di Pacciani, le case e gli annessi di Pacciani sono una. .. mi rincresce che la Corte non abbia autorizzato la proiezione, perché io vorrei che lei capisca.  
A.B.: Ma proprio per questo lei mi dà ragione.  
R.P.: Che lei capisca la quantità spaventosa di roba che lui teneva, che lui tiene probabilmente.  
A.B.: Dottore, è stata un'indagine fatta così. Io, per carità, io non è che non credo alla Polizia. Io credo, devo credere per forza perché, guardi, se non credessi sarebbe finito tutto. Però mi sembra un po', mi perdoni, un po' strano che si va in un posto per cercare di identificare una qualche cosa che sia identica ad un'altra, qualche cosa che è costituita da colori, da forme, va bene?  
R.P.: È vero.  
A.B.: E che vado così.  
R.P.: Verissimo.  
A.B.: Perché, mi scusi, a un certo punto - e poi mi cheto guardi, veramente mi cheto - a un certo punto un mio dipendente dice: 'To' guarda, è questa'. E queste ragazze poi dicono: 'Sì guardi, ce n'è una qua, una qua e una là'. Ho chiuso. Grazie.  
R.P.: Allora, guardi, è verissimo quello che dice lei. 
A.B.: No, non voglio... grazie.  
R.P.: Nella nostra, no, noi abbiamo sempre adottato un metodo per... quello di guadagnare tempo e di avere il massimo delle certezze. Però, come le ho detto, non avendo - evidentemente non ce l'avevamo - né la disponibilità della stoffa né le foto della medesima, siamo andati. Sono io che ho provocato questa... Siamo andati per risparmiare tempo. Siccome bisognava aspettare una settimana per trovare nuovamente tutte e tre in casa, e volevamo farlo in tre, che fossero presenti tutte e tre perché si stimolavano a vicenda la memoria, abbiamo colto l'occasione di farlo allora, pur non avendo in mano alcunché da mostrare loro. Premetto però che lo abbiamo fatto, ognuno di noi è partito dalla sua rispettiva abitazione e ci siamo trovati per andare. No, mi scusi, questo anche per dirle... No, anche perché quello che a noi interessava fare era, intanto stimolare la loro memoria e la loro attenzione nella ricerca di stoffe che avessero quelle caratteristiche. Questo era importante, guadagnavamo una settimana. Questo è il dato di fatto. Non c'è nessun mistero. E poi, Avvocato, noi abbiamo cercato di essere estremamente meticolosi. Ma siamo ben lontani dall'essere perfetti, ecco. Non è che facciamo tutto in modo estremamente...  
A.B.: Certamente. Mi scusi, se lei ricorda a proposito, ora passiamo ai francesi.  
R.P.: Sì.  
A.B.: Come Pindaro. Lo conosce Pindaro? Lei è maestro, eh? saltava da qui a lì.  
R.P.: Ma voli pindarici non ne facciamo, noi.  
A.B.: Qualche volta bisogna farli, perché si arriva qualche volta.  
R.P.: Eh, non è... è pericoloso.  
A.B.: È pericoloso sì. Ma si fanno anche cercando di fare le cose meticolosamente, si fanno anche i voli pindarici con la mente.  
R.P.: Certo. 

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