giovedì 8 novembre 2012

Arturo Minoliti - Deposizione del 15 luglio 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.

Presidente: Avvocato Pellegrini. 
A.P.: Soltanto questo, a proposito di quest'ultima circostanza, Maresciallo: riesce a collocare nel tempo questo momento in cui lei notò queste tracce?  
A.M.: Sicuramente sì, perché... la data esatta no, perché, ripeto... 
A.P.: Va be'...  
A.M.: È nel periodo che va dalla fine della maxiperquisizione, quindi dall'8 maggio, al periodo che precede naturalmente la perquisizione del 2 giugno. 
A.P.: Quindi nel maggio '92.  
A.M.: Quindi siamo nel maggio del '92. 
A.P.: Grazie.  
Presidente: Altre domande, signori Avvocati di parte civile? 
A.P.: No, grazie.  
Presidente: Niente, bene. Signori Avvocati della difesa, avvocato Bevacqua, prego.  
A.B.: Grazie. Senta, Maresciallo, lei da quanto tempo era a San Casciano? 
A.M.: Esattamente dal 25 aprile del '91.  
A.B.: '91?  
A.M.: Sì, sì, '91.  
A.B.: E immediatamente ha fatto parte della Squadra Antimostro.  
A.M.: Immediatamente... praticamente no, perché ricordo che alla fine dell'estate ebbi un incontro con il dottor Perugini, il quale mi informò di questa circostanza che in data 6 dicembre veniva scarcerato il signor Pacciani Pietro, e per cui era necessario l'ausilio del Comando Stazione per determinate attività di Polizia.
A.B.: Certo. Senta, e quindi lei nell'estate comincia la sua attività di ricerca di prove a carico... cioè, per vedere un po' di controllare questo signore.  
A.M.: No.  
A.B.: No? In che senso no?  
A.M.: No, perché le mie attività cominciano successivamente alla scarcerazione del signor Pacciani. Quindi siamo a dicembre.  
A.B.: Senta, però risulta, mi pare abbastanza chiaro, e risulta anche così dagli atti, che prima del 6 dicembre 1991 erano già state disposte, da parte della Procura della Repubblica, attraverso la Polizia Giudiziaria, delle attività indagative relative ad attività di messa in opera di microfoni, di microspie, eccetera, alle quali penso abbia partecipato…  
A.M.: Non ho partecipato.  
A.B.: Non ha partecipato. Ecco, lei conosceva la casa del Pacciani?  
A.M.: La casa del Pacciani, sì.  
A.B.: Dove sono state inserite queste microspie?  
A.M.: Il luogo no. Il luogo esatto di dove erano state collocate...  
A.B.: Ecco, come sono entrati? Com'è entrata la SAM dentro la casa del Pacciani?  
A.M.: Ma, io ritengo naturalmente all'epoca, sia in piazza del Popolo, che c'era la moglie del signor Pacciani, c'era anche la figlia Rosanna, ritengo che con un provvedimento dell'Autorità Giudiziaria abbiano potuto...  
P.M.: Perquisizione.  
A.B.: Sì, però, dico, sì... mi scusi, Pubblico Ministero, lo posso... posso parlare io?  
P.M.: Sì, ma lei ha gli atti sotto. Lo sa che c'è la perquisizione. Il maresciallo Minoliti non c'era...  
A.B.: Sì, certo, abbia pazienza. Ora sto facendo delle indagini...  
P.M.: Il maresciallo Minoliti non c'era.  
Presidente: Non interrompiamo il difensore.  
A.B.: Per cortesia!  
P.M.: Bene.  
A.B.: Allora, lei sa benissimo che per mettere questi microfoni, allacciare, rimettere a posto, ci vuole del tempo e ci vuole tranquillità. Quindi io non penso... o no?  
A.M.: Non lo so perché tecnicamente non ho mai visto...  
A.B.: Non lo sa.  
A.M.: ... un apparato del genere. Ecco.  
A.B.: Lei non ha mai visto nulla. Quindi bisognava entrare in casa del Pacciani senza che nessuno vedesse.
Presidente: Avvocato, ma lui ha partecipato a questa attività, o no?  
P.M.: È questa la domanda...  
A.B.: No...  
P.M.: Ha detto di no...  
Presidente: E allora?  
P.M.: Era questa la mia interruzione.  
Presidente: Se non ha partecipato…  
A.B.: Non ha partecipato.  
P.M.: Sono venuti quelli che l'hanno fatto, è stato chiesto a loro. Non vedo perché...  
A.B.: Va bene.  
P.M.: ... lo debba sapere...  
A.B.: Scusi, Pubblico Ministero, mi fa parlare?  
P.M.: No, io ho tutti i diritti...  
A.B.: Va be', ha tutti i diritti, però mi lasci lavorare.  
P.M.: Sì, ma se la domanda non è pertinente, io ho fatto l'opposizione.  
A.B.: E va be', se non è pertinente me lo dice il Presidente.  
P.M.: E infatti glielo ha già detto.  
A.B.: Me l'ha detto, io mi cheto.  
Presidente: Secondo me andava fatta, e forse l'avete fatta, ora non mi ricordo...  
A.B.: Signor Presidente, me lo dice lei e mi cheto. 
Presidente: ... in particolare, a quelli che... Anzi, mi pare su questo punto ci siano state domande specifiche...  
P.M.: Gliele abbiamo già chieste, Presidente. 
A.B..: Esattamente. Non ho capito...  
Presidente: Il Maresciallo non ha partecipato.  
A.B.: Certamente. Non ho capito come...  
Presidente: Lo sa, lo saprà per sentito dire.  
A.B.: Non ho capito com'erano entrati... va be', lasciamo fare. Senta, Maresciallo, ho capito lo stesso.  
P.M.: No, ci sono i documenti. Lei ha capito perché ce li ha.  
Presidente: Basta, basta, basta! Andiamo avanti!  
A.B.: Ho capito perché li ho letti. E ho capito...  
P.M.: Ecco. No, siccome qui... sennò si va sulle...  
Presidente: Lasciamo stare quest'argomento.  
P.M.: …illazioni.  
Presidente: Pubblico Ministero, per favore! 
P.M.: Sono illazioni e non le consento.  
Presidente: Non commentiamo!  
P.M.: Io le commento, perché queste sono illazioni vere e proprie.  
A.B.: Lei sta commettendo illazioni sulle mie presunte illazioni che io non sto facendo.  
Presidente: Signori, signori! Vogliamo andare avanti? Ecco, proseguiamo. Chiudiamo questo argomento...  
A.B.: Allora, maresciallo Minoliti, lei entra a far parte di questo gruppo di ricerca di attività di ricerca delle prove, nell'agosto, settembre del 1991. Lei dice che, pare che si sappia, che il signor Pacciani viene scarcerato esattamente il 06/12/1991. Giusto?  
A.M.: Sì.  
A.B.: Oh. Lei per la prima volta quando vede Pacciani?  
A.M.: Pacciani lo vedo per la prima volta esattamente sei giorni dopo. Il 12...  
A.B.: Sei giorni dopo.  
A.M.: Sei giorni dopo.  
A.B.: Ecco, e va da Pacciani per che cosa? Io vorrei che lei me lo ripetesse, scusi.  
A.M.: Io vado da Pacciani perché dalle intercettazioni ambientali che erano in atto risultavano dei rumori che non potevano essere identificati dall'ascoltatore.  
A.B.: Oh.  
A.M.: Di chi era all'ascolto.  
A.B.: Questi rumori erano dentro casa, perché pare che le microstrie, lei... no le microstrie, le microspie - perché ci sono le microstrie e le microspie in questo processo - le microspie fossero state installate, inserite, alloggiate, come vuol chiamare, nella casa dell'imputate. Giusto? Quindi, i rumori erano nella casa, provenivano dalla casa. O no?  
A.M.: Io... Guardi, Avvocato, io le posso dire soltanto questo, che colui il quale, il collega che era all'ascolto, mi telefonò dicendomi di questa circostanze e dicendomi che l'abitazione ove si verificavano questi rumori, c'era questa attività in corso, era l'abitazione di via Sonnino.  
A.B.: Oh, quindi la sua attenzione era rivolta, direi in maniera esclusiva, nei confronti dei locali di casa... quelli chiusi. Giusto?  
A.M.: Io però, non mi fu detto esattamente, perché... Dunque, devo premettere una cosa: successivamente alla perquisizione, proprio... cioè, dopo l'immediata scarcerazione del Pacciani, proprio perché c'era questa attività in atto, la Stazione dei Carabinieri fu rinforzata. Cioè nel senso che, nell'arco delle 24 ore, c'era sempre del personale a disposizione, più unità a disposizione, per eventuali esigenze che si dovessero verificare. Quindi eventuali interventi e quant'altro.  
A.B.: Quindi eventuali interventi... sempre in relazione al Pacciani?  
A.M.: Sempre in relazione a questo specifico. 
A.B.: Ma perché, mi scusi, io sono un pò ' così...  
P.M.: Qualcuno lo dispose.  
A.B.: No, permetta, abbia pazienza. Sono un po' curioso, soltanto... come cittadino. Perché Pacciani con due Carabinieri della sua Stazione non poteva essere preso e portato via? Oppure... che cosa...?  
A.M.: Non capisco quello...  
A.B.: No, io non capisco il rinforzo, mi perdoni.  
A.M.: Il rinforzo serviva perché il lavoro della Stazione Carabinieri non poteva certamente consentire al personale di essere operante sulle 24 ore. Per cui, naturalmente, venne disposto un servizio del genere con del personale esterno capeggiato da...  
A.B.: Ecco, mi vuol chiarire, dato che il processo è pubblico in Corte di Assise, è un processo molto delicato, che cosa avrebbe dovuto fare questo personale?  
A.M.: Eventualmente se ci fossero state delle circostanze che potevano essere utili alla Polizia Giudiziaria.
A.B.: Circostanze di che tipo? Se c'era già la SAM.  
A.M.: Non lo sappiamo, perché poi successivamente non se ne sono verificate. È un sistema che viene posto in essere per prevenire eventuali circostanze.  
A.B.: Quanto tempo è durato, scusi?  
A.M.: È durato fino al momento in cui sono finite le intercettazioni.  
A.B.: Cioè quanto tempo?  
A.M.: Quindi io... La data esatta della cessazione delle intercettazioni non la conosco, però ritengo fino al periodo di giugno del '92. Ora...  
A.B.: Ecco. Allora lei sei giorni dopo lei viene ad abitare, a stare, quindi anche ad abitare, penso, a San Casciano nell'aprile 1991. Il signor Pacciani viene scarcerato il 6 dicembre '91, lei il 12 fa questa prima visita al signor Pacciani. Giusto?  
A.M.: Sì. Premetto che già conoscevo...  
A.B.: Il Pacciani.  
A.M.: ... gli ambienti, perché prima della scarcerazione l'unica attività che avevo posto in essere, per mia conoscenza, era quella di vedere i luoghi dove eventualmente mi sarei dovuto portare in caso naturalmente...
A.B.: Quindi lei li aveva visitati questi luoghi?  
A.M.: Io sapevo soltanto dov'erano ubicate le abitazioni del Pacciani. Sia quella di piazza del Popolo al civico 7, sia quella...  
A.B.: Però lei si era anche incontrato, sia con le figlie, come con la moglie.  
A.M.: No.  
A.B.: Prima che...  
A.M.: No, no.  
A.B.: ... uscisse lui.  
A.M.: Assolutamente no.  
A.B.: Aveva avuto dei rapporti lei?  
A.M.: Assolutamente no.  
A.B.: Allora li avevano avuti gli altri signori della SAM, avevano avuto dei rapporti..  
A.M.: Non ne so...  
A.B.: Tant'è che l'avevano portata a giro la ragazza.  
A.M.: Non ne sono al corrente, perché...  
A.B.: Non è al corrente di questa cosa.  
A.M.: ... non ho partecipato a queste attività.  
A.B.: Non era al corrente di questa cosa.  
Presidente: Comunque lui non ce le aveva avute.  
A.B.: Va be', lei non le aveva avute. Però sapeva che c'era la SAM nel suo territorio, o no?  
A.M.: Certamente.  
A.B.: Oh. E sapendo che c'era la SAM nel suo territorio, dato che lei è comandante della Stazione dei Carabinieri - un pochino me ne intendo anch'io, me ne intendevo, perlomeno – lei sa chi è che gira nell'ambito suo, della Polizia Giudiziaria, anche o Carabinieri, o Finanza, o Polizia? Lei sapeva che c'era, comunque che gravitava e che avevano dei rapporti, questi signori...  
A.M.: Certamente.  
A.B.: ... con la signora Manni Angiolina, eccetera. Quindi qualche volta anche lei li ha accompagnati, probabilmente.  
A.M.: No.  
A.B.: Non li ha accompagnati. Benissimo. Lei non li ha accompagnati. Lei il 12 dicembre del 1991 va dal signor Pacciani, ed entra in casa del signor Pacciani.  
A.M.: Non direttamente. Mi porto prima in piazza del Popolo, perché Pacciani a quell'epoca abitava ancora in piazza del Popolo.  
A.B.: In piazza del Popolo. Dopodiché che fa? Mi scusi, lo vorrei capire.  
A.M.: Io?  
A.B.: Sì.  
A.M.: La mia operazione è quella praticamente di parlare con il signor Pacciani, per vedere...  
A.B.: E parla col Pacciani in piazza del Popolo.  
A.M.: No, parlo col Pacciani in via Sonnino, perché...  
A.B.: E via Sonnino quale sarebbe, scusi, perché io sono un po'... non lo... Via Sonnino è quella dove c'è il giardino, o quell'altra?  
A.M.: Il numero 28. Praticamente lui era al civico 28…  
A.B.: Sì.  
A.M.: ... era aperto il cancelletto, cosi come era aperta pure l'abitazione del civico numero 30.  
A.B.: Cioè della casa prima.  
A.M.: La casa prima, esatto. Quella che si trova...  
A.B.: E parla col signor Pacciani.  
A.M.: Parlo col signor Pacciani...  
A.B.: Del più e del meno. Lei era in divisa, o in borghese?  
A.M.: Ero in uniforme.  
A.B.: In uniforme. E allora?  
A.M.: Niente, facciamo due chiacchiere e vedo, osservo bene l'abitazione, perché all'interno non ci ero mai stato... 
 A.B.: Sì.  
A.M.: Va bene? Quindi lui si trovava esattamente al civico 28, la descrivo. Vedo che praticamente...  
A.B.: Ecco, mi scusi, la descrizione che lei fa, la fa immediatamente? Lì per lì? Oppure...  
A.M.: No, no, la fisso in memoria, appena rientro...  
A.B.: Ah, la fissa in memoria...  
A.M.: ... appena rientro al Comando faccio le debite annotazioni.  
A.B.: La fissa in memoria. Dopodiché che fa? Fissata la prima, che fa?  
A.M.: Niente. Facciamo un giro, dice. 'Questa è casa sua soltanto', lui mi dice 'no, ci ho anche questo, ci ho l'orticello...'. Lui mi accompagna insieme alla moglie, la signora Manni, andiamo nel giardino, ho modo di vedere il giardino, anzi ricordo che ho fatto anche parte del vialetto, quel vialetto che era delimitato dai paletti in cemento; faccio i miei apprezzamenti sul piccolo spazio, bello, all'interno, naturalmente, del fabbricato; lui mi fa vedere anche la casa, dice che ci ha da metterla a posto, che piano piano doveva rimetterla a posto. Dico: come mai tutte quelle tegole, se doveva ricambiare il tetto o quanto meno, le solite cose. Dopo mi congedo e ritorno alla stazione.  
A.B.: E non fissa più nulla, cioè la casa seconda non la fissa?  
A.M.: No, perché...  
A.B.: Cioè lei doveva fissare soltanto la prima.  
A.M.: Io praticamente ho fatto l'attività relativamente ai rumori che mi erano stati segnalati.  
A.B.: Ecco, i rumori che erano all'interno; e lei fissa tutto quello che poteva esserci di spostato oppure no all'interno di quella casa.  
A.M.: Lui stava sistemandola l'abitazione perché doveva andare ad abitarci.  
A.B.: Dopodiché - esattamente - dopodiché lei prende lei prende tutto quello che ha fissato in testa in questa casa e lo trascrive in un verbale. Che lei fa e che è agli atti?  
A.M.: Certo che sì.  
P.M.: È l'annotazione del 12.  
A.B.: L'annotazione, benissimo. Volevo capire questo, lei lo fissa, poi lo fa a casa, benissimo.  
P.M.: Per fortuna è agli atti.  
A.B.: Certo, ma noi siamo tutti fortunati. Allora senta, Maresciallo, lei sa che vi erano delle discariche nella zona di San Casciano, di Montefiridolfi, di Montespertoli, o no?  
A.M.: Ma non erano delle discariche.  
A.B.: No?  
A.M.: No. Sono dei luoghi dove, praticamente, qualche volta, venivano portati da persone degli oggetti che non gli occorrevano. Però erano anche luoghi dove il servizio di nettezza, nell'arco di al massimo di una settimana liberava naturalmente il luogo, non erano delle discariche.  
A.B.: Ecco, senta, però lei ha ricevuto...  
A.M.: Veramente avrei dovuto intervenire.  
A.B.: Mi scusi, mi scusi. Lei credo che abbia ricevuto una lettera dal Comune di San Casciano, se la ricorda?  
A.M.: Sì, me la ricordo.  
A.B.: Del 23 gennaio '93.  
A.M.: Sì, ricordo.  
A.B.: Dove si diceva che questa amministrazione aveva provveduto a transennare al zona e ad apporre - questo siamo a Montefiridolfi - ed ad apporre i cartelli di divieto di scarico già dal '90 - '90, lei ancora non c'era - senza però riuscire ad arginare il fenomeno, va bene? Per porre fine a questo degrado la Giunta Comunale nella seduta del 15/04/91 con propria decisione approvò la perizia di rimozione dei rifiuti e delle terre ad essi mescolate. In precedenza, febbraio '91 - lei ancora non c'era - aveva provveduto a fare eseguire un fossato sempre... eccetera, eccetera. Se la ricorda questa lettera?  
A.M.: Sì, sì.  
A.B.: Quindi c'era questo fenomeno, piuttosto...  
A.M.: Ripeto, per quello che so io, dal momento in cui sono arrivato, per quello che mi è stato detto, per discarica si intende anche, o almeno...  
A.B.: C'è una legge sulle discariche.  
A.M.: Esattamente. Quindi avremmo dovuto intervenire d'ufficio e provvedere di conseguenza, intimando al proprietario del terreno di rimuoverli se si trattava di rifiuti speciali. Comunque si trattava di questa forma di malcostume che la gente abbandonava questi oggetti, discarica può anche essere un semplice boiler o un...
A.B.: Sì, va bene, Maresciallo, lei deve dire quello che, mi sono spiegato? Lei dice, però, capito? diciamo le cose come stanno, qua c'è questa cosa, questa discarica si chiamava...  
A.M.: C'è quel documento che è stato fatto...  
A.B.: La discarica di Sant'Anna, si chiamava discarica di Sant'Anna.  
A.M.: No, non esiste, non è...  
A.B.: Ma, allora le fu detto che c'era questa discarica di Sant'Anna, o no?  
A.M.: No, c'era un luogo dove la gente era abituata...  
A.B.: Si chiamava Sant'Anna?  
A.M.: Si chiama discarica perché praticamente lì vengono buttati...  
A.B.: Si, ma si chiamava, si chiamava la discarica di Sant'Anna perché là corre la via Sant'Anna?  
A.M.: Non mi risulta.  
A.B.: Non le risulta. Però questa l'ha ricevuta, questa lettera?  
A.M.: Questa l'ho ricevuta.  
A.B.: Si parla di via Sant'Anna?  
A.M.: Si parla senz'altro di via Sant'Anna.  
A.B.: E allora perché non lo dice, scusi?  
A.M.: Perché a me non risulta che...  
A.B.: E non risulta, però risulta che...  
Presidente: Ma cosa cambia, Avvocato, cosa cambia? Perché deve dirlo se non lo sa? Cosa cambia? Assolutamente, c'era una discarica...  
A.B.: Presidente, le chiedo scusa, veda dal dire il si al dire il no, c'è anche il ni, però non si sa se è no, o se è sì. Quindi cambia anche questo, Presidente. 
Presidente: Ma, c'era una discarica, dove la gente...  
A.B.: Certamente...  
Presidente: ... scaricava la roba, allegramente.  
A.B.: Però, capito? Siamo abbottonati troppo, perché questo è un documento che esiste, ecco...  
A.M.: No, vede, avvocato, lei mi ha chiesto...  
A.B.: No, no, un documento, Maresciallo, andiamo avanti.  
A.M.: Se esiste, se viene chiamata dai cittadini la discarica di Sant'Anna...  
A.B.: Bene, bene, non ci sono manco le discariche. 

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