venerdì 15 giugno 2012

Giovanni Iadevito - Deposizione del 29 aprile 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.
  
P.M.: Dottore, rispetto alla "H" - torniamo alla "H" e a quei bossoli - gli accertamenti che lei ha fatto sulle partite di proiettili, in che modo lei è arrivato a dire - se c'è arrivato - che può darsi che ci sia o la stessa partita, o simili partite, o conclusioni simili? La "H" è lì, se può farci questo discorso - se è in questi termini o simili - partendo da quella "H" lì, per far capire a noi e ai Giudici come si può arrivare a dire che questa "H" può provenire da un punzone simile, o quei discorsi che voi avete fatto per scritto successivamente.  
G.I.: Sì, certo. Tengo a precisare questo, che è un normale lavoro del perito balistico cercare di individuare in partenza con che tipo e con quale lotto di cartucce ha a che fare. Ripeto, perché le prove balistiche andrebbero sempre ripetute con cartucce dalle stesse caratteristiche di costruzione. Tra un lotto e un altro ci può essere una differenza anche minima di polvere, differenza minima di polvere, di carica oppure di innesco, che può portare a una differenza di pressioni. Differenza di pressioni che, all'atto dello sparo, nelle varie impronte che si stampano, che abbiamo visto prima, possono subire delle modifiche. Ecco perché si cerca sempre di risalire. Sotto questo aspetto io pensai fosse opportuno di cercar di capire che tipo di provenienza avevano quelle cartucce lì. Poi, anche da un punto di vista strettamente, così, di indagine tecnica, volevo capire se erano sempre le stesse cartucce, o perlomeno erano cartucce risalenti ad epoche, all'epoca del primo fatto criminoso che, se non ricordo male, dovrebbe essere il '68, no?  
P.M.: Esatto. 
G.I.: E quindi si esamina al microscopio. In questo caso io ho a che fare soltanto con l'"H", l'"H" che ripete la iniziale di Henry, che è il primo fucile Winchester, poi Winchester lo prese lui. E, siccome era una cartuccia a percussione anulare, per molto tempo le percussioni anulari hanno conservato l'"H" di Henry in onore al vecchio Henry. Questa è una piccola digressione. Niente, ho esaminato questa "H" e ho visto che questa "H" qui nelle linee principali aveva sempre gli stessi, presentava sempre gli stessi difetti. Posso avvicinarmi un attimo?  
Presidente: Certo, certo, Dottore.  
G.I.: Tanto mi seguirà. Guardando particolarmente queste impronte, vediamo che qui, ecco, è più larga da questa parte che da questa. È un'imperfezione. Qui si ripete nello stesso modo. Qui assume una forma molto più snella, qui invece è un po' più tozza ma il tutto è riconducibile al punzone che ha stampato l'impressione al momento in cui, comunque sia, è stato fabbricato il bossolo. Ora, una grande fabbrica qual'è la Winchester, va da sé che costruisce bossoli, pallottole, li stocca, poi vanno, in determinati periodi vanno, entrano in produzione. In altri termini, vengono caricati, uniti, caricati con la polvere bossolo e palla e diventano la cartuccia. E qui ha giocato anche la fortuna, e la fortuna non guasta mai secondo me in queste cose.  
Presidente: Verissimo.  
G.I.: È che ho fatto le ricerche nel campionario della Criminalpol - all'epoca io dirigevo la Sezione Indagini Balistiche della Criminalpol - e cercai nelle vecchie cartucce stoccate qualcosa di simile: fortuna volle che trovai un pacco intero di cartucce Winchester dove erano contenute varie, direi una trentina, se non ricordo male, di cartucce che presentavano le stesse identiche caratteristiche. Ora, la cosa essenziale fu aver trovato il pacchetto che portava il numero della impacchettatrice. Ora tramite la Winchester risalire all'anno di produzione non fu un fatto particolarmente geniale, soltanto una conseguenza logica, ecco, in questo modo… e risalivano quelle cartucce lì, in particolare queste, poi l'esame fatto su tutte quelle successive sono rapportabili senz'altro ad una certa epoca che è precedente a quella, anche se non ricordo male di non molto tempo, sarà stato un paio di e prima…  
P.M.: Prima del primo omicidio.  
G.I.: Prima del primo omicidio.  
P.M.: Come produzione.  
G.I.: Come produzione.  
P.M.: Andiamo avanti.  
G.I.: Ecco che ritorniamo nel giudizio di identità dato, direi, con certezza perché abbiamo la fortuna, purtroppo è brutto parlare di fortuna in questo caso ma la fortuna da un punto di vista di indagine, di avere una omogeneità di cartucciamento. Le pressioni sono sempre le stesse, probabilmente conservate nello stesso posto le cartucce, anche perché poi, siccome il bossolo della 22 è bossolo completamente chiuso, in quanto a percussione anulare, non ha il vano dove c’è l’innesco, quindi non potrebbe prendere nemmeno umidità da quel punto, dovrebbero avere tutte quante la stessa omogeneità anche relativamente alle pressioni che si verificano al momento dello sparo. Ecco perché dicevo: è una situazione ottimale in cui può lavorare un perito.  
P.M.: E le sue conclusioni? Io volevo arrivare…  
G.I.: Le mie conclusioni che sono…  
P.M.: Scusi eh… la domanda è se quei proiettili repertati e comparati in occasione degli omicidi possono essere datati come produzione.  
G.I.: Si con un ottimo margine di veridicità.  
P.M.: Primo datati e secondo in che modo si può dire che fanno parte dello stesso lotto.  
G.I.: Ripeto è perché esaminati al microscopio hanno nelle impressioni dell’”H”… hanno le stesse deformazioni… cioè non dico identiche… ecco… il concetto di identità è un tantino diverso, hanno le stesse deformazioni perché… si tenga presente questo che in un lotto di cartucce capitano tante cartucce che fanno parte di una certa produzione di bossoli, ora il punzone ad un certo punto viene cambiato perché soggetto ad usura, quindi possiamo avere che nello stesso scatolo di cartucce abbiamo delle immagini più nette, come in questo caso, oppure più evanescenti, ma ciò non toglie che è dovuto soltanto all'usura del punzone che ha stampato l’”H”.  
P.M.: Abbiamo capito benissimo.  
Presidente: Dopo quanto viene cambiato il punzone? Dopo quanti…  
G.I.: È la ricerca che feci, signor Presidente, e venne fuori un numero che rapportato alla produzione di allora, della Winchester, era particolarmente irrisorio, grosso modo corrispondeva alla produzione di 5/6 giorni, se non ricordo male.  
P.M.: Ecco Dottor Iadevito e rispetto a quella data azione che lei ci ha fatto “un paio d’anni prima”, come ci è arrivato? O se questa è una datazione di produzione e troppo empirica…  
G.I.: E le ripeto, perché facendo riferimento…  
P.M.: Si, si è per chiarirlo, io credo di averlo capito ma vorrei esser sicuro di aver capito…  
G.I.: Facendo riferimento a quel pacchetto di cartucce che era stockato alla Criminalpol ebbi la fortuna di avere un numero impresso sul pacchetto delle cartucce, era il numero dell’impacchettatrice; la ricerca fatta con la Winchester ci disse: ‘in quest’epoca era fatto lì’ e c'erano anche altri piccoli dati che adesso comincio anche a ricordare, c'era anche qualche altra cosa, per cui tramite la Winchester si venne a sapere che quell’impacchettatrice e quei dati facevano riferimento ad una precisa produzione, individuata nel tempo. 
P.M.: Individuata nel tempo.  
G.I.: Si individuata nel tempo.  
P.M.: Un paio di anni prima del’68.  
G.I.: Si, se non ricordo male, ovvia sarà… 
P.M.: Per vedere se ho capito bene, il discorso si approfondì anche dal punto di vista… al di là della produzione che fa la Winchester, del fatto, se questo è un ragionamento che lei ha seguito o un esame, un accertamento che ha fatto, del fatto che la Winchester, probabilmente inviava dei vari paesi lotti omogenei? Cioè il fatto di questa sua fortuna di avere trovato cose omogenee perché forse in Italia in quel periodo…
G.I.: Si perché…  
P.M.: O è un accertamento che non ha niente a che vedere con quello che ci ha detto? 
G.I.: Diciamo che all'epoca della nascita del pacchetto, ecco, all'epoca della nascita del pacchetto io penso che…  
P.M.: Il pacchetto quanti proiettili contiene?  
G.I.: 50 cartucce. All'epoca della nascita, penso di ricordare bene anche perché allora ero ragazzo e con la 22 sparavo come un matto e ne consumavo moltissimi. Ricordo bene che c'era la Winchester italiana da poco sorta e quindi l'approvvigionamento del materiale era costante ed era abbastanza ampio perché si volevano affermare sul mercato. Cioè questo lo ricordo bene come tiratore e come cacciatore.  
P.M.: Io non ho altre domande, grazie.  
Presidente: Vi sono domande signori?  
A.F.: No.  
Presidente: Senta Dottore ma sbaglio o si parlava non di punzone, di spesso punzone, ma di stessa matrice dal quale questo punzone o questi punzoni erano stati tratti. Può essere?  
G.I.: Si, beh, la matrice del pun… oddio la… proprio il punzone. La matrice… o non ricordo bene…  
P.M.: Presidente, un ulteriore accertamento peritale, fatto da altri periti, fa discorsi in linea con quello che lei sta dicendo, non sono discorsi che ha fatto del suo e lavorato con precisione il Dottor Iadevito.  
Presidente: Ma dunque allora spieghiamo allora cos'è la matrice del punzone anche se naturalmente si può intuire.  
P.M.: Sì, sì.  
Presidente: Cos'è la matrice del zone?  
G.I.: Cioè è quello che materialmente crea il punzone.  
Presidente: Lo stampo, diciamo.  
G.I.: Si, uno stampo.  
Presidente: Diciamo così, volgarmente.  
G.I.: Si.  
Presidente: Ma allora da questo stampo si traggono, diciamo così, si possono trarre tanti punzoni che hanno le stesse caratteristiche… Glielo domando.  
G.I.: Guardi… no. Signor Presidente, posso rispondere a questa domanda per un fatto di pratica.  
Presidente: Sì.  
G.I.: Io esaminai altre cartucce, perché non era mica l'unico pacchetto che era stockato alla Criminalpol, l’unico era quello! Cioè non si era ripetuto, non l'ho visto ripetuto altre volte. 
Presidente: Quindi lei dice che è possibile che da una matrice da cui vengono tratti vari punzone però questi non lasciano segni identici?  
G.I.: A questo punto potrei anche pensare questo: che probabilmente…  
Presidente: Cioè punzoni tratti dalla stessa matrice possono non essere identici tra di loro?  
G.I.: No penso che esistano più punzoni. Più matrici. È una fabbrica! Allora… Oggi la Winchester non è in ottime acque ma prima aveva una grossa produzione quindi…  
Presidente: Dalla stessa matrice… dallo stesso stampo è intuitivo che vengano tratti più punzoni e la domanda è: ma allora questi punzoni comparativamente sono identici tra di loro, nel senso lasciano sul bossolo le stesse tracce o no?  
G.I.: Si, dovrebbero lasciare le stesse tracce.  
Presidente: Dovrebbero lasciare le stesse tracce.  
G.I.: A meno che non sono rifinite a mano.  
P.M.: A meno che non si consuma con il tempo anche la matrice, insomma quel discorso lì.  
G.I.: A meno che non abbiamo altr… ecco si, si ho capito adesso perfettamente lei che cosa mi voleva chiedere. Si, certo. Certo signor Presidente.  
A.F.: Presidente io volevo sapere una cosa tecnica, se era possibile, dal Dottor Iadevito.  
Presidente: Avvocato Fioravanti.  
A.F.: Si, scusi Presidente. Se aveva esaminato oltre agli proiettili e agli bossoli anche la pistola.  
P.M.: Aiuto. Forse non…  
A.F.: La canna, la pistola. Quella pistola.  
P.M.: Presidente, scusi o sono di fuori o non capisco il concetto.  
Presidente: Quale pistola… spieghi…  
A.F.: Ha esaminato, ha periziato bossoli…  
P.M.: Ce l’ha nascosta il Dottor iadevito la pistola del mostro per rispondere a questa domanda.
Presidente: Ma lei dice una pistola del tipo? La modello ’70?  
A.F.: Nooo! Ma non quella pistola del mostro! La calibro 22. Quella di cui abbiamo parlato questi giorni.
P.M.: Allora una pistola! Una 22!  
A.F.: Se l’avessi trovata l’avrei portata qui.  
Presidente: Pubblico Ministero abbiamo capito benissimo.
P.M.: Bene, anch’io.  
Presidente: Bene. Allora lei…  
G.I.: Ho capito la domanda dell'avvocato. Penso di averne esaminate di pistole intorno a 640, perché ce ne sono 640 che mi mandò allora la Procura. Fu un regalo della Procura quello. Sbaglio o no? Come numero?
P.M.: Si. È un altro tipo di indagine…  
G.I.: È un altro tipo di indagine sparando tre colpi, se non ricordo male, con 640 armi.  
Presidente: Con 640 armi.  
G.I.: Si.  
Presidente: Benissimo. Domande ulteriori signori? Dottores… Avvocatessa Bevacqua.  
A.B.:  
Presidente: Forse non funziona il microfono. Non funziona. Avvocato Fioravanti presti il microfono.  
A.B.: Precedentemente lei ha affermato che il punzone veniva cambiato ogni 5/6 giorni, ecco, veniva cambiato il punzone o la matrice?  
G.I.: Il singolo punzone.  
A.B.: Il singolo punzone.  
G.I.: Il singolo punzone, perché quello che si usura è quello che materialmente imprime, fa l'impressione dell"H" in questo caso.  
A.B.: La ringrazio.  
G.I.: Prego.  
P.M.: Scusi, a questo proposito, per maggiore chiarezza, lei ha accertato se la Winchester produceva i punzoni da sola?  
G.I.: No, è un accertamento che non ho fatto.  
P.M.: Ecco, perché questo è preliminare, sennò non sappiamo... Bene, grazie.  
Presidente: Altre domande, signori? Possiamo licenziare il dottor ladevito. Chi sentiamo ora?  
P.M.: Presidente, abbiamo quelle difficoltà di convocazione. I prossimi testi sono i Carabinieri, che non sono arrivati.  
Presidente: Non abbiamo altri testi ora?  
P.M.: In questo momento no, Presidente.  
Presidente: Allora andiamo alle ore 15.00, va bene?  
P.M.: Perfetto, per le 15.00 li facciamo venire. Grazie.  
Presidente: Così quello che perdiamo ora, recuperiamo stasera.

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