mercoledì 21 marzo 2012

Domenico Trigliozzi - Deposizione del 26 aprile 1994 - Prima parte



L'ex Maresciallo dei Carabinieri Domenico Trigliozzi fu ascoltato il 26 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Stiano comodi. Bene possiamo continuare con i testi del Pubblico Ministero.
P.M.: Il Maresciallo Trigliozzi, grazie.
Presidente: Maresciallo Trigliozzi. Vogliamo sistemare più in là… Ecco, perfetto, grazie. Maresciallo prego si accomodi. Buongiorno. Sieda lì. Vuol leggere… gli date per favore…
D.T.: Guardi, se me la legge qualcuno per cortesia… non ho gli occhiali.
Presidente: Non ha occhiali, le presto i miei, non so se le vanno bene.
A.B.: Ne ho un paio io.
Presidente: Ce li ha lei? Benissimo. Allora qui abbiamo tutto.
D.T.: Ho fatto, grazie. Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Vuol dare le generalità alla segretaria per cortesia?
D.T.: Trigliozzi Domenico, nato a Cellina Attanasio, xx/xx/xx, residente a Firenze, via Xxxxxx Xxxxxxx, 50.
Presidente: Benissimo, risponda prego alle domande del Pubblico Ministero.
P.M.: Signor Trigliozzi ci vuole innanzitutto spiegare qual è o qual era la sua professione e cosa faceva alla data del 15 settembre ’74?
D.T.: Si. Io ero in servizio al nucleo investigativo dei Carabinieri di Firenze.
P.M.: Attualmente è in pensione? O è…
D.T.: Attualmente si, dagli inizi dell’82.
P.M.: Quindi nel settembre del ‘74 era a Firenze?
D.T.: Sissignore. Firenze, nucleo investigativo.
P.M.: Lei quando, come intervenne sul luogo dell'omicidio del ‘74? A che ore? Come mai? Chi l'ha avverti? Con chi?
D.T.: Si. Seppi il fatto la mattina, saranno state le nove e un quarto nove e venti così, dal capitano Dell’Amico che allora comandava il nucleo. E mi disse appunto che erano stati rinvenuti due cadaveri a Borgo San Lorenzo in una campagna e quindi che c'era da andare lì. Andammo… io andai con lui, venne anche il capitano Lieto, che allora comandava la compagnia di Firenze Oltrarno, vennero i fotografi del nucleo di Polizia giudiziaria, altri colleghi e quindi arrivammo sul posto… penso, poi, si sia perso un po' di tempo perché il capitano voleva parlare o parlò immagino con la Procura… E noi arrivammo sul posto verso le 10:45/10:30.
P.M.: Ecco la prima cosa che voglio chiederle è questa: quando arrivò sul posto lei c'erano già dei fotografi? Erano già state fatte foto? O le foto che sono poi nel fascicolo fotografico agli atti sono quelle che avete fatto voi con il fotografo che vi portavate da Firenze?
D.T.: Quando arrivammo noi sul posto c'erano i Carabinieri di Borgo San Lorenzo, il Pretore di Borgo San Lorenzo e poi c'erano…
P.M.: Fotografi ce n'erano? Il fotografo di Borgo c’erano?
D.T.: Ci doveva essere… No, no come giornalisti… civili lei dice? Come militari…
P.M.: O della compagnia.
D.T.: No, c'era il Brigadiere Sciarra che era della squadra di polizia giudiziaria e penso lui facesse anche le foto.
P.M.: Non ricorda se le foto del fascicolo sono fatte da voi? Nel senso, sono state scattate dopo le 10:00 o sono state scattate la mattina?
D.T.: Per quello che ricordo io vennero fatte dai Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria del gruppo di Firenze.
P.M.: Ecco, quelli che vennero con voi? Con lei, insomma.
D.T.: Quelli… si, con noi o subito dopo, o poco prima. Insomma, ecco.
P.M.: Senta una cosa, riguardo al luogo dell'omicidio, le fu assicurato o sentì dire che la posizione dell'auto, dei corpi era quella che avevano trovato? Chi era intervenuto per primo? Trovò se era la zona un po'…
D.T.: Si, si, no…
P.M.: C'erano già curiosi? O era protetta?
D.T.: No c’erano… quando arrivammo noi era pieno di gente.
P.M.: Era già pieno di gente.
D.T.: Era pieno, c'era un sacco di gente.
P.M.: Però c'erano i Carabinieri.
D.T.: E c'erano anche i Carabinieri.
P.M.: Era stata recintata?
D.T.: E c'era anche il Pretore.
P.M.: Sì, sì. Ah ecco, c’era…
D.T.: Ricordo si che il pretore mi pare che stesse facendo addirittura già all'esame cadaverico della ragazza.
P.M.: C'era il medico?
D.T.: Sì, un medico che venne nominato un medico… Mercatali, Mercatalli…
P.M.: Ecco quindi quando arrivaste voi da Firenze l'attività di sopralluogo era già in corso?
D.T.: Doveva essere iniziato da poco, immagino, comunque mi dissero che - perché chiesi - che la posizione della macchina e dei cadaveri era così come i luoghi erano stati trovati.
P.M.: Così le raccontarono.
D.T.: Si.
P.M.: Senta, lei ebbe modo di fare qualche accertamento? Oppure capì o vide come erano posizionati? Se c'erano degli oggetti di questi signori? Ci sa dire qualcosa? Se nella macchina c'erano oggetti, documenti, oggetti di qualsiasi tipo?
D.T.: Sì, il ricordo…
P.M.: Cosa vide lei e cosa le fu detto.
D.T.: Si, la macchina era con la parte anteriore rivolta verso una stradina…
P.M.: Ecco, scusi eh, questo abbiamo per ora già ricostruito se serve a lei mostreremo delle foto, io vorrei sapere da lei - se lo sa - qualche particolare relativamente a oggetti che erano nella macchina, oggetti che erano fuori che appartenevano… Ricorda qualcosa?
D.T.: Sì, gli oggetti erano fuori accanto allo sportello sinistro, per terra c'era un giubbetto che si seppe essere del ragazzo, dell'uomo, insomma. Del Gentilcore.
P.M.: Un giubbetto.
D.T.: Un giubbettino. Poi sulla destra, a distanza di tre/quattro metri, vicino ad una vite, ad una grossa vite che era nei pressi della macchina, sulla destra…
P.M.: Possiamo intanto rimettere la foto principale?
D.T.: …c’erano tre paia di pantaloni, di cui uno era un pantalone da donna che si seppe della ragazza; una maglietta, una camicetta, una maglietta da donna; eppoi due pantaloni che erano di lui, del ragazzo…
P.M.: Come mai... Capiste come mai c'erano tutti questi pantaloni da uomo? C'era una spiegazione?
D.T.: Perché uno - si seppe poi dagli accertamenti che vennero fatti - un paio di pantaloni era stato comperato dal ragazzo la stessa mattina, mi pare di ricordare che ci dissero.
P.M.: Un paio era della ragazza. Un paio del ragazzo che indossava evidentemente quella sera e uno nuovo?
D.T.: Sì, uno nuovo, sì. E i pantaloni erano per terra piegati, evidentemente qualcuno ce li aveva messi…
P.M.: Quelli nuovi, mi scusi, o gli altri? Tutti e tre insieme?
D.T.: A me… No erano lì accanto, uno all'altro, ora non ricordo. Ricordo il particolare di questi pantaloni ripiegati, ecco.
P.M.: Erano tre.
D.T.: Erano tre.
P.M.: I ragazzi erano…
D.T.: C’erano un paio di jeans che erano di lui, quelli che indossava… che aveva indossato…
P.M.: Erano ripiegati da una parte.
D.T.: Ed erano da una parte…
P.M.: Ripiegati o appoggiati? Buttati?
D.T.: Uno sicuramente piegato, probabilmente sarà stato quello nuovo, degli altri due francamente non ricordo se fossero piegati o no. Poi c'era una camicetta, sempre sulla destra, da donna, che si seppe che era della ragazza.Poi c'erano un paio di mutandine con dei pezzetti di stoffa appartenenti alle stesse mutandine. Sulla destra. Poi c'erano dei fazzolettini di carta usati. Eppoi dentro la macchina c'erano sotto i pedali di comando le scarpe di lui e di lei e dentro una di queste scarpe c'era un fazzolettino o più fazzolettini. Poi dentro la macchina c'era un… un registratore... no un registratore no, sicuramente non era un registratore.
P.M.: Bah, se la può aiutare, voi dite che c'era qualcosa del genere, c'era un registratore addirittura acceso però era finita la cassetta, qualcosa di questo genere.
D.T.: Si, si.
P.M.: Non ricorda niente di meglio?
D.T.: Un mangianastri. Si.
P.M.: Benissimo, nel verbale lo avete scritto.
D.T.: Poi c'era davanti al cambio una cassetta porta oggetti e poi c'erano fazzolettini sparsi dentro la macchina, davanti. Dietro invece c'erano due cuscini e, mi pare, la maglietta di lui, del ragazzo. E altri oggetti non mi pare che ce ne fossero, almeno… sì, poi documenti, chiaramente c'era il libretto di circolazione, la macchina era intestata al padre del ragazzo e c'erano documenti vari.
P.M.: Il suo collega, il Maresciallo Falcone, descrivendo la scena relativa agli oggetti interni alla macchina, ci ha descritto come una situazione - rispetto a questi oggetti - un po' di confusione, non è che siamo riusciti a capire di più del suo ricordo, lei su questo punto ha qualcosa in più da dire?
D.T.: Mah, relativamente…
P.M.: Dentro l‘auto, innanzitutto dentro l’auto, poi il fuori ce l'ha già descritto, se non ho capito male… poi rispetto all'auto ce lo spiega meglio ma insomma... ci dice pantaloni in qua e la…
D.T.: Dentro l’auto c'erano le scarpe di lei e di lui vicino alla pedaliera, poi c'era questo mangianastri che era sul pianale, sul piano della macchina sul lato…
P.M.: Ricorda ora che… almeno voi scrivete così… sembra che fosse in posizione di acceso, non suonava perché era finita la cassetta o qualcosa del genere…
D.T.: Si, si.
P.M.: A un ricordo di questo genere?
D.T.: Si, si era acceso.
P.M.: Ecco, quindi come se al momento del fatto fosse acceso…
D.T.: Fosse stato acceso si.
P.M.: Va bene.
D.T.: Si.
P.M.: Prego.
D.T.: Si c'era la musicassetta, poi c'erano oggetti vari che erano...
P.M.: La domanda è questa, scusi - per essere più chiaro - se dall'esame esterno che lei ha fatto, c'era evidente o non evidente - impossibile a dirlo - una situazione in cui qualcuno aveva messo le mani?
D.T.: Si c'era una po' di confusione, indubbiamente. C'era sangue sul sedile di destra, sul sedile di sinistra…
P.M.: D’accordo, ricordi diversi da…
D.T.: …fazzolettini sparsi…
P.M.: Senta, rispetto a - se lei è così gentile da guardare dietro le sue spalle, c'è la macchina - può magari localizzare…
Presidente: Un momento, un momento. Microfono per favore.
P.M.: Ah, si.
Presidente: Lo tenga in mano.
P.M.: Rispetto all'auto, così come noi la vediamo, dove erano questi pantaloni e questo giubbotto innanzitutto?
D.T.: Si, i pantaloni dovevano essere sulla parte sinistra, rispetto a noi che guardiamo.
P.M.: Anteriore sinistra dell'auto?
D.T.: Si, si, più avanti...
P.M.: Oppure proprio a fianco dello sportello sinistro? Dov'è la penna ora. Qui.
D.T.: Il giubbetto, lì c'era il giubbetto da uomo.
P.M.: Qui c'era il giubbetto.
D.T.: Si.
P.M.: Però non è fotografato… va be’… Non c’è.
D.T.: Eh non…
P.M.: Poi?
D.T.: Comunque c'era sicuramente perché questo lo ricordo.
P.M.: Lei l’ha visto. Mhmm…
D.T.: Si, si c’era.
P.M.: Pantaloni?
D.T.: I pantaloni erano sulla destra.
P.M.: Dalla parte opposta a questa.
D.T.: Si, sulla destra.
P.M.: Esattamente corrispondente ma dalla parte dello sportello destro.
D.T.: Si ha circa 3 m di distanza dallo sportello, forse un po' più spostato a destra. Può darsi che fossero proprio quelli lì, quelli che si vedono, ecco.
P.M.: Quelli lì.
D.T.: Può darsi che fossero quelli, però non ricordo. Forse una camicetta, quella sarà la camicetta.
P.M.: Bene. Ricorda se furono rispettati bossoli? E dove erano nel caso?
D.T.: Ricordo che vennero rinvenuti. Ricordo che vennero rinvenuti dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo e seppi che erano stati trovati sulla sinistra…
P.M.: Lei non li ha visti? Erano già stati tolti.
D.T.: No, erano stati trovati, la macchina già non c'era più perché i bossoli vennero trovati la sera del giorno dopo.
P.M.: Prego?
D.T.: I bossoli vennero trovati la sera del giorno dopo il delitto, almeno così ricordo io.
P.M.: Così... come mai? Ci si ritornò sopra? S’era già tolto la macchina… perché si videro la sera…
D.T.: No, no, ci si tornò sopra perché praticamente nel momento in cui si intervenne le ferite sui corpi erano talmente tante, erano alcune puntiformi, altre erano da taglio, non si pensò subito -nell'immediatezza degli accertamenti - che potessero essere ferite… che tra quelle si potessero essere ferite anche d'arma da fuoco.
P.M.: Quindi quelle più evidenti erano d'arma bianca?
D.T.: Nel pomeriggio poi… nel pomeriggio dello stesso giorno, dopo che i corpi erano stati… i cadaveri erano stati trasportati all'ospedale, all'istituto di medicina legale, si seppe che appunto i corpi, i cadaveri presentavano ferite d'arma da fuoco e quindi so che vennero fatte ricerche sul luogo e che sul luogo vennero trovati i bossoli però la macchina non c'era più.
P.M.: Lei non ha fatto queste ricerche, quindi non sa…
D.T.: Mah, può darsi pure ci sia stato anch'io nel pomeriggio…
P.M.: Però il fatto che erano sulla sinistra dell'auto - questi bossoli - ce lo dice lei insomma? Col suo ricordo.
D.T.: Lo dico sulla base di ricordi che ho per come seppi allora…
P.M.: Comunque il giorno successivo.
D.T.: Il giorno successivo.
P.M.: Siete tornati sul posto perché medicina legale vi dice: ‘ guardate ci sono dei fori da arma da saro’.
D.T.: Si, si.
P.M.: Questo il concetto.
D.T.: Si, si.

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