I periti Cagliesi Cingolani, Bartolini Saint Omer e Marini Franco furono ascoltati il 4 luglio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le loro dichiarazioni.
Il testo che segue contiene dettagli espliciti e raccapriccianti. Se ne sconsiglia la lettura a persone sensibili ed impressionabili.
Presidente: Possiamo andare avanti.
P.M.: Si Presidente, vorrei sentire i periti Cagliesi Cingolani, Bartolini Saint Omer e Marini Franco che nel corso dell'indagine fatta dal giudice istruttore nel 1985 furono incaricati di esaminare quel pezzetto - allora di materia non identificata - contenuto in una busta che all'indomani del delitto dell’85 pervenne alla dottoressa Della Monica presso la Procura della Repubblica - quella lettera con un “P” sola - di Firenze. I periti sono degli esperti di medicina legale, in particolare sull'esame dei tessuti, che fecero una comparazione fra quel tessuto, perché tessuto umano risultò, e una stessa parte di tessuto prelevato dal cadavere della Mauriot. Chiedo che i periti oggi siano esaminati sul contenuto della loro relazione.
Presidente: Benissimo, li possiamo introdurre allora, si accomodino. Sedete pure, prego, allora il professor Cagliesi Cingolani è già stato sentito quindi non c'è bisogno di ripetere la formula, gli altri invece per cortesia vogliono cortesemente dare le loro generalità e leggere la formula? Dei testimoni eh…
F.M.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Dunque lei è?
F.M.: Marini Franco.
Presidente: Marini Franco, generalità complete.
F.M.: Nato a Firenze il 20 giugno 1954.
F.B.: Bartoloni Saint Omer Francesco nato a Lucca il 17 ottobre 1936. Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Allora prego signori rispondete alle domande del Pubblico Ministero e poi a quelle dei difensori. Il microfono ve lo passate a seconda della necessità, potete anche tenerlo in mano e allora sentiamo, Pubblico Ministero.
P.M.: Ecco, la mia domanda la rivolgo a tutti e tre comunque penso che potrei avere ora come interlocutore il professor Cagliesi Cingolani che è quello a cui ci rivolgeremo per primi. Ecco, lei ricorda, professore, che il 13 settembre 1985, cioè appena arrivata quella busta che ora vorrei mostrare un attimo, tanto si tratta di un istante…
Presidente: Certo, certo. La conosciamo tutti, vero?
P.M.: Forse la Corte… ecco, o non tutte le parti l'anno presente…
Presidente: Ohoo, benissimo, ci siamo finalmente, abbiamo superato gli inconvenienti tecnici e allora voi ricorderete, vero? Questa busta…
P.M.: Ecco, vogliamo far vedere l’intero? Così è come pervenne, ovviamente le macchie nere sono perché è stata evidenziata dalla scientifica per trovare delle impronte… impronte che sono solo sull'esterno e non utili per confronti, ce lo dirà poi il teste che chiameremo sugli accertamenti di Polizia scientifica, penso verrà domani. Qui si tratta solo dell'accertamento, diciamo, medico-legale sul contenuto della busta. Possiamo far vedere qualche altra foto, loro vedono come è stato fatto l'indirizzo… ecco, le macchie, continua a dire, sono… sembrano così scure perché sono state evidenziate. Ci sono lì delle… ecco… se vogliamo leggere… dei frammenti d’impronta evidenziati sulla facciata anteriore esterna della busta, quindi in esterno da lettere, sotto ancora si spiega che i frammenti d'impronta evidenziati sulla facciata posteriore esterno della busta… i frammenti… vediamo a destra, per cortesia. No, no, no ecco, quella figura lì, la 13 e 14 per intendersi, ecco dice: “Frammenti di impronte evidenziati su facciate interna dalla busta da lettere” però dobbiamo tener presente che è una busta che è stata aperta, ovviamente, nessuno pensava nell'ufficio che riceve la posta alla Procura che si trattasse di busta – all’epoca – importante, poi sono stati presi per fortuna, come sempre avviene, in un secondo momento accorgimenti diversi, però lì non abbiamo alcuna possibilità per quanto riguarda le impronte di dire a chi si riferiscono, ovviamente sono le persone che hanno toccato la busta. Comunque sia si tratta di impronte non utili per confronti così non abbiamo neppure questo problema, se ci fosse la possibilità di capire di chi sono. Sono comunque impronte non utili per i confronti. Invece il contenuto della busta è importante, fu analizzato dai periti. Fu consegnato il 13 settembre, cioè il giorno successivo a quando la busta pervenne, al professor Cingolani il quale insieme ai colleghi fece degli accertamenti sul quale ha riferito per iscritto e che chiedo oggi ci riferisca sommariamente. Professore, grazie.
C.C.: Si, fu fatto un accertamento di ordine istologico, cioè microscopico, per vedere di quale tessuto si trattasse e risultò essere di tessuto mammario…
P.M.: Cioè, innanzitutto umano, questo era…
C.C.: L’accertamento dell'appartenenza alla specie umana fu fatta con un'altra metodica, non una metodica…
P.M.: La prima è che era mammario.
C.C.: Si, era un tessuto mammario, era un tessuto contenente… cioè era un frammento contenente un tessuto ghiandolare che fu identificato dal professor Bartoloni, che della nostra terna era appunto il più esperto in proposito, e del tessuto adiposo come spesso si trova frammisto insieme a questi acini ghiandolari. Poi a parte fu fatta l'indagine ematologica relativa invece al fatto che si trattasse appunto di un tessuto di specie animale o umana e poi anche un'indagine che si spinse per accertare a quale gruppo sanguigno potesse appartenere il possessore del frammento. Risultò essere appartenente al gruppo sanguigno “A” nel sistema A,B,0 e la stessa indagine in parallelo venne compiuta anche su un frammento prelevato dal cadavere della Mauriot…
P.M.: Perché vi venne subito il dubbio?
C.C.: Ci venne subito il dubbio che si potesse trattare dello stesso… cioè della stessa provenienza…
P.M.: Certo.
C.C.: E sempre sul cadavere della Mauriot fu anche identificato il gruppo sanguigno di appartenenza. E’ possibile farlo, lo si fece in corso di autopsia e risultò anche questo… cioè anche la Mauriot risultò appartenere al gruppo sanguigno “A”.
P.M.: Che incidenza ha il gruppo “A” come percentuale nei gruppi..
C.C.: Gruppo sanguigno nella popolazione europea, quindi italiana, intorno al 40% degli individui.
P.M.: Quindi il gruppo in sé non ci diceva niente di sicuro, era il tessuto mammario che ci consentì di andare avanti.
C.C.: Il tessuto mammario, vale a dire… gli aspetti istologici, diciamo, e relativi al frammento e relativi al frammento prelevato dal cadavere coincidevano in linea di massima.
P.M.: Identità, era una coincidenza che voi vedevate al microscopio, ovviamente non si poteva fare all'epoca nessun tipo di analisi diversa…
C.C.: Certamente.
P.M.: Faceste quella del gruppo e quella dell'esame del reperto con strumenti idonei, ecco, la coincidenza fu manifesta…
C.C.: Queste sono le uniche due coincidenze che noi a quell'epoca avevamo la possibilità di fare.
P.M.: Ecco, forse il professor Bartolì Saint Omer ci può spiegare qualcosa di più preciso e se non sbaglio, mi ha fatto presente stamani, che i reperti li ha ancora lui in quella scatolina che ha oggi, ecco. Questo per…
F.B.: Esattamente, i reperti sono qua a disposizione, quelli relativi al frammento in esame e quelli relativi a frammento di tessuto mammario prelevato dalla salma di Mauriot. Quanto ai risultati io posso riferire sul piano della mera indagine morfologica, quindi formale, e sotto questo profilo indubbiamente il tessuto da indagare e il tessuto mammario di Nadine coincidono per quanto riguarda la composizione del tessuto adiposo, del tessuto connettivale e anche dei lobuli ghiandolari, questo peraltro non significa che necessariamente ci sia una attribuzione certa…
P.M.: Con quel tipo di analisi lì?
F.B.: Con questo tipo di analisi morfologica.
P.M.: Sono le circostanze nel loro complesso che vi hanno aiutato a risolvere in questo…
F.B.: Immagino di si, elementi diversi che convergono.
P.M.: Ecco, non so se il dottor Marini ha qualcosa da aggiungere su questo… Ecco, le sembra di no. Allora la domanda che vorrei fare successiva forse al dottor Cagliesi Cingolani è questa: all'epoca, se non sbaglio, non avevamo metodiche di raffronto come quelle che la è poi ci ha portato in tempi successivi, mi riferisco al dna, quindi all'epoca nessuno pensò, perché nessuno ne era al corrente, di poter fare un'analisi diversa sul dna, che se le mie conoscenze non sono sbagliate, era un caso di scuola, perché avevamo a disposizione due reperti nello stesso stato di conservazione quindi era possibilissimo farlo. Il fatto che oggi, se la Corte volesse per me no, assolutamente nece… o alcune delle parti avessero necessità di approfondire quest'esame, il fatto che oggi abbiamo quei reperti, se qualcuna delle parti ne avesse necessità, ci può aiutare per farlo oggi o oggi professor Cagliesi è difficile, se qualcuno lo volesse, introdursi su questa strada?
C.C.: Io credo che la possibilità di ricavare dei risultati utili dall'indagine compiuta su quegli stessi frammenti che il professor Bartoloni ci ha in mano…
P.M.: Che gelosamente ha conservato.
C.C.: …che gelosamente ha conservato, giustamente, è una possibilità lontana, recondita. Non credo di poter aggiungere altro. E’ recondita ma non mi sentirei di dire che sia impossibile.
P.M.: E’ l’ultima domanda, per completezza la faccio allora al professor Bartolini. Secondo lei professore… se ha più esperienza, non lo so o se…
F.B.: Per la verità esperienza in questo specifico non ne ho.
P.M.: Ecco, nemmeno lei.
F.B.: Per analogia le posso dire che per indagini di altra natura, per la identificazione del dna virale si utilizza materiale analogo a questo però in quel caso siamo in possesso già di un modello acquisito, disponibile sul mercato…
P.M.: Di quel tipo di tessuto…
F.B.: … di quel tipo di…
P.M.: Quindi una metodica su quel tessuto specifico.
F.B.: Su questo dovremmo procurarci preliminarmente…
P.M.: Ho capito, io la ringrazio. Direi che non ho altre domande da fare, non ho istanze, a dir la verità, da formulare alla Corte sul punto, secondo me l'indagine fatta all'epoca ai fini della ricostruzione dei fatti da parte del P.M. è sufficiente.
Presidente: Bene, signori avvocati di parte civile? Avvocato Colao prego.
A.C.: Scusino, di che dimensioni era il frammento? Che dimensioni aveva il frammento?
C.C.: La prego un attimo di attendere, l'abbiamo scritto a suo tempo, magari può rispondere il dottor Marini che è… ci vede meglio.
F.M.: Allora, dunque è stato descritto, era un “frammento di materiale deformabile con la pressione del peso di 1,30 grammi circa, di forma pressoché quadrangolare e di dimensioni di cm 2,8 x 2,00 circa e uno spessore di circa 23 millimetri… il colorito era giallastro, se si eccettuava una piccola porzione marginale che aveva un colorito più francamente biancastro..”
A.C.: Dicevo, un frammento di questo tipo che è piccolissimo, no?
C.C.: 2cm, 2cm e mezzo.
A.C.: Deve essere stata…
Presidente: Un francobollo, via…
A.C.: Dev’essere stato preso con delle pinzette, non so… O con… con qualche cosa deve essere… o con delle dita… non lo so.
C.C.: Cioè lei si riferisce probabilmente…
A.C.: Al prelievo.
C.C.: Al prelievo quindi… probabilmente, visto che i margini erano abbastanza regolari era stato tagliato con una lama o con qualcosa di tagliente, indubbiamente. Se sia stato preso con delle pinzette o con dei guanti, credo sia difficile ora… Ah lei dice essendo una fetta è stato preso… Mah, non lo so, insomma… Sono 2,3 millimetri di spessore quindi probabilmente può essere anche stato affettato senza l'utilizzo di una pinza, può essere di si come può essere di no, insomma non è…
A.C.: E se, scusi dottore, e se non fosse stato imbustato immediatamente, se non fosse stato… doveva essere tenuto con una certa cura, immagino, no? Perché sennò un frammento del genere si poteva deteriorare…
C.C.: Deteriorare si.
A.C.: Quindi è presumibile che sia stato subito messo con cura in una busta no? O no?
C.C.: Infatti non era inserito direttamente nella busta ma era coperto tra dei foglietti di materiale di tipo plastico e ciò probabilmente ha contribuito abbastanza alla conservazione.
A.C.: Ha contribuito abbastanza?
C.C.: Alla sua conservazione, alla buona conservazione.
A.C.: Certo, bene, grazie, grazie non ho altre domande.
C.C.: Non si è disperso abbastanza la fase acquosa.
Presidente: Avvocato Santoni, prego.
A.S.: Chiedo scusa ma voi quando avete visto questo reperto? Quando l'avete potuto esaminare? Dopo il fatto… cioè… dopo l’omicidio della Mauriot evidentemente…
C.C.: Noi abbiamo scritto nella relazione che è arrivato questo frammento all'istituto di medicina legale alle ore 20:00 del 10 settembre 1985.
A.S.: Ecco, allora vi volevo chiedere questo: esaminando il reperto potete risalire - e vedendo ovviamente le sue condizioni - a quanto tempo presumibilmente prima era stato…
C.C.: Questo è un quesito che fu posto all'epoca…
A.S.: Che oggi vi trova consenzienti…
C.C.: Si, ci trova sostanzialmente consenzienti, univocamente consenzienti su quello che è stato relazionato.
A.S.: Che era compatibile con il momento della morte? E’, ovviamente! Questo è de… Vi ringrazio.
Presidente: Avvocato Pellegrini.
A.P.: Il frammento era stato prelevato dalla superficie esterna della mammella o l’interno? Era un pezzetto dell’interno… cioè c'era pelle o non c'era pelle?
C.C.: Ecco, cioè frammenti di epidermide non sono stati riscontrati, gli unici due tessuti, come ha detto prima il professor Bartoloni sono stati: tessuto adiposo e tessuto di ghiandola mammaria.
A.P.: Quindi all’interno diciamo, per intendersi.
C.C.: Sulla superficie più profonda.
A.P.: Ecco, ai fini di una riconoscibilità e quindi di una identificazione di quel reperto con i tessuti adiposi della povera francese, era più facile il confronto se ci fosse stata della pelle o così come si è presentato il reperto era più identificabile? O è indifferente?
C.C.: Dunque questo è un quesito che sicuramente a cui può rispondere meglio il professor Bartoloni, magari sentiamo anche il suo parere in proposito, personalmente posso dire che credo che fra i tre tessuti possibilmente rinvenibili, di cui però sono stati rinvenuti solo due, quello che più si prestava a, se si vuol dire, ha individuazione - molto tra virgolette - forse è proprio quello mammario perché può avere delle modificazioni più evidenti tra soggetto e soggetto. Comunque sentiamo il professore.
F.B.: Modificazioni anche di carattere ormonale, vero… Per quanto riguarda la cute non c’era, non comprendeva il frammento in esame tessuto cutaneo e quand'anche così fosse stato il nostro confronto sarebbe avvenuto ovviamente anche con frammento cutaneo prelevato dalla salma.
A.P.: Certo.
F.B.: La cute che riveste l'area mammaria di solito è confrontabile un po' fra tutti i soggetti, quindi nessuna possibilità di approfondire ulteriormente l'identificazione, quindi l'attribuzione certa.
A.P.: Ma la mia domanda era un po' diversa, e cioè, se ci fosse stata della cute, e non c’era, il riconoscimento, l'identificazione sarebbe stata più facile, più difficile o indifferente rispetto al tessuto in confronto?
F.B.: Ripeto che non avrebbe aggiunto niente in termini di certezza.
A.P.: Né avrebbe tolto, la pelle sarebbe stata uguale, indifferente?
F.B.: Penso di si.
A.P.: Grazie.
Presidente: Avvocato Bevacqua prego.
A.B.: Grazie. Ecco professor Bartoloni, lei ha detto prima che dall'analisi che lei ha fatto, che voi avete fatto il tessuto connettivale e cellulare di questo lembo di carne coincideva - così ha detto lei - con quello del povero cadav… del cadavere della povera signorina, signora o signorina. E’ vero questo?
F.B.: Si, per la verità, si possono correggere un piccolo dettaglio, io ho detto che in termini di composizione il frammento prelevato…
A.B.: Ecco, la composizione, si, si, lo so, composizione. Quindi, ecco, il tessuto connettivale cellulare di una persona può essere diverso da altre persone? Specialmente quello mammellare?
F.B.: No, direi di no, se si prescinde dallo stato funzionale della ghiandola che può variare da soggetto a soggetto, il tessuto connettivo è tessuto connettivo, il tessuto adiposo è tessuto adiposo però ci sono mammelle più ricche di tessuto adiposo… quindi quello percentualmente essere predominante rispetto al connettivo e viceversa.
A.B.: In questo caso, lei ha detto prima, che questo tessuto mammellare… era certamente mammellare, coincideva, come tipo, come morfologia, come struttura con quello della ragazza a cui era stato asportato il seno.
F.B.: Si.
A.B.: Ohooo, un'altra cosa le volevo domandare e proprio in riferimento alla domanda fatta dal collega di parte civile, questo lembo era di circa 2,8 x 2,00, ecco com’è… morfologicamente era quadrato?
F.B.: Come un francobollo.
A.B.: Come un francobollo.
F.B.: Quasi quadrato.
A.B.: Ed i lembi erano molto netti, molto netti…
F.B.: Se non ricordo male, si.
A.B.: Sicchè si presumerebbe che sia stato adottato uno strumento da taglio piuttosto affilato o no?
F.B.: E’ verosimile.
A.B.: E’ verosimile. Ecco, quanto alla compatibilità cronologica voi avete detto che sicuramente poteva essere stato asportato, questo lembo, da quel seno perché la lettera è pervenuta esattamente il 10 settembre ’85 alla dottoressa Silvia Della Monica, pare che l'omicidio sia dell’8 settembre, la lettera è pervenuta il 10 settembre 1985… La dottoressa Silvia della Monica… inbucata questa lettera, guarda caso, in San Piero a Sieve, voi le ricordava a te queste cose, le sapevate queste circostanze?
C.C.: Si.
A.B.: Ecco, nei due foglietti, non so che cos’è, di cellophan o di questo materiale…
Presidente: Polietilene, avvocato.
A.B.: Polietilene? Mi scusi professore, con lei, questi due foglietti non avevano alcuna impronta? Di nessun tipo, di nessun genere? Loro l’hanno visto?
F.M.: Ho ceduto il microfono al professor Cagliesi perché è stato lui che ha avuto in consegna in concreto…
A.B.: Io domando, sa…
C.C.: Dentro la busta, che è una busta di…
A.B.: Dentro la busta si c’era…
C.C.: Dentro la busta di carta c'era un'altra, diciamo, un'altra busta… ora non ricordo fosse proprio una busta o fosse semplicemente due foglietti di polietilene del tutto trasparente, attraverso il quale si vedeva appunto questo frammento.
A.B.: Ecco, quindi siccome pare che non siano state rispettate delle impronte, che dovrebbero invece… così a mani nude, a mani bagnate di sangue eccetera… dovrebbero residuare se ci sono… sembrerebbe che colui che ha tagliato e inserito in questi due foglietti questo lembo di carne abbia adottato, abbia usato delle precauzioni, abbia adottato dei guanti, qualcosa del genere o no? Sembrerebbe, insomma… perlomeno…
F.M.: Potrebbe essere si.
A.B.: Cioè se io taglio un seno e da questo seno taglio un altro pezzettino di carne dovrei… e lo inserisco in una busta o… non soltanto di carta ma anche in mezzo a due pezzettini di cellophan… se io a mani nude… qualcosa resta… invece quando non è stato trovato nulla?
F.M.: No, così come ci fu consegnato a noi in istituto, la bustina interna, diciamo, di polietilene non conservava dei frammenti di impronte.
A.B.: Io non ho altre domande, grazie, scusi. Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Un momentino, però qui c'è da chiarire una cosa, se qualcosa fosse stato trovato non era certo compito dei medici qui presenti trovarlo o cercarlo…
P.M.: Verranno i tecnici della scientifica, penso domani, a spiegarci gli accertamenti che hanno fatto.
Presidente: Queste non sono domande a cui i medici legali possono rispondere, non era loro compito cercare le impronte, ci mancherebbe altro!
A.B.: Va bene però le impronte, pare che non ci fossero!
Presidente: Chi gliel'ha detto avvocato? Loro che ne sapevano? Avete mai cercato impronte?
C.C.: Non abbiamo certamente cercato alcuna impronta, poi, credo…
P.M.: Non era nel loro incarico se non sbaglio:
A.B.: Presidente, siamo d'accordo che…
Presidente: Cerchiamo di scindere i due momenti, la Polizia scientifica che ha fatto certi rilievi e sono dettagliatamente indicati, se volete ve li leggo…
P.M.: Sono agli atti.
Presidente: …i medici legali, i quali avevano tutt'altro compito.
A.B.: Presidente, sono andato forse oltre ma non tanto per me ma lei conosce, perché l'ha letto meglio di me, il verbale peritale…
Presidente: Certo, certo.
A.B.: Tutte le risultanze di questo tipo ma la Corte probabilmente non lo sapeva, io mi sono permesso di ricordare questo dato, mi pare sia obiettivo. Grazie.
P.M.: Sentiremo comunque stamani il Maresciallo del ROS Carabinieri, che ha fatto gli accertamenti intanto sulla provenienza della busta.
Presidente: Sono dati su cui i medici legali non possono riferire. A loro è stato consegnato il reperto per fare un certo tipo di indagine medico-legale, non dattilo-scopico. Bene, altre domande?
P.M.: Nessuna il P.M., Presidente.
Presidente: Possiamo licenziare allora… grazie, buongiorno, arrivederci. Piuttosto il reperto, lo tratteniamo?
P.M.: Presidente, meglio forse… non so… vedo che il professore l'ha tenuto gelosamente per nove anni 15 possiamo fidare – fra virgolette - comunque come crede la Corte, io non…
Presidente: Lei ne resta in possesso professore, come depositario, ci fosse bisogno di ulteriori indagini… sennò poi lo verserà, naturalmente, al Pubblico Ministero e quindi alla…
P.M.: Come crede lo possiamo prende… non lo so, lei lo tiene in frigorifero, non so… Non ha necessarietà di cautele particolari… come crede lei Presidente.
Presidente: Ah, quindi il professor Cagliesi Cingolani dice che c’è del materiale… allora direi… diamo atto che i feriti sono in possesso del materiale…
P.M.: Certo, che l’hanno conservato.
Presidente: Trattenetelo pure, conservatelo nel migliore dei modi, certamente lo conserverete meglio di noi e poi…
P.M.: Lo hanno dimostrato, son passati nove anni e lo hanno ancora, quindi gliene dobbiamo dare atto.
Presidente: Ecco, se non saranno necessarie nuove indagini sul punto lo consegnerete poi alla cancelleria. Grazie, buongiorno, arrivederci.
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