mercoledì 4 gennaio 2012

Ruggero Perugini - Deposizione del 15 giugno 1994 - Decima parte

Segue dalla nona parte.

R.P.: Oh, c’è un’altra cosa che devo dire, nella circostanza notai altre cose.
P.M.: Prego.
R.P.: Notai altre cose, però non so, non ritenni di sequestrarle ugualmente perché, sì, non le trovavo particolarmente interessanti. Io non sono forse molto portato a individuare subito le cose importanti, ci devo riflettere.
P.M.: Sembra che ci metta un paio di volte, da quel che ci ha detto.
R.P.: Eh si! E comunque notai che, per esempio, c'erano… nel corso di questa perquisizione notai degli astucci di pastelli da disegno, notai delle matite, delle penne…
P.M.: Nuovi?
R.P.: … di marca tedesca.
P.M.: Erano oggetti nuovi?
R.P.: Però devo dire - notai altre cose che parevano strane - però devo dire, che siccome si trovano, ormai è facile rintracciare queste cose in giro, nei negozi, nelle cartolerie, pensavo, allora la provenienza potesse essere agevolmente spiegata ma pensai che non fossero elementi investigativamente sviluppabili.
P.M.: Lei sapeva che i ragazzi tedeschi, o meglio uno dei due, frequentava corsi di pittura in quel momento, o non lo sapeva?
R.P.: No, non lo sapevo.
P.M.: Ecco, allora, non per giustificarla, ma poteva essere motivo per cui lei…
R.P.: No, non lo sapevo, ma in ogni caso… o meglio non lo sapevo, probabilmente, non me lo ricordai.
P.M.: In quel momento.
R.P.: Non me lo ricordai. Mi venne, dissi, mi pare, ecco, mi parve di ricordare… io non ricordo se lo avevo letto negli atti… sa, in un'indagine di questo genere, le nozioni, le cognizioni, sono un mare di cose; è molto difficile essere sempre… io non sono un computer e…
P.M.: Va be’, quindi cosa successe?
R.P.: Il discorso fu questo, quindi, diciamo, l'attenzione si concentrò su questi monili, neanche sul portasapone, su questi monili contenuti nel portasapone che era dentro questa trousse. Dentro la trousse, in passato, c'era anche del denaro, c'era stato del denaro, quantomeno…
P.M.: Nella precedente…
R.P.: … nella precedente perquisizione e insomma feci fare gli accertamenti, alla polizia scientifica, feci fare gli accertamenti sulla carta, su questi appunti, soprattutto chiesi, contestualmente chiesi al Consolato di Germania di accertare presso le famiglie delle vittime, se qualcuno di loro si dilettasse di disegno e se, in questo caso, si fosse mai servito di materiale particolare. Spiegammo anche che avevamo trovato un blocco con quelle caratteristiche e quella marca. Nello stesso tempo io personalmente mi ricordo che, presso l'ingrosso “Mugnai” di via San Gallo, che è vicino alla Questura, che è uno dei più grossi esperti, credo, di carte esistenti in Europa, chiesi degli accertamenti su questo tipo di blocchi e quindi cominciarono a nascermi i primi dubbi perché, insomma, lui riuscì a dirmi che era prodotto in Germania balla, mi pare, “Hans & Schneider”, adesso non ricordo bene, che comunque non è che fosse in vendita in Italia.
P.M.: Lui non l'aveva.
R.P.: No lui non lo aveva ma non gli risultava neanche che…
P.M.: Non lo aveva mai visto.
R.P.: No, non lo aveva mai visto però riuscirono, tramite i loro contatti commerciali, ad appurare quello.
P.M.: Ad escludere che ci fosse…
R.P.: Poco tempo dopo, mi arrivò un accertamento che era stato fatto preliminarmente dalla polizia tedesca, interessata dal Consolato di Germania, molto accurato e rapido...
P.M.: Cioè , lo fece fare direttamente ai tedeschi tramite consolato, si rivolse…
R.P.: Sì, sì, esatto, esatto. I quali mi dissero che per l'appunto, una delle vittime - e per l'esattezza Meyer - era studente, aveva studiato disegno, arti figurative e che si serviva preferibilmente di blocchi da disegno di un certo tipo, di una certa qualità, piuttosto pregiati, quale era questo blocco qui. E a riprova di ciò, ci dissero che la sorella conservava, come memoria del fratello, un blocco più grande ma della stessa marca…
P.M.: Identica.
R.P.: … non identico: era più grande.
P.M.: La stessa marca. Identica.
R.P.: La stessa marca, sì identica marca…
P.M.: Bene, era la marca…
R.P.: … e anzi nella circostanza ci mandarono una fotocopia.
P.M.: Di quello più grande che aveva la sorella?
R.P.: Di quello più grande che aveva la sorella, perché aveva anche un prezzo diverso.
P.M.: Lei mettendole accanto l'uno all'altro, vide che erano Skizzen tutti e due.
R.P.: Skizzen Brunnen.
P.M.: Questo secondo blocco poi lei lo ha acquisito?
R.P.: Questo secondo blocco poi lo ho acquisito.
P.M.: E è negli atti come…
R.P.: Si, ora…
P.M.: E’ uguale a parte le dimensioni?
R.P.: Sì. Nella circostanza venne anche a sapere, nei giorni immediatamente successivi credo, venni anche a sapere che la vittima, il Meyer, che era un po' fissato, ecco, con gli oggetti che usava, insomma.
P.M.: Questo lo diceva la sorella.
R.P.: Sì, sì.
P.M.: I parenti.
R.P.: Esatto, la sorella oltretutto, ci indicava anche che lui si serviva a Osnabruck - perché loro vivevano a Lenford, vicino un paesino, un villaggetto - e si serviva in alcuni negozi in Osnabruck che erano specializzati per questi oggetti e ci disse anche che aveva una preferenza per tre tipi di Marche, di oggetti di matite da disegno e per l'esattezza erano le “Stabilo”, i “Faber Castle” e le “Staedler”.
P.M.: Comunque sono marche molto comuni queste, a differenza dello Skizzen Brunnen.
R.P.: No, non particolarmente, perché feci fare un accertamento perché feci fare un accertamento a coloro che commercializzano i prodotti, fra le altre cose avevamo visto anche - avevamo visto non sequestrato ancora - una scatola di pastelli “Faber Castle” da 12 pastelli, credo, e scoprimmo che quel tipo di pastelli, dal 1979 al 1984 erano stati venduti in Firenze e ne erano state vendute 72 scatole in Firenze e molto poche in tutta la Toscana, Firenze, negozi di Firenze beni indicati.
P.M.: Quindi era, dice lei, dal suo accertamento...
R.P.: Feci fare questo accertamento…
P.M.: … che si trattava di un tipo di matite un po' particolari…
R.P.: Si.
P.M.: Per esperti insomma, questo era il risultato.
R.P.: Ecco, un tipo di matite per esperti. E in effetti, no, non solo, ma precisò anche i tipi, se lei consente, aprendo…
P.M.: Si, grazie, non so se abbiamo la foto di questi…
A.B.: Non credo che possa riferire quello che dice la signora, che è già citata come teste.
P.M.: Appunto perché è già citata come teste…
A.B.: Eh no, lo può riferire…
Presidente: Avvocato, avvocato è citata come teste…
A.B.: A parte che è…
P.M.: E’ citata come teste…
Presidente: Quale articolo è che pone questo divieto? Ce lo dica.
P.M.: Bene, grazie, Presidente, così mi evita…
A.B.: Non è una dichiarazione che lui ha ricevuto dalla signora, dalla testimone?
R.P.: No è un accertamento che fu fatto al Consolato di Germania.
A.B.: Dal?
R.P.: Dal Consolato di Germania che dice: “Materiale da disegno usato dal signor Meyer. Il signor Horst Meyer usava tre diversi tipi di matite: Stabilo rosso, Staedler blu e Castle verde” le Faber Castle verde…
P.M.: E sono negli atti della rogatoria.
R.P.: Sì.
P.M.: Sono stati fotografati perché poi sequestrati a Pacciani?
R.P.: Esatto.
P.M.: Ci sono… non abbiamo in questo momento…
Presidente: Beh, va be’, se volete li prendiamo, sono nel faldone due.
R.P.: Comunque nella circostanza, ecco… quindi…
P.M.: Prego, prego, finisce lei.
Nel frattempo ecco, questi erano dati che avevamo acquisito in quel momento. Nel frattempo io avevo fatto ricercare con il microscopio a scansione del Gabinetto Regionale di polizia scientifica, tracce di eventuali scritture precedenti quelle che erano visibili sul blocco da disegno. Le tracce di scritture precedenti quelle visibili sul foglio da disegno, ci faceva capire che sul primo foglio di questo blocco, c'era almeno un altro foglio…
P.M.: Questo lo vedete voi dal blocco che avete portato via in sequestro?
R.P.: No, questo… Si lo vediamo dal blocco ma vediamo attraverso il microscopio… sa che quando si scrive su un pezzo di carta...
P.M.: Rimane il calco, se…
R.P.: …rimane impressa la scrittura sulle pagine precedenti. Se la carta è sufficientemente sottile si riesce a leggere fino a quattro, cinque, sei fogli sotto, con un apparecchio idoneo; se la carta è molto grossa e porosa, come era il caso del blocco Skizzen Brunnen, erano fogli… per questo era pregiato quel blocco, perché era una carta molto buona e la sovrimpres… le tracce si potevano rilevare soltanto a una distanza minore...
P.M.: Uno, due fogli…
R.P.: …due, tre fogli, quattro, comunque sempre… e nella circostanza scoprimmo che c'erano tracce su un foglio che era già scritto dal Pacciani…
P.M.: Sul blocco che abbiamo visto.
R.P.: … sul primo foglio del blocco, ci doveva essere sicuramente un'altra annotazione fatta dal Pacciani…
P.M.: Su un foglio forse buttato via…
R.P.: ... su un foglio precedente e annotazione che era datata con una data successiva alle date apposte… cioè, questo sfalzava la cronologia degli appunti.
P.M.: Cioè il foglio più vecchio era sopra e il foglio più nuovo era sotto.
R.P.: Signorno, il foglio più nuovo era sopra, quello mancante, i fogli più vecchi dopo, cioè...
P.M.: Quindi proprio al contrario.
R.P.: Esatto, proprio al contrario, cioè quando io segno qualcosa, in ordine cronologico, scrivo: 1990, poi 1991, poi 1992, poi… ecco.
P.M.: E invece era al contrario.
R.P.: E invece qua era al contrario, quel foglio…
P.M.: Che mancava…
R.P.: …quel foglio fantasma, ecco, era datato 1991.
P.M.: Così si vedeva dal calco.
R.P.: Nel corso della… quindi chiedemmo un'ulteriore…
Presidente: 1991
R.P.: 1991
Presidente: 1981
P.M.: ’81, si certo…
R.P.: ’81, ’81, siccome avrò fatto l'esempio mi sono poi...
P.M.: Quindi faceste un ulteriore, un'ultima perquisizione.
R.P.: A questo punto noi chiedemmo di integrare quella perquisizione, chiedemmo una nuova perquisizione, per rintracciare questo - la cui esistenza era certa - e altri eventuali fogli scritti da Pacciani o da altri. Recuperando, in effetti, un foglio solo.
P.M.: Nello stesso posto identico dove era il blocco? Lo può leggere, grazie. È la perquisizione ultima del 13 giugno, se ha il verbale sennò ce l’ho qua io.
R.P.: La pregherei, perché… Allora… Si, la stessa stanza, la stessa stanza adibita a salotto…
Segue...

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