martedì 27 dicembre 2011

Paolo Bonciani - Deposizione del 6 giugno 1994

 
Paolo Bonciani fu ascoltato il 6 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
 
P.M.: Sentiamo allora anche il Bonciani che è l'ultimo teste di stamani.
Presidente: E’ il signor Bonciani Paolo? Buongiorno, si accomodi prego. Consente la ripresa televisiva?
P.B.: No, non consento.
Presidente: Allora non riprendete il signore. Vuole rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero e poi a quelle degli avvocati?
P.B.: Senz’altro, si.
Presidente: Prego.
P.M.: Signor Bonciani vuol dire alla Corte qual è la sua attività?
P.B.: Quale era la mia attività…
P.M.: Quale era si.
P.B.: La mia attività nel periodo ‘84/’85… avevo preso in gestione il bar del ponte agli Scopeti.
P.M.: Di una pensione?
P.B.: C’era bar e pensione.
P.M.: Ecco, lei aveva il bar. Questa pensione rispetto – se lei sa dove poi furono scoperti i cadaveri dei due ragazzi - lei lo sa?
P.B.: Perfettamente.
P.M.: Ecco a che distanza è il suo bar?
P.B.: Sono circa 3 km, circa.
P.M.: Lei fu sentito dai carabinieri dopo che fu scoperto l'omicidio?
P.B.: Si addirittura fecero, diciamo, base lì da noi per le prime indagini, chiaramente, perché si dovevano pur appoggiare a un telefono, dei servizi, a qualcosa.
P.M.: Vennero da lei e le chiesero, in quei giorni, qualcosa? Se aveva visto qualcuna delle vittime? La macchina?
P.B.: Avevamo visto…
P.M.: Avevamo, ecco…
P.B.: Avevamo visto… effettivamente, avevamo visto la vittima perché venga fare la colazione.
P.M.: La vittima quale?
P.B.: La Nadine Mauriot, mi sembra.
P.M.: La ragazza.
P.B.: La donna e perché fece colazione molto velocemente, chiese del bagno. Penso non oltre i 15 minuti, fra il bagno e la colazione, poi se ne andò.
P.M.: Quando avvenne questo? Il sabato?
P.B.: Non ricordo con esattezza.
P.M.: Uno dei giorni prima…
P.B.: Si senz’altro, non era la vigilia… senz’altro non molto lontano dall’accaduto, questo sono sicuro.
P.M.: dal fine settimana.
P.B.: Questo ne sono sicuro però non ho la certezza matematica.
P.M.: Lei disse che l’aveva vista domenica 8, disse ai carabinieri, lo ricordava meglio all’epoca…
P.B.: Si, si può darsi perché…
P.M.: La mattina.
P.B.: Sa la mattina noi avevamo molte persone nel bar, addirittura dei pullman, cioè ricordarsi una straniera non era difficile, ricordarsi il giorno e il momento esatto era particolarmente difficile.
P.M.: Se lo ricordò nell’immediatezza dei fatti.
P.B.: Si perché avevano una macchina targata straniera, sa…
P.M.: Ecco, lei vide anche la macchina?
P.B.: Si era un R4 che non ricordo però il…
P.M.: Era un R4?
P.B.: Si per me era un R4, dalla vetrina, dal bar era un R4 targata francese però non ricordo il colore chiaramente.
P.M.: Lei all’epoca che… non sospetta, il 12 settembre ’85 disse ai Carabinieri: “Casualmente mi affacciavo dalla pensione denominata Ponte degli Scopeti, alla finestra che guarda su via Cassia, nel contempo notavo in sosta, senza alcuna persona a bordo, l'autovettura Golf di colore bianco con targa straniera…”
P.B.: Eh… io pensavo fosse una Renault 4. E’ passato 10 anni.
P.M.: E lei si ricordò una Golf, era in realtà una Golf, quindi non c’è…
P.B.: La targa francese…
P.M.: “… del tutto simile a quella rinvenuta nel luogo del delitto. La stessa attirò la mia attenzione proprio per la particolarità della targa”. Non ho altre domande. Chiedo di produrre, per questo punto, il verbale.
Presidente: Signori avvocati di parte civile, avete domande? Signori avvocati difensori avete domande?
A.B.: No, no, constato come siano i ricordi a tanti anni di distanza, si possono obnubilare.
Presidente: Quindi il teste può andare.

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