lunedì 31 ottobre 2011

Nino Filastò - Intervista su Il giornale della Toscana - 08 settembre 2000

Il giornalista Michele Giuntini raccolse l'intervista che segue per il quotidiano "Il giornale della Toscana".

Nino Filastò: Ricondurre ad unità questi delitti è una cosa necessaria, ma non sono gli unici omicidi che gli investigatori devono ripescare dal passato. Leviamoci dalla testa che ci sia un serial killer che agisce su procura, qui siamo di fronte ad una persona garvemente malata, che agisce da sè esprimendo una sua sindrome personale. Lui deve essere lì quando uccide. Deve essere lui ad uccidere. E' sempre stato così, in questo senso esiste una casistica che non sbaglia. E dire una cosa diversa, come proseguono a pensare negli ambienti investigativi fiorentini, è  un'assurdità. Intanto diciamo che i quattro omicidi dell'agosto 1993, come ho sempre sostenuto, vanno necessariamente collegati. In quei quattro omicidi, accaduti in due circostanze distinte e che peraltro costituiscono un alibi per Pacciani (all'epoca in carcere, ndr) e per Vanni, ho notato studiando il caso Mostro di Firenze, un elemento che vi ricorre sempre: il fuoco. Ho riscontrato due casi che vanno a coprire parte del periodo di vuoto esistente tra l'omicidio del Mostro del 1974 e quello del 1981. Ci sono due fatti mai spiegati dove ritoma il fuoco, con cadaveri ritrovati bruciati, un po' come quello semicarbonizzato nel letto della prostituta Mattei a San Mauro a Signa. Uno di questi fattti avvenne agli inizi degli anni '80, ad ad appena 100 metri da dove fu consumato l'omicidio di Calenzano il 22 ottobre 1981, con l'uccisione di Susanna Cambi e Stefano Baldi. Fu trovato bruciato nella sua macchina un uomo. Fu un caso archiviato come suicidio e così il fatto passò in sordina. Un'altra morte simile accadde a Giogoli,  dove furono uccisi i ragazzi tedeschi il 9 settembre del  1983. Fu difficilissimo identificare il corpo dell'uomo che venne trovato morto bruciato nella sua macchina. Ci riuscirono esaminando i resti di alcuni pneumatici incendiati rimasti all'interno della vettura. Così fu capito che era il cadavere di uno sfasciacarrozze. Nella mente malata del maniaco il fuoco è elemento che ci sta tutto, un pò come la perfezione raggiunta nel compimento dei delitti. Quindi secondo me giova lo sforzo di ricondurre ad unità gli strani delitti avvenuti a Firenze. Come quelli delle prostitute, come quello rimasto perfetto di via del Proconsolo che fu compiuto in pieno giorno, come quello di un frequentatore delle Cave di Maiano trovato assassinato a coltellate. Come quelli del mostro di Firenze.  
L'avvocato Filastò, come difensore di Vanni tornerà avversario di Giuttari in occasione del ricorso alla Corte di Cassazione che verrà discusso il prossimo 26 settembre.
Nino Filastò: Punto sull'inattendibilità assoluta di Lotti, su quella di Pucci, sentito nello stesso ruolo di testimone ed imputato e sulla conseguente necessità di rivedere il materiale probatorio. Confido inoltre nelle spaventose lacune della ricostruzione dell'omicidio di Baccaiano del 19 giugno 1982.

1 commenti:

Andrea ha detto...

Oltre alle triade di McDonald (enuresi, crudeltà sugli animali, piromania) spesso presente nell'anamnesi dei serial killer, ci sono stai veri e propri casi di serial killer piromani come Robert Dale Segee.

Ricordo un episodio che Zodiac stesso si attribuisce in una lettera del 24/7/1970 quando tentò di rapire Kathleen Johns e la figlia di 10 mesi : https://www.zodiackillerinfo.com/kathleen-johns-incident

Non ci riuscì perchè la donna si gettò fuori dall'auto in corsa con la figlia in braccio. Per la rabbia, tornò sul luogo dove era la macchina di Kathleen, che con uno stratagemma era risuscito a danneggiare, e la incendiò.

Tutto questo per dire che il fuoco ha una valenza ben più importante di quello che sospettiamo, per i serial killer.