martedì 27 settembre 2011

Gino Bruni - Deposizione dell' 8 giugno 1994 - Quinta parte

Segue dalla quarta parte.

Presidente: Avvocato Fioravanti prego.
A.F.: Può chiedere signor Presidente anche se non è diretta perché non so se mi sente bene il signor Bruni…
Presidente: Ci penso io avvocato, faccio il Cireneo da un’ora o due, quant’è non lo so.
A.F.: Può chiedere se si ricorda di un certo Generino.
Presidente: Si ricorda, chiede l’avvocato, di un certo Generino? Generino… Il tale si chiamava Generino.
G.B.: Si.
Presidente: Si, se ne ricorda.
A.F.: Ecco, conosceva anche le figlie di Generino?
Presidente: Conosceva anche le figliole di questo Generino?
G.B.: Si aveva 4 o 5 figliole.
Presidente: Dice di si.
A.F.: Ecco, Generino…
Presidente: Quante erano queste figlie?
G.B.: Eh?
Presidente: Quante erano queste figlie?
G.B.: Erano 5 o 6.
Presidente: 5 o 6.
A.F.: Erano belle queste figlie di Generino?
P.M.: No, scusate fatemi capire se serve io sto zitto…
A.F.: Ma se serve lei me lo dice dopo, non me lo può dire prima.
P.M.: Le figlie belle di Generino Presidente…
A.F.: Io ho chiesto se erano belle e a lui piacessero le figlie di Generino, ho chiesto questo.
Presidente: Allora faccia la domanda, faccia la domanda perché questa…
A.F.: Le piacevano le figlie di Generino a lei? Può dirmi di no o dirmi di si. Se le piacevano le figlie di Generino.
Presidente: Non l’ammetto avvocato.
A.F.: Benissimo allora un’altra domanda, lei è stato mai in un fossato, vicino alla casa di Pacciani mentre la moglie, Manni Angiolina, stava a lavare?
Presidente: Avvocato mi faccia capire…
P.M.: Se la cosa…
Presidente: Cos’è Boccaccio ’94? Non lo so.
A.F.: Ecco, Boccaccio ’94.
Presidente: Spieghi meglio le circostanze.
A.F.: Ecco allora signor Bruni lei
Presidente: Ci dica l’episodio e noi…
P.M.: Cosa avviene in quest’episodio?
A.F.: L’episodio è semplicissimo e avviene tutto, dunque… ed è il secondo episodio, lei…
P.M.: Secondo…
A.F.: Lei è stato mai con la Manni Angiolina nel fossato mentre stava a lavare i panni?
Presidente: Quindi lì c’era una specie di torrentello…
A.F.: Si dove andava a lavare i panni l’Angiolina…
Presidente: Domanda l’avvocato: la Manni Angiolina andava a lavare i panni in un torrentello che passava lì sotto…
G.B.: Chi l’è?
Presidente: La Manni Angiolina… la Angiolina, la moglie del Pacciani.
G.B.: Si.
Presidente: Andava… Facciamogliela per gradi avvocato. Andava a lavare i panni in un torrentello lì vicino… Lo ricorda lei?
G.B.: Mai vista io, mai.
Presidente: Dice non l’ha mai vista, questo gli dico io…
A.F.: Non ha mai visto l’Angiolina…
Presidente: Mai vista a lavare i panni?
G.B.: Mai parlato io a lei.
A.F.: Ecco, non è per caso che il Pacciani diede a lei il colpo di pala ai reni proprio in quel fossato mentre lei aveva tolto le mutandine, strappate le mutandine alla Angiolina?
G.B.: Farso come gliè!
Presidente: L’avvocato le dice questo, lei dice di non aver mai visto la Manni Angiolina, dice lui: Ma non è mica che lei una volta, nel fossato dove questa donna lavava i panni, gli si era avvicinato strappandogli le mutandine?
G.B.: No.
Presidente: Il Pacciani avendola sorpresa in questa situazione le ha dato un colpo di pala?
G.B.: No, no, no, no, lui m’ha picchiato per via della cesta e lui voleva catturare i mi’ fagiani, ecco fatto, perché lui gli ha messo questa cesta lì che gli ha detto che c’era i fichi sotto invece non era vero niente… non era vero niente che aveva messo… l’ha fatto perché io andassi là a vedere di questi leprini e quando gli ho guardato per vedere se c’era i leprini m’ha tirato.
Presidente: Quindi non è vero che lei sarebbe stato sorpreso con la Manni in questi atteggiamenti?
G.B.: No, no, no, guardi preferirei di morire.
A.F.: Non voglio sapere più niente perché anche il fienile… volevo parlare del fienile ma lasciamo perdere… Tanto la risposta è sempre la stessa.
P.M.: Presidente insisto per il confronto.
Presidente: Si dunque allora a questo punto disponiamo… perché mi pare che a questo punto vada chiarita la circostanza della pistola, vera o presunta che sia quindi disponiamo il confronto con il Cairoli Gianpaolo.
P.M.: Che è presente Presidente.
Presidente: Lo vogliamo fare venire? Ecco qui però ci vuole un altro microfono…
P.M.: E un’altra sedia magari.
Presidente: E un’altra seggiola Romano ho l’impressione. Funziona quel microfono? Si? Filippo… Ecco ora regoliamolo, ecco signor Cairoli Gianpaolo buongiorno.
G.B.: Buongiorno.
Presidente: Si vuole accomodare lì per cortesia? Dunque, allora siamo qui con la circostanza… ce lo vuole riferire di nuovo per favore? La circostanza su cui lei ebbe già a rispondere l’altro giorno? Ce lo vuole riferire in maniera succinta la storia della pistola, le chiacchiere che erano state fatte in quella famosa occasione, da chi, ce la ripeta un’altra volta in maniera succinta ma naturalmente…
G.B.: Magari che parli forte così lui lo sente…
Presidente: Non funziona il microfono?
P.M.: Non funziona.
Presidente: E abbiamo sempre problemi… C’è un altro microfono in giro? Sennò andiamo a pigliarlo di là…
A.B.: Mi scusi signor Presidente, mi perdoni, no, mi scusi tanto, siccome c’è un articolo 212 del codice di procedura penale… mi perdoni… Il quale recita espressamente in questo modo “Il giudice richiamate le precedenti dichiarazioni ai soggetti tra i quali deve svolgersi il confronto chiede loro se le confermano o le modificano invitando ove occorra alle reciproche contestazioni”
Presidente: Va be’ avvocato…
A.B.: Se lei cortesemente gli dice: lei conferma le sue? Lui conferma le sue…
P.M.: Io chiedo che le ripeta.
A.B.: Ma io credo che sia…
P.M.: Io chiedo espressamente che le… addirittura se gliele facciamo ridire mi sembra altro che 212, lo applichiamo…
A.B.: Nooo, no…
P.M.: Lo applichiamo… come no?
Presidente: Avvocato è la stessa cosa se lei… se vogliamo perdere dell’altro tempo prendiamo le dichiarazioni e gliela rileggo…
P.M.: E gli facciamo confermare… Facciamolo dire a lui.
Presidente: Lo facciamo dire a lui che è una garanzia ulteriore.
P.M.: Lo spirito del confronto è che fra le due persone se lo dicono in faccia, questo è lo spirito del nostro codice.
Presidente: Il problema naturalmente sarà che per dirglielo in faccia bisogna che io lo ridica poi a lui.
P.M.: Proviamo, proviamo Presidente, se funziona il microfono abbiamo…
Presidente: E ora ci abbiamo questo problema di microfono non di codice di procedura. Funziona ora? No. Aspettate allora, abbiate fede. Ma perché non lo eliminiamo quel microfono?
- No e sono tutti difettosi.
Presidente: Allora sostituiamo l’intero impianto.
- Ecco, difatti.
Presidente: Proviamo quello lì, tanto siamo a spendere… Ora funziona?
– Si, si perfetto.
Presidente: Ecco allora si avvicini il più possibile al microfono, se lei potesse parlare a voce abbastanza alta che il signor Bruni la possa sentire sennò glielo ridiremmo. Allora, cosa successe quel giorno?
G.C.: Tornando a casa, come ogni giorno, passo davanti..
G.B.: Non lo sento.
Presidente: Non lo sente?
G.B.: No.
Presidente: Va be’ glielo ridi… Allora, tornando a casa
G.C.: Pass… se… da casa mia, per andare a casa mia passo sempre davanti alla sua baracca…
Presidente: Dice, un giorno tornava a casa e passava come sempre, per andare a casa sua, davanti alla baracchina che aveva lei.
G.C.: Vidi il signor Bruni che stava parlando con un’altra signora… un signore, che non mi viene in mente assolutamente chi poteva essere.
Presidente: Vide lei che stava parlando con un'altra persona che lui però non ricorda chi fosse.
G.C.: Scesi dalla macchina e mi unii a loro, come di solito facevo.
Presidente: E lui scese dalla macchina e si unì a lei e a quell’altro per fare due chiacchiere, come in genere faceva…
G.B.:
P.M.: Sta già dicendo di no, menomale.
Presidente: Questo quanto tempo fa? Vogliamo dirlo?
G.C.: Circa un anno e mezzo, due fa
Presidente: Circa un anno e mezzo/due anni fa. Prosegua, lei dica, io trasmetto poi dopo…
G.C.: Sentii che stavano parlando… siccome in quei giorni era uscito sul giornale di questo nome del signor Pacciani e stavano parlando appunto tra loro degli eventi che erano… cioè del Pacciani praticamente.
Presidente: Siccome in quei giorni, sui giornali si parlava del Pacciani il Gianpaolo dice sentì che voi ne stavate parlando di questi fatti…
G.B.: No.
Presidente: …che parlavano del Pacciani. Lui sta dicendo di no a tutta birra eh… Prego. Silenzio signori.
G.B.: La la stato l’esame delle cose che non è vero niente, ha capito Gianpaolo?
G.C.: Non avrei nessun…
G.B.: Non è vero niente.
Presidente: Non è vero niente.
G.B.: Ecco fatto.
G.C.: E stavan dicendo appunto… stavan spiegando il delitto che è successo nel ’51, cioè il signor Bruni raccontava che era amico del signor Pacciani, che lo conosceva bene…
Presidente: Stavano parlando del delitto del ’51, stavate parlando del delitto del ’51.
G.B.: Del ’51 cosa?
Presidente: Del ’51 quello commesso da Pacciani.
G.B.: Ecco anche questa io…
Presidente: E lei diceva che il Pacciani lo conosceva bene, quello sarà stato vero…
G.B.: No perché lui gli stava… io facevo la guardia ai… come posso fa a a vede’… a piglia’ i’ Pacciani…
Presidente: Continuiamo.
G.B.: Io non ci andavo mai da quelle parti là, mai. Io ol’ho conosciuto solamente quando facevo la guardia.
Presidente: Continuiamo, continuiamo.
G.C.: Diceva appunto come si era… il Pacciani gli aveva raccontato come si era svolto quel delitto e a un certo punto saltava fuori di questa pistola, diceva: E lui la spiatola ce l’ha e una calibro 22 Beretta come la mia.
Presidente: Dunque, il Pacciani gli avrebbe raccontato come si era svolto il delitto, quello commesso da lui…
G.B.: A me?
Presidente: Si.
G.B.: No.
Presidente: Lo diceva lei. Secondo il signore lei stava parlando di questo fatto che il Pacciani le avrebbe raccontato come si era svolto questo delitto com’erano andate le cose.
G.B.: Mai.
Presidente: E a un certo punto salta fuori questo discorso che il Pacciani aveva una calibro 22, una pistola Beretta calibro 22 come la sua.
G.B.: No, mai, mai detto io, mai detto e mai vista.
G.C.: E poi mi disse anche che a lui gli era appena stata ritirata la pistola per fare la prova balistica e poi…
Presidente: La pistola lei raccontava in quell’occasione, la sua, gliel’avevano ritirata per fare le prove balistiche, quelle di cui si parlava…
G.B.: Io lo dicevo?
Presidente: Lo diceva lei, si, io no di sicuro!
G.B.: Mai parlato di questa cosa, mai parlato, tutte cose…
G.C.: E ad un certo punto disse che queste prove non l’avevano fatte perché sicuramente non l’aveva denunciata. Ecco, poi…
Presidente: E lei ad un certo momento avrebbe detto: “A Pacciani queste cose, cioè di ritirargli la pistola per le prove balistiche, non l’hanno fatta perché di sicuro lui la pistola non l’ha denunziata.
G.B.: Non l’ho mai dette queste cose io. Loro lo dicono per fare del male a me.
Presidente: Per fare del male a lei?
P.M.: E che male le fanno?
Presidente: E per quale motivo? Avrebbe questo signore e l’altra signora di fare del male a lei?
P.M.: E che male le viene, non ho capito, a dire la verità?
G.B.: Non ho mai visto la pistola.
P.M.: Il signor Bruni ha paura di qualche male che…
A.B.: Facciamolo parlare!
Presidente: Silenzio, silenzio. Io le contesto che male può… Che motivo ha il Gianpaolo di fare del male a lei?
P.M.: E qual è il male? Non abbiamo capito.
Presidente: E che male?
G.B.: Se io queste cose non le so come posso fare a dire che l’ho vista?
Presidente: perché costui verrebbe qui a raccontare queste cose? Ma vede che lei non sta dicendo la verità?
A.B.: Presidente…
Presidente: Avvocato lei non dice nulla! Non m’interrompa avvocato! Per nessun motivo! Lei non sta dicendo la verità! E questo è grave! Che sia vero o che non sia vero della pistola ma lei non sta dicendo la verità! Perché non c’è nessun motivo che questo signore raccontasse una cosa specifica…
G.B.: Allora lei non crede a quello…
Presidente: … come quella… No non le credo! Lei sta mentendo! Perché una cosa specifica come quella dei Carabinieri che le ritirano la pistola questo signore non poteva saperla se non da lei!
G.B.: Io non l’ho detto a nessuno.
Presidente: Capito!
P.M.: Meglio ancora! Se non l’ha detto a nessuno il signor Cairoli…
Presidente: E allora se non l’ha detto a nessuno come lo sa costui se non l’ha saputo da lei? Lo vede che lei sta dicendo una bugia! E grossa anche!
G.B.: E grossa ma io non l’ho detto e non ho visto niente.
P.M.: Sono tutti uguali Presidente.
Presidente: No io non faccio commenti ma questo è estremamente grave!
P.M.: io si me li posso permettere.
G.B.: Non lo posso dire e non ho detto niente se lo saranno levato dalla su’ testa…
P.M.: Come fa ad essersi levato dalla sua testa della pistola se lei non l’ha raccontato a nessuno?
Presidente: Senta lei ha 85 anni, io mi rendo conto di tutto, ma si rende conto che le cose che sta dicendo proprio non stanno in piedi?
G.B.: Se io non lo so come posso fa a dire?
Presidente: E come fa costui a sapere queste cose?
G.B.: E lui…
Presidente: Se non gliele ha dette lei?
G.B.: Io non gli ho fatto niente ma perché lui mi…
P.M.: Ma che male le sta facendo? E’ questo che non si capisce. Lui dice: “Mi fanno del male”…
Presidente: perché le dovrebbe fare del male questo signore che lei stesso ha detto “bravo ragazzo” eccetera, eccetera?
G.B.: A me…
Presidente: Che motivo ha? Lo capisce? Lei non sta dicendo la verità, lei me la deve dire!
G.B.: Io non l’ho visto e non gli posso dire la verità, ecco, guardi.. io non ho visto e non ho sentito niente.
Presidente: E quindi questo se l’è sognato un giorno di dire cose così specifiche che naturalmente…
P.M.: Che non può che aver saputo da lei.
G.B.: Non glielo posso dire. Io non lo so, non ho visto niente e bell’è fatto.
Presidente: Signori questa è la situazione, guardi è sconfortante eh…
P.M.: Per quel che possa servire…
Presidente: Tra l’altro lei può danneggiare anche l’imputato perché questa potrebbe essere stata una sua vanteria, tanto per fare buon peso eh? Capito?
G.B.: ma quello che m’ha fatto a me il Pacciani cosa pensi? Che lo direi.
P.M.: L’ha detto solo ora! L’ha detto solo domenica 2 giugno alle 22:15, prima non l’ha mai detto signor Bruni. Come mai?
Presidente: Chi menta può danneggiare chiunque, compreso l’imputato.
P.M.: Lo sa perché l’ha detto? Perché noi avevamo trovato i certificati della casa Val di Sieve sennò non avrebbe detto nemmen quello.
G.B.: ma se io non ho detto niente a lui! Devo dire una cosa che non so?
Presidente: Accidenti! Si capisce chiaramente chi dice il vero e chi il falso e gliel’ho bell’è detto.
G.B.: Io…
Presidente: Avvocato mi scusi, io mi sono riscaldato, chiedo scusa, in certi momenti…
A.B.: No, Presidente, lei capisce chiaramente, io non ho capito nulla.
Presidente: Chiedo scusa.
A.B.: Ma veda io non sono maniicheo, da qui ci sta il bianco da qui ci sta il nero, io cerco di capire.
Presidente: ma anche noi avvocato.
A.B.: Io cerco di capire.
Presidente: Ho cercato anzi di vedere se…
A.B.: Io credo che un uomo di 85 anni… non voglio fare… non so per quale motivo avrebbe dovuto dire una cosa diversa dal vero, siamo d’accordo che oggi ci sono tutti quelli del GAM, il Gruppo Acchiappa Mostri, c’è molta gente…
P.M.: Non vedo cosa c’entri.
A.B.: Gruppo… ci sono quelli del GAM, Gruppo Acchiappa Mostri… C’è la SAM e la GAM.
Presidente: L’ultimo anonimo…
A.B.: Si arrivano anche a me!
Presidente: Il mostro di Firenze è Vittorio Gassman, quindi figuriamoci.
A.B.: Povero Gassman, senta Presidente…
Presidente: Quindi figuriamoci un po’…
A.B.: Certamente.
Presidente: Lo sappiamo ma qui si tratta di fatti e che costui menta è una cosa pacifica.
A.B.: Presidente io non lo so se mente però le domande…
P.M.: Mente è lampante! L’ha dimostrato lui.
A.B.: Ma questo lo dice lei! Lei non me.
P.M.: Mi scusi, mente sul fatto del ricovero in ospedale nel 1970, c’è venuto a dire lui che ha mentito.
A.B.: Che sia andato in ospedale non c’è dubbio.
P.M.: E ha mentito o no?
Presidente: Avvocato.
A.B.: ma ha mentito perché doveva, doveva…
Presidente: Signori scusate
A.B.: …evidentemente dire che non ci aveva una relazione con la Manni Angiolina!
P.M.: No, no, no.
Presidente: Lasciamo stare.
A.B.: Rientriamo nell’ambito del confronto. Il pubblico Ministero se vuol fare delle domande…
Presidente: Era proprio quello che volevo dire io.
A.B.: Grazie Presidente.
Presidente: Non riscaldiamoci più tanto…
P.M.: Per carità è già caldo.
A.P.: Avvocato Pellegrini, signor Presidente, sempre suo tramite, può chiedere al signor Bruni se a seguito si quelle lesioni riportate a causa del Pacciani, dal Pacciani, egli ebbe… fece una pratica per il riconoscimento di pensione di invalidità?
Presidente: Scusate, qui però siamo nell’ambito del confronto, poi se volete fare altre domande non ho nulla in contrario ma qui siamo nell’ambito del confronto…
A.P.: Si tratta di accertare…
Presidente: Se poi dopo vogliamo fare altre domande a lui…
A.P.: Va be’ si può anche rimandare ad un secondo momento.
Presidente: Nell’ambito del confronto se avete domande.
A.P.: Allora nell’ambito del confronto se la pistola che Bruni aveva, la sua Beretta calibro 22, gli fu realmente richiesta per le prove balistiche.
Presidente: Avvocato questo per la verità il Bruni l’ha detto e ridetto…
P.M.: E’ documentato.
A.P.: Mi pare d’aver capito che l’aveva portata, quando ha chiuso la sua attività di guardiacaccia, in caserma.
Presidente: Quello successivamente.
A.P.: Gli è stata richiesta per le prove balistiche?
Presidente: Si, lui l’ha portata in caserma e dopo un po’ gliel’hanno ridata, dopo aver espletato queste prove.
A.P.: Io questo non l’avevo sentito comunque mi fa piacere che sia confermato.
Grazie a Paolo.

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