Gino Bruni fu ascoltato l'8 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Ci siamo tutti, benissimo, buongiorno.
P.M.: Buongiorno Presidente.
Presidente: L’udienza è aperta, bene signor Pubblico Ministero proseguiamo con l’esame dei testimoni.
P.M.: Si Presidente, grazie, sentiamo Bruni Gino.
Presidente: Il famoso guardiacaccia.
P.M.: Se non sbaglio l’ha ammesso la Corte.
Presidente: Bruni Gino, Antonio me lo giri verso di me per bene. Ecco signor Bruni venga pure s’accomodi. Lo accompagni Romano. Ecco, sieda pure signor Bruni, si metta comodo. Senta consente la ripresa televisiva?
G.B.: …
Presidente: Cioè autorizza la ripresa televisiva? Vuol’essere ripreso dalle telecamere o no? E’ un po’ sordo?
– Che acconsente i televisori che la riprendono?
Presidente: Cominciamo male.
– Si le telecamere.
G.B.: No.
Presidente: Che dice allora?
– No.
Presidente: No, quindi nessuna ripresa, senta, io cerco di parlare forte…
– Cerca di parlare forte lui, eh? Il Presidente parla forte.
G.B.: Si.
Presidente: Portiamolo vicino qui. Portatelo vicino a me.
– Venga.
Presidente: Venga vicino, venga vicino. Lo metta pure a sedere perché sennò… Senta, se le parlo così lei mi sente?
G.B.: Si.
Presidente: Oh, benissimo, però si metta a sedere, stia comodo, ecco mettete… Possiamo dargli un po’ di cavo ancora… Benissimo, senta lei è il signor Bruni Gino…
G.B.: Si.
Presidente: Nato dove?
G.B.: A Vicchio.
Presidente: In che data?
G.B.: Ne’ xx di febbraio 19xx.
Presidente: xx febbraio 19xx. Dove risiede signor Bruni?
G.B.: Io a Dicomano.
Presidente: Senta, è in grado di leggere questa dichiarazione? Guardi un po’… Metta pure gli occhiali.
G.B.: Consapevole della responsabilità morale e…
Presidente: …e giuridica…
G.B.: …giuridica che assu… assumo con la mia…
Presidente: …deposizione…
G.B.: …depo…
Presidente: …deposizione…
G.B.: …siane… mi impegno a dire tutta la verità…
Presidente: Benissimo.
G.B.: … e a non nas…
Presidente: …nascondere…
G.B.: nascondere nulla di quel… di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Conoscenza, benissimo, va bene, va bene così. Senta signor Bruni il Pubblico Ministero e poi gli avvocati vogliono farle delle domande a cui lei deve rispondere e dire la verità.
G.B.: Si.
Presidente: Ora, cercherò io di fare naturalmente da…
P.M.: Si, si Presidente faccio… do notizia alla Corte e alle altre parti che il signor Bruni, esattamente la sera del 2 giugno scorso, alle 22:15 si è presentato al Comando Stazione di Dicomano dei Carabinieri dove ha reso spontaneamente una lunga deposizione nella quale erano presenti alcuni ufficiali e sottoufficiali dell’arma e sembra che abbia detto un sacco di cose senza alcun problema, lo hanno capito in molti, quindi…
Presidente: Capire si capisce è l’orecchio che…
P.M.: Spontaneamente, nessuno l’ha… anzi, 22:15… si è presentato lui, vedremo, ci spiegherà perché si è presentato, quello lo vedremo dopo, per dire che nessuno da problemi di capirsi con questo signore, comunque noi…
Presidente: No, il problema è che non ci sente, capire capisce perfettamente mi pare, quindi, allora signor Pubblico Ministero ponga le domande ed io cercherò di…
P.M.: Grazie Presidente, io volevo sapere innanzitutto qual è, qual è stata la professione del signor Bruni, che lavoro ha fatto? Qual’era il suo lavoro? Se ora è pensionato?
Presidente: Sente?
G.B.: No.
Presidente: Allora, dice, lei ora è pensionato lei?
G.B.: Si.
Presidente: Che professione faceva un tempo? Il Pubblico Ministero dice.
G.B.: Facevo il contadino.
Presidente: Facevo il contadino.
P.M.: In che periodo?
A.B.: Mi perdoni…
Presidente: Avvocato siccome…
A.B.: No, no, no sto chiedendo soltanto una cosa della quale credo di aver diritto.
Presidente: Prego.
A.B.: Io non conosco la dichiarazione resa dal signor Bruni.
Presidente: Nemmeno noi.
A.B.: Ma io ho diritto di averla per le eventuali contestazioni.
Presidente: Certo.
A.B.: Prego la cortesia del Pubblico Ministero di fornirmene copia.
P.M.: Ecco una copia.
A.B.: Grazie.
P.M.: Ne avrei anche per le altre parti se…
A.B.: Grazie.
P.M.: Andrebbe fatta una fotocopia di quella se cortesemente qualcuno provvede.
Presidente: Benissimo, allora lei faceva il contadino…
G.B.: Si.
P.M.: In che periodo, mi scusi, ha fatto il contadino? Ha fatto solo il contadino o qualche altra attività?
Presidente: Ha fatto solo il contadino o anche qualche altra attività?
G.B.: Anche il guardia anche.
Presidente: Ha fatto anche il guardia.
G.B.: Dopo tornato dalla guerra m’hanno chiesto di fare la guardia…
P.M.: Alle dipendenze di chi?
Presidente: Prima della guerra faceva il contadino, dopo la guerra gli hanno chiesto di fare il guardia.
P.M.: Il guardia dove e alle dipendenze di chi?
Presidente: Ecco, dove ha fatto il guardia? Alle dipendenze di chi?
G.B.: Ho fatto da Riconi nella fattoria Riconi?
Presidente: Riconi?
G.B.: Masieri Masiero.
Presidente: Ha fatto il guardia nella fattoria di Riconi?
G.B.: 25 anni.
Presidente: Per 25 anni.
P.M.: Alle dipendenze di questa fattoria?
Presidente: Masiero Masieri?
G.B.: Masieri Masiero.
P.M.: Quindi era dipendente di un privato e guardiacaccia volontario?
Presidente: Guardiacaccia dipendente…
P.M.: Lo chiedo… no, no, chiedo perché in alcuni atti c’è scritto volontario.
Presidente: Lei era alle dipendenze di questo Masiero anche come guardia?
G.B.: No facevo anche il contadino ma siccome mi obbligò di fare il guardiacaccia anche… e mi faceva fare il contadino e il guardiacaccia.
Presidente: Bene e questo però è previsto perché normalmente il guardia in periodo fuori caccia fa l’operaio agricolo.
P.M.: In che periodo ha fatto il guardiacaccia?
Presidente: In che periodo ha fatto il guardiacaccia? L’ha bell’è detto però.
P.M.: Fino a quando?
Presidente: Fino a quando ha fatto il guardiacaccia signor Bruni?
G.B.: Sino… dunque… ho smesso ni ’94.
Presidente: Quest’anno quindi.
G.B.: Si.
Presidente: Fino a quest’anno.
P.M.: Fino a quest’anno ha fatto il guardiacaccia ma è pensionato o ha fatto il guardiacaccia dipendente fino a quest’anno? Ce lo vuole spiegare? Io…
Presidente: Ma…
P.M.: Eh lo so, Presidente…
Presidente: Ascolti ma lei ha fatto il guardia fino a quest’anno ma non era pensionato?
G.B.: Si ero pensionato ma io siccome ho sempre avuto passione di fare il guardia…
P.M.: Passione o è un’attivià?
Presidente: Quindi faceva la guardia volontaria…
G.B.: Volontaria.
P.M.: Ha visto era volontaria!
Presidente: Che succede? Il microfono? Allora sistemiamoglielo, ecco, così va bene, benissimo. Proseguiamo signor Pubblico Ministero.
P.M.: Si certo. Quindi come datore di lavoro unico ha avuto questo proprietario della fattoria?
Presidente: Ecco, lei come datore di lavoro quindi, come padrone ha avuto solo questo Masiero Masieri?
G.B.: Si.
P.M.: Unico?
Presidente: Solo questo qua?
G.B.: Si poi ho fatto la guardia volontaria.
Presidente: Sempre per questo Masieri?
G.B.: No per la sezione della zona di ripopolamento.
P.M.: Non dipendente, non prendeva compenso per questa attività?
Presidente: Non veniva compensato?
G.B.: Mi rimborsava la benzina.
Presidente: Gli rimborsavano la benzina.
P.M.: Quindi gli unici datori di lavoro sono stati questo proprietario. Lei ha avuto in passato una pensione di invalidità o ha solo quella di vecchiaia?
Presidente: Domanda il Pubblico Ministero: lei oltre alla pensione di vecchiaia aveva e ha anche una pensione di invalidità?
G.B.: No, sempre quella di contadini.
Presidente: Solo quella di contadini.
P.M.: E’ mai stato alle dipendenze della società cooperativa portabagagli di Firenze?
Presidente: Porta…?
P.M.: Portabagagli di Firenze.
Presidente: E’ mai stato alle dipendenze della cooperativa… della società cooperativa portabagagli di Firenze?
G.B.: C’è stato i’ mi’ figliolo.
Presidente: Suo figlio.
P.M.: Senta una cosa, in questa sua attività di guardiacaccia volontario ha mai posseduto armi?
Presidente: Quando faceva il guardia volontario o prima?
P.M.: Allora, prima quando faceva il guardia volontario…
Presidente: Senta quando lei faceva il guardia… dividiamo… alle dipendenze del Masiero Masieri…
G.B.: Si.
Presidente: … lei ci aveva una pistola?
G.B.: Si.
Presidente: Che pistola era
G.B.: 7.65
Presidente: 7.65
G.B.: Si poi dopo la ricomprai era il calibro 22.
Presidente: Dunque la 7.65 era una Beretta?
G.B.: Si.
Presidente: Poi successivamente invece acquistò una calibro 22?
G.B.: Si.
P.M.: In che periodo l’acquistò, in che periodo aveva l’altra e che fine ha fatto l’altra.
Presidente: Dunque, allora andiamo con ordine, quindi lei prima aveva una Beretta calibro 7.65, cosa fece poi di questa Beretta? La diede via?
G.B.: No dopo io l’ho consegnata alla caserma.
P.M.: Dopo quando?
Presidente: La 7.65…
G.B.: E la calibro 22.
Presidente: Si, no ma quando, scusi, cominciamo… Lei aveva… iniziò con questa Beretta calibro 7.65…
G.B.: Si, prima.
Presidente: Prima, poi che fece?
G.B.: Dopo io… il Masieri mi dette… così… di andare via… d’andare via e rubonno la zona insomma…
Presidente: Scartellarono la riserva?
G.B.: Si scartellarono allora io mi chiessano questi… come si dice?
Presidente: Della sezione cacciatori?
G.B.: Ecco!
Presidente: La guardia volontaria.
G.B.: Si io andavo volontario andavo a fargli il servizio.
Presidente: Benissimo.
G.B.: A me m’è sempre garbato fare il guardia e gli dissi di si.
Presidente: Ha fatto un bel mestiere, allora…
P.M.: Le armi ci interessano.
Presidente: Ritorniamo… ci vuole un po’ di pazienza…
P.M.: Si, si ma io…
Presidente: Ha 85 anni…
P.M.: Presidente io… tutto il tempo che lei crede, la ringrazio per l’intermediazione.
Presidente: Senta, quindi scartellarono questa riserva lei aveva sempre quella famosa Beretta calibro 7.65?
G.B.: 7.65.
Presidente: Che cosa ne fece? Se lo ricorda?
G.B.: Dopo quando io ho smesso di fare la guardia volontaria l’ho consegnata alla caserma.
Presidente: Allora quindi, scusi, lei tenne questa 7.65 e comprò anche una calibro 22?
G.B.: Si.
Presidente: La comprò lei?
G.B.: Si.
Presidente: Quando la comprò? Si ricorda? Dopo che era stato alle dipendenze dei Masieri?
G.B.: Dopo andato via dalla fattoria io ho comprato anche questa calibro 22.
Presidente: Questa calibro 22 che sarebbe una modello 70 poi sempre?
G.B.: Si, insomma…
Presidente: Va be’ questo tanto risulta da… Ecco lei si ricorda in che anno andò via dal Masieri per poi diventare guardia volontaria?
G.B.: Ni’ 70… ni’ ‘69/’70.
Presidente: Negli anni ‘69/’70. Ecco e questa pistola lei la comprò, come ha detto, il Masieri, andando via gli diede una liquidazione, una buona uscita…
G.B.: Mi dette, insomma…
Presidente: Un po’ di soldi.
G.B.: Un po’ di soldi e comprai questa pistola.
Presidente: E comprò questa pistola
G.B.: Per fare la guardia volontaria a Scopeto.
Presidente: Per fare la guardia volontaria.
P.M.: Ricorda l’anno?
Presidente: ‘69/’70 dice.
P.M.: Se serve alla Corte e alle parti, io ho la denuncia da lui fatta per la detenzione ai Carabinieri di Dicomano di questa arma di cui dice, con tanto di numero di matricola, è datata 13.10.1969, è un documento che offro alla Corte…
Presidente: Quindi si ricorda bene.
P.M.: Si ricorda molto bene, è questo che volevo dimostrare… tenendo anche l’altra arma, è questo che ci ha detto.
Presidente: Che poi consegnò… lei poi, quando smise, consegnò entrambe le pistole?
G.B.: Quando smisi di fare il gaurdia?
Presidente: Mhmm.
G.B.: Consegnato alla caserma.
Presidente: Consegnate alla caserma.
P.M.: E quando?
Presidente: Si ricorda quando le consegnò? Si ricorda in che epoca consegnò queste armi?
G.B.: No io ci dovrei avere anche…
P.M.: Ha detto che ha smesso l’anno scorso, se non ho capito male.
G.B.: …
P.M.: Quindi l’anno scorso? Quest’anno?
Presidente: Forse l’anno scorso? Quest’anno?
G.B.: No un po’ più…
Presidente: Prima?
G.B.: Prima.
Presidente: Va be’ ora…
P.M.: Non importa. Io voglio chiedere al signor Bruni se ricorda se la sua pistola calibro 22, Beretta, è stata controllata dai Carabinieri nell’ambito delle indagini svolte e delle prove di sparo di cui ho fornito documentazione la volta sco… l’udienza scorsa e comunque è in atti, l’ho indicata e se la sua pistola è stata data ai Carabinieri per le prove di sparo.
Presidente: Parliamo della 22 naturalmente.
P.M.: La 22.
Presidente: Senta signor Bruni a proposito di questa calibro 22 lei ricorda se nell’ambito di quelle indagini che facevano per gli omicidi famosi, il cosiddetto mostro di Firenze, tra le altre pistole controllarono anche quella pistola sua?
G.B.: Si, si.
Presidente: Ecco, come andò la faccenda?
G.B.: Mah a me me la riportonno.
Presidente: Quindi vennero a prenderla
G.B.: Non c’era nulla di male.
Presidente: Quindi i Carabinieri vennero a prenderla…
G.B.: No gnene portai io, poi dopo diverso tempo me la riportarono, me la ridessano, non c’era nulla di… di…
P.M.: I Carabinieri di Dicomano no?
Presidente: I Carabinieri di Dicomano?
G.B.: Si.
P.M.: Era l’anno ’82 se lo ricorda?
Presidente: Può essere che fosse il 1982?
G.B.: Eh si, giù di lì.
P.M.: Senta signor Bruni lei conosce Pietro Pacciani?
Presidente: Conosce Pacciani?
G.B.: Si
P.M.: Come mai lo conosce?
Presidente: Ecco, come mai lo conosce? Da quando?
G.B.: L’ho conosciuto quando sono stato a fa’ la guardia io passavo di lì, passavo con la macchina di lì e ogni tanto lo trovavo sulla strada a fa’ due parole…
P.M.: Dove questo? Dove siamo e in che epoca siamo?
Presidente: Ecco, in che epoca lei l’ha conosciuto e dove? In che zona eravate?
G.B.: San Martino Scopeto.
Presidente: San Martino Scopeto, nel Mugello. In che epoca pressappoco lo ricorda quando…
G.B.: ‘69/’70.
Presidente: ‘69/’70.
P.M.: Lui abitava lì?
Presidente: Abitava lì il Pacciani?
G.B.: Si faceva il contadino.
P.M.: Ha avuto dei rapporti di conoscenza o solo vi vedevate perché lei passava di lì?
Presidente: Oltre che a incontrarvi così occasionalmente avevate anche dei rapporti di conoscenza? Vi conoscevate? Vi frequentavate?
G.B.: No lui arrivava, salutava, a volte era lì, si metteva a parlare così…
Presidente: Ecco, ma non è per esempio uscivate insieme, andavate a giocare a carte all’osteria…
G.B.: No, no, no, no.
P.M.: Ha avuto nessun motivo di contrasto con il signor Pacciani?
Presidente: Senta, ma con il Pacciani lei ha mai avuto a che dire? Contrasti…
G.B.: Si, si.
P.M.: Per quale motivo?
Presidente: Perché? Se lo ricorda?
G.B.: Si, allora, questo Pacciani mi chiesse di andare a aiutare a ramare le vite, io son andato, poi dopo finito verso le undici, io devo andare a comprare un po’ di ramato perché ci avevo 7/8 o dieci viti…
P.M.: Cioè sta narrando un episodio particolare?
G.B.: … mi rispose e mi disse: «Te lo do io» e va bene (…) dopo, il giorno dopo incontrai il su’ padrone e mi disse: «non ti sei accorto di nulla Gino?», dico: «Siii», dico: «Mi manca una cesta», dice: «Te l’ha presa il Pacciani».
P.M.: Una cesta di cosa scusi?
Presidente: Una cesta?
G.B.: Una cesta per fare delle catture della selvaggina.
Presidente: Ah le catture della selvaggina.
G.B.: Dice: «Gli è lì guarda…», andetti a vedere, c’era!
Presidente: Quindi, qualcuno le aveva preso questa cesta che serviva per catturare i fagiani…
G.B.: No l’aveva presa lui!
Presidente: L’aveva?
G.B.: I Pacciani m’aveva portato via questa cesta…
Presidente: Si ho capito, qualcuno e questo qualcuno era il Pacciani.
G.B.: Andai a vedere e la c’era … i su’ posto io… ora gli dissi io: «Verrò domani o domall’altro a piglia’ questo…» e andetti il terzo giorno a pigliare questo ramato…
P.M.: A prendere?
Presidente: Il ramato, il ramato.
G.B.: Lui un c’era a casa allora io suonai in su, quando arrivai a mezzo di questa salita per la casa… eccolo… «ero venuto a piglià questo ramato» dico…
Presidente: Ma un c’eri…
G.B.: Disse: «Te lo do».
Presidente: Te lo darò, con fare burbero…
G.B.: Stetti due o tre passi e mi disse: «Ho trovato due leprini…»
P.M.: Due leprini?
Presidente: Due leprotti…
Presidente: Vivo o morti?
G.B.: Si, leprotti, dico, come guardia: «Lascigli fare, perché se tu gliene porti via poi la mamma non li ritrova più…», «E gli ho messi qua, li ho messi qua…» disse, «Vieni a vedi» e andai.
Presidente: E andò a vedere.
G.B.: Gli aveva messo una cesta, non si voleva ripiegare, era piegata così e disse «Guarda c’è la mi’ mamma che l’ha arrovesciato la cesta e i leprini sono andati via»
Presidente: Gli fece vedere dove avrebbero dovuto essere questi leprini, sotto questa cesta, invece un c’erano più…
G.B.: Un c’erano no, l’ha fatto la finta! Allora io…
Presidente: Lei capì che lo faceva per finta.
G.B.: Si, allora… fo così per guardare se erano dentro la stanza sentii…
P.M.: Sentì?
G.B.: Inforcato! Trah…!
Presidente: Un colpo in testa?
G.B.: Si.
Presidente: In testa. Con cosa gliela diede questa botta?
G.B.: Col forcato.
Presidente: Col forcato.
G.B.: Col forcato.
Presidente: Col manico spero.
G.B.: No, no con la… con la…
Presidente: Col ferro?
P.M.: In testa.
G.B.: Col ferro, io andetti giù…
Presidente: Alla tempia, alla tempia sinistra.
G.B.: Si alla tempia, qui e io andetti giù, persi i sensi, quando fui giù… «Qui tu ci devi morire» disse, «Qui non si scappa», «Te tu devi morì qua» e io persi i sensi…
Presidente: Tu devi morire… ma poi mica gliel’ha piantato questo…
G.B.: «Posa la pistola, posa la pistola!»
Presidente: Ascolti, ascolti, ma lei ci aveva la pistola?
G.B.: Non l’avevo, l’avevo lasciata a casa e lui mi obbligava di posare la mia pistola… «E un ce l’ho e un ce l’ho» allora con una mano mi teneva così il forcato puntato a il corpo e con quell’altra mi tastava per vedere se dicevo la verità e lì a quel momento io ripresi un po’ i sensi, fo uno scatto gli chiappo il manico…
Presidente: Del forcato?
G.B.: Del forcato, ora così alla porta non passa… …ora gli racconto la verità, tutta la verità…
P.M.: Meno male.
G.B.: Così non passa, allora io presi Zza’… Di taglio e lo buttai fuori…
Presidente: Gli addirizzò il manico e riuscì a sgattaiolare fuori?
G.B.: Fuori e poi lui tirava e io tiravo e mi tirava sempre pedate così, tum, tum, ma non mi pigliava, poi mi prese, mi prese qui guardi, al reno…
Presidente: Al rene sinistro.
G.B.: Allora tornai giù un'altra volta.
P.M.: Con cosa lo prese al rene?
Presidente: Con un calcio.
P.M.: Con un calcio.
G.B.: Dopo gli presi e mi ririzzai dal ciglione e gli dissi io: «Guarda se tu la finisci bellino, io ti denunzierò» gli dissi, allora disse: «Lasciala a me», «No lascialo te», «No tu te lo laci te sennò te lo buttò nell’ossa» io lo lascia…
Presidente: Lasciare che cosa?
G.B.: Il forcato.
Presidente: Il forcato, perché era una specie di tira e molla…
G.B.: Si, si e lo buttò nell’orto. S’avviava lassù, su, io non camminavo perchè m’aveva ferito qui e qui… «Se tu avessi i’ coraggio di denunciarmi che vo in galera se esco la mattina t’ammazzo la mattina, se torno la mattina t’ammazzo la sera».
Presidente: Se torno la sera t’ammazzo la mattina e se torno la mattina t’ammazzo la sera.
G.B.: Allora a mezzo di questa salita c’era una cannella dell’acqua, «Va’ a lavati», mi disse, ero tutto sangue… Io dissi: «Mi lavo a casa», «Vai a lavati o ti ammazzo qui».
P.M.: Cosa… scusi io ho perso…
Presidente: “Vai a lavarti sennò ti ammazzo qui”
G.B.: Allora io… mi disse: «Se qui sopra ci fusse cento militari in un quarto d’ora li ammazzo tutti», mi disse.
P.M.: “In un quarto d’ora li ammazzo tutti”?
Presidente: Se qui sopra ci fossero cento militari in un quarto d’ora li ammazzo tutti.
G.B.: Mi son dimenticato di qualcosina io gnene direi ora, la posso dire?
Presidente: Sentiamo.
G.B.: L’ultima parola, disse: «T’hai avuto fortuna t’ho trovato qui se ti trovavo nel bosco io ti facevo a pezzi e ti buttavo dentro nel pozzo nero».
P.M.: Come disse scusi io non ho capito.
Presidente: Se ti trovavo nel bosco io ti facevo a pezzi…
G.B.: …e ti buttavo dentro ni’ pozzo nero.
Presidente: …e ti buttavo poi nel pozzo nero.
P.M.: L’ha detto qualche giorno prima mi sembra, l’abbiamo letto ieri.
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