Edoardo Iacovacci fu ascoltato il 6 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Bene, signori ci siamo? Ci siamo tutti? Perfetto. Allora possiamo proseguire, signor Pubblico Ministero chi abbiamo?
P.M.: Sentiamo Iacovacci Edoardo, Presidente.
Presidente: Iacovacci Edoardo. Buogiorno, si accomodi signor Iacovacci Antonio, per favore i testi voltati verso di me, quindi verso di noi, diciamo, si, senta consente le riprese televisive?
E.I.: No.
Presidente: No, benissimo, allora anche qui sapete come regolare gli obbiettivi. Per cortesia le sue generalità complete.
E.I.: Iacovacci Edoardo, xx.xx.xx, Amaseno, Frosinone
Presidente: Residente?
E.I.: Firenze, Via Xxxxx Xxxxxx, 39.
Presidente Via Xxxxx Xxxxxx, 39; vuol leggere quella formula per cortesia?
E.I.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza.
Presidente: Benissimo vuole cortesemente rispondere alle domande del Pubblico Ministero?
P.M.: Signor Iacovacci vuole spiegare alla Corte qual è la sua professione?
E.I.: Sono un poliziotto;
P.M.: Dove lavora ora?
E.I.: Attualmente all’ospedale militare.
P.M.: Prima dell’ospedale militare dove lavorava?
E.I.: Ho fatto servizio per undici anni all’ufficio Digos di Firenze.
P.M.: Ci vuol dire in che anni? Da quando a quando?
E.I.: Dal 1980 al 1991.
P.M.: In questo lasso di tempo ha mai fatto parte della squadra costituita appositamente per le indagini sul mostro?
E.I.: No.
P.M.: Lei mai. Lei però ha steso, le chiedo se è vero, una relazione in data 10 settembre ’85, diretta ai suoi superiori, è vero?
E.I.: Si questo è vero.
P.M.: Lei fece una relazione il 10 settembre ’85 ai suoi superiori della Digos?
E.I.: Si al dirigente, indirizzata al dirigente e per conoscenza all’allora dirigente della squadra mobile.
P.M.: E come mai? Cosa aveva visto? Cosa era successo? Cosa la indusse a scrivere questa relazione?
1.03.10
E.I.: Mi indusse l’omicidio… il duplice omicidio che era avvenuto agli Scopeti.
P.M.: Perché lei aveva visto qualcosa?
E.I.: Si ero stato lì la mattina, il sabato mattina, quindi essendo 10 che era martedì… lunedì 9, domenica 8, il 7, sabato mattina, sabato sette settembre verso le 10 e mezzo, credo…
P.M.: Cosa aveva fatto verso le 10 e mezzo?
E.I.: Verso le 10 e mezza stavo andando a San Casciano.
P.M.: Come?
E.I.: Con la mia macchina.
P.M.: Era solo?
E.I.: Si ero solo in macchina.
P.M.: Andava a San Casciano per motivi del suo servizio?
E.I.: No andavo a San Casciano per motivi personali.
P.M.: Quindi era libero dal servizio?
E.I.: Certo, si.
P.M.: Andava da qualcuno a San Casciano che non aveva niente a che fare con la sua attività?
E.I.: Si.
P.M.: Cose private?
E.I.: Si cose private.
P.M.: E cosa successe?
E.I.: Successe che siccome era molto presto anziché prendere la superstrada ho preso la via degli Scopeti…
P.M.: Che lei conosceva già?
E.I.: Si l’ho fatta altre volte perché…
P.M.: Sempre per questi motivi privati?
E.I.: Sempre per motivi privati, si mi piace la periferia di Firenze.
P.M.: Si e cosa avvenne?
E.I.: Mi sono fermato in questo piazzaletto, aiuola, non so come chiamarla per soddisfare un bisogno personale…
P.M.: Quale piazzaletto? Ci vuol dire quale?
E.I.: Un piazzaletto dove era posteggiata una Golf e davanti alla Golf era installata una tenda che era chiusa e probabilmente aveva delle persone dentro.
P.M.: Prego, vada avanti col racconto.
E.I.: Sicchè quando sono arrivato sul piazzaletto che è situato al di sopra della strada, bisogna… per arrivarci bisogna prendere un ciottolino sulla destra…
P.M.: Posso mostrare una foto aerea che da l’idea, Presidente, del luogo alla perfezione?
A.B.: Magari dopo!
P.M.: Si, ci sta parlando del piazzaletto, una via rialzata, così facciamo prima, perché poi ci indica qualcosa… E’ una foto presa dall’aereo, vediamo se… Ovviamente non so… non è fatta il giorno dopo l’omicidio, assolutamente, vuol vedere se le ricorda la zona o vista così non le dice niente?
E.I.: Sì il piazzaletto è quello lì.
P.M.: Prego, vada avanti col racconto così poi se le serve per indicare qualcosa lì c’è quella immagine vista dall’alto.
E.I.: Si in effetti il piazzale non è completamente aperto ma è diviso da un… da degli arbusti che sono bassi, non sono alti….
P.M.: Lei si fermò in quel piazzaletto lì?
E.I.: No ho fatto manovra e sono tornato giù.
P.M.: Ecco, vuole indicare allora lei dove si è… come si è posizionato? Ha fatto manovra con la macchina se non capisco male?
E.I.: Si ho fatto manovra con la macchina davanti la tenda e l’altra macchina che era posteggiata in fondo…
P.M.: Dove… Grosso modo dove si vede una macchina ora?
E.I.: È perfetto, si.
P.M.: Ecco, non è stata presa il giorno…
Presidente: Va bene, abbiamo capito.
P.M.: È successiva. Bene, lei ha fatto manovra lì dov’è quella macchina e poi?
E.I.: Si dov’è quella macchina e sono ritornato in giù verso la discesa.
P.M.: Dove c’è… sembra una persona lì?
E.I.: Si mi sono posteggiato in questo punto da quest’altra parte della strada, non sulla destra…
P.M.: Rispetto dov’è la persona dove si è posteggiato?
E.I.: Da quest’altro punto.
P.M.: Bene.
E.I.: Un pochino più in giù, si, all’incirca lì.
P.M.: C’è anche… sembra un po’ più un’apertura…
Presidente: Ecco, rispetto a quella persona però un po’ più verso la strada sulla sinistra.
P.M.: Dov’è ora la penna?
E.I.: Si…
P.M.: Grosso modo.
E.I.: Grosso modo lì si.
P.M.: Bene.
Presidente: A una ventina di metri dalla strada carrozzabile.
E.I.: Si
P.M.: E poi?
E.I.: E lì mi sono fermato a leggere il giornale perché ho visto che era ancora molto presto per andare a trovare questa persona che conosco.
P.M.: Lei aveva un appuntamento a San Casciano?
E.I.: No non avevo un appuntamento…
P.M.: Voleva andarlo a trovare.
E.I.: Volevo andarlo a trovare.
P.M.: Come mai era molto presto?
Presidente: Che ore erano?
E.I.: Avevo fatto già quella strada, ho detto prima, perché ero in anticipo, era molto presto perché volevo arrivare verso mezzogiorno…
P.M.: Oh ecco, benissimo.
E.I.: Mi sono fermato lì e mi sono messo a leggere il giornale e nel frattempo che io sostavo lì è sopraggiunta una macchina, una Lancia Delta di colore bianco, mi sembra di ricordare, con un ragazzo e una ragazza, anche loro sono andati sul piazzaletto e probabilmente sono riscesi perché hanno visto, anche loro, l’altra macchina che era lì parcheggiata.
P.M.: E se ne sono andati?
E.I.: E se ne sono andati via. Dopo poco arriva… sento arrivare un motorino che veniva da San Casciano in direzione Tavarnuzze/Firenze…
P.M.: Cioè? Vuole indicare su quella strada che direzione…
E.I.: Da destra…
P.M.: Allarghiamola, allarghiamola la foto, grazie, più larga, grazie.
E.I.: Dal lato destro andava verso sinistra.
P.M.: Bene.
E.I.: Sì
P.M.: Il destro è San Casciano, sinistro è Firenze.
E.I.: Si.
Presidente: Andava in discesa.
E.I.: Andava in salita perché è proprio sul dosso l’inizio della stradetta…
Presidente: Andava verso dove?
E.I.: In giù, verso Firenze, Tavarnuzze.
P.M.: In quel punto lì c’è un piccolo dosso.
Presidente: Ho capito.
P.M.: E c’era questo motorino?
E.I.: Si, procedeva lentamente con una persona sopra e andava molto piano questo motorino e si guardava intorno questo individuo che era sui cinquant’anni, m’è sembrato di notare, sicchè quando è arrivato vicino al dosso che mi ha notato lì fermo, si è fermato e dal lato destro della strada che procedeva ha accostato il motorino verso sinistra all’inizio del vialotto e qui ha appoggiato il motorino vicino un albero e si è inoltrato nei cespugli.
P.M.: Può mostrarci grosso modo il punto dove ha fermato questo motorino?
E.I.: Un pochino più avanti ancora sulla sinistra
Presidente: Cioè dove cominciano i filari dei cipressi?
E.I.: Si.
Presidente: Al limitare della strada asfaltata?
E.I.: Prima dell’ingresso, si, del vialetto.
Presidente: Prima dell’ingresso del vialetto.
P.M.: Bene.
E.I.: Il motorino è rimasto… cioè… davanti ai miei occhi, quindi lo vedevo bene.
P.M.: Bene, poi?
E.I.: Si è inoltrato nella boscaglia…
P.M.: Questa boscaglia che vediamo qui?
E.I.: Si, in basso.
P.M.: Questa?
E.I.: Si all’incirca credo che abbia fatto quel percorso che mi ha indicato.
P.M.: Lei l’ha visto che percorreva la boscaglia?
E.I.: Si l’ho sentito… lo sentivo camminare.
P.M.: Bene.
E.I.: Lo sentivo muoversi non mi ha dato l’idea che era uno che aveva bisogno di soddisfare un bisogno fisico.
P.M.: Va bene.
E.I.: Perché innanzitutto non si sarebbe fermato dinanzi a me che c’era molto spazio e si è inoltrato… mi ha dato piuttosto l’idea che cercasse forse un mia compagna… probabile che fosse all’interno del cespuglio…
P.M.: Di una?
E.I.: Di una mia probabile compagna…
P.M.: Se c’era una coppia e era uscita un attimo…
E.I.: Mi ha dato quest’idea. Che fosse un guardone.
P.M.: Una sua impressione, vada avanti con cosa è successo.
E.I.: Mi ha dato questa impressione perché ha camminato per più di un quarto d’ora…
P.M.: Intorno a lei?
E.I.: Intorno a lei, nei dintorni…
P.M.: No a lei dico… Cosa ha fatto?
E.I.: All’interno sempre… non era visibile da me. Io sentivo il muoversi.
P.M.: Poi cosa ha fatto?
E.I.: Ehee l’ho sentito che arrivava quasi all’altezza del piazzaletto…
P.M.: Dov’era la tenda e la macchina.
E.I.: Dov’era la tenda e la macchina.
P.M.: L’ha visto?
E.I.: No non l’ho visto uscire fuori dalla boscaglia ma lo sentivo perché è una persona che mi ha infastidito in quanto era lì vicino a me, insomma…
P.M.: E cosa ha fatto quand’era al piazzaletto? O all’altezza del piazzaletto?
E.I.: All’altezza del piazzaletto è tornato indietro.
P.M.: È stato lì o se n’è venuto via subito?
E.I.: No, camminava molto lentamente, si muoveva molto lentamente, cioè, il tratto è breve quindi ci ha impiegato un quarto d’ora, penso, all’incirca.
P.M.: Quindi andava molto lento. Nel piazzaletto, scusi, non credo di aver capito, c’era qualcuno?
E.I.: Penso che all’interno della coppia (della tenda n.d.r.) ci fossero i due stranieri.
P.M.: All’interno della tenda.
E.I.: Della tenda si, ci fossero… ci fosse la coppia.
P.M.: Perché lei aveva sentito dei rumori? Come mai lo pensa?
E.I.: Lo penso perché c’era la tenda chiusa, c’erano, credo delle scarpe fuori o qualcosa…
P.M.: Bene, bene, benissimo, poi?
E.I.: E poi dopo che questo signore è tornato fuori ha ripreso il motorino e ha ripreso la strada, questa volta, da dove proveniva cioè verso San Casciano.
P.M.: È tornato nella stessa direzione…
E.I.: È tornato nella stessa direzione da dove venisse.
P.M.: Senta, di questo motorino ricorda qualcosa?
E.I.: Si era un motorino celeste…
P.M.: Di quelli senza targa?
E.I.: Di quelli senza targa che io nella relazione ho scritto fosse un Gilera però non è che…
P.M.: Come mai scrisse Gilera?
E.I.: Perché avevo visto dei motorini uguali che erano lì in Questura, sequestrati credo, che avevano all’incirca la stessa forma.
P.M.: Erano di marca Gilera…
E.I.: Io non… si qualcuno marca Gilera, forse Beta ma non è che li ho guardati molto… cioè che ci ho fatto molto caso e che me ne intenda di marche di motorini…
P.M.: Ricorda se aveva un particolare tipo di serbatoio?
E.I.: Si aveva questo serbatoio che va dal manubrio ai pedali del motorino, una forma a goccia…
P.M.: Ricorda se aveva un colore che a lei è rimasto impresso?
E.I.: Celeste.
P.M.: Senta una cosa e la persona ebbe modo, lei ci ha detto le sembrò uno di 50 anni, ebbe modo di vederlo meglio o entrò subito nella boscaglia e non…
E.I.: No, no l’ho visto bene perché ci siamo anche guardati prima che lui entrasse nella boscaglia.
P.M.: Può descrivercelo meglio come lo vide allora o ha difficoltà nel ricordo?
E.I.: No me lo ricordo abbastanza perché lo guardato anche perché credevo fosse una persona di mia conoscenza in quanto somigliava a due persone che io conosco.
P.M.: Allora data questa somiglianza ce la può raccontare la fisionomia?
E.I.: La fisionomia è di un uomo… altezza 1 e 70, mi sembra, capelli brizzolati pettinati all’indietro e quello che ho notato lui aveva una camicia chiara a quadroni… a quadrettini, un pantalone blu mi ricordo e aveva questo stomaco prominente e della gambe abbastanza torte che si notavano, sono le cose che mi sono rimaste più impresse.
P.M.: Un po’ arcuate?
E.I.: Si arcuate.
P.M.: Torte verso l’esterno.
E.I.: Si.
P.M.: Le è stata mostrata poi qualche fotografia dalla Polizia, sia di motorini che di… dai suoi colleghi a questo punto…
E.I.: Si dai miei colleghi mi è stata mostrata quando appunto parlai col fatto con l’ispettore…
P.M.: Gliene parlò lei? Perché lei di questa relazione non ha mai più saputo niente…
E.I.: No non ne ho mai saputo nulla.
P.M.: E poi ne ha parlato, diceva, con l’ispettore chi?
E.I.: Con l’ispettore Lamperi.
P.M.: Quando e come mai si è fatto avanti lei…
E.I.: Nell’ottobre/novembre scorso è capitato che facevo un corso di aggiornamento e abbiamo parlato anche di questi omicidi.
P.M.: E della relazione che lei aveva fatto.
E.I.: E della relazione che io avevo fatto e l’ispettore mi ha detto che non ne sapeva nulla e che siamo scesi a cercarla e non l’ha mai trovata, mi ha mostrato una foto di questo signore…
P.M.: Di quale signore?
E.I.: Di questo signore che avevo visto e che… il signor Pacciani mi ha mostrato.
P.M.: Una foto del signor Pacciani le ha mostrato e lei cosa gli ha detto all’ispettore Lamperi?
E.I.: E io gli ho detto che l’uomo assomigliava a questo signore, mi ha mostrato una foto in cui questo signor Pacciani è circondato da altre persone, credo una festa.
P.M.: È la foto della festa dell’uva dell’83. Quindi una foto di una diecina d’anni fa.
E.I.: Si.
P.M.: E lei ha detto all’ispettore Lamperi: come fisionomia assomiglia a quello che vidi io
E.I.: Si
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
Segue...
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