mercoledì 20 aprile 2011

Luigi Caioli - Deposizione del 31 maggio 1994

 
Luigi Caioli fu ascoltato il 31 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Bene, buongiorno. Possiamo andare avanti con l’esame testimoniale, chi abbiamo signor Pubblico Ministero?
P.M.: Caioli Luigi.
Presidente: Signor Caioli Luigi, si accomodi qui per cortesia. Sieda lì signor Caioli. Innanzitutto lei consente le riprese televisive?
L.C.: Mah, non ci ho niente…
Presidente: A lei non gliene importa nulla. Benissimo allora siete autorizzati alle riprese. Vuole leggere per cortesia quelle formule?
L.C.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Vuol dare le sue generalità? Nome, cognome, dov’è nato…
L.C.: Caioli Luigi, nato a Firenze il xx febbraio del ’xx, residente a San Casciano val di Pesa.
Presidente: Signor Caioli per cortesia risponda alle domande del Pubblico Ministero.
L.C.: Si.
P.M.: Signor Caioli lei conosce per caso il signor Pacciani?
L.C.: No.
P.M.: Lei non lo conosce. Qualcuno le ha mai riferito episodi relativi a Pacciani?
L.C.: Si, una persona.
P.M.: Chi è questa persona che le ha riferito qualcosa?
L.C.: In particolare il signor Iandelli Luca.
P.M.: Cosa le ha riferito il signor Iandelli Luca e quando?
L.C.: Me lo ha riferito nel periodo… verso maggio/giugno… non dell’anno scorso, dell’anno prima.
P.M.: Precedente, ’92.
L.C.: Quando c’erano le perquisizioni in casa del Pacciani.
P.M.: Cosa le ha riferito e chi è o come conosce questo signor Iandelli Luca.
L.C.: Questo Iandelli l’ho conosciuto per rapporti di lavoro, perché fa il mediatore e ci siamo trovati per caso nella piazza del Galluzzo dove avevamo due appuntamenti che hanno tardato queste persone e abbiamo cominciato a parlare.
P.M.: Per motivi del vostro lavoro? Era l’epoca in cui c’erano le perquisizioni in casa Pacciani?
L.C.: Si, si.
P.M.: E cosa le ha riferito questo signore?
Avvocato Bevacqua: La prego, questo lo deve dire lui.
P.M.: L’ha detto ora.
Presidente: Va bene andiamo avanti.
P.M.: L’ha detto ora avvocato.
Presidente: Andiamo avanti.
P.M.: Lavoriamo a modo è inutile cominciare…
Presidente: Andiamo avanti non cominciamo fin dall’inizio… Forza!
P.M.: Sennò…
Presidente: Lasciamo parlare.
P.M.: Cosa le ha riferito il Signor Iandelli? Ci scusi.
L.C.: Il signor Iandelli parlando di… Il discorso cadde sulla vicenda Pacciani e lui tranquillamente mi disse, dice: tanto è question d’ore.
P.M.: “E’ question d’ore” per cosa?
L.C.: Per scoprire la verità.
P.M.: Cioè?
L.C.: Perché io appunto gli feci una domanda ben precisa: Come tu fai a dire una cosa simile? E lui mi disse: Te la posso dire perché prima di tutto lo conosco perché sono di Mercatale e so che persona è, il carattere che ha, come vive… Mi raccontò diversi episodi.
P.M.: Ci racconta innanzitutto questi episodi?
L.C.: Quello che mi dette più noia e che io lo rimproverai anche, mi raccontò che intorno al 1980 era nel piazzale del cimitero di San Casciano, una sera dopo cena, non mi disse l’ora, in intimità con una persona, sentì un rumore dalla parte del lato guida, dove gli apparì una mano con una rivoltella in mano…
P.M.: Una mano con una rivoltella in mano…
L.C.: Si,si una rivoltella dalla parte destra, dalla parte sinistra c’era un braccio o fasciato o ingessato, lì per lì mi sembrava m’avesse detto ingessato… Lui era con i seggiolini abbassati e prese una gran paura e il primo istinto fu quello di cercare di mettere in moto e ci riuscì però questa persona non so come rimase attaccata alla macchina, mi raccontò lui, non so come fece a rimanere attaccata così e lui fece delle giravolte per cercare di scaricarlo finchè ci riuscì, poi lo vide fuggire di spalle, lì per lì non lo aveva riconosciuto molto bene mi disse, l’aveva forse scambiato per un'altra persona di Mercatale. Il giorno dopo quando andò a cercare questa persona con l’idea di…
P.M.: Di verificare se era lui…
L.C.: …di verificare il fatto, la persona non la trovò e non aveva niente e trovò il Pacciani con il braccio fasciato o ingessato. Però a quanto pare non ebbe il coraggio di dirgli niente.
P.M.: Di dir niente a nessuno.
L.C.: A pacciani.
P.M.: Allo stesso Pacciani di quello ch era avvenuto la sera prima?
L.C.: Si, si, si, non, non… Io mi ricordo perfettamente tutti i discorsi che mi fece e lo esortai anzi a farsi vivo, a raccontarla questa storia e gli ho lasciato anche un po’ di tempo prima di farmi vivo io, perché mi sembrava una cosa molto importante.
P.M.: Lo rimproverò, ha detto, che non l’avesse fatto ancora.
L.C.: Ma lui si giustificò dicendo che erano due persone tutte e due impegnate…
P.M.: Quindi lui non raccontava questa cosa perché aveva delle remore personali che si sarebbe scoperto una sua relazione che preferiva non rendere nota?
L.C.: Si.
A.B.: Scusi la faccia dire a lui questo, scusi, abbia pazienza. Mi scusi Presidente.
Presidente: E’ così?
L.C.: Si. La stessa cosa
A.B.: Ma già l’ha già detto!
P.M.: L’ha già detto lui!
A.B.: L’ha già detto lei!
P.M.: Io ho cambiato le parole.
A.B.: E dice nulla!
Presidente: Va be’ via…
L.C.: La stessa cosa era anche per la ragazza che anche lei aveva un’altra persona e lui…
P.M.: Le disse per caso chi era questa ragazza?
L.C.: No, no, assolutamente. Io non glielo domandai, non mi permisi.
P.M.: Le disse dove era avvenuto questo episodio?
L.C.: Si, si, nel piazzale del cimitero di San Casciano.
P.M.: Lei è pratico di San Casciano?
L.C.: Si.
P.M.: Questo cimitero di San Casciano è…
L.C.: E’ sulla strada che va in paese, un pochino prima del paese, sulla destra rimane andando verso san Casciano…
P.M.: E dalla parte opposta dove si va?
L.C.: Dalla parte opposta…
P.M.: Da una parte si va verso…
L.C.: Andiamo verso Spedaletto, Chiesanuova.
P.M.: Cioè si passa per Scopeti?
L.C.: No.
P.M.: No.
L.C.: Scopeti, c’è un bivio, insomma sempre questa zona qui.
P.M.: E’ sempre questa zona qui, ho capito.
L.C.: Io sto lì, la conosco bene la conformazione.
P.M.: Al momento non ho altre domande. Grazie.
Presidente: Signori avvocati di parte civile avete domande? La difesa.
A.B.: Senta signor Caioli lei è stato sentito dai… da chi?
L.C.: Dai carabinieri.
A.B.: Come mai sono arrivati a lei?
L.C.: No sono stato io che ne ho parlato.
A.B.: Ah ecco e perché ne ha parlato?
L.C.: Ne ho parlato perché mi sembrava doveroso parlarne.
A.B.: Ho capito.
L.C.: Perché essendo successo nell’80 questo fatto… penso fosse stato il caso di parlarne prima.
A.B.: Ecco lei lo sa che il signor Iandelli quando è stato interrogato addirittura non sapeva neanche di conoscerla?
L.C.: Eh invece si sbaglia perché mi conosce bene, gli potrei dire dieci motivi per conoscermi.
A.B.: Ecco. Lei sa anche che il signor Iandelli ha detto anche ai carabinieri che non aveva mai riferito queste cose a lei?
L.C.: Mah non credo… Io so
A.B.: Lo sentiremo.
L.C.: Avvocato so ancora altre cose di questa conversazione e non me le posso certo essere inventate se non me le avesse raccontate lui, sennò si prosegue e io dico altre cose.
A.B.: E sarebbe una minaccia questa?
L.C.: No, no, no.
A.B.: Perché sa qua siamo…
L.C.: No, no minacce no.
Presidente: ma sono cose attinenti al processo?
L.C.: Sulla personalità del Pacciani.
A.B.: Ohooo, finalmente, siccome fino ad ora non abbiamo fatto altro che trovare prove ora cominciamo con la personalità.
P.M.: Uno che vede Pacciani con una pistola non sarà una prova però sarà certo personalità.
A.B.: Certo! Certo!
P.M.: Vedere Pacciani con una pistola è personalità… Io Presidente…
Presidente: Signori silenzio.
P.M.: Che deo fare?
Presidente: Silenzio. Sapete tutto voi ma noi non sappiamo nulla aspettate che ce lo racconti.
P.M.: Ha raccontato e si dice che è personalità! Ma io non lo so… Io sto zitto…
Presidente: Non stiamo… Vi tolgo il microfono tanto è inutile che stiate a battibeccare tra di voi. Va bene? Chi comincia per primo sarebbe da vedere. Allora…
A.B.: Presidente, certo. Senta signor Caioli lei mi pare che abbia detto che a un certo punto il signor Iandelli aveva ritenuto, quella sera, che la persona che probabilmente aveva lui intravisto fosse un’altra, un altro tipo di guardone, giusto?
L.C.: Si.
A.B.: Quindi lui individuò, penso di individuare, in una persona certamente diversa dal Pacciani questo signore, giusto?
L.C.: Poteva essere un’altra persona.
A.B.: Però lui ritenne di individuare il signor Pacciani soltanto perché qualche giorno dopo…
L.C.: No, il giorno dopo.
A.B.: Iandelli dice qualche giorno dopo.
A.B.: Va bene.
A.B.: Va bene? Veda già che c’è una diversità eh?
L.C.: Io non mi sbaglio.
A.B.: Ora lo faremo dire se il Pubblico Ministero chiamerà lo Iandelli, come mi auguro, no? Teste principale…
P.M.: Doveroso, è qua già stamani.
A.B.: E allora lo sentiremo. Sentiremo anche perché qualche volta non ha voluto firmare i verbali. Ce lo spiegherà
P.M.: Perché lo abbiamo minacciato…
A.B.: Io no di certo
P.M.: …cose terribili!
A.B.: Io no di certo.
Presidente: Andiamo avantiiii!
P.M.: Smettiamo coi verbali eh! Presidente non lo consento.
Presidente: Andiamo avanti signori sennò già fa caldo…
P.M.: Va be’ però!
Presidente: Se perdete anche tempo…
A.B.: Presidente io non faccio altro che riportare dei dati oggettivi.
Presidente: Avvocato facciamo la domanda per favore.
A.B.: Ecco, quindi secondo lei, cioè secondo lei quello che gli riferì il signor Iandelli, lui a un certo punto, il giorno dopo, due giorni dopo, quello che sia, vedendo il Pacciani con un braccio fasciato ritenne che potesse esser lui. Questo fu il collegamento, no?
L.C.: Avvocato a me riferì che il giorno dopo andò alla ricerca di questa persona che aveva creduto di individuare vedendola…
A.B.: In un’altra persona..
L.C.: …però invece che incontrare questa persona che lui credeva incontrò il Pacciani con la stessa fasciatura che gli aveva visto, intravisto, la sera avanti…
A.B.: La stessa fasciatura… Io non so se l’aveva vista…
L.C.: Lui mi disse..
A.B.: Lui vide il Pacciani con un braccio fasciato, perché era di notte, dal finestrino non poteva vedere questa fasciatura com’era fatta eccetera, penso di no, un po’ di paura l’ha avuta oppure no? Perché cerchiamo di rientrare nella realtà dei fatti.
L.C.: Avvocato lui mi disse che era rimasto terrorizzato da questo fatto, ciò nonostante ebbe modo di vederla bene questa sagoma appoggiata alla macchina, non so come fece a rimanere appoggiato…
A.B.: Poi si vedrà come… Perché lui addirittura, secondo lo Iandelli, questo signore che era piuttosto pesante evidentemente perché se doveva assomigliare o poteva assomigliare a Pacciani, va bene? Comunque era persona diversa da quella che lui aveva…
P.M.: Facciamo la domanda grazie.
A.B.: No io sto facendo il controesame, abbia pazienza…
P.M.: Sta dicendo le cose lei.
A.B.: Questa persona… Voglio capire. Vorrei capire. Questa persona nonostante lui girasse, va bene? E non avesse un camion con delle cose, aveva soltanto una Passat, mi pare, vero?
L.C.: Non mi ricordo.
A.B.: Va be’ ora ce lo faremo dire da lui…
L.C.: Mi sembra che…
A.B.: Questa persona è rimasta aggrappata a lui, con le unghie… non so con che cosa, questa macchina che girava intorno a questa piazzola, così le disse lui?
L.C.: Si, però avendo i sedili abbassati non poteva manovrarla bene, poi…
A.B.: Però girava la macchina?
L.C.: Si, si non era vestito, era in una situazione…
A.B.: Va bene, non ho altre domande, grazie.
Presidente: Altro?
P.M.: Nessuna domanda il P.M.
Presidente: Può andare, grazie, buongiorno.
L.C.: Buongiorno.

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