Mario Vanni fu ascoltato il 26 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Introduciamo un altro teste
P.M.: Presidente, qui è una situazione un po’ anomala, fra malati e fra persone che non sono venute ci sono dei problemi comunque chiedo di introdurre il teste Vanni Mario
Presidente: Vanni Mario.
Presidente (fuori microfono): Ci terrà compagnia per un po’.
Presidente: nel frattempo magari Pubblico Ministero siccome il vanni non sarà molto breve…
P.M.: E’ quello che abbiamo tentato di fare, di ricercare perché alcuni testi non sono venuti
Avvocato Bevacqua: Si va a prendere un caffè? No?
Presidente: Sarebbe il quarto per lei le fa male.
A.B.: Per calmarmi, il caffè calma.
Presidente: Signor Vanni si accomodi prego, ecco sieda lì, sieda pure guardi, attento a non cascare per carità, ecco gaurdi… Si volti verso..
M.V.: Verso lei.
Presidente: Benissimo, molto bene, ecco, allora vuol dare le sue generalità? Vanni Mario nato a ?
M.V.: A San Casciano Val di Presa
Presidente: San Casciano Val di Pesa
M.V.: 23 dicembre di’ ‘27
Presidente: 3 dicembre 1927. Dove risiede signor…
M.V.: Come?
Presidente: Dove risiede?
M.V.: In Borgo Sarchiani, San Casciano Val di Pesa.
Presidente: Vuole leggere quella formula lì per cortesia?
M.V.: Si, si, consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Benissimo, ascolti signor Vanni…
M.V.: Si.
Presidente: Il Pubblico Ministero deve farle delle domande e poi dopo gli avvocati, risponda prego.
M.V.: Si.
Presidente: Ci sente bene vero? Si?
M.V.: sentire, sento.
Presidente: Benissimo, prego.
P.M.: Signor Vagni che lavoro fa lei?
M.V.: Io sono stato a fa’ delle merende co’ i’ Pacciani…
P.M.: No, no scusi un attimo, un attimo
M.V.: O allora non ho capito.
P.M.: Vedo che qualcuno le ha già detto cosa deve dire.
Presidente: Forse non ha sentito. Guardi lei comincia male, sa perché? Lei comincia male perché sembra che venga a recitarci una lezioncina che s’è imparato prima, lei deve solo rispondere alle domande, a quello che le viene chiesto…
M.V.: Va bene.
Presidente: Non ci deve raccontare alcunché
M.V.: Si, si.
Presidente: Risponda puramente e semplicemente a quello che il Pubblico Ministero prima e i difensori poi le chiederanno, stia assolutamente tranquillo che qui nessuno la mangia, capito? Solo risponda.
M.V.: Si.
Presidente: Allora, ricominciamo.
P.M.: Signor Vanni qual è il suo lavoro? Che lavoro fa?
Presidente: Che lavoro fa?
P.M.: Che professione ha fatto?
M.V.: Sono in pensione, ero portalettere.
P.M.: Dove?
M.V.: A Montefiridolfi.
P.M: A Montefiridolfi
M.V.: Si.
P.M.: In che anni?
M.V.: Andetti ni ‘96
P.M.: E’ in pensione era portalettere a Montefiridolfi?
M.V.: A Montefiridolfi si.
P.M.: In che epoca?
M.V.: Eh sono stato ni ’96 son venuto via nell’87.
P.M.: E vuole un attimo fare mente locale agli anni? Cioè è venuto via nell’87 ed ha iniziato… E’ stato una diecina d’anni?
M.V.: Ci sono stato 22 anni.
P.M.: 22 anni. Quindi ’87… Nel ’66 è stato?
M.V.: Son venuto via, si, nell’87.
P.M.: E ha iniziato negli anni ‘60/’66 quindi…
M.V.: Si, si ’66.
P.M.: Ecco, per tutti questi anni lei ha fatto la zona, come postino, di Montefiridolfi
M.V.: Montefiridolfi.
P.M.: E abitava a San Casciano?
M.V.: A San Casciano Val di Pesa.
P.M.: Quindi lei tutti i giorni, per il suo lavoro, andava da San Casciano…
M.V.: Con la vespa
P.M.: Con la vespa. Per 22 anni?
M.V.: Davvero!
P.M.: E nell’87 è andato in pensione
M.V.: Non ho capito.
P.M.: E’ andato in pensione nell’1987.
M.V.: Si, di giugno.
P.M.: Senta una cosa signor vanni, lei ha conosciuto Pietro Pacciani?
M.V.: Si l’ho conosciuto
P.M.: Quando e come?
M.V.: Siccome faceo il portalettere lì, ha capito signor giudice?
P.M.: A Montefiridolfi…
M.V.: A Montefiridolfi io l’ho conosciuto così come conosco tutti quegli del posto.
Presidente: Certo, certo.
P.M.: Si ricorda in che periodo iniziò questa conoscenza? In che anni eravamo?
M.V.: Mah… Ora con precisione non me ne rammento.
P.M.: Quando lui venne ad abitare lì…
M.V.: Si.
P.M.: Più o meno…
M.V.: In Via S.Anna.
P.M.:In Via S.Anna. Conobbe anche la famiglia?
M.V.: Si.
P.M.: La moglie, le figlie…
M.V.: L’ho conosciuto così, si, si.
P.M.: Le ha conosciute così in che senso? Quando andava a portare la posta?
M.V.: Si quando gli andavo a portare la posta
P.M.: Quando portava la posta la dava a lui o alla moglie?
M.V.: No c’era la cassetta la mettevo dentro.
P.M.: Quindi con la moglie lei ha mai avuto occasione di fermarsi…
M.V.: No, io non ci ho avuto nulla…
P.M.: L’ha mai vista?
M.V.: L’ho vista qualche volta.
P.M.: L’ha vista in casa?
M.V.: Eh, l’ho vista in casa
P.M.: Le figlie
M.V.: Alla finestra
P.M.: Dalla finestra. Le figlie?
M.V.: Le viste l’ho viste anche quelle, in casa.
P.M.: Quindi lei è stato in casa?
M.V.: Si.
P.M.: E’ mai entrato in casa di Pacciani?
M.V.: Si ci sono stato.
P.M.:Per amicizia o per il suo lavoro?
M.V.: Per lavoro, portavo la posta…
P.M.: Quindi a volte aveva dei plichi da consegnare per cui era necessario entrare in casa…
M.V.: Eh, oh…
P.M.: E c’era lui o c’era la moglie e le figlie?
M.V.: No c’era le figlie e la moglie perché lui lavorava a’ i’ Rosselli non c’era.
P.M.: E quindi era… Senta una cosa, eppoi del Pacciani oltre questo rapporto, diciamo professionale,ha avuto anche un rapporto di amicizia? Siete diventati amici?
M.V.: Si a volte siamo andati a fa’ qualche merenda, così, vero? O a bere un caffè insieme, poi io altre cose, signor giudice, non ho fatto.
P.M.: Vediamo un attimo se ha un po’ di pazienza, perché lei l’ha raccontato talmente tante volte che forse non è proprio così. Vediamo un secondo… Senta una cosa, sa… Ecco, questo andare a fare qualche merenda col Pacciani come nasce? Pacciani che le dice: andiamo a… andiamo insieme o è stato lei ad offrirsi?
Avvocato Bevacqua: La domanda signor Pubblico Ministero.
P.M.: E’ stato lei..
M.V.: E’ stato lui, gli è stato lui a dirmi: si fa una merenda, facciamo una merenda, io… A bere un po’ di vino insieme, poi altre cose…
P.M.: Perché lei lavorava la mattina…
M.V.: si.
P.M.:…quindi le merende il pomeriggio?
M.V.: Si ma io lo vedevo la domenica perché il girono di lavoro gli era sempre a lavorare.
M.V.: Bene
P.M.: La domenica o anche il sabato?
M.V.: Eh?
P.M.: La domenica o anche il sabato?
M.V.: No parecchie volte la domenica
P.M.: Qualche volta anche il sabato?
M.V.: Eh può darsi di certo.
P.M.: Per le feste?
M.V.: Si.
P.M.: Cioè la domenica, qualche volta il sabato, nei giorni di festa…
M.V.: Anche il sabato, si.
P.M.: Capitava spesso di andare a fare queste merende o queste gite il giorno?
M.V.: Insomma ogni quando in quando siamo andati a fare qualche merenda.
P.M.: “quando in quando” per lei quando è? Cioè con che frequenza?
M.V.: Come?
P.M.: Lei dice di quando in quando….
M.V.: Si ma mica sempre!
P.M.: Cioè lei passava… Come vi mettevate d’accordo? Se lei andava a portare la posta e lui non c’era come glielo dava l’appuntamento? V’incontravate…
M.V.: Veniva lui a San Casciano a volte
P.M.: Veniva lui a trovarla dove? A casa?
M.V.: Mhm.
P.M.: E fissavate o quando veniva uscivate e via?
M.V.: No quando veniva s’andava a fa’ qualche merenda, così.
P.M.: Cioè le diceva: vuoi venire si va a fare qualche merenda?
M.V.: Mhm
P.M.: Non fissavate di volta in volta, quando capitava lui lei andava?
M.V.: Si un si fissava mica… Veniva su a San Casciano dice: - Si va a fa’ merenda - Andiamo. A volte si bevve un bicchiere di vino lì alla Cantinetta a San Casciano.
P.M.: A San Casciano. A volte andavate altrove?
M.V.: Eh siamo stati anche fuori.
P.M.: Dove fuori? Ricorda qualche posto?
M.V.: Eh siamo stati a Valigondoli…
P.M.: Poi?
M.V.: Eh siamo stati a S.Donato in Poggio una volta a una festa.
P.M.: A San Donato in Poggio?
M.V.: Si.
P.M.: Dov’è San Donato in Poggio?
M.V.: E gli è passato là Tavarnelle
P.M.: E andavate in macchina? In autobus?
M.V.: No in macchina si andava.
P.M.: Lei ha una macchina?
M.V.: No ce l’aveva lui.
P.M.: Guidava lui?
M.V.: Guidava lui. Io non la mando… Non l’ho mai mandata la macchina.
P.M.: Non ha mai mandato la macchina. Che macchina aveva lo ricorda?
M.V.: Mah, una Cinquecento allora so…
P.M.: Di che colore?
M.V.: Eh?
P.M.: Di che colore?
M.V.: Chiara.
P.M.: E la guidava lui?
M.V.: La guidava lui.
P.M.: Aveva anche altre macchine che lei sappia? Altre tipo di vetture?
M.V.: Mah, a quell’epoca lì no.
P.M.: Quando l’ha co… Lei è mai stato con Pacciani su auto diverse dalla Cinquecento?
M.V.: Moh
P.M.: Una Ford Fiesta la ricorda?
M.V.: Si l’aveva, dopo.
P.M.: Lei è mai stato su quella macchina? Con Pacciani?
M.V.: Ci sono stato una volta
P.M.: Una volta sola.
M.V.: Una volta mi pare
P.M.: Guidava sempre lui?
M.V.: Si io un la mando la macchina
P.M.: Si ho capito. C’era… Qualche volta si univano amici diversi o andavate solo voi due?
M.V.: Noi due siema andati
P.M.: Mai nessun’altro?
M.V.: Mah, una volta venne un certo Simonetti, ora gli è morto, il maresciallo…
P.M.: E chi era questo maresciallo?
M.V.: Eh?
P.M.: Chi era questo “certo Simonetti”?
M.V.: Stava a Mercatale gli era un maresciallo in pensione
P.M.: Era amico suo, di Vanni, o amico di Pacciani?
M.V.: Era amico di Pacciani di molto.
P.M.: Di molto. Lei non lo conosceva
M.V.: Si lo conoscevo un po’ così.
P.M.: Allora Pacciani qualche volta veniva da lei con questo maresciallo o…
M.V.: Ci si trovava in paese.
P.M.: Vi trovavate in paese.
M.V.: Si.
P.M.: A casa sua?
M.V.: No anche lì alla Cantinetta
P.M.: Dove vi trovavate a bere?
M.V.: Si.
P.M.: Il pomeriggio? La sera?
M.V.: Si
P.M.: A volte anche la sera?
M.V.: La sera si, la mattina no.
P.M.: Allora mi scusi, per lei cos’è la sera? Il pomeriggio o anche la se… pomeriggio tardi o la sera dopo cena?
M.V.: No dopo… No di giorno
P.M.: Sempre di giorno non la mattina il pomeriggio.
M.V.: Dopo desinare, così a fa’ una merenda, poi io altre cose…
P.M.: Senta una cosa signor Vanni e qualche altra persona c’era? A volte? Che veniva con voi?
M.V.: No, io…
P.M.: Andavate in genere lei e Pacciani, qualche volta, anzi se non ho capito male una volta sola a far merenda è venuto anche questo maresciallo.
M.V.: Si.
P.M.: Invece a bere alla canti netta a volte c’era anche questo maresciallo?
M.V.: Si, c’era anche lui.
P.M.: Vuole un attimo ripetermi, perché non l’ho capito bene, dove andavate a fare queste merende?
M.V.: Gliel’ho detto.
P.M.: Me lo ridice per cortesia?
M.V.: Si glielo ridico, a coso… A Varigondoli siamo stati e a San Donato in Poggio e poi anche lì alla Cantinetta a bere un bicchier di vino a San Casciano… mah…
P.M.: Questi sono i luoghi dove andavate normalmente?
M.V.: Si, io…
P.M.: Senta una cosa, accantoniamo ‘st’argomento ci ritorniamo fra un po’.
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