Rosanna Pacciani fu ascoltata il 25 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Bene, buona sera. Allora riprendiamo l’udienza, chi chiamiamo signor Pubblico Ministero?
P.M.: Chiamiamo Pacciani Rosanna Presidente.
Presidente: Pacciani Rosanna. Si accomodi signorina, buonasera. Si accomodi lì prego. Ecco, rivolta verso di me. Facciamola sedere per bene. Ecco, stia pure comoda. Vuole leggere per cortesia quella dichiarazione? Quella formula?
Rosanna Pacciani: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è la mia coscienza.
Presidente: Ecco, però lei essendo figlia dell’imputato può, se vuole, la legge gliene accorda la facoltà, astenersi dal deporre, cioè può non deporre, naturalmente se depone, come dice la formula, deve dire la verità. Preferi… Preferi… Vuole deporre o vuole astenersi dal deporre?
R.P.: Deporre.
Presidente: Deporre vuol dire rispondere alle domande che le facciamo.
R.P.: Si.
Presidente: Vuole rispondere?
R.P.: Si.
Presidente: Bene e allora risponga per cortesia alle domande che le fa ora…
P.M.: Non so se le telecamere Presidente
Presidente: Oh, dunque le telecamere le vuole essere…
R.P.: No.
Presidente:… ripresa o no?
R.P.: No.
Presidente: Allora signori fotografi e cineoperatori inquadrate altri ma non la signorina. D’accordo? Bene. Ecco, a questo punto il Pubblico Ministero le fa alcune domande, poi anche le altre parti. Prego signor Pubblico Ministero.
P.M.: Signorina lei è la figlia di Pietro Pacciani?
R.P.: Si.
P.M.: La figlia maggiore o la minore?
R.P.: Maggiore.
P.M.: Quanti anni ha signorina?
R.P.: 28 e mezzo.
P.M.: Ha un lavoro? Lavora lei?
R.P.: No, non lavoro.
P.M.: Ha lavorato?
R.P.: Ho lavorato, si.
P.M.: Che lavoro faceva?
R.P.: Collaboratrice domestica in una famiglia Firenze poi ho lavorato a Decimo qualche mese al… Al ricovero.
P.M.: E ora ha smesso.
R.P.: E ora si, sono a casa.
P.M.: Da quanto tempo ha smesso?
R.P.: Sarà quasi un ann… quasi un anno.
P.M.: Quasi un anno. E come vive? Con sua sorella, con sua mamma…
R.P.: Vivo da sola, la mi’ sorella, con la mi’ sorella ma la mi’ sorella lavora tutta la settimana fuori a Firenze e torna il sabato e la domenica.
P.M.: Lei ha una pensione?
R.P.: Mhmm. No.
P.M.: Quindi si aiuta con sua sorella?
R.P.: Si.
P.M.: O sua sorella aiuta lei.
R.P.: Mia sorella aiuta me.
P.M.: C’è un motivo particolare per cui in questo periodo lei non lavora?
R.P.: Un po’ perché non ho voglia io poi non lo trovo.
P.M.: Ho capito. Senta, fin quando lei ha vissuto con sua madre e suo padre?
R.P.: Sino al millenovecento….
P.M.: Aldilà dell’anno se…
R.P.: ’88, ’89.
P.M.: Fino all’88, ’89 e in quegli anni lei è andata a stare con sua sorella?
R.P.: Dopo si.
P.M.: Senta una cosa, i rapporti con suo padre come sono stati finché siete stati insieme?
R.P.: Brutti.
P.M.: Ce lo vuole spiegare perché brutti?
R.P.: Ma perché ci… Ci ha violentato per…. Per otto o nove anni
P.M.: Vi ha violentato?
R.P.: Si.
P.M.: Vuole spiegare?
R.P.: …
Presidente: Cosa vuol dire… Ecco, spieghi con parole povere, con parole sue, cosa…
R.P.: Che ci mandava a le… Ci chiamava a letto tutte e due o solo io…
P.M.: Chiedeva di fare all’amore con lui?
R.P.: Si.
P.M.: Lo pretendeva, vi minacciava se non lo facevate?
R.P.: Si, mi, minacciava anche qualche volta, se nn…
P.M.: In che modo?
R.P.: Ci dava le spinte, ci brontolava.
P.M.: L’ha mai picchiata?
R.P.: No per questo no.
P.M.: La prima volta che è successo questo quand’è stato?
R.P.: Sui nove, dieci anni.
P.M.: Nove, dieci anni fa o quando lei aveva nove, dieci anni.
R.P.: Quando io avevo nove, dieci anni.
P.M.: E poi è continuato per tutti gli anni che ha detto lei?
R.P.: Si finchè poi non l’abbiamo denunciato.
P.M.: Senta una cosa e sua mamma di questo fatto era a conoscenza?
R.P.: Si lo sapeva e glielo diceva anche però lui non voleva… La brontolava e non voleva che si intromettesse.
P.M.: Quando succedevano questi rapporti era presente sua mamma? O la mandava via?
R.P.: La mandava via.
P.M.: Lei… Sua sorella era presente a volte o era sempre…
R.P.: A volte si la maggior parte di volte no.
P.M.: Nel senso che era presente e stava a vedere o ve lo faceva fare insieme?
R.P.: Insieme.
P.M.: In casa avveniva questo?
R.P.: In casa o fuori…
P.M.: In casa dove e quando?
R.P.: Quando si stava a Monte, a Montefiridolfi, anche a Mercatale.
P.M.: In camera da letto?
R.P.: Si in camera, si.
P.M.: Di giorno, di notte?
R.P.: Si, di, di notte.
P.M.: Ma…
R.P.: Ma a volte, qualche volta anche di giorno però.
P.M.: Come avveniva? Voi lo capivate o ve lo diceva espressamente? Vi svegliava se dormivate?
R.P.: No prima di dormire.
P.M.: Di notte è mai capitato che vi sveglias… Che la svegliasse?
R.P.: No.
P.M.: Lei no. Sua sorella?
R.P.: Penso di no.
P.M.: Lei… Sua sorella ci ha detto il contrario. Non è mai capitato… Lei dormiva con sua sorella?
R.P.: Si dormivo con la mi’ sorella a volte con la mi’ mamma, insomma, quan… quando lui chiamava la mi’ sorella di là…
P.M.: Ecco, era lui praticamente che diceva chi doveva andare da lui.
R.P.: Si.
P.M.: In camera da letto, chiamiamola matrimoniale, insomma…
R.P.: Si.
P.M.: Decideva chi di voi tre, a questo punto, doveva andare a dormire con lui?
R.P.: Si.
P.M.: Sera per sera decideva?
R.P.: Quasi sempre.
P.M.: Si, dico, ma
R.P.: Si, sera per sera.
P.M.: Diceva stasera vieni te, stasera vieni te, e le altre due, madre e figlia, dormivano in un’altra stanza.
R.P.: Si.
P.M.: Lei ha detto, se non ho capito male, che a volte anche fuori casa?
R.P.: Si anche fuori casa.
P.M.: Cioè? Cosa vuol dire fuori casa? La portava a far l’amore con lui, ad aver rapporti con lui fuori casa eh?
R.P.: Si.
P.M.: Ci vuol spiegare?
R.P.: Fuori ca… Una volta, un par di volte con me in cant… In canti… Non so se era una cantina, capanna, insomma…
Presidente: Una capanna.
R.P.: Si.
P.M.: Sa dove?
R.P.: Quando s’ era a Monte a Montefiridolfi.
P.M.: In macchina è mai successo?
R.P.: In macchina?
P.M.: Sii?
R.P.: Qualche volta.
P.M.: Anche in macchina. E’ mai capitato
R.P.: Anche a… a… quando s’andava nei boschi.
P.M.: E nei boschi cosa succedeva? In macchina o vi faceva scendere?
R.P.: No, no. Faceva scendere.
P.M.: E a volte anche in macchina?
R.P.: No, con me quando faceva… ci scendeva.
P.M.: E’ mai capitato che facesse scendere lei dalla macchina e rimanesse lui con sua sorella?
R.P.: …
P.M.: Se lo ricorda e se è successo.
R.P.: Mi sembra di no.
P.M.: Le sembra di no. E lei dice nei boschi, ci vuol spiegare come?
R.P.: …
P.M.: Vi faceva scendere, vi portava entrambe o una alla volta nel bosco?
R.P.: … mhmmm… Una alla volta.
P.M.: Una alla volta. E l’altra restava in macchina o la lasciava a casa?
R.P.: A casa.
P.M.: Lei conosce le zone intorno a Mercatale? Lei conosce dov’è Scopeti?
R.P.: Si.
P.M.: Dove sono gli Hare Krishna?
R.P.: Si.
P.M.: E’ mai capitato di andare lì con suo padre?
R.P.: Dagli Hare Krishna si, spesso. S’andava la domenica spesso.
P.M.: E nelle strade, nei boschi lì vicino?
R.P.: No.
P.M.: Lei mai.
R.P.: No.
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