lunedì 8 novembre 2010

Luciano Malatesta - Deposizione del 24 maggio 1994

 
Luciano Malatesta fu ascoltato il 24 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Ancora Pubblico Ministero?
P.M.: Vorrei sentire Malatesta Luciano.
Presidente: Malatesta Luciano. Prego si accomodi signor Malatesta Luciano. 
P.M.: Si, grazie.
Presidente: Sieda lì per piacere, ecco, si accomodi, legga per piacere quella formula.
Luciano Malatesta: Consapevole delle responsabilità morali e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Senta, vuol dare per piacere le..
L.M.: Le generalità?
Presidente: Generalità complete alla signorina.
L.M.:Allora, noi, Malatesta Luciano, nato a Firenze il xx/xx/1967
Presidente: Residente...
L.M.:Nì comune di XXX XXX XXX, XXX XXX XX.
Presidente: Bene.
L.M.:Vorrei non essere ripreso.
Presidente: Allora per cortesia non inquadrate il signore, nè fotografarlo. Ecco, e allora vuole rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero?
L.M.:Certo.
P.M.: Signor Malatesta, lei conosce Vanni Mario?
L.M.: Si.
P.M.: Frequentava...
L.M.: Mi fu mostrato una foto segnaletica nella casa di San Casciano, quando chiamarono a deporre con le mie sorelle e quel signore che conoscevo, non lo conoscevo per nome ma per vista, ecco, la fotografia corrispondeva al nome di Vanni Mario. Il signor Vanni Mario.
P.M.: E quel signore che lei conosceva di vista come mai lo conosceva? In che occasione l'aveva conosciuto?
L.M.: L'avevo conosciuto, cioè come lo conoscevo? L'avevo rivisto a casa mia perchè quando ero molto piccolo, l'età precisa non me la ricordo, però, penso tra i sette e gli otto anni, l'avevo rivisto che faceva il postino e passava anche dalla mia casa, passava in Via XXX, XX a Tavarnelle Val di Pesa, e questo signore portava la Posta e ha avuto degli incontri con mia madre. Cioè, lì per lì non capii che cosa succedeva, però dopo, crescendo, andando indietro nel tempo, ho capito quello che era successo. Erano degli incontri piuttosto burrascosi, cioè questo signore pigliava la mi' mamma, un pò con forza, dicendogli tante cose - lo dico a tuo marito - queste cose qui, e la costringeva, presumo ad avere rapporti, non l'ho visto, andava in un'altra stanza, però penso che la sostanza sia quella.
Avvocato Bevacqua: Con il Vanni Mario?
P.M.: Il Vanni, il Vanni. Lei il Pacciani in casa sua, a quell'epoca, l'ha mai visto?
L.M.: No, non l'ho mai visto. In casa mia non l'ho mai visto. Lo vidi dopo che è entrato in questa inchiesta, lo capii e basta.
P.M.: Prima non l'ha mai visto, non sa nemmeno chi fosse? Sua mamma gliene ha mai parlato?
L.M.: No, non se ne parlava anche perchè io certamente non andavo a chiedergli certe cose alla mi' mamma, quella era la su' vita privata e io, non mi interessava, ecco.
P.M.: Certo. Signor Malatesta, com'è morto suo padre? Lo sa?
L.M.: Mio padre, mio padre mi fu detto dopo poco tempo che era morto, che si era suicidato, si era impiccato con... Nella stalla, alla trave e niente, nemmeno mi fu detto, perchè lessi il referto di morte, lo messero in cassetta. la mi' mamma mi disse invece che stava molto male, non mi disse subito che era morto, mi disse che stava molto male, aveva un malaccio e lessi invece sul referto di morte che... Lo presi di nascosto e lessi che era una... Ora non mi ricordo il termine tecnico preciso, però mi ricordo che era per strangolamento, ecco, dovuto a impiccagione.
P.M.: Senta e si è mai chiesto ha mai chiesto a qualcuno se si è capito qual'era il motivo per cui s'era impiccato?
L.M.: Non l'ho chiesto, anche perchè lo ritenevo un gesto possibile per i' mi babbo, perchè...
Presidente: Possibile?
L.M.: Si, perchè già altre volte aveva manifestato l'intento. Lui bevava, molto. Io non capivo cosa lo portava a bere e in qualche occasione l'ho anche fatto desistere io da fare questo gesto.
P.M.: Suo padre.
L.M.: Si.
P.M.: E suo padre, lei che era entrato in questo tipo di rapporto padre-figlio, non ha mai cercato di capire qual'era il vero disagio? Se poteva essere...
L.M.: Io mi sono sforzato, le dico, con tutte le mi' forze, però, forse l'età piccola, io non riuscivo a capirlo qual'era il motivo...
Presidente: Il bandolo della matassa.
L.M.: Si, si, qual'era il motivo che lo portasse... Sicuramente il rapporto con la mi' mamma era un rapporto burrascoso e quello aveva...
P.M.: Aldilà del rapporto burrascoso era perchè sua mamma aveva i rapporti con altri uomini?
L.M.: Penso anche per quello, si. Sicuramente gli avrà dato noia, sicuramente. Certo piacere non gli faceva.
P.M.: Non ho altre domande grazie.
L.M.: A posto?
Presidente: Signori difensori di parte civile niente.
Avvocato Bevacqua: Nessuna domanda
Avvocato Fioravanti : Nessuna domanda
Presidente: Benissimo, può andare, grazie, buongiorno.

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