martedì 16 novembre 2010

Graziella Pacciani - Deposizione del 25 maggio 1994 - Prima parte

 
Graziella Pacciani fu ascoltata il 25 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Bene, possiamo cominciare l'udienza, signor Pubblico Ministero i suoi testi, chi sono...
P.M.: Si Presidente io sentirei Pacciani Graziella.
Presidente: Pacciani Graziella, benissimo. Procediamo con la Pacciani Graziella, si accomodi.
P.M.: (fuori microfono) Come? una delle signore che l'hanno presa a cuore, delle vicine di casa.
Presidente: Si accomodi. Signorina buongiorno. Lei è la figlia dell'imputato...
Graziella Pacciani: Si.
Presidente: Vogliamo, Romano, giriamo verso di me, verso la Corte, grazie. Ascolti signorina in questa sua qualità lei ha facoltà di non deporre di astenersi dal deporre oppure può deporre ma deve naturalmente dire la verità.
G.P.: Si...
Presidente: Intende deporre?
G.P.: Si.
Presidente: Intendo deporre, non intende astenersi. Signor Pubblico Ministero...
P.M.: Signor presidente prima..
Presidente: Dunque un'altra cosa, scusi, vuole essere ripresa dalle telecamere?
G.P.: No.
Presidente: No. Allora signori a questo punto, per favore, smettete sia fotografi che cineoperatori, inquadrate altri soggetti ma non la signorina. Ecco, allora può leggere per cortesia quella formula?
G.P.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Solo per sapere, chi è lei signora?
Ornella: Io sono Ornella XXX
P.M.: Posso spiegare io Presidente?
Presidente: Ecco, si...
Avvocato Bevacqua: Ce lo dice lei?
P.M.: Certo
Ornella: Sono di Mercatale e da un pò di anni sto vicino alle figliole.
Presidente: Ho capito.
Voce fuori microfono: Dama di compagnia.
P.M.: Direi di no.
Presidente: Non scherziamo eh!!
P.M.: Vedrete che in questo caso l'ironia non fa proprio parte di questo processo
Avvocato Bevacqua: (Incomprensibile)
Presidente: E' una signora di Mercatale la quale, a quanto pare, si prende cura di questa ragazza, la quale deve avere dei problemi...
P.M.: Ora lo vedremo, lo vedremo...
Presidente: Forse li vediamo...
P.M.: Se poi non è il caso la Corte
Presidente: Comunque non credo che la presenza della signora dia fastidio a nessuno e io le consento di rimanere, ovviamente lei signora non deve assolutamente aprire bocca, è chiaro.
P.M.: Presidente prima di passare all'esame del teste vorrei fare una richiesta nel metodo alla Corte e si tratta di questo: il P.M. sa benissimo di quanti diritti abbia l'imputato di dire in qualsiasi momento ciò che ritiene opportuno a sua difesa, abbiamo visto ieri di come si comporta e la Corte ha ritenuto opportuno di farlo parlare ogni volta che crede. Il P.M. ha tutti i motivi a che ciò continui, l'interesse questo dell'accusa, volevo però sottolineare che comunque il Presidente e la Corte nel far esercitare questo legittimo diritto hanno sempre un potere/dovere di regolamentazione dell'udienza e quindi chiedo espressamente che nell'esercizio di questo diritto sia data una regolamentazione nel senso che anzichè far fare il controesame del teste dall'imputato, anzichè dal difensore tecnico, si scelga un momento, non so, alla fine dell'udienza, quello che crederà il presidente perchè come abbiamo visto le difficoltà di alcuni testi non sono poche, l'atteggiamento dell'imputato è stato ritenuto da lei Presidente ieri meritevole di valutazione dal punto di vista penale soprattutto sotto il profilo dell'oltraggio e come facevo presente ieri se questo problema c'è si potrebbe evitare che si ripeta, pur nell'esercizio di quei dirittti dell'imputato, regolamentando, non lo so, che parli alla fine dell'udienza o quando crede lei ma forse sarebbe opportuno non consentire ogni teste, ecco, veda lei, questa è la mia istanza specifica, credo motivata non ho comunque alcun problema nel dire -parli quando vuole-, anzi, più parla, a parere del P.M., meglio è, ma questo è un altro problema, il problema in questo momento del P.M. è che i testi che vengono sentiti siano il più sereni possibile e meno intimoriti. faccio questa richiesta stamani perchè ci sono dei testi che, a mio avviso, hanno già subito abbastanza intimidazioni in passato da questo signore.
Presidente: Bene. A parte ogni valutazione
P.M.: Si, si, io chiedo solo se è possibile regolamentare in qualche modo, come crede lei, scegliere un momento dell'udienza:
Presidente: Avvocato Bevacqua voleva dire qualcosa...
A.B.: Si signor Presidente, sono perplesso sulla minaccia o sui timori che può eventualmente provocare Pacciani, in questo stato, nei riguardi dei testimoni, per la verità mi sembra un pò, così, da discutere sul piano della logica più elementare, voglio dire che l'imputato ha diritto, ogni qualvolta si presenta una situazione cosiddetta probatoria, che per ora non ho ancora avuto modo di palpare sul piano, così, della valutazione delle prove, credo che abbia diritto di potere interloquire perchè le cose io non le so, lui solo le conosce, io direi e mi permetto di suiggerire, se è possibile, al signor Presidente, ogni qual volta l'imputato vuole parlare, magari mi permetto io o il collega di dire al Presidente che l'imputato vuol dire alcune cose su certe circostanze, parlare dopo mi sembra assurdo. Parlare dopo alla fine dell'udienza, alla fine del dibattimento molte cose sfuggono, molti particolari non sono in grado di essere percepiti neppure dalla corte perchè l'imputato non le ricorda neppure più. Grazie.
Presidente: Quello che lei non deve fare, capito, Pacciani è di saltare su, come ha fatto ieri, ma ripeto, non le giova mica sa, tra l'altro. Capito? E insolentire i testi, quello mai, ma comunque anche interrompere, eccetera. Dopo può dire quello che vuole, siccome oggi, naturalmente, ci sono testimonianze un pò delicate lei, capisce, ieri si poteva anche lasciar passare ma oggi non si può, questo è chiaro, quindi se lei vuole dire qualche cosa lei lo può dire, lo chieda a mezzo dei suoi difensori e io le darò la parola, al momento opportuno. Va bene? Possiamo proseguire?
P.M.: Si senz'altro Presidente, grazie.
Presidente: Tra l'altro, gliel'ho già detto, il comportamento processuale può essere indicativo anche di un certo suo carattere e questo, capito?
P.M.: Bene presidente, grazie. Signorina Pacciani, abbiamo sentito lei è la figlia dell'imputato, lei è la figlia maggiore o la figlia minore?
G.P.: No, la figlia minore.
P.M.: E' la più piccola. Quanti anni ha oggi?
G.P.: Ventisei.
P.M.: Vive in famiglia lei?
G.P.: Mhm, vivo con mia sorella.
P.M.: Dove? Con sua mamma o altrove?
G.P.: No, in un...
Presidente: Sua sorella è sposata, vero? Mi pare...
G.P.: No.
P.M.: No, no, no, nessuna.
Presidente: No, non è sposata. Allora mi sono sbagliato.
G.P.: ...
P.M.: Attendo la risposta, chiedo, ho chiesto dove vive...
G.P.: In Piazza di' Popolo vicino alla Cooperativa
P.M.: Quindi vivete non con vostra madre
G.P.: No però ci si va spesso a trovarlo o sennò viene spesso lei da noi.
P.M.: Lei ha un lavoro?
G.P.: Si, lavoro in una famiglia a Firenze.
P.M.: Fin quando ha vissuto in casa? Col suo padre e sua madre?
G.P.: Fi...
Presidente: Provi a ricordare all'incirca...
G.P.: Fino a diciannov'anni, diciotto/diciannove.
Presidente: Fino all'età di diciotto/diciannove anni. lei ha detto ora ne ha ventisei?
G.P.: Si.
P.M.: Come mai a diciannove anni è andata via di casa?
G.P.: Mhmm... No, cioè, mia sorella lavorava in una famiglia a Firenze e questa... questa famiglia aveva... aveva una cugina che...
Presidente: Si, si, dica pure non c'è mica nessun problema?
P.M.: Stia tranquilla signorina Graziella... Cercavamo di capire quando è andata via di casa e se c'era un motivo di lavoro oppure è successo qualcosa per cui lei si è allontanata da casa o è stata allontanata...
G.P.: No, nn...
Presidente: Non si agiti così, guardi, non c'è nulla di particolare, se può dirci il motivo... Del perchè lei è andata via di casa, non si trovava bene in casa?
G.P.: ...
P.M.: Presentaste forse una denuncia? Era successo qualcosa?
A.B.: Prego di non suggerire signor Presidente
P.M.: No, è la domanda! Presentaste una denuncia? E' una domanda.
G.P.: ...
Presidente: Lei presentò una denunzia, o lei o sua sorella?
G.P.: No.
Presidente: No. Dice di no.
P.M.: Benissimo. Successe qualcosa di particolare?
G.P.: No, cioè la...
Presidente: Qualche episodio in famiglia...
P.M.: Ci ritorniamo dopo Presidente.
Presidente: Si.
P.M.: Torniamo agli anni in cui lei era in casa. Se non ho capito male lei è stata in casa fino all'età di diciannove anni? Eh?
G.P.: Si.
P.M.: Senta una cosa, andiamo subito alle domande specifiche, lei sa se suo padre in casa, le ha viste, aveva dei fucili?
G.P.: Cioè, si, aveva, si ce l'aveva un fucile.
P.M.: Uno o due signorina?
G.P.: Ce ne aveva due, uno la aveva regalato a... Insomma a i' su' nipote, a Valerio.
P.M.: E l'altro? Lo aveva in casa?
G.P.: Si, cioè, si ce l'aveva.
P.M.: Si ricorda com'era questo fucile e dove lo teneva? Quello non regalato
G.P.: ...
P.M.: Lo teneva in casa? Lo teneva da un'altra parte?
G.P.: ...
Presidente: Lì proprio non...
P.M.: Presidente
Presidente: Lei non vuole dire queste cose... ...Molto agitata
P.M.: Per chiarire... Posso spiegare una cosa io? Già a questa domanda, davanti al P.M., la signorina si fermò per un'ora o due ore, poi con grande difficoltà spiegò perchè a questa domanda non riusciva a rispondere, è consacrata nel verbale, ovviamente che loro non conoscono, poi ripose, era per spiegare se era una domanda che per qualche motivo la signorina era difficile rispondere.
Presidente: Capisco ma non è che possiamo aspettare un'ora ancora
P.M.: No, no, no, anzi, era il contrario, volevo dire se il Presidente mi consente, se la signorina non va avanti, chiedo di poter leggere il verbale in quel punto. Tutto qua.
Presidente: Qui facciamogli una contestazione.
P.M.: Signorina lei, la contestazione era questa, a questa domanda si fermò così a lungo, poi ci spiegò perchè non riusciva a rispondere sull'argomento o quali difficoltà aveva, ora ricorda perchè lei su quel fucile, su quella domanda si trovò in difficoltà a rispondere?
G.P.: ...
Presidente: Lo ricorda, si?
P.M.: E' il verbale del 19 maggio '92 davanti al P.M.
G.P.: ...
Presidente: Non da nessuna risposta, è molto agitata più che mai, siamo fermi Pubblico Ministero.
P.M.: Ricorda dove lo teneva questo fucile?
G.P.: ...
Presidente: Se lo ricorda?
G.P.: Cioè, si, mhmm...
P.M.: Presidente, chiedo di poter leggere il verbale.
Presidente(fuori microfono): Romano apriamo le porte sennò si muore...
A.B.: Semmai Presidente, chiedo scusa signor Presidente, perchè per ritornare alle regole antiche, cioè quelle del codice...
Presidente: Allora moderne...
A.B.: E', antiche ma moderne, visto che ce ne siamo un pò dimenticati, ecco, io credo, che mi pare che sia lei che debba, signor Presidente, eventualmente, in caso di contestazione, far leggere alla impu... alla testimone, la dichiarazione, è lei che deve fare...
Presidente: Cerchiamo di vedere se...
P.M.: Noi stiamo provando se la signorina si rilassa
Presidente: Ce la fa da se, articolo avvocato?
A.B.: 49, credo. O no?
P.M.: Si, si. Cerchiamo di andare alla sostanza
A.B.: Mi pare che questo articolo dice, perchè sarà oggetto, mi scusi signor Presidente, di ulteriori miei interventi.
Presidente: Certo, benissimo.
A.B.: Mi scusi.
Presidente: Noi cerchiamo di vedere se il te..
A.B.: Deve essere pertinente ai fatti, i fatti devono essere quelli relativi alla imputazione, l'imputazione di cui noi ci dobbiamo difendere è quella di una serie di duplici omicidi e basta.
P.M.: Prima bisogna valutare il teste in diversi modi.
Presidente: Avvocato, l'articolo di cui lei parla, ecco, io chiedo sempre, scusatemi...
A.B.: Sbaglierò!
Presidente: A quale norma vi riferite? Lo chiedo per un motivo...
P.M.: Regole per l'esame testimoniale se non ho...
Presidente: Lei se non erro, almeno credo, riferisce il 499?
A.B. : Si.
Presidente: Il comma quinto, immagino.
A.B.: Il comma sesto. "Durante l'esame il Presidente interviene per assicurare...
Presidente: ...La pertinenza delle domande
A.B.: Si ma poi c'è un altro articolo, ora non ricordo esattamente, quello delle contestazioni,
Presidente: I divieti di lettura. E' il 500.
A.B.: Esattamente.No ma io volevo parlare anche della pertinenza delle domande perchè poi ci sono..
Presidente: E va be' avvocato, ma io mica...
A.B.: Ancora no, ancora no.
Presidente: Io stavo... Non ci si finisce mai di meravigliare con questo nuovo codice, ogni poco c'è qualcosa di strano... Però questa norma di cui lei parlava, francamente non mi era nota...
A.B.: No era il quattro del 500. "Quando a seguito della contestazione", ho sbagliato di un punto Presidente, alla mia età si può anche sbagliare un numero, "sussiste difformità rispetto al contenuto della deposizione le dichiarazioni utilizzate per la contestazione sono acquisite" eccetera, "e sono valutate e..", ma prima ancora
Presidente: Questo non c'entra nulla avvocato.
A.B.: No, no, ha ragione anche lei. Eheee, parla che il...
P.M.: Proviamo...
Presidente: Comma uno, si,si... Avvocato, il 500 comma uno dice: "Fermi i divieti di lettura e di allegazione le parti per contestare in tutto o in parte il contenuto della deposizione posso servirsi delle dichiarazioni precedentemente rese dal testimone
P.M.: E' quello che ho cercato di fare
Presidente: ... contenute nel fascicolo...
P.M.: E' quello che ho cercato di fare Presidente.
A.B.: Ma è il Presidente che deve dirlo se devono oppure no.
P.M.: No è la parte che può utilizzare
Presidente: Avvocato, l'esame è condotto dalla parte, poi io intervengo se...
P.M.: Anche se qua, anche se in questo processo, consenziente il P.M. per motivi suoi, sono tanti
Presidente: Io intervengo per, naturalmente, dirigere, regolare, ammettere, non ammettere le domande, assicurare la pertinenza ma di più non posso fare, il gioco del codice è questo, dobbiamo rispettarlo.
P.M.: Ma sembra che...
Presidente: Signorina, scusi, questa è una digressione che noi uomini di legge facciamo e quindi...
P.M.: A noi interessa la verità, la genuinità della teste
Presidente: A noi interessa la verità, io vedo che lei è molto agitata e emozionata, la prego di stare tranquilla, lei non deve temere assolutamente niente qui.
P.M.: Io ho voluto solo spiegare che è stato un episodio che alla stessa domanda, la prima, la signorina si trovò in difficoltà e volevo cercare di capire per quale motivo.
Presidente: Se può, risponda, ecco. E sennò ricorreremo, ricorrerà...
P.M.: Alla contestazione, nel senso che a questa domanda ha già risposto, è questa la contestazione che io faccio e chiedo di leggerla.
Presidente: Si, però se lei non risponde eh... capito? Lei deve ricorrere a questo mezzo, c'è poco da fare. Se crede naturalmente.
P.M.: Certo che credo! Sono qua che sto serenamente cercando...

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