L'1 novembre 1984, il quotidiano La Nazione, pubblicò l'intervista a Francesco Vinci che segue.
Vinci, sembra che Stefano Mele non sappia davvero niente di questa storia, che sia solo un calunniatore, uno che magari si vuole vendicare.
Io non credo che Stefano abbia ucciso la moglie e l'amante. Ma Stefano sa, Stefano è riuscito a ingannare tutti sfruttando la sua fama di imbecille, ma in verità è molto scaltro, anche se, certo, un discorso sano non riesce a portarlo fino in fondo. Quando a gennaio ha ritrattato le accuse contro di me, Stefano ha detto di avermi incolpato per spirito di vendetta. Non è vero, non ci si vendica a distanza di sedici anni. Stefano ha accusato prima me, poi il fratello e il cognato per depistare l'indagine. E c'è riuscito, per colpa sua l'inchiesta è ferma da tre anni.
Perchè Stefano Mele non dice la verità?
Ha paura. Paura per se, per il figlio, non lo so. Oppure copre qualcuno che gli interessa in modo particolare, qualcuno che sa che Mele non lo tradirà mai. Non indico nessuno, non sta a me indagare. A parte che è per me davvero difficile mettermi al posto di un poliziotto, correrei grossi rischi. Se per caso succedesse qualcosa a qualcuno sul quale, per così dire, sto indagando, di sicuro verrebbero a dire che il responsabile sono io.
Secondo me Stefano Mele partecipò all'uccisione della moglie per questi motivi. Il cadavere di Barbara fu trovato rivestito. Quale assassino ha interesse a fare questo se non è in qualche modo vicino alla famiglia della vittima? Il piccolo Natalino fu risparmiato e portato in salvo e anche questo può essere fatto solo da qualcuno che gli era vicino. Voi mi chiedete chi? Può capitare tra gente di "mala" che ci si chieda un favore che poi si rende.
Ma Stefano non conosceva nessuno del giro. Non aveva amici.
Allora ci deve essere qualcuno a lui molto vicino che nessuno sospetta.
Quest'uomo, dopo il delitto del '68 è diventato il mostro, ha ucciso altre sette coppie. Che tipo è secondo te?
E' uno molto intelligente, uno che sa muoversi di notte in campagna anche a occhi chiusi, uno che sa usare il coltello non come gli altri. Uno che una volta ha avuto una grandissima delusione.
Rif.1 - La Nazione - 1 novembre 1984 pag.7
Vinci, sembra che Stefano Mele non sappia davvero niente di questa storia, che sia solo un calunniatore, uno che magari si vuole vendicare.
Io non credo che Stefano abbia ucciso la moglie e l'amante. Ma Stefano sa, Stefano è riuscito a ingannare tutti sfruttando la sua fama di imbecille, ma in verità è molto scaltro, anche se, certo, un discorso sano non riesce a portarlo fino in fondo. Quando a gennaio ha ritrattato le accuse contro di me, Stefano ha detto di avermi incolpato per spirito di vendetta. Non è vero, non ci si vendica a distanza di sedici anni. Stefano ha accusato prima me, poi il fratello e il cognato per depistare l'indagine. E c'è riuscito, per colpa sua l'inchiesta è ferma da tre anni.
Perchè Stefano Mele non dice la verità?
Ha paura. Paura per se, per il figlio, non lo so. Oppure copre qualcuno che gli interessa in modo particolare, qualcuno che sa che Mele non lo tradirà mai. Non indico nessuno, non sta a me indagare. A parte che è per me davvero difficile mettermi al posto di un poliziotto, correrei grossi rischi. Se per caso succedesse qualcosa a qualcuno sul quale, per così dire, sto indagando, di sicuro verrebbero a dire che il responsabile sono io.
Secondo me Stefano Mele partecipò all'uccisione della moglie per questi motivi. Il cadavere di Barbara fu trovato rivestito. Quale assassino ha interesse a fare questo se non è in qualche modo vicino alla famiglia della vittima? Il piccolo Natalino fu risparmiato e portato in salvo e anche questo può essere fatto solo da qualcuno che gli era vicino. Voi mi chiedete chi? Può capitare tra gente di "mala" che ci si chieda un favore che poi si rende.
Ma Stefano non conosceva nessuno del giro. Non aveva amici.
Allora ci deve essere qualcuno a lui molto vicino che nessuno sospetta.
Quest'uomo, dopo il delitto del '68 è diventato il mostro, ha ucciso altre sette coppie. Che tipo è secondo te?
E' uno molto intelligente, uno che sa muoversi di notte in campagna anche a occhi chiusi, uno che sa usare il coltello non come gli altri. Uno che una volta ha avuto una grandissima delusione.
Rif.1 - La Nazione - 1 novembre 1984 pag.7
2 commenti:
Come é possibile che in un'intervista a F.Vinci datata 1984 si parli di altre sette coppie oltre a quella del 68,se l'omicidio di Scopeti non era ancora avvenuto?
68 74 81 81 82 83 84 = 7 coppie
Posta un commento