Fratello di Andrea e zio di Stefania Pettini. Il 2 agosto 1984 il quotidiano "La città" pubblicò le dichiarazioni che seguono.
"Non ci sono dubbi. Il mostro abita fra Vicchio e Borgo San Lorenzo. Il mostro ha dimostrato di conoscere questa zona alla perfezione, meglio di me che sono nato qui. Non può essere solo frutto di ricognizioni. Lasciate in pace mio fratello, vi prego, è un pover'uomo ancora sconvolto dalla morte della figlia e dopo quello che è successo domenica è ripiombato nell'orrore della follia. Lasciate in pace anche mia cognata, per lei questo è stato un colpo durissimo, è tornata con la mente alla tragedia che colpì la nostra famiglia. Tutti noi abbiamo sentito molto questa faccenda, sia perchè ci ricorda la fine della povera Stefania, sia perchè conoscevamo Pia e Claudio e le loro famiglie. Pensi, mi ricordo quando io e il padre di Claudio Stefanacci eravamo giovani, ricordo che lo accompagnai a vendere la sua prima radio. Erano i primi soldi che intascava con il suo lavoro, i primi soldi che non gli dava la famiglia. Quanto tempo è passato da allora, quante cose sono cambiate. Chi avrebbe mai detto che le nostre famiglie sarebbero state unite da una simile esperienza... Lunedì mattina ero nella piazza di Vicchio e quando seppi la notizia mi vennero le lacrime. Ormai siamo segnati da questa storia. La nostra è una ferita che non si rimargina, anzi, ogni volta che il mostro colpisce si riapre, più dolorosa. Mia cognata è riuscita a non impazzire gettandosi nel lavoro, ma è rimasta molto attaccata alla famiglia di Pasquale, so che si incontra spesso al cimitero con la madre del ragazzo. Ma vi ripeto, lasciatela stare."
Rif.1 - La Città - 02 agosto 1984 pag.6
0 commenti:
Posta un commento